Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Teo5Astor    10/07/2019    17 recensioni
Un mistero accomuna alcuni giovani della Prefettura di Kanagawa, anche se non tutti ne sono consapevoli e non tutti si conoscono tra loro. Non ancora, almeno.
Radish Son, diciassettenne di Fujisawa all'inizio del secondo anno del liceo, è uno di quelli che ne è consapevole. Ne porta i segni sulla pelle, sul petto per la precisione, e nell'anima. Considerato come un reietto a scuola a causa di strane voci sul suo conto, ha due amici, Vegeta Princely e Bulma Brief, e un fratello minore di cui si prende cura ormai da due anni, Goku.
La vita di Radish non è facile, divisa tra scuola e lavoro serale, ma lui l'affronta sempre col sorriso.
Tutto cambia in un giorno di maggio, quando, in biblioteca, compare all'improvviso davanti ai suoi occhi una bellissima ragazza bionda che indossa un provocante costume da coniglietta e che si aggira nel locale nell'indifferenza generale.
Lui la riconosce, è Lazuli Eighteen: un’attrice e modella famosa fin da bambina che si è presa una pausa dalle scene due anni prima e che frequenta il terzo anno nel suo stesso liceo.
Perché quel costume? E, soprattutto, perché nessuno, a parte lui, sembra vederla?
Riadattamento di Bunny Girl Senpai.
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: 18, Bulma, Goku, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
24 – Fuochi d’artificio
 
 
«Te lo ricordo per dovere di cronaca, Bulma: io sono un ragazzo e tu sei una ragazza» dico alla mia compagna di classe, fissando l’immenso cancellone della sua villa. «Anche se siamo amici, sarebbe un po’ strana questa cosa di farmi dormire qui».
«Se dovesse succedere qualcosa, allora chiamerò subito Eighteen-senpai e le dirò quello che hai fatto, Son-kun» ribatte Bulma II, ritrovando un po’ della sua consueta sicurezza, mentre gira le chiavi nella serratura del cancelletto d’ingresso.
«Ah, ecco, quando le telefonerai ricordati di chiamarla “Lazuli-san”, come ha spiegato all’altra te stessa. Non le piace farsi chiamare “senpai”» sospiro, seguendola nel vialetto di casa. «Anzi, adesso provo a chiamarla io, così se è in pausa le spiego tutto subito e magari non mi ammazza».
«Ti aspetto dentro, fai in fretta» mi liquida Bulma II, entrando in casa e lasciando la porta socchiusa.
 
«Ciao Rad, abbiamo appena finito e riprenderemo dopo cena! Tutto bene gli allenamenti?»
«Ciao Là! Sono abbastanza morto, ma sono felice. Mi sembra di essere ancora forte, di avere lo stesso passo degli altri».
«Tu sei forte, non è che ti sembra di esserlo» ribatte, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. «E con la copia di Bulma?»
«Ecco, appunto…» sospiro. «È successo un casino con Bulma II perché c’è un depravato che ha iniziato a mandarle messaggi da quell’account social di cui ti parlavo e lei si è spaventata. Vuole che passi la notte da lei perché i suoi non ci sono e ha paura».
«Ormai mi fido di Bulma, anche se quella copia è un po’ troppo sfacciata per i miei gusti» sibila Lazuli, tradendo una certa irritazione. «E poi mi fido di te, scemo, anche se è ovvio che mi dà fastidio questa cosa, nonostante anche a casa tua ci sia l’altra Bulma».
«Sono un casino vivente, Là…» sbuffo. «Mi spiace».
«Ma va, è che sei sempre pronto ad aiutare gli altri» risponde dolcemente. «È una bella cosa, se io stessa sono qui è solo grazie a te».
«Grazie Là, ti amo».
«Però vedi di non farmi arrabbiare e di farti sentire, anche a notte fonda!» esclama, improvvisamente gelida. «Ti ricordo che sono solo a Tokyo, faccio in un attimo ad arrivare lì e ad ammazzarti
«Ti adoro, Là» sorrido.
«Fai bene ad adorarmi» mi provoca, mentre immagino stia ghignando.
«Mi manchi, cazzo… mi spiace che devi star fuori anche domani notte».
«Mi manchi anche tu, mi è piaciuto dormire da te ultimamente».
«A me è piaciuto anche il resto che abbiamo fatto in queste notti, oltre a dormire!» ammicco.
«Ecco, vedi di non farmi preoccupare se ci tieni ad avere altre notti così» sibila. «Maiale che non sei altro».
«Sarei pronto a tutto per il corpo incantevole della mia bellissima senpai!» esclamo, mettendomi sull’attenti come se lei potesse vedermi.
«Piantala di fare il cretino o non appena ti rivedrò mi toccherà darti un ceffone in faccia» sospira, rassegnata. «Ci sentiamo più tardi quando finisco le riprese serali, Rad. Ti amo» aggiunge in un sussurro che mi fa battere il cuore fortissimo.
«Ti amo anch’io, Là».
 
«Sei sempre stato così sdolcinato, Son-kun?» sospira Bulma II, non appena varco la porta d’ingresso e mi ritrovo un attimo disorientato dalle dimensioni e dall’arredamento di casa sua. E pensare che questo è solo il piano terra, non oso immaginare come sia di sopra e il resto del giardino. Anzi, del parco, per essere precisi.
«Stavi origliando?» borbotto, fingendomi offeso.
«In verità non volevo entrare in casa da sola perché ho paura possa esserci quel maniaco da qualche parte» sussurra, abbassando la testa. «E stando vicino alla porta aperta non ho potuto fare a meno di sentire».
«Adesso allora facciamo un giro insieme così ti tranquillizzi» provo a rassicurarla. «Anche se non può essere entrato nessuno coi sistemi di sicurezza che presumo abbia una casa come questa. Avete anche i cecchini appostati sugli alberi?» aggiungo, per provare a farla ridere, ricevendo in cambio un’occhiataccia che vale più di mille parole.
 
«Son-kun?»
«Sì, sono qui…» sospiro, seduto fuori da uno dei sontuosi bagni di casa Brief in cui Bulma II si è immersa da poco nella vasca, dopo avermi imposto di farle da guardiano. È ancora visibilmente scossa per quello che è accaduto, ma è buffo ritrovarmi seduto sul pavimento con la schiena appoggiata alla porta mentre Bulma si lava, proprio come era successo a casa mia con la versione originale della mia amica.
«Son-kun?» mi richiama, dopo un paio di minuti di silenzio.
«Presente» rispondo. «Fai il bagno tranquilla, tanto non mi sposto da qui».
«S-stanotte ti va di dormire nella stessa stanza?» balbetta, profondamente a disagio. «Non farti strane idee, però».
«Ti rendi conto che mi stai facendo una domanda del genere mentre sei completamente nuda, vero? E poi sarei io il maiale…» sbuffo, per prenderla in giro.
«Muori, Son-kun».
 
«Sai, a parte la paura che ho avuto oggi, in generale è da un po’ di tempo che mi sento abbastanza spaventata…» mi confida all’improvviso Bulma II, con un filo di voce.
«Perché?» le chiedo, fissando il soffitto del suo salotto e cercando di non crollare per il sonno. Sono più o meno le tre di notte, ma le ho promesso che sarei stato sveglio finché lei non si fosse addormentata. Peccato che sia sveglia come un grillo, a quanto pare. E tanti saluti al lavoro, agli allenamenti e a tutta la fatica che mi sento addosso.
Alla fine abbiamo deciso di restare in sala, io sul pavimento in un futon, proprio come sto facendo ultimamente a casa mia, e lei sul divano, con solo un tavolino a separarci.
«Perché adesso ho sia te che Vegeta al mio fianco, ma ho paura che un giorno mi ritroverò di nuovo da sola. Non ho mai avuto molto amici… anzi, adesso non ne ho nessuno a parte voi e, forse, la tua ragazza…» sospira. «Sempre se non mi odia…».
«No, che non ti odia. Però fai incazzare me, se dici certe cose…» la rimprovero.
«Prima di conoscere te e Vegeta non avevo queste preoccupazioni» riprende, in tono triste. «Che fossi a casa o a scuola non cambiava niente: ero sempre sola, e anche i miei genitori erano sempre impegnati col lavoro».
«I genitori fanno spesso casini e nemmeno se ne rendono conto» provo a rassicurarla.
«I miei sono molto buoni con me, si vede che mi vogliono bene… se abbiamo tutto questo è grazie a loro e alla loro intelligenza» ribatte Bulma II.
«Però i soldi, a volte, invece di colmare un vuoto ne creano uno…» la interrompo.
«Già…» sospira profondamente. «Forse è anche per questo che fin da piccola ho sempre faticato ad avere amici, oltre al fatto che essere sempre la prima delle classe attira antipatie».
«Invidiosi del cazzo» bofonchio, stiracchiandomi.
«Però è cambiato tutto l’anno scorso, quando all’inizio del liceo mi sono ritrovata in classe con te e Vegeta» riprende Bulma II. «Ormai mi ero abituata a stare da sola, ma da allora ho iniziato a provare a volte un senso d’ansia».
«Tutta colpa di quella testa di cazzo del Prince…» provo a sdrammatizzare.
«Guarda che per metà è anche colpa tua, Son-kun» ribatte. «Ti ricordi quando siamo diventati amici?»
«Certo che me lo ricordo» sorrido.
 
 
Mese di aprile dell’anno precedente
 
Oggi sono arrivato per primo in classe, forse perché non avevo voglia di sentire tutto il chiacchiericcio alle mie spalle ogni volta che passo vicino a un gruppo di studenti o forse per non sentirmi addosso gli occhi indagatori dei miei nuovi compagni di classe. Devo ancora farci l’abitudine a tutto questo e ad essere trattato come un reietto da gente che non sa nulla di me. Come devo farci ancora l’abitudine al fatto che Videl Satan, il motivo che mi ha spinto a iscrivermi in questo liceo, a quanto pare non viene a scuola qui e forse non ci è mai neanche venuta. Però ho scoperto che c’è Lazuli Eighteen al secondo anno, e il solo pensare di essere nella sua stessa scuola mi fa esplodere il cuore nel petto. È una consolazione non da poco, questa! Chissà se mi rivolgerà mai la parola o se troverò mai il coraggio di parlarle… sì, come no…
Una come lei con uno come te: svegliati, Rad!
Guardo il mare fuori dalla finestra dal mio banco nell’angolo all’ultima fila e penso a come sarebbe avere una vita normale, senza tutti i casini che mi sono successi. Sorrido amaramente, mentre osservo due gabbiani volare nel cielo, e mi chiedo se io riuscirò mai davvero a spiccare il volo. Io, un uccello con una sola ala. Quello odiato da tutti.
La scuola è iniziata da tre settimane, ma le cose non vanno bene nemmeno con i miei nuovi compagni di classe. Tutti mi evitano, tranne Vegeta Princely, il mio vicino di banco, con cui ho legato senza neanche rendermene conto e che sta cercando di convincermi a iscrivermi con lui nel club di calcio.
Il rumore della porta della classe che si apre mi distoglie dai miei pensieri. Chi può essere già qui così presto? Scommetto che non appena mi vedrà uscirà di corsa e tornerà solo a ridosso della campanella. Io sono quello che ha mandato all’ospedale in un mare di sangue tre ragazzi alle medie, secondo l’opinione comune, qua. Secondo l’atmosfera del cazzo che aleggia intorno a me.
Mi rimetto a guardare fuori con indifferenza, appoggiando la testa su una mano.
Con la coda dell’occhio mi rendo conto che è Bulma Brief, il genio della classe. Non mi saluta e io stesso la ignoro, come faccio con tutti. Niente di nuovo, anche se mi sorprende che si sieda al suo posto, nel primo banco centrale davanti alla cattedra.
«È incredibile che tu riesca a venire a scuola ogni giorno, Son-kun» mi dice dopo qualche secondo, imperturbabile, voltandosi in mia direzione.
È la prima volta che mi rivolge la parola, anche se non mi ha mai guardato male, effettivamente. E poi anche lei è sempre sola, in realtà.
Mi volto verso di lei e la guardo interrogativo, mentre continua a fissarmi coi suoi occhi azzurri che mi scrutano attraverso gli occhiali.
«Ti trattano tutti con indifferenza o sparlano alle tue spalle per via dell’incidente dell’ospedale» riprende.
Mi ha chiamato davvero “Son-kun”, tra l’altro?
«Davvero tutta la scuola mi sta evitando? Non preferisci uniformarti a tutti gli altri studenti?» le rispondo facendo spallucce.
«Posso dire con sufficiente certezza, come se avessi appena risolto un calcolo matematico, che tutti gli studenti ti evitano» mi dice freddamente. «Eppure tu vieni lo stesso e non reagisci a niente: sicuro di esserci con la testa? Beh, visto che ti ostini a venire, direi di no».
«Sei proprio simpatica, Bulma-chan!» esclamo, sorridendole.
«Eh?! Io?!» ribatte, sgranando gli occhi e arrossendo. «Togli il “-chan”, non sono abituata alle desinenze sul mio nome, nessuno le usa mai!».
«Però a me fa piacere che mi chiami “Son-kun”, nessuno mi chiama così!» rido. «Comunque lo ribadisco: mi sei simpatica, Bulma».
«Mi stai prendendo in giro…» sbuffa, guardandomi di sottecchi.
«Invece è così, perché il fatto stesso che tu mi stia parlando dimostra che anche te non ci sei con la testa!»
 
 
«Dimmi la verità: eri rimasta folgorata dalla mia bellezza» la provoco, dopo aver ricordato il nostro primo incontro.
«Di sicuro dalla tua stupidità, quello sì».
«Mi fa piacere, ne vado fiero».
«Comunque, ho cominciato ad avere paura quando Vegeta si è trovato la ragazza…» riprende Bulma II, con un filo di voce.
«Vedi che è tutta colpa sua?» provo a scherzare. «Quel deficiente non fa altro che renderti triste».
«Ha parlato l’altro…» sbuffa lei, in tutta risposta. «Quando ti sei messo insieme a quella bellissima senpai ero felice, ma allo stesso tempo ho avuto paura che ti saresti allontanato anche tu da me».
«Ma sei scema o cosa?! Conto di restarti amico per tutta la vita!» ribatto, alzando il tono della voce. «E comunque non hai capito proprio nulla».
«Riguardo a cosa?»
«Dici di essere tanto innamorata di Vegeta, ma non hai capito nulla di lui» le rispondo, mettendomi a sedere. «Ti rubo un attimo il cellulare» dico, prendendo in mano il suo telefono che aveva appoggiato sul tavolino. «È uno scimmione senza cervello, ma ora vedrai anche quanto sa essere straordinario quel ragazzo. Perderai ancora di più la testa per lui».
«Fermati!» grida Bulma II, mettendosi a sedere anche lei, allarmata. «Penserà che sono strana se lo chiamo di notte!»
«Troppo tardi» bisbiglio, facendole l’occhiolino dopo aver inoltrato la chiamata.
«B-bulma?! Stai bene?!» sbotta Vegeta con la voce impastata dal sonno, non appena risponde.
«Sono Rad, vieni subito alla stazione Hon-Kugenuma. Bulma è in pericolo» gli dico tranquillamente, prima di interrompere la chiamata e guardare soddisfatto la mia amica, che penso vorrebbe strozzarmi a giudicare da come mi sta guardando.
«Ma ti rendi conto di quello che hai fatto?!» grida di nuovo, alzandosi in piedi e strappandomi il telefono dalle mani.
«Certo» le rispondo con nonchalance. «Vestiti, dobbiamo andare in stazione».
«A-adesso?!»
«Ovvio, a meno che non vuoi che Vegeta vada dalla polizia per niente…».
 
Hon-Kugenuma non è lontana da casa di Bulma, eppure, quando arriviamo nei pressi della stazione, noto subito Vegeta ansimante e ancora in sella alla sua bici che si guarda intorno freneticamente e con gli occhi sgranati. È arrivato a tempo di record, oltre ogni mia più rosea previsione.
«Bulma! Tutto ok?!» grida, facendo cadere la bici sul marciapiede e correndo verso di noi non appena ci vede. «Che cazzo le hai fatto, Rad?!» aggiunge, dandomi uno spintone e fissandomi rabbioso. «Perché mi hai chiamato dal suo telefono a quest’ora?! Ti ha fatto qualcosa?! Tsk!» aggiunge, furente, guardando negl’occhi Bulma II, che arrossisce e abbassa lo sguardo.
«Ma ti pare che le ho fatto qualcosa?!» sbotto, dandogli a mia volta uno spintone che rischia di farlo cadere.
«Vaffanculo! Pensavo le fossi saltato addosso!» ringhia, stringendo i pugni e avvicinandosi a me minaccioso.
«E secondo te ti avrei chiamato, se l’avessi fatto!» ribatto, fissandolo nei suoi occhi neri pieni di collera. «Lo so che è difficile per te, ma dovresti provare a usare il cervello ogni tanto, Prince».
«P-perché…» ci interrompe Bulma II, con un filo di voce, facendoci voltare entrambi verso di lei. «Perché…» aggiunge, scoppiando in lacrime, a testa bassa.
«Sei una testa di cazzo, Prince» rimprovero il mio amico, che sembra essersi calmato. «Devi smetterla di farla piangere».
«Come può essere colpa mia?! Tsk!»
«Certo che è colpa tua!»
«N-non è colpa sua…» interviene Bulma II, asciugandosi le lacrime.
«Certo che è carina quando piange, vero Prince?» provo a stemperare la tensione. Io volevo solo dimostrarle che Vegeta sarebbe corso da lei anche senza un motivo preciso nel cuore della notte, non puntavo certo a farla soffrire!
«E… e io che ne so?! Era da tanto tempo che non piangevo!» accenna un sorriso la nostra compagna di classe, continuando ad asciugarsi le lacrime che scorrono sul suo volto. «Però… però… ero solo una stupida…».
«Tu non sei stupida! Tsk!» si intromette Vegeta, incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo da Bulma II.
«Io soffrivo… soffrivo perché pensavo di… di essere sola» continua a piangere lei, senza riuscire a smettere. «Però… però non ero sola… n-non ero sola…» aggiunge con un filo di voce, riprendendo a sorridere.
«Rad!» sbotta Vegeta.
«Uhm?!»
«Vacci a comprare qualcosa da bere!»
«E che cazzo sono, il tuo cameriere personale notturno?!»
«Muoviti, tsk!»
«Almeno dammi i soldi, altrimenti non vengo alla partita!» lo provoco, con un sorriso sghembo stampato sul volto.
«Vai a cagare…» sibila, mettendomi in mano con stizza il suo portafogli.
«Siete… siete fantastici, voi due!» esclama Bulma, riuscendo a smettere di piangere e sciogliendosi in una risata che mi apre il cuore.
 
«Son-kun è stato proprio addomesticato a dovere da Eighteen-senpai» mi prende in giro Bulma II, seduta su una panchina accanto a un imbronciato Vegeta, non appena faccio ritorno dal primo konbini che ho trovato aperto.
«Certo, ormai è pronto per il circo!» interviene il mio amico, sprezzante.
«Sto imparando a saltare nel cerchio infuocato, ormai ci riesco quasi sempre senza bruciarmi il culo» sto al gioco, passando a Bulma una lattina di Coca Cola e lanciandone un’altra a Vegeta, mentre mi apro la mia e comincio a bere.
«Scommetto che l’hai sbattuta per farmela esplodere in faccia! Tsk!» sbotta Vegeta, guardando sospettoso la lattina.
«Ovvio» ghigno.
«Ammazzati, Rad!» ringhia, mentre si sforza di aprire lentamente la sua bibita con tutta la schiuma che gli cola sulle mani e lo fa imprecare rabbiosamente. «Dopo ti ammazzo di botte!» aggiunge, facendo scoppiare a ridere Bulma II e girando la testa di scatto, stizzito e imbarazzato.
«Beh, che si fa adesso?!» chiede Vegeta, dopo aver finito di bere ed essersi sciacquato le mani appiccicose in una fontanella.
«Vi va di andare in spiaggia?» domando a mia volta, fissando i miei amici e sollevando un sacchetto pieno di fuochi d’artificio che ho appena comprato insieme alle bibite.
«Hai preso tutto coi miei soldi?!» sbotta Vegeta.
«Certo, non sono mica scemo!» rido, facendo passare un braccio dietro al collo del mio amico e stringendolo a me. Mi spintona per liberarsi dalla mia presa, ma non ci riesce. «Allora, Bulma? Andiamo in spiaggia?» sorrido alla mia amica, passando un braccio anche dietro al suo collo e cingendole una spalla.
«S-sì…» sussurra, arrossendo e abbassando lo sguardo, mentre comincio a camminare verso la spiaggia più vicina stringendo a me i miei due migliori amici.
 
«Non c’è fin troppo vento?!» si lamenta Vegeta mentre, accovacciati e disposti in cerchio, cerchiamo di accendere dei lunghi candelotti che emettono un bagliore di luci colorate non appena prendono fuoco. L’aria continua a spegnere la fiamma dell’accendino che ho comprato, maledizione.
«Dicono che domani pomeriggio arriverà un tifone» esclama Bulma, guardando il mare e le onde che si alzano spinte dal vento.
«Stringiamoci un po’ di più allora, no?!» sbotto, spingendo una spalla di Vegeta e una di Bulma II, facendoli entrare a contatto.
«Tsk!» sbuffa Vegeta, da bravo orso, volgendo lo sguardo in direzione opposta a Bulma II, che, dal canto suo, accenna un sorriso e abbassa la testa.
«Ecco, finalmente!» esulto, riuscendo a bruciare la miccia dei candelotti.
«Guarda, Bulma!» sorride Vegeta, alzando nel cielo buio il suo candelotto che illumina la spiaggia e crea un gioco di luci magnifico.
«Ah, ah!» rido, agitando furiosamente il mio nell’aria come fosse una spada e facendo ridere il mio amico.
«Non agitarlo così forte, Son-Kun!» ride Bulma II, mentre io e Vegeta le corriamo intorno rincorrendoci tra noi come se fossimo dei bambini.
Mi sembra felice, e mi sento bene anch’io. È bello avere amici così.
«Wow!» esclama Vegeta, affascinato, quando poco dopo cominciamo a sparare verso il mare dei razzetti che sibilano nel cielo, prima di esplodere in meravigliosi cerchi colorati.
«Sono bellissimi!» ride Bulma II, con gli occhi che le brillano, accanto a lui.
«Dai, facciamo il gioco dei bastoncini!» propongo, entusiasta come se fossi tornato piccolo, tirando fuori dal sacchetto tre bastoncini di legno e accovacciandomi come prima sulla sabbia. Anche loro mi imitano, disponendosi a cerchio, mentre accendiamo in contemporanea i nostri tre legnetti e li teniamo fermi davanti a noi. Cominciano ad emettere scintille tutto intorno, e il gioco consiste nel cercare di tenere in mano il più a lungo possibile il proprio bastoncino. Magari evitando di scottarsi le dita, ecco.
«Non dici niente, Vegeta?» sussurra all’improvviso Bulma II, dopo qualche secondo di silenzio, senza smettere di fissare il suo bastoncino che continua a sparare intorno a sé scintille e illumina i suoi occhi malinconici.
«Eh?» sbotta lui, perplesso, guardando me con fare interrogativo.
«Su di me…» sospira lei. «Sul perché siamo qui di notte…».
«Beh, quando ho visto che mi ha chiamato Rad dal tuo telefono qualche domanda me la sono fatta, ma quando ti ho vista piangere ho capito che non era importante il motivo per cui mi avevate chiamato» accenna un sorriso, guardando anche lui le scintille emesse dal suo bastoncino. «Ho pensato che era bello che fossimo lì, insieme» aggiunge, facendo voltare Bulma II in sua direzione, che lo guarda con gli occhi sgranati e pieni di emozione. «Ho perso, merda! Tsk!» sbotta, scagliando sulla sabbia il suo bastoncino ormai spento.
«’fanculo, anch’io…» sbuffo, buttando anche il mio e rialzandomi. «Direi che ha vinto Bulma!» proclamo, mentre la mia amica stringe ancora tra le mani il suo bastoncino che continua a emettere scintille.
«Direi che questo è un buon posto per vedere lo spettacolo di fuochi d’artificio di Enoshima!» esclama Vegeta coi pugni chiusi appoggiati ai fianchi, osservando il cielo che sta cominciando ad albeggiare all’orizzonte. «È tra quattro giorni, no? Andiamoci tutti insieme come l’anno scorso!» propone, facendo sussultare Bulma II.
«Non hai già dei piani con la tua adorabile ragazza?» gli chiedo, visto che la mia amica resta in silenzio e probabilmente si stava chiedendo proprio questo. Inizio ad averne piene le palle di fare da tramite tra questi due, ma lo faccio perché ci tengo a loro. E sono anche qui che sto crollando dal sonno, tra l’altro.
«Io… io non ho più una ragazza…» sibila lui, stringendo i pugni e continuando a guardare il mare. Bulma II lascia cadere il suo bastoncino che ancora emette scintille sulla sabbia.
«Stai bene, Prince?» gli chiedo.
«Certo, ti pare! Tsk!» si volta in mia direzione, stizzito, facendo il gradasso. Per quanto tutto questo era nell’aria, non deve essere un momento facile nemmeno per lui. Come per Marion, del resto.
«Se ti va di parlarne…».
«No, non mi va!» mi interrompe bruscamente. «Ti ho detto che sto bene» aggiunge, mentre Bulma II continua a osservarci silenziosa. «Tu, piuttosto?! Non hai organizzato niente con Lazuli?»
«La sua agenzia ci ha proibito di frequentarci in pubblico per un po’… che due coglioni…» sbuffo, guardando anch’io il mare.
«D’altronde lei sta tornando ad essere una super celebrità…» sospira Vegeta. «Però, se vi conosco bene, immagino che ve ne sbatterete le palle di fronte a un evento del genere» aggiunge, sorridendomi sghembo.
«Bravo, Prince. Ci conosci bene, a quanto pare» ghigno a mia volta, scambiandomi uno sguardo d’intesa con lui.
«D’altronde, tu sei una testa di cazzo e lei, da quel poco che la conosco, mi sembra una con le palle quadrate che non si fa mettere i piedi in testa facilmente» prosegue, fiero della sua analisi psicologica.
«Da quando sei così perspicace tu, principe degli scimmioni?!» lo provoco, scoppiando a ridere e facendo ridere anche Bulma II.
«Tu invece hai programmi?!» chiede all’improvviso Vegeta, guardandola.
«N-no…» risponde timidamente, deglutendo il nulla.
«Allora è deciso!» stabilisce lui, afferrando le sue mani e aiutandola a rialzarsi. «Verremo qui insieme tutti e quattro!»
«In quattro come le Tartarughe Ninja… o come i moschettieri…» rifletto ad alta voce. «Nel caso, io faccio Leonardo e D’Artagnan».
«Ma la smetti di dire cazzate?!» mi provoca Vegeta.
«Tu farai Michelangelo e Phortos, i più stupidi!» lo derido. «Bulma farà Donatello, visto che è la più intelligente, e Lazuli Raffaello, la più burbera e anche cazzuta!»
«E che moschettiere sarei, io?» mi chiede Bulma II, guardandomi poco convinta.
«Athos, quello più serio. Per esclusione, a Là resta Aramis!» rispondo ridendo.
«A furia di sentire le tue stronzate si è fatto giorno, Rad» sbuffa Vegeta, mentre il sole comincia ad essere ben visibile sopra l’orizzonte. «Tra poco abbiamo gli allenamenti, vedi di non saltarli!»
«Proprio oggi doveva essere previsto quel tifone? Altrimenti ci saremmo allenati di pomeriggio… devo pure andare al lavoro per pranzo…» ribatto, avvilito e stravolto dal sonno.
«Manca solo una settimana alla partita, dobbiamo essere pronti» esclama lui, stringendo un pugno. «Appena torni a casa fatti una doccia fredda per ripigliarti e vieni al campo, vedrai che non sentirai più la fatica! Mezza sega, tsk!» prova a incitarmi, mentre lo guardo poco convinto. «Tu verrai a vedere la nostra partita?» domanda a Bulma II, facendola arrossire lievemente. È proprio cotta, cazzo.
«Sì!» gli sorride. «Sapete, non avevo mai passato la notte in bianco in questo modo…» aggiunge, sospirando. «Sono… sono felice».
«È giusto e doveroso fare un po’ di cazzate a questa età!» rido.
«Ovvio, le cazzate sono le cose migliori!» mi sostiene Vegeta, allungando il pugno chiuso verso di me, che lo colpisco col mio in segno d’intesa.
«Allora adesso facciamo una foto per celebrare questa cazzata!» propongo, tirando fuori dalla tasca il mio telefono e stringendomi accanto ai miei amici.
Faccio con le dita della mano sinistra il segno della vittoria e passo il braccio intorno al collo di Bulma II, imitato da Vegeta dall’altro lato che tuttavia tiene il pugno chiuso e guarda poco convinto la fotocamera. La nostra amica sorride, invece, sembra felice in mezzo a noi che la abbracciamo, anche se un po’ imbarazzata.
Sorrido anch’io, mentre scatto questo selfie. Sono contento, lo sono davvero.
Se ci fosse anche Lazuli qui, sarebbe tutto perfetto.
Tutto dannatamente perfetto.
 
 
 
 
 
Note: avreste mai detto che Vegeta e Marion sarebbero rimasti insieme per ben 24 capitoli quando avete iniziato questa storia, mesi fa? Ebbene, a quanto pare la loro relazione è finita, anche se non sappiamo i dettagli di una rottura che comunque era nell’aria da un po’. Comunque, i fans di Marion non si preoccupino: lei non sparirà dalla storia, la rivedremo ancora! Ne siete felici? O siete magari più felici che finalmente Vegeta sembra dimostrare interesse verso Bulma? E poco importa se sia Bulma II in questo caso… alla fine lui la invita a vedere insieme il festival dei fuochi d’artificio!
In tutto questo, c’è un però grande come una casa: come prenderà tutto quello che è successo la nostra Bulma, quella che ha passato la notte a casa di Radish mentre lo stesso Radish era in giro a divertirsi con Vegeta e Bulma II?
Inoltre, Bulma II avrà i suoi difetti, ma non ci ha provato con Rad, come molti temevano. Loro sono amici per la vita, spero vi piaccia il loro rapporto. Persino Là l’ha accettato, anche se non lesina giustamente qualche minaccia nelle sue parole a Radish.
Spero abbiate apprezzato il flashback tra Rad e Bulma, poi! E anche l’aver finalmente scoperto cosa tormentava da tempo la turchina: non solo l’odio per sé stessa e l’amore per Vegeta, ma anche e soprattutto la paura di perdere lo stesso Vegeta e persino Radish!
 
Come sempre, un grazie va a tutti voi che mi lasciate una recensione, un incoraggiamento e mi dite la vostra opinione. Siete fantastici, a me non può che fare piacere ed è bello confrontarsi dopo ogni capitolo di questa storia!
Grazie anche a chi continua a leggere ed apprezzare i miei scritti, vedere le views sempre alte mi dà molta forza e quindi ringrazio tantissimo anche voi!
Ringrazio poi ancora una volta Sapphir Dream per questo disegno meraviglioso di Là e Bulma, bellissime in yukata, che fa da anticipazione a quello che vedremo nel prossimo capitolo! E lì ne vedremo altri due di suoi disegni a tema, intanto godetevi questo, con tanto di classica mela caramellata!
Festeggiamo poi il ritorno in questa storia di uno stupendo disegno di Misatona, che ci regala un ritratto fantastico sempre delle due protagoniste femminili di questi capitoli in yukata, più Lunch! Un grazie va anche a lei, sono onorato di avere una doppietta di disegni questa settimana!
Spero vi piacciano!
 
Bene, non mi resta che darvi appuntamento a mercoledì prossimo, vi dico solo che sarà un capitolo pirotecnico, per restare a tema fuochi d’artificio. Ne vedremo davvero delle belle, anche se mancano ancora quattro giorni al festival e Rad sembra essere a pezzi tra lavoro, allenamenti e il dover star dietro a Bulma II senza aver potuto dormire. Lazuli è a Tokyo (cioè a 50 km di distanza), mentre Bulma deve ancora scoprire della nottata in spiaggia della sua copia, con tanto di foto ricordo finale coi suoi due amici. Come la prenderà? Andrà davvero una delle due Bulma al festival insieme a Vegeta? E chi delle due?
Per ora mettiamo in stand by Chichi, invece, e ringrazio tutti voi che l’avete apprezzata insieme alle altre Sweet Bullet! Arriverà il suo momento, ma adesso è tempo di pensare al climax che sta per essere raggiunto da questa “saga di Bulma”.
Il titolo sarà “Il posto più bello del mondo” e io vi anticipo solo che sarà una bomba! Ci siamo capiti, no?! ;-)
A mercoledì!
 
Teo
 
 
 

D9-MH5-Vr-d
photo upload link
>

IMG-20190710-080901>

   
 
Leggi le 17 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Teo5Astor