Un arrivo
inaspettato
Capitolo 1
Era il 20 di marzo e a casa Saeba tutto era tranquillo e
nella normalità.... per gli ultimi 4 mesi. Si perché in questo lasso di tempo
ce n'erano stati anche troppi di cambiamenti, primo fra tutti il fatto che ora i
due inquilini della casa dormissero nello stesso letto: ebbene sì finalmente il
nostro "Stallone di Shinjuku" si era dichiarato alla donna che amava
dopo otto anni di sofferenza per entrambi.
In questo momento i due sweaper, Ryo e Kaori, stavano
per essere svegliati da qualcuno che gli avrebbe cambiato la vita per sempre.
DRINN.....DRINN....DRINN....
Il campanello suonava ormai da buoni dieci minuti e Ryo, vedendo che la sua
donna non aveva nessuna intenzione di svegliarsi, si alzò dal letto, infilò i
pantaloni, diede un ultimo sguardo alla sua socia, e con un sorriso dolce scese
le scale e andò ad aprire. Quello che vide non solo lo lasciò di stucco ma per
poco non gli fece venire un infarto: due neonati erano stati abbandonati
davanti al portone della loro casa, avranno avuto si e no 5 mesi e mentre li
portava in casa Ryo pensò "Ma perché sempre a noi capita, è già la terza
volta che qualcuno abbandona un bambino davanti casa nostra, e stavolta sono
pure due" e gli uscì un sospiro sconsolato. Lo sweaper
decise, poiché i bambini dormivano beati, di andare a svegliare Kaori per
avvertirla di ciò che era accaduto.
Intanto nella stanza dei nostri eroi Kaori era già bella che svegliata, infatti
quando Ryo si era alzato lei non aveva più sentito il calore del suo corpo e
piano piano era uscita dal mondo dei sogni. Quando
Ryo entrò e Kaori lo vide capì subito che c'era qualcosa che non andava: - Ryo
che succede? - lui la guardò e con un sorriso disse - Ti ricordi quando ci
hanno abbandonato davanti casa quel neonato e poi quell'altra bambina - la sweaper rovistò nella sua memoria e sorridendo ripensando a
quei due angeli che gli erano rimasti nel cuore e che spesso incontravano per
le vie di Shinjuku insieme alle loro madri, loro ex - clienti, disse - Si, e
quindi? - Be..... ti posso dire che è successo di nuovo - Kaori lo guardò non
capendo, poi la consapevolezza si abbatté su di lei che prima sbiancò, poi
pensando che capitava sempre a loro si arrabbiò, e infine con sguardo dolce
disse rivolta a Ryo: - E ti pareva, vabbè vediamo di
ritrovare sua madre. E maschio o femmina? - chiese; Ryo ridacchiando rispose -
Tutt'è due - per poco Kaori non cadde dal letto - In che senso tutti e due? -
E' ermafrodita... ma secondo te che cavolo può significare tutt'è due? - lei ridendo
gli rispose - Scusami hai ragione, sono due quindi? - Per la precisione sono
due gemelli - la socia lo guardò come incantata e poi disse - Due gemelli? che
meraviglia voglio vederli subito - e scese di sotto in reggiseno e mutande
davanti ad un Ryo che pensava "Mamma mia quant'è bella non smetterei mai
di fare l'amore con lei... anche se penso che finché i bambini saranno in casa
lei sarà presa solo da loro", e guardando il suo "amico" disse
ad alta voce: - Amico mio mi sa che per un pò si
andrà in bianco - e con aria mogia si diresse verso le scale.
Quando entrò nel salone Ryo rimase paralizzato da ciò che vide: Kaori che in
mezzo alla stanza teneva in braccio i due bambini che dormivano e sorrideva
come un ebete con uno sguardo pieno d'amore che fino ad ora aveva visto solo
quando guardava lui; all'inizio provò un pizzico di gelosia ma poi un calore
mai provato si insinuò nel suo cuore: che cos'era? Si avvicinò alla sua socia e
guardò quei due bambini e provò di nuovo quello strano calore, e poi capì:
quello era amore paterno, già si stava affezionando a quei due angioletti.
Guardò Kaori e disse: - Dammene uno non ce la fai a tenere entrambi - lei lo
guardò e sorridendo le posò in braccio la femminuccia - Mi raccomando non
svegliarla, io poso il maschietto nel cesto e mi vado a vestire poi vediamo se
c'è qualche biglietto - e così dicendo salì in camera. Rio rimase per molto
tempo a guardare quella bambina così bella: aveva i capelli neri e aveva un
faccino così dolce.... ad un certo punto la sentì muoversi e dopo poco aprì gli
occhi. Rio si meravigliò, quella bambina aveva gli stessi occhi nocciola della
sua dolce Kaori, e questo lo fece sorridere. La bimba lo guardò un pò spaesata e stava per mettersi a piangere quando Rio
disse: - No piccolina non piangere senno si sveglia il fratellino - la bambina
come se avesse capito quello che aveva detto lo guardò e sorrise, allora Ryo le
fece il solletico sul pancino e lei rise di gusto. "Si, questo è proprio
amore paterno" e così pensando continuò a giocare con la piccola che
rideva come una matta.
Kaori si stava finendo di cambiare quando ad un certo punto sentì delle risa
provenire dal salotto, finì velocemente di mettersi la maglia e, senza farsi
sentire scese le scale, e quello che vide le provocò un tuffo al cuore e un
sorriso di pura felicità: Rio stava giocando con la bambina e sembrava davvero
felice. Ad un certo punto sentì dei mugolii provenire dal cesto: il piccolino
si stava svegliando. Si avvicinò, lo prese in braccio e subito lui si svegliò e
iniziò a piangere. Kaori rimase interdetta primo perché quel bambino era
stupendo, aveva i capelli rossi come i suoi e due occhi neri così profondi che
gli ricordavano Rio, e secondo perché non sapeva come farlo smettere. Rio la
guardò e le disse - Tesoro fa qualcosa altrimenti si mette a piangere anche la
piccola - Kaori si riscosse e iniziando a camminare per la stanza e cullando il
bambino disse: - Piccolino cos'hai ti manca la tua mamma? Non ti preoccupare la
ritroveremo presto - il bambino smise subito di piangere e anche lei, sedendosi
accanto a Rio, iniziò a giocare con lui. Passarono un quarto d'ora così poi
Kaori sobbalzò e disse: - Ryo dobbiamo andare a fare la spesa non abbiamo nulla
per loro - Hai ragione andiamo subito - e così scesero. Andarono al supermercato
e comprarono tutto l'occorente: pannolini, latte in
polvere, biscotti per neonati, omogeneizzati e si fermarono anche in un negozio
per bambini e comprarono qualche giocattolo e un po
di vestiti. Usciti dal negozio andarono a casa, e siccome i bambini erano
tranquilli e ancora chiedevano di mangiare decisero di andare al Cat's Eyes e
spiegare cos'era successo. Prima di uscire però Kaori controllo all'interno del
cesto se c'era qualche lettera, ma nulla.
Così scesero per andare da Umi e Miki. Appena varcata la
soglia del locale Ryo diede la bambina a Kaori e salto addosso a Miki ma, non
fece in tempo ad arrivare vicino alla barista che fu scaraventato al suolo da
un martello da 10000t con su scritto “Non davanti hai bambini maniaco”. Non si
sa come Kaori, con i due bambini in braccio era riuscita a tirargli quella mega
martellata. Intanto i bambini vedendo quella scenetta iniziarono a ridere di
gusto e Ryo uscendo da sotto al martello sorrise contento. Umi e Miki
guardarono i due amici un po’ perplessi, fu Miki a parlare per prima: - Vedo
che vi siete dati da fare, avete recuperato gli otto anni perduti e in 4 mesi già
avete sfornato due figli – Ryo diventò per la prima volta rosso per
l’imbarazzo, ma Kaori lo batteva di sicuro, era diventata dello stesso colore
dei suoi capelli; fu Ryo a risponderle – Non scherzare Miki ora vi spieghiamo
tutto – e sedutisi al bancone del bar Ryo, con in braccio il piccolino, e
Kaori, con in braccio la bambina, spiegarono tutto ai loro migliori amici.
Finito il racconto Umi e Miki si guardarono – Se avete
bisogno di aiuto noi siamo a vostra disposizione, però se la mamma o qualche
parente non si trova che si fa? – era stato Umibozu a parlare; Ryo lo guardò
perplesso e disse – Non lo so Umi, non ci abbiamo ancora pensato – allora Miki
prese parola – Si ma la prima cosa da fare e dare a tutti e due un nome – Hai
ragione, purtroppo chi li ha abbandonati non ha lasciato neanche un biglietto,
nemmeno per dirci i loro nomi. – disse Ryo – Comunque io per il maschietto ho
già in mente qualcosa, sempre se Kaori vuole? – Che nome sarebbe? – disse Kaori
un po’ pensierosa, poiché forse aveva capito le sue intenzioni – Se per te va
bene io lo chiamerei Maki – Lo sapevo che avresti detto così. Ti conosco troppo
bene, comunque si è lo stesso che gli avrei dato io – e sorrise. Miki guardò i
due bambini e si sorprese di come somigliassero sia a Kaori che a Ryo, le
coincidenze del destino a volte sono proprio buffe. Riscossasi dai suoi
pensieri disse: - Ora manca solo il nome della bambina – Io ne avrei uno –
disse la sweaper; Ryo la guardò e disse: - Quale
sarebbe tesoro? – Shain In – lo sweaper
la guardò un po’ pensieroso e poi disse sorridendo – E’ stupendo per me va
benissimo – e rivolto verso i bambini disse – E a voi due che ve ne pare, vi
piacciono i vostri nuovi nomi – i due piccolini lo guardarono sorridendo e
allora Ryo e Kaori capirono che erano contenti; intanto Miki e Umi si
guardavano contenti, finalmente i loro amici stavano vivendo una vita felice
come la loro.