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Autore: Spensieratezza    06/07/2019    2 recensioni
Ship Ron x Harry /Silente x Piton
Questa è una versione di Harry Potter 3.0
Avete presente la mia fanfiction Harry Potter 2.0? Ecco, provate a immaginarvi la stessa storia, ma cambiando il paring. Se invece di essere innamorato di Draco, Harry fosse stato innamorato di Ron? Cosa sarebbe cambiato? In questa storia riprenderò tante cose di quella fanfiction, per quanto riguarda le cose che volevo cambiare e per la coppia Silente/Piton, che anche in questa versione alternativa, saranno innamorati.
Ps il rating è arancione per dei capitoli che scriverò dopo il quarto anno!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Regulus Black, Ron Weasley, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Più contesti
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“IMMAGINO CHE VI SIETE FATTI DELLE BELLE RISATE, VERO, TUTTI RINTANATI QUI INSIEME..”

Harry era scoppiato letteralmente in lacrime. La delusione, l’ansia, la frustrazione e la paura di essere espulso e di non contare poi molto per loro, l’aveva reso pieno fino all’orlo ed era esploso.

“Io avevo bisogno dei miei amici..avevo bisogno..” disse coprendosi gli occhi con le mani.

“Harry, ci dispiace tanto. Hai assolutamente ragione, Harry.. io sarei furibonda, se fosse capitato a me!” diceva Hermione disperata, con le lacrime agli occhi.
“Ormai non hai più bisogno di me, non è vero. È tornato Crosta. Minus..l’ho visto di sotto. Non ha neanche il coraggio di guardarmi..” disse Harry continuando a strofinarsi gli occhi.

Ron scosse la testa freneticamente. “Smettila, avanti.”
“Sì, non hai più bisogno..”
 
Ma a Harry non importava più niente. Sentiva i suoi amici che lo stringevano forte, insieme, aveva i capelli mossi e vaporosi di Hermione che lo ammantavano come una coperta. Sentiva il profumo del suo balsamo e avvertiva anche l’odore famigliare di Ron.

Il loro abbraccio in quel momento riuscì a calmarlo.

Aveva provato un po’ di vergogna a esternare così i suoi sentimenti. Si era sentito patetico e temeva che loro pensassero che lui lo fosse, anche per questo forse, più ammetteva quella debolezza e più si arrabbiava con loro e più si arrabbiava e più gridava,  ma quel gesto, quell’abbraccio improvviso,  dimostrava che anche loro gli volevano bene veramente.
 
Forse in fin dei conti, era bello vedere che questa codipendenza che aveva con loro, non era unilaterale. 
“Hermione, vai a chiedere un po di tè a mia madre, di sotto.” Disse Ron a Hermione, che colse subito la necessità di Ron e di Harry di voler stare un po insieme da soli.

“Va bene, anche se guardando Harry adesso, sarebbe meglio una camomilla.” Disse sarcastica ma sorrideva.
Harry e Ron ancora abbracciati insieme, vennero scossi dalle risatine.
“Ehy, stai bene adesso?” gli chiese Ron dandogli un bacio sulla guancia.

“Sì.. io..mi dispiace.” Disse Harry scostandosi dal suo abbraccio, il profumo di Ron era troppo forte, sembrava shampoo al muschio verde e non voleva assaporarlo troppo, quindi si allontanò.
“Harry, a proposito di Crosta..se per te è un problema io…”
“No, no! Sono stato io a dirti che dovresti..insomma, lui non c’entra. O meglio, non c’entrava come noi pensavamo e non deve c’entrare con la mia stupida..non so come definirla.”
“Gelosia?” chiese Ron.
Harry lo fissò furibondo.

“Di te?? Quanto sei arrogante! Ti piacerebbe!” e uscì a perdifiato dalla camera.
“Harry, aspetta, dai, volevo solo scherzare!”

“Scherza con tua nonna!” e urtò Hermione mentre uscì sulle scale.
“Harry dovevai??” gli gridò dietro Hermione.
“A visitare la casa del mio padrino!!”

“Ma – che cosa – gli hai fatto!!” disse Hermione con un cipiglio che assomigliava molto alla Mc Granitt con le braccia incrociate.
“Non è colpa mia se è permaloso e si offende subito!”
 

Malocchio e Mundungus amici!

 
 
Caro Diario, non mi sarei mai aspettato di ritrovarmi a casa di Sirius, pensavo però di provare più emozioni al riguardo, insomma, mi sono ritrovato a casa del mio padrino, la casa dei suoi genitori. Forse è solo la presenza di così tante persone a non dare alla casa un’atmosfera molto suggestionabile..forse ci sarà modo di chiacchierare con Sirius a questo proposito, un giorno…

Per il resto, dopo il mio sfogo un po’ pietoso sui miei due migliori amici, perché non avevo avuto loro notizie, ci siamo riappacificati e… devo tornare sulla questione casa di Sirius, mi dispiace, ma non riesco a togliermi dalla mente l’immagine del quadro della madre di Sirius, che sbraita e gli grida addosso.

Sirius sembra non badarci ma non credo non gli faccia un po’ male la cosa, sono addolorato io per lui. Io non sono mai cresciuto con i miei genitori, ma mi amavano. Ci sono però genitori che hanno avuto la possibilità di crescere con i loro figli e li odiano.

È così strana questa cosa.

Strana come vedere Malocchio Moody e Mundungus, chiacchierare amabilmente al tavolo della cucina e intendersi a meraviglia. Sembrano sulla stessa lunghezza d’onda. Quindi il misantropo Malocchio alla fine è riuscito a trovarsi un amico?
 
Caro diario, non so dire perché la consapevolezza di sapere che il vero Malocchio non era lui, genera in me tanta tristezza. Mi ero affezionato a quel Malocchio, che mi voleva morto, quello stesso Malocchio che aveva rapito questo. Devo sentirmi una brutta persona per questo? Perché nella vita reale esiste la magia, ma esistono anche le persone false che ti ingannano e ti fanno del male?

Questo Malocchio Moody non meritava il rapimento, non meritava niente del genere. Nessuno lo meriterebbe.
 
Caro diario, l’indomani mattina, successe una baraonda inaspettata.

Dursley.

Al quartiere generale.

NO. 



La notizia incredibile del riavvicinamento di Ron e Minus



*

“Ron, sto sentendo delle voci agitate al piano di sotto. Delle voci inconfondibili e mi sta battendo il cuore come non puoi capire, quindi sbrigati.” Lo pregò Harry, la mattina dopo che era arrivato al Quartiere Generale, prima di scendere a fare colazione.
“Io..ecco..Crosta..volevo dire..Peter Minus..”

“Ahhh ecco!! Siamo arrivati a lui. Ti aspettavo al varco. Sta ancora scontando la tua sfuriata di ieri, quel povero ragazzo?”
“Ma..Harry..io pensavo che tu..” disse Ron sconvolto.”Credevo che tu volessi che io non..”

“Oh, sei così stupido!!” sbottò Harry e sentì come se quello che fosse successo tra lui e Ron non fosse mai accaduto. Erano di nuovo alle loro marachelle e Harry era di nuovo esasperato dalla sua idiozia. “Io NON VOLEVO che tu lo aggredissi dal nulla e senza neanche che lui capisse il motivo, i problemi di cui abbiamo discusso dovevano restare in camera!”
“E ci sono rimasti infatti!”

“Ma TU hai sentito il bisogno di sbraitargli contro senza alcun motivo dicendogli che non doveva essere qui, perché ci sono io. L’hai fatto sentire un criminale e non era quello che volevo. Come al solito hai la delicatezza di un elefante.”

“Sì, beh, SCUSAMI se ho pensato che DOPOTUTTO non aveva bisogno di insistere così tanto per vederti, visto che la sua presenza sconvolge anche Sirius che non è pronto ad affrontarlo neanche lui e SCUSAMI se vederti sclerare in quel modo ha sconvolto ME, ieri!” sbottò Ron ed Harry suo malgrado sorrise.

“Acciderbolina, hai sorriso! Cazzo, non mi sorridi da ieri da quando ti dissi che dovevamo condividere la stanza, non mi hai neanche guardato manco una volta.” Disse Ron avvampando, sentendosi una ragazzina stupida.
Harry sorrise in maniera più ampia.

“Lascia perdere quello che ti ho detto ieri. Minus non mi crea problemi, a dire la verità..ecco ero un po GELOSO..temevo potesse prendere il mio posto come tuo migliore amico e..”
“Oh Harry..” disse desolato Ron. “Ne abbiamo già parlato credo ma tu non credo abbia recepito il messaggio."

Si era avvicinato un po troppo al suo viso e Harry fece un balzo in piedi.
“Sì, beh, mi hanno sempre detto che sono un po lento! Lo dicevano anche alle elementari, eppure ero velocissimo a scappare dalla gang di Dudley!”

“La gang di chi? Oh, è quel tuo cugino stupido e grasso?”
“Sì, proprio lui! Ma sta dimagrendo, sai!”
“Tornando a Crosta..a Minus! Il fatto che io ora gli parli, non significa che l’abbia perdonato e..”
“Ma DEVI, INVECE! Insomma, è grazie a lui se abbiamo salvato Cedric! Ho ancora gli incubi la notte!”

Ron  chiuse gli occhi. “Diciamo che il mio perdono avrà bisogno di sudarselo meglio.”

“Ma quanto tempo è stato qui?”

“Pochi giorni. Una settimana. Tutti lo guardavano male..ma ieri voleva esserci per vederti, solo che abbiamo poi deciso che era meglio se ne andasse visto l'imminente arrivo dei tuoi zii, non sappiamo come potrebbero prendere la sua presenza, ma in generale non era molto benvoluto, neanche da Sirius..lui ancora non..” disse Ron dispiaciuto.

Harry lo prese sottobraccio.

“Capiranno. Dagli un po’ di tempo. Anche Sirius capirà. Ha solo bisogno di tempo.”

“Sì, ma tu sei sicuro che lui…è davvero dalla nostra parte?”

Harry tentennò.

“Abbiamo bisogno di credere che non tutti vogliono tradirci..e forse io ho bisogno di credere con tutte le mie forze che un amico di mio padre, non l’abbia tradito per sua volontà.” Disse.

Ron gli sorrise. “Andiamo, ora, sono curioso di conoscere i tuoi zii.”

“Ti pentirai di averlo detto.” Disse Harry, mentre si apprestavano a scendere le scale.







I Dursley arrivano al Quartier Generale



Caro diario, scesi in cucina e trovai tutti e tre i Dursley. Una scena surreale. Zio Vernon continuava a inveire contro qualsiasi cosa magica che trovava fuori dall’ordinario, etichettandola come pericolosa. 

“Come siete arrivati qui?” chiesi io. A quanto pare erano andati a prenderli con la smaterializzazione e ora zio Vernon accusava i maghi di aver quasi tentato di assassinarli.

Quanta pazienza! 

Per fortuna riuscirono a calmarli, annunciando la colazione, una cosa su cui almeno erano tutti e tre d’accordo.

Continuavo a squadrarli con curiosità, mentre sbocconcellavano la colazione, aspettandomi un nuovo scoppio d’ira da un momento all’altro, loro invece mi guardavano con il sospetto di un cane che temi ti possa mordere da un momento all’altro.

Probabilmente avevano intuito che non li volevo lì, ma non avevo intenzione di essere ostile.
 
“I tuoi zii erano furiosi al pensiero che non avremmo mantenuto la promessa di andarli a prendere.” Disse Lupin ridendo all’indirizzo di Harry.

Molto saggiamente, decisi di sorridere senza commentare.

“Harry, vieni qui.” disse zia Petunia, in modo stranamente remissivo.

Un po’ incuriosito, lo ammetto, mi avvicinai.
 
“Dunque, come vi sembra..QUI?” chiesi io.

“Come sono i letti, sono normali, vero? Non si dorme per aria, vero?” mi chiese.

Risi, ma zio Vernon mi fulminò con lo sguardo.

“Certo che no.” risposi io.
 
 
La giornata proseguì in modo piuttosto bizzarro, i Dursley dopo un inizio di sdegno e scontrosità, si sciolsero maggiormente, prendendo confidenza. Molly riuscì ad ammansire zia Petunia, mostrandole diversi dolci che lei apprezzò molto.

“è davvero un peccato non poter farli conoscere ai vicini.” Commentò lei a bassa voce e notai una vena di rammarico per la prima volta.

Arthur Weasley riuscì ad abbattere i muri di zio Vernon, adulando con lui le cose babbane.

“Quindi anche voi maghi” disse, abbassando la voce alla parola maghi “adorate i gioielli della nostra specie. Ne abbiamo tante di cose splendide. Abbiamo la Statua della libertà, il Colosseo..” e continuava an pavoneggiarsi.
 
Sapevo che i Dursley non l’avrebbero mai ammesso ad alta voce, ma si vedeva che si stavano sforzando di comprendere o perlomeno accettare il mondo magico e io ne ero felice.

Per quanto riguardava Dudley, guardava i gemelli con sospetto, ma furono sufficienti i dolci di Molly, per rabbonirlo.
 
 
Verso quasi pranzo, i Dursley continuavano a guardare con un po’ di sdegno il cibo che si cucinava da solo e facevano delle smorfie non tanto carine.

“Piantatela, okay?” dissi io sottovoce. “Queste smorfie non sono carine.”

Si vedeva che avrebbero voluto urlarmi contro, ma si trattennero per non farsi sentire.

“Se quel cibo, cucinato in quel modo assurdo, ci fa ammalare, tu dovrai risponderne, ragazzo.”

Ma in realtà i Dursley amarono tutto di quel pranzo e presero di ogni portata, una seconda volta.
 
L’apice si toccò quando ad un certo punto del pranzo, arrivò IL BOCCINO D’ORO, planando con maestria nella sala da pranzo. 

L'amore per il boccino

 
 
Caro diario, non ho parole per dirti l’emozione che mi è scaturita dentro, quando quella palla è planata nella cucina del Quartier generale, davanti a tutti  e si è fermata davanti a me.

Un’emozione famigliare, che mi dà solo la sensazione del VOLO. Una sensazione simile che ricordo di aver provato, quando per prendere la pietra filosofale,  salì su una scopa per cercare di prendere quelle chiavi volate, una sensazione simile che provai, quando salìì su una scopa la prima volta e quando salì sul campo di Quidditch, la prima volta.

Sensazioni simili, ma nessuna di quelle, era paragonabile a QUESTA.

Sì, perché seppur il boccino evocava sensazioni simili, erano ampliate e arricchite dall’affetto che io ormai provavo per esso.

Si possono amare degli oggetti?

Pensavo a Hermione e al suo amore per Grattastinchi e pensavo a Ron e alla sua insolita e ritrovata amicizia per Peter Minus.

Pensavo all’amicizia di Peter per i miei genitori, cui ci era voluta la maledizione imperius, per riuscire a scalfirla.

Pensavo all’amore inusuale e contorto che mi stavano dimostrando i miei stessi zii venendo lì e pensavo all’amore per i miei amici, Ron ed Hermione.

Pensavo all’amore per la mia civetta e all’amore per Sirius.
 
Avevo mandato delle lettere a Silente, chiedendo notizie del boccino. Io e questa palla abbiamo instaurato una specie di legame, durante il primo anno, ma non ho mai parlato molto di questo legame, perché non mi consentono di tenerla troppo tempo con me e perché c’erano sempre cose più importanti di cui parlare.

Insieme al boccino, che mi girò intorno felice, contento di rivedermi,  era arrivato un gufo che recava una lettera da SILENTE. 

La lettera diceva che il boccino stava facendo come un pazzo e dedussero che sentiva la mia mancanza. Dato quindi lo straordinario legame che ci univa, il preside decise che potevo, se ne avevo il desiderio, diventare il proprietario ufficiale della palla.
 
Quasi mi commossi. Ero arrabbiato con Silente,  ma quest’ultimo doveva aver intuito la mia rabbia e frustrazione per quanto mi era successo a scuola, con Voldemort, l’angoscia e la disperazione che dovevo star attraversando quest’estate, senza notizie e da solo…e aveva deciso di farmi un regalo.

Non un regalo qualunque, ma un regalo che sapeva mi avrebbe reso felice.
 
Il boccino era come un cucciolo affettuoso e tenero che mi girava intorno e faceva le fusa. Qualcuno mi diceva preoccupato, di non toccargli le ali, per timore di rompergliele, ma Hermione si fece altezzosa e disse che “Non possono rompersi! Sono magiche e indistruttibili e se dovessero fiutare il pericolo, è chi ci mette mani casomai, che dovrebbe avere paura di farsi saltare una mano. Infatti possono essere utilizzate anche come un’arma!” 

Ero così contento che, ancora incredulo, decisi di scrivere una lettera a silente, come ringraziamento.
 



“Hermione, secondo te, dove dorme un boccino? Dovrei comprargli una scatola? Dovrei aver paura che si faccia male?”

I gemelli Fred e George mi prendevano in giro chiedendomi se avessi intenzione anche di imboccarlo.

Hermione però aveva preso molto seriamente la questione della “cuccia” per il boccino. Chiese al papà di Ron se c’era da qualche parte qualche carcassa di mobile babbano e lui fu felice di mostrargliele. Alla fine venne fuori con la carcassa di un cassetto rotto e disse che con qualche riparazione, sarebbe potuto essere un buon “letto.”

Hermione era ancora dubbiosa. “Ma è duro!” disse e andò a procurarsi anche una morbida copertina e un cuscinetto per le bambole per farlo stare più comodo.
 
Il boccino fece le fusa come un gattino contento quando vide il suo nuovo “lettino.”

“Beh, naturalmente è solo un lettino provvisorio..in attesa che non troviamo qualcosa di meglio..con te non poteva dormire, Harry..potresti fargli male..voglio dire..”
 
Ma Harry dubitava che comunque il boccino avrebbe usato quel cassetto come letto, troppo a lungo. Di sicuro avrebbero dovuto lasciare il Quartere Geneale prima o poi, avrebbero dovuto spostarsi di continuo, con le scope, con la materializzazione ecc..e anche nel remoto caso che fossero riusciti a portare con sé quel pezzo di mobile, era impensabile che gli avrebbero permesso di portarlo a Hogwarts e se l’avesse fatto, che figure ci avrebbe fatto con Draco Malfoy? Già immaginava le risate.

Inoltre, il boccino era come un cucciolo curioso. Di sicuro non era una persona, era uno spirito libero. Non era neanche sicuro che sarebbe riuscito ad addomesticarlo. Magari già il giorno dopo si sarebbe messo a dormire per aria o sopra uno scaffale. Insomma, non era un bambino. Non aveva voglia però di interrompere le fantasie di Hermione. Era così dolce quando si fissava sulle creature innocenti. Aveva preso a cuore Grattastonchi, poi gli elfi domestici e ora il boccino. Era davvero un animo gentile e buono. Gli ricordava Hagrid.



Sirius e il ritratto di sua madre, fanno pace!
 

 
Caro diario, ho parlato con Sirius, a proposito della madre e sono riuscito a convincerlo a cercare di far pace con lei.

“Ma non è lei, è solo il suo ritratto ed è cento volte peggiore dell’originale!”  mi disse Sirius, ma io non demorsi.

“Silente mi disse durante il primo anno, che i ritratti conservano ombre e caratteri delle persone dipinte. Non sono loro davvero, ma sono una copia dei loro sentimenti. Se tu farai pace con lei, avrai la riprova che dentro di sé covava il sentimento e la speranza di riappacificarsi con te. Quello che ti dirà sarà l’ombra di quello che ti avrebbe voluto dire.”

Sirius era sbalordito. Sapevo che era semi commosso, ma sapevo anche che non l’avrebbe mai ammesso.



“Sembri Hermione. Non è che sei lei travestita da Harry? Hai usato la pozione Polisucco?”

“No.” risi io. “Però forse è merito anche della sua influenza se sto diventando più saggio.”
“Mia madre mi odia, Harry.”

“Nessuna madre odia mai davvero il proprio figlio e se te lo dico io che sono cresciuto con i Dursley, c’è da crederci..ti saresti aspettato di ritrovarli qui?”

“Sono ODIOSi. È solo per te che cerco di contenermi dal non urlargli contro.”

“E lo apprezzo molto.”

“Ma non è detto che non lo farò!”

“Perché non cerchi di parlare con tua madre, adesso?”
 
Sirius era combattuto e si dondolò per un pò sul posto. Non fu facile. I primi tentativi furono disastrosi, anche se la signora pareva sinceramente meravigliata che suo figlio Sirius gli parlasse.

Dopo qualche giorno andò molto meglio.

Ora gli riservava parole dolci e affettuose tutti le giornate. La cosa stava cominciando a diventare un po’ melensa, ma aveva un vantaggio. Aveva ora ordinato a Kreacher, di essere più gentile con Sirius e con tutti noi.

Sirius era contento. Si vedeva.

Non era come riavere indietro la sua vera madre, ma era qualcosa. 






















Note dell'autrice: pensavate che avevo abbandonato la storia eh? e invece no ! ahha xd
Allora, vi spiego..questo capitolo è stato difficile perchè preso da un'altra mia storia sempre di Harry Potter, ma una Drarry, per adattarla alla Ron x Harry ho dovuto fare dei cambiamenti. 
Mi sono resa conto inoltre che Sirius e Peter devono avere un confronto prima o poi e lo spiegherò ma non mi sembrava naturale che Peter stesse nella stessa stanza con I Dursley che ho cercato di rendere più umani, non so quindi Petunia come potrebbe prendere la presenza di Minus, ecco xd
Prometto che cercherò di far tornare anche la ship principale, mi è difficile dopo averli fatti allontanare ma PROMETTO che ci sarà un ritorno di fiamma xd

Un'altra cosa importante!! Continuerò la storia di Silente e Piton anche, in realtà ho fatto già una raccolta ma temo di dover per forza riscriverla o ve la perdete, per altri eventuali spin off però, quando coincideranno con questa storia, mi iimiterò a mettere i link delle storie mie già esistenti, non posso ripubblicare tutto di nuovo per due volte xd
   
 
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