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Autore: Elgul1    22/07/2019    13 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non appena i due misero piedi nel negozio Flint li studiò con attenzione dai vestiti potevano sembrare membri di qualsiasi banda minore che voleva emergere ma, i due, si guardavano attorno spaesati forse fin troppo e la loro giovane età non prometteva niente di buono. 
 
" Posso fare qualcosa per voi?" Chiese serio in volto mentre Joseph si rigirava tra le mani un carillion vecchio di decenni e pieno di polvere. 
" Bhe si ecco..." Rispose prontalmente lui cercando di rimettere apposto l'oggetto che subito cadde a terra rompendosi e facendo imprecare Flint. 
" Volevamo sapere se, per caso, ha venduto un oggetto simile di recente." Disse mostrando la foto del congegno ritrovato fuori dal carcere. 
" Chi ti credi di essere per farmi ste domande eh?" Gli replicò lui senza alcun timore. 
" Ehm Shoan." Gridò al più giovane che, da lontano studiava la faccenda. " Ho lasciato il distintivo non è che potresti mostrarlo tu?" Gli chiese lasciando di sasso entrambi gli uomini.
 " Perché mai la polizia dovrebbe venire da me?!" Esclamò lui fingendo stupore. Non era la prima volta che si palesavano da lui e sapeva non sarebbe stata l'ultima volta.
" Perché supponiamo che il congegno sia arrivato da qui." Rispose convinto Shoan incrociando le braccia al petto.
" Ma mi prende in giro?" Sbottò Flint rosso in volto. " Vendo anticaglie mica roba del genere io!" Mentì lui sbattendo un pugno sul bancone e maledicendo quel bastardo che aveva abbandonato il dispositivo facendogli arrivare la polizia lì. 
 
" Da quanto sappiamo è uno dei più grandi smerciatori d'armi dell'intera città..." Rispose con tono educato Shoan avvicinandosi. " E' già stato segnalato un paio di volte per traffico illegale da come ho letto." Aggiunse fissandolo severo. 
" Ma se noterà ne sono sempre uscito pulito e con le accuse cadute ogni singola volta perciò le vostre sono solo calunnie." Replicò con un ghigno sul viso flaccido ringraziando la protezione degli Overport e le mazzete che dava regolarmente. 
" Senta!" Sbottò Joseph sbattendo con forza le mani sopra il bancone intaccando il legno e facendolo tremolare. " Noi vogliamo solo avere delle informazioni a chi ha venduto questo congegno e poi c'e ne andremo..." Continuò a dire mentre, delle scintille, si formarono sopra le sue mani cominciando a bruciare e facendo impallidire sia Flint che Shoan. 
" Quindi vuole collaborare oppure dobbiamo passare alle maniere forti?" Domandò mentre le fiamme si spegnevano.
 Il vecchio stava per rispondere quando, l'ingresso, si spalancò mostrando quattro uomini e una donna. 
" Ehi, che cazzo sta succedendo qua?" Domandò un uomo alto dal fisico slanciato dentro una canottiera rossa che sembrava esplodere e un piercing sul naso.
" Buongiorno signor Ector!" Esclamò euforico Flint sorridendo maligno ai due agenti.
 " Questi due mi stavano importunando si può fare qualcosa al riguardo?" Domando con una voce innocente il vecchio.

 
Shoan studio i tizi appena entrati e, quando vide il tatuaggio sul braccio destro del tizio più grosso imprecò adesso erano davvero nella merda. 
 
 
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" Ma proprio in un fast food dovevamo venire per la pausa pranzo?" Domandò con la mano destra sotto il mento Angel mentre fissava un'po disgustata il panino davanti a lei con tanto di bibita al fianco. 
Wil addentò con foga il suo cheesburger senza farsi problemi nonostante cercasse di restare in forma qualche volta poteva anche andar bene un'po di cibo spazzatura.
 " Settimana scorsa hai deciso tu, stavolta tocca a me." Rispose lui semplicemente prendendo un sorso dal bicchiere.
Lei sbuffò contrariata. " Ancora mi domando perché mi ostino a uscire di pattuglia con te anziché starmene beata in ufficio e a spedire i novellini a zonzo." Mormorò mentre prendeva il panino con le mani e iniziava a mangiarlo. " Perché sei della vecchia guardia esattamente come me..." Replicò lui convinto. " Non riesci a stare ferma e immobile mentre il caos imperversa." Aggiunse lui ancora con un sorriso tirato sul volto. 
" Poi per la questione della bambina ci hai parlato?" Domando Angel cambiando discorso detestava quando quell'ammasso di muscoli si metteva a fare il filosofo.
 Lui annuì incupendosi. " Si, ho parlato con Cindy e, mi ha detto, che almeno per il momento non intende farmi vedere Kristi..." Ammise mentre si prendeva un altro morso dal panino. 
" E perché mai?" Domandò lei di rimando ancora stupita dalla cosa. 
" Dice che non si sente sicura a mandarmi mia figlia ha paura che possa succedergli qualcosa." Rispose lui mollando il panino nel piatto.
 " L'hai lasciata sola due volte, non mi sembra un così grosso crimine come vuole farlo sembrare lei." Commentò Angel irritata della cosa. 
" Lei non ha completamente torto però..." Aggiunse Will lasciando di stucco la donna per quella dichiarazione. " Nell'ultimo periodo ero fin troppo preso dal lavoro e, inoltre, sono più di pattuglia che a casa visto tutto il caos che è successo." Ammise con rammarico.
Angel stava per replicare quando, il cellulare di Will, cominciò a suonare. " Pronto?" Rispose posando i rimasugli del panino nel piatto.
" Buon pomeriggio tenente Will sono Carl della sezione informatica si ricorda?" Rispose lui con l'affanno come se avesse corso.
" Si, mi ricordo che succede?" Domandò a sua volta.
" Ecco, sono stato tutto il giorno e tutta la notte ad analizzare il computer e ho fatto alcune scoperte che credo valgano la sua attenzione." Rispose lui quasi euforico dal tono di voce.
" Ottimo, dimmi tutto." Disse Will compiaciuto e lieto di avere finalmente una possibile pista.
" Ehm, devo essere sincero..." Disse Carl abbastanza sotto tono stavolta. " Preferirei che lei venisse qua. Non sappiamo se, altri, possono intercettare queste chiamate." 
Will sospiro. " Ok, d'accordo tra venti minuti sarò alla centrale a più tardi." Annunciò lui chiudendo la chiamata.
 " Ci sono novita?" Domandò Angel che aveva notato l'espressione del collega.
" Si, e a quanto pare, buone." Replicò lui mettendosi in piedi e appoggiando sul tavolo i soldi del pranzo con la mancia.
 " Andiamo a vedere cosa ha scoperto quel fottuto nerd." Gli annunciò sistemandosi la divisa e andando verso la porta.  
 
 
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" Oh niente di che..." Disse Joseph con calma. " Una semplice chiacchierata tra amici giusto Shoan?" Chiese rivolto al più giovane.
 " Si, esattamente infatti stavamo giusto per andarcene." Rispose lui facendo cenno a Joseph e dirigendosi verso l'ingresso ma trovandolo bloccato dai quattro che non accennavano a spostarsi. 
" Sapete cosa succede agli sbirri che osano venire fin qui?" Domandò il capo del gruppo piazzandosi di fronte a Joseph e fissandolo con i suoi occhi marroni scuro. 
" Non so, gli offrite da bere?" Domandò con innocenza il ragazzo con un sorriso.
 " Si, certo..." Rispose quello con sarcasmo seguito da delle risate da parte dei compagni. " Dopo che gli abbiamo spaccato le gambe ovviamente." Aggiunse con un ghigno maligno sul volto.
" Se permettete vorrei uscire sapete non vorrei distruggere questo posto..." Ammise con aria tranquilla Joseph nonostante la disparita numerica evidente e per niente impressionato dal discorso. 
 
" Non prenderci per il culo ragazzino!" Sbottò il capo del gruppo avvicinandosi e sollevandolo per la maglietta. " Chi cazzo ti credi di essere eh?!" Gli chiese con la mano sinistra illuminata dal fuoco preparandosi a colpirlo. 
Shoan cercò di avvicinarsi ma, delle catene invisibili, sembravano averlo bloccato ai piedi.
 " Tu non vai da nessuna parte." Sentì dire da un piccoletto dal viso pieno di lentiggini infondo al gruppo che, con la mano destra tesa verso di lui, sembrava controllare quelle catene scure.
 
- Merda.- Pensò fra sè e sè si trovavano in una situazione abbastanza grave circondati da cinque super criminali e senza possibilita d'aiuto. Stava per dire qualcosa quando, la figura del capo, fu scagliata al di la della porta mandandola in mille pezzi e atterrando in strada lasciando di stucco diversi passanti e facendo frenare diversi veicoli. 
Tutti gli occhi, compresi quelli di Shoan, si girarono abbastanza stupefatti dal pugno appena eseguito da Joseph.                 
 " Lo avevo detto che ne volevo parlare fuori..." Disse lui semplicemente tra la disperazione del proprietario e l'ira del quartetto che si gettò su di lui.
 " Come vi ho detto ne parliamo fuori!" Gridò ancora con rabbia il giovane spedendoli al di la dell'ingresso distrutto con una potente onda cinetica fraccasando vetri e oggetti lungo le vetrinette. 
 
" Il mio negozio! Il mio prezioso negozio!" Urlò disperato il vecchio con le mani fra i pochi capelli che aveva in testa e lo sgomento nella voce. Shoan era ammuttolito al contrario ma quanti poteri aveva? Prima lo aveva visto lievitare e, adesso, si dimostrava capace non solo di lanciare un uomo al di la di un negozio ma anche di creare un onda cinetica? - Chi diavolo è questo tizio?- Pensò ancora confuso.
 
 " Ehi." Disse Joseph scuotendolo dai suoi pensieri. " Ti spiace controllare il vecchio e chiamare i rinforzi? Vado un secondo a sistemare le cose fuori." Gli mormorò deciso. 
" Ehm, si ok." Rispose lui ancora scombussolato chiedendosi, mentalmente, chi cavolo fosse quel tipo.
 
 
-
 
 
Ector scosse la testa un paio di volte prima di rimettersi in piedi e, notando, i suoi a terra che si stavano rialzando.
 
 " Cosa è successo?" Domandò a loro e tastandosi il punto colpito dal pugno che ancora gli doleva a quanto pare il tizio era dotato di superforza.
 " Quello stronzetto che faceva il saputello ci ha sbattuto fuori con un'onda cinetica boss." Spiegò la donna bionda del gruppo furiosa. 
Ector notò la figura di Joseph uscire dal negozio e pestare i vetri caduti a terra. 
 
" Ti sei messo contro i tipi sbagliati lo sai?!" Gli sbraitò contro mentre le sue mani iniziarono a diventare vermiglie. 
Joseph si guardò attorno la via era piuttosto trafficata e dozzine di curiosi si erano avvicinati a vedere cosa stesse succedendo. - Cerchiamo di contenere i danni.- Pensò valutando i rischi che i civili avrebbero potuto correre. 
 
" Addosso!" Ruggì Ector distogliendolo dai suoi pensieri. La donna alzò le mani e, dagli idranti, cominciò a uscire dell'acqua diretta verso il ragazzo che, rapido, si scosto evitando il getto che finì contro un muro. Prima che potesse rispondere si trovò davanti il pugno di pietra di un altro avversario diritto verso la sua faccia. 
Gli sorrise quasi euforico e, con la sua mano potenziata, colpì in pieno quella del tipo sentendo le ossa spezzarsi sotto il suo colpo. Mentre quello si accasciava al suolo tenendosi la mano rotta lui sorrise. " Dovresti andare da un buon medico." Gli annunciò mentre, delle catene scure, cercavano di prenderlo strisciando ovunque tra le ombre degli edifici.
" Sei mio!" Urlò il piccoletto mentre le catene si alzavano cercando di sommergerlo e tenerlo fermo.
" Se ne sei convinto tu..." Gli rispose lui svanendo nel nulla per poi comparire alle sue spalle lasciandolo di sasso. " Questo è per te." Gli dichiarò colpendolo in pieno petto con un calcio e scagliandolo in mezzo alla folla che, con i loro telefonini aveva iniziato a riprendere quella rissa cominciata dal nulla.

 - Avevo promesso a Alex nessuna pubblicita, credo proprio che mi ucciderà.- Riflettè lui mentre, con una barriera, bloccò un nuovo flusso d'acqua che lo spingeva verso il margine della strada e pericolosamente vicino ai civili.

" Borg, Hope attaccate insieme quel fottuto bastardo!" Urlo Ector sprigionando una gigantesca fiammata che andò a colpire la barriera non sortendo alcun effetto.
" Ricevuto." Replicò l altro uomo creando un vortice di vento girando su se stesso che ando ad unirsi agli altri due flussi che cominciarono a incrinare lo scudo di Joseph.
" I miei complimenti..." Disse quasi contento di quello che stava succedendo. " Questo è proprio lo stimolo di cui avevo bisogno per migliorare." Aggiunse mentre lo scudo si distruggeva e lui fu spinto all'indietro ricavando dozzine di ferite sul corpo e anche dei tagli lungo il viso.
 
 " Se era la morte che cercavi allora l'avrai." Disse Ector mentre lui e gli altri due, cominciavano ad avanzare verso la sua figura piegata.
" Sapete solitamente, quando dovevo affrontare dei super, sono uno che tende ad andarci sempre piano..." Cominciò a dire mettendosi in piedi nonostante il sangue che usciva dalle ferite. " Lottare contro un classe I, oppure un classe II per me non sono una sfida anzi sono un gioco noioso..." Continuò a dire mentre, sotto gli occhi allibiti del trio, le sue ferite si stavano rimarginando a una velocità allarmante. " Forse, questa volta, mi posso impegnare un'po di più." Concluse mentre, il suo corpo si scurì e le sue mani furono intrise di fuoco e ghiaccio.
 " Ma tu chi cazzo sei?!" Urlò Ector di fronte a quell'amalgama di poteri che non aveva mai visto prima d'ora in nessun altro super affrontato.
 Joseh sorrise mentre, con un balzo, si porto di fronte al trio la mano infuocata colpì in pieno il viso di Borg scagliandolo dentro un negozio facendogli sfondare la vetrina Hope tentò di colpirlo con un onda d'acqua ma, con la mano sinistra congelò l'acqua e la rinchiuse in uno spesso strato di ghiaccio lasciando solo la testa aperta Ector, reagì prontalmente con un pugno ma, Joseph, sparì all'improvviso per comparire al suo fianco sinistro.
 " Io sono superior." Annunciò colpendo in pieno il busto dell uomo e avvertendo le costole che si rompevano e un grido strozzato uscire dalla bocca del super che volo a terra privo di sensi. Il giovane si guardò attorno notando i cinque completamente messi k.o. che si muovevano contorcendosi.
" Allora c'e qualcun altro che vuole combattere?" Domandò notando i continuì flash della gente col cellulare e i borbottii in sottofondo. Stava per dire qualcosa quando, delle volanti, apparvero infondo alla strada seminando il panico nella gente.

" Era l'ora che arrivaste tranquilli ho già sistemato tutto io." Urlò loro salutandoli. Dalle auto scesero alcuni agenti con le armi spianate dirette verso di lui.
" Tieni le mani bene in vista!" Gli intimò un agente vicino allo sportello dell'auto mentre i colleghi andavano ad  ammanettare i cinque al suolo.
" Ma come? Io sono dei vostri!" Replicò lui abbastanza confuso da quello che stava succedendo. 
" C'e arrivata una segnalazione per disturbo della quiete pubblica e rissa. Sei pregato di tenere le mani in alto." Replicò ancora quello sempre tenendolo sotto tiro. 
" Dentro il negozio c'e un collega si chiamo Shoan chiedete  a lui se non vi fidate." Borbottò di rimando lui alzando le mani per accontentare il tipo.
 " Bhe, se è così, credo proprio che il comandante Alex non sarà affatto lieto di quanto successo." Rispose quello mentre, la figura di Shoan, col vecchio, uscivano dal negozio in compagnia di un'agente che gli sbraitava contro. 
" Visto che ho diritto a una telefonata..." Cominciò a dire lui con tono educato e cortese. " Potrei chiamare una persona?" Domandò sapendo benissimo che, dopo la chiamata, si sarebbe scordato qualunque tipo d'incarico.









ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi col capitolo 31 di Ubeworld :D spero che vi sia piaciuto.
Nel prossimo capitolo vi anticipo già il ritorno di Walter, dopo un'po che non si vedeva, ma anche altre sorprese.
Alla prossima.
   
 
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