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Autore: Utrem    13/07/2019    1 recensioni
Merope decide di partorire all'Ospedale di San Mungo.
Cosa cambierà? O meglio, cosa non cambierà?
Scopriamolo attraverso un romanzo di formazione con protagonista Laurie Langton, Prefetto di Corvonero nel 1944, quando di Prefetti ne nominavano ancora tre per Casa e non sei. Grindelwald ha appena finito di attraversare l'Europa e la Gran Bretagna sente l'eco dei suoi discorsi: così riferisce il suo amico Cecil. A questi complotti però Laurie preferisce di gran lunga trascorrere tempo spensierato insieme a Lucille Dean, ovvero Lucy, la sua ragazza e, perché no? Studiare. Tom Riddle è diventato Caposcuola, ovviamente; insieme ad Allie, pedante e perfezionista oltre ogni dire, strappando il posto, secondo molti, proprio a Lucy.
Intanto, Merope, che è stata licenziata dall'Ospedale quello stesso maggio, ha fatto domanda per lavorare come Custode della Scuola, approfittando del posto vacante. Vivrà l'anno intero a Hogwarts, la scuola che non ha mai frequentato, molto vicina al figlio, che non è mai riuscita ad educare. Forse?
DISCLAIMER: nel corso della storia sceglierò a mia discrezione di adottare o non adottare dettagli, sottotrame o dati contenuti nei film della saga di "Animali Fantastici".
Genere: Avventura, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Merope Gaunt, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'La sua scelta '
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21 novembre 1944

Aveva la penna in mano, già intinta nel calamaio.
Non aveva le parole da dire ai suoi genitori.
Aveva trascorso il lunedì a cercarle: la mattina, mentre Alastor arringava i Corvonero in Sala Comune; dopo che Allie aveva finito di parlare del suo inaspettato insuccesso e delle sue preoccupazioni in quanto Caposcuola; durante le ore di Incantesimi, approfittando del fatto che il professor Penrose gli dava tregua.
L'idea di mentire alla sua famiglia in quella situazione era ripugnante; ma, più di tutto, lo era la paura di mentire per poi non rivederli più...
Dopo gli eventi della settimana prima, Tom era diventato scostante, più apertamente insofferente agli altri. Usciva prima a tutte le lezioni, correggeva in continuazione i professori e non era mai insieme a Vera. Merope aveva perso tutta l'allegria delle settimane prima e puliva quasi senza servirsi della magia. Da quel che Cecil aveva capito, il preside Dippet la aveva convocata quel giorno per un colloquio. Tutto ciò era terrificante, insieme al fatto che tra poche ore ci sarebbe stato il duello: l’ultimo, fra lui e Tom.
Quello che nella sua testa sarebbe stato un motivo di orgoglio era diventata l’ennesima catastrofe. Chi sapeva cosa avrebbe fatto o cercato di fare. In questo lo avrebbe aiutato lo Spioscopio: aveva concordato con Silente e Oakley di tenerlo in tasca e controllarlo prima di scontrarsi con lui: un solo passo falso ed erano pronti ad intervenire.
Laurie voltò il foglio, ancora intonso.
Sospirò come non aveva mai sospirato prima e chiuse gli occhi.
Lo investirono ricordi d’ogni genere; pensieri strani, confusi, indesiderati, e soddisfazioni e gioie.
Fu preso da uno strano affanno e si aggrappò agli spigoli: sentì uno sfrigolio, e si accorse che la lettera aveva preso fuoco.
Allora s’alzò di scatto in piedi e puntò la bacchetta tremante verso la scrivania:
“AGUAMENTI!”
Un potente getto d’acqua colpì la fiamma, inzuppando tutti i suoi libri e quelli di Noah, il suo vicino di letto.
Fece qualche passo indietro.
“Laurie…”
Il ragazzo gli venne accanto, sbalordito.
“Absorbeo” disse Laurie, sovrappensiero.
In poco, tutto si asciugò.
“… che ti prende?” insisté Noah, stranito.
“Ah… nulla.”
“Non devi affrontare Riddle fra poco?”
“Eh sì.”
Noah gli girò attorno.
“Sicuro che sia tutto a posto?”
Laurie spostò in avanti la sedia, disse “Sì.” e uscì.


Aveva attraversato il cortile, quando sentì dei passi dietro di sé.
Si volse: non c’era nessuno.
In teoria, tutti dovevano essere già dentro.
Sfilò lo Spioscopio dalla tasca: era spento.
Rimase fermo per un po’, guardandosi attorno: infine, decise di proseguire.
“Non è ancora il momento, Langton.”
Arrivò il brivido.
Si girò di nuovo… ed era lì.
Gli venne contro con urgenza.
“Non abbiamo molto tempo. So che mia madre sta pianificando contro di me. Cosa ti ha detto?”
Laurie sbarrò gli occhi.
“Tacere non aiuterà neppure te, Langton. Rispondimi, ora.”
Laurie non disse niente.
“NON ME LO PUOI NASCONDERE!”
All’improvviso, qualcuno gli prese la bacchetta e lanciò un potente Stupeficium.
Tom cadde a terra, privo di sensi.
Comparve Oakley con la bacchetta sfoderata e gli prese lo Spioscopio dalla tasca.
“È comunque riuscito ad aggirarlo” commentò, tenendogli la bacchetta puntata “Non dovrebbe essere in grado di ascoltarci, adesso. In ogni caso… è venuto a interrogarti perché Merope e Vera sono scomparse. Io darò inizio alle ricerche prima che comincino gli altri; nel frattempo, tu rimarrai in punizione per aver colpito il tuo compagno. Mi dispiace, Laurie, ma è il miglior modo per tenerti d’occhio.”
Laurie sbatté le palpebre per la prima volta.
“Hai capito? Ci vediamo dopo.”
Oakley andò via; un attimo più tardi, Lumacorno sbucò dalla porta e si mise le mani fra i capelli.
“Per la barba di Merlino! Laurie… cosa hai fatto?!”

Vera gattonava nello stretto cunicolo, dietro a Merope.
“Presto saremo fuori di qui. Ci serve solo raggiungere la scala, per oltrepassare le protezioni di Hogwarts… lo aveva ideato Salazar Serpeverde, sai, per uscire di nascosto...fare quel che faceva... mio padre lo diceva sempre. Il grande Salazar Serpeverde, il nostro antenato."


Sedeva dall'altra parte della scrivania, mentre il professor Penrose esaminava delle erbe immerse in uno strano liquido.
Guardava la porta ogni secondo, per orecchiare l'arrivo di qualcuno, ma non si sentiva niente.
Laurie era in uno stato catatonico. Si aspettava qualsiasi cosa.
Come avevano fatto a fuggire? Merope era forse in grado di abbattere le protezioni di Hogwarts? Gli sembrava molto improbabile... ed eppure...

 
   
 
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