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Autore: SweetPaperella    01/08/2019    5 recensioni
"Tornare. Tornare in un posto in cui si è stati bene, ma anche male, non è facile. Tornare. In uno di quei posti in cui hai dei ricordi bellissimi, ma anche bruttissimi.
Tornare al Princeton Plainsboro, nell’ospedale in cui è nata la sua carriera, in cui ha conosciuto persone straordinarie, oltre che quello che per un breve periodo è stato suo marito, ma a lungo il suo fidanzato."

Allison Cameron torna al PPTH dopo cinque anni con un segreto, un segreto che forse non può tenersi a lungo. Tornare significa anche rincontrare vecchi colleghi e il suo ex marito: Robert Chase. Molte cose sono cambiate in cinque anni, ma forse i sentimenti quelli non sono mutati...
{Cameron/Chase, ambientata cinque anni dopo la 6x17}
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allison Cameron, Robert Chase | Coppie: Allison Cameron/Robert Chase
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Capitolo cinque - Una piccola vita da salvare (parte due)


Due giorni dopo, i dottori che hanno in cura Rachel si accorgono che sta migliorando notevolmente, la bambina se pur non ha ancora molto appetito, non ha più avuto nessuna crisi e tanto meno vomitato. 
Non ha mangiato praticamente nulla, a parte qualche verdura, per far contenta la sua mamma. Ciò ha portato House a pensare a una soluzione o meglio a una possibile diagnosi.
Rachel sta male per qualcosa legato al cibo. Non è stata male da quando sta in ospedale perché non ha mangiato nulla che le abbia causato malessere, quindi è chiaro che i primi sintomi sono venuti fuori quando ha mangiato qualcosa di diverso dal normale e poi quando ha iniziato a sentirsi meglio, avrà rimangiato altro da farle ripresentare i sintomi. 
«Quando ha avuto i primi sintomi, cosa ha mangiato?» chiede House a Cameron, prima di dirgli la sua ipotesi vuole essere certo di ciò che sta sostenendo.
«Siamo state a mangiare al McDonald.» risponde prontamente e inizia a capire che cosa le voglia dire House, forse il problema di Rachel é dovuta al cibo ed effettivamente aveva iniziato a pensarci anche lei. Sentendosi anche in colpa, se Rachel é stata male é in parte anche colpa sua.
«E che cosa ha mangiato di preciso?» chiede ancora.
Allison fa per pensarci e sinceramente in un momento come quello non ricorda esattamente che cosa hanno mangiato quello sera, é confusa e anche arrabbiata con se stessa. Vorrebbe solo scappare lontano e non ascoltare più nessuno. 
«Rachel ha mangiato il panino con l’hamburger, le patatine fritte, la coca cola e poi il gelato.» interviene Robert nella conversazione, non pensando minimamente che ha appena dato un motivo ad House per prenderli nuovamente in giro.
«Oh quindi c’eri anche tu con loro... Stavate giocando alla finta famigliola felice?» risponde ironico, guardando il canguro che come al solito si e tradito da solo.
«Non mi sembra il momento adesso. Come vuoi procedere con Rachel?» Allison sta decisamente perdendo la pazienza e non sopporta minimamente le battute di House, non in un momento così delicato.
«Non l’ho ancora capito, ma è sicuramente qualcosa legato al cibo. Quindi, possiamo fare la seguente cosa: farle mangiare nuovamente quello che ha mangiato quella famosa sera.» dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Per lui è ovvia. Allison non è dello stesso avviso. Ha sempre saputo dei suoi metodi poco ortodossi, ma per una volta, una sola volta ha sperato che lui potesse diventare quasi umano, visto che si tratta di sua figlia. Greg House però non cambia mai. Lei si rifiuta di far mangiare sua figlia e vederla stare di nuovo male.
«Non se ne parla nemmeno, non vi darò mai il consenso per una cosa del genere. Non voglio vederla stare nuovamente male. Scordatevelo.» le viene da piangere, ma non sopporta di farlo davanti al team di House e quindi, approfittando che Rachel sta dormendo ed é in camera con Emilie, si allontana per poter stare da sola. Vuole semplicemente piangere tutte le sue lacrime e poterlo fare da sola, senza nessuno intorno. Si sente in colpa, si sente terribilmente in colpa perché se la sua bambina sta così male é solo per colpa sua. É lei che quella sera ha deciso di portarla al McDonald, é lei che le ha fatto mangiare perfino il gelato visto la serata particolare. La sua piccolina ha solo cinque anni e invece di divertirsi con i suoi compagni di classe é costretta in un letto di ospedale. La colpa é solo sua. Sua e basta.
Arriva nello spogliatoio e le lacrime che fino a quel momento ha trattenuto iniziano a uscire copiosamente dai suoi occhi.
Si sente così impotente e debole. Così sciocca per quel momento di debolezza, dovrebbe essere forte, esserlo per la sua Rachel, ma tutta la stanchezza e il dolore, improvvisamente stanno venendo a galla e stanno sfociando in quelle lacrime prepotenti che non hanno intenzione di cessare. I singhiozzi presto iniziano a farsi sentire, per fortuna è sola nello spogliatoio e può lasciarsi andare senza la paura di essere giudicata. 
Il momento di solitudine però dura poco, perché qualcuno fa il suo ingresso e le poggia una mano sulla spalla. Riconosce immediatamente il profumo dell’uomo che è al suo fianco, per tanto tempo l’ha sentito ogni sera prima di addormentarsi e ogni mattina prima di aprire gli occhi. È quello del suo ex marito. Di Robert. 
L’uomo istintivamente l’abbraccia. Non gli interessa se lei lo respinge, non le interessa che lei non voglia, vuole semplicemente starle vicino e farle capire che lui è lì, per lei. Non è sola. Non è sola ad affrontare quel terribile momento. 
«Non darò mai il mio consenso. Se House ti ha mandato a convincermi, la mia risposta è comunque no.» dice separandosi da lui, dopo essersi fatta abbracciare per un momento, quasi eterno per entrambi. 
«Non sono qui perché mi manda House. Non sono d’accordo nemmeno io con il suo metodo.» le dice alzandole il mento e costringendo i loro occhi a incrociarsi. Vuole farle capire attraverso di essi che è sincero. 
Allison si rispecchia in quelle sue pozze azzurre e sorride, lo sa che è sincero. E per un istante, un solo istante rivede suo marito, il Robert Chase che ha tanto amato, il Robert dei loro momenti felici. Non l’uomo che ha ucciso una persona, non l’uomo che non ha fatto niente per trattenerla, no l’uomo che l’ha accusata di non amarlo abbastanza... Rivede suo marito. Il suo Robert. Quello con cui ha ballato e fatto l’amore per dirsi addio, cinque anni prima, quello che ogni mattina le ha portato il muffin per augurarle buongiorno, quello che le ha regalato i fiori quando ancora non stavano insieme per farle capire che lui voleva qualcosa di più del sesso. Rivede l’uomo che per mesi l’ha corteggiata ricordandole ogni martedì che fosse innamorato di lei. In quelle sue pozze celesti rivede lui, semplicemente lui, l’uomo che ha amato. Ma che nemmeno lei è riuscita a tenersi accanto, perché troppo complicata per riuscire ad amare e farsi amare completamente. Ed è anche per colpa sua che la loro storia è finita.
Celeste e verde si incrociano, i loro occhi si incrociano. Mentre lentamente Robert si avvicina ad Allison, spinto da una forza irrefrenabile di baciarla, di stringerla ancora una volta a sé. 
Allison non fa segno di volersi allontanare e Robert quindi, continua il suo avvicinamento verso le sue labbra. Per poi colmare la poca distanza che lo divide. 
La donna non ci mette tanto a schiudere le labbra e ricambiare quel dolce bacio, andando a cercare la lingua dell’uomo. 
Un bacio dolce e innocente all’inizio si trasforma ben presto in un bacio pieno di desidero e passione. Un bacio di fuoco. Con le loro lingue che giocano e si scontrano tra loro, senza tregua. 
Si separano solo per la necessità di riprendere fiato. Tanto che entrambi quando tornano a guardarsi negli occhi hanno ancora il fiato corto. 
«E dimmi, la tua finta fidanzata non sarà gelosa di questo bacio tra di noi?» lo provoca, facendogli capire che è al corrente della sua finta. 
«Cosa? Come...» è sorpreso, non immaginava che lei sapesse e si chiede a questo punto anche da quanto sappia la verità.
«Come lo so? Vi ho sentiti parlare. L’altra mattina quando sono venuta a ringraziarti per il muffin.» ammette, ma lo guarda anche furbamente negli occhi, vuole capire ora che cosa dirà in tal proposito.
Ma Robert la sorprende e non dice proprio nulla, al contrario la bacia di nuovo. Come se non fosse sazio della sue labbra, ma che ne volesse sempre di più.
Però non sono nel luogo adatto per lasciarsi andare a certe effusioni, quindi Robert lentamente si separa da lei, per prenderla per mano e condurla in una stanza che si possa chiudere a chiave. Esattamente come l’ultima volta che sono stati insieme. In quella occasione era stata lei a prendere l’iniziativa. 
Una volta soli nella stanza, le loro labbra tornano improvvisamente ad unirsi disperatamente, come se entrambi ne necessitassero per poter continuare a respirare. Ancora una volta le loro lingue giocano tra loro, in quella che sembra una lotta, ma è solo pura passione. Vogliono dirsi in quel modo quando fortemente si desiderano. 
Lentamente Robert spinge Allison verso uno dei lettini e continuando a baciarla, porta anche le mani sotto la sua maglietta, provocandole i brividi immediatamente a quel contatto con le sue mani calde. Allison a sua volta gioca con i capelli dell’uomo, ama accarezzarli e affondarci le mani. Quando li aveva più lunghi gli piaceva proprio per questo giocarci a ogni loro bacio, ma anche adesso che li ha più corti non è diverso, lo accarezza alla base della nuca, sapendo poi quando lui ami che lo faccia. 
Si separano solo un momento dalle rispettive labbra dell’altro per potersi togliere quei vestiti che ormai sono diventati solo di troppo. Allison ha sollevato le braccia in modo che Robert possa sfilarle la maglia e poi una volta che è in reggiseno, è il suo turno di togliere camice e camicia all’uomo. Lei è decisamente in svantaggio, ha più indumenti da toglierli, ma non si fa di certo trovare impreparata e toglie entrambi con delicatezza, giocando a incatenare i loro sguardi, bramosi di desiderio, l’uno nell’altra; ma anche con agilità, in modo da poter stringersi a lui e al suo petto caldo, quanto prima. 
Solo quando sono sdraiati sul lettino le loro labbra tornando ad unirsi nuovamente. Robert però poco dopo, si sposta verso il collo di Allison e scende verso il suo seno, il suo ombelico fino a raggiungere i suoi pantaloni neri, che tanto le stanno bene, ma che ora sono decisamente di troppo. Slaccia il bottone e tira giù la zip, per poi farli scorrere lungo le sue gambe, con una sensualità mai posseduta. Allison avverte i brividi lungo tutto il corpo e vorrebbe quasi che lui mettesse fine a quella tortura, ma anche che durasse per sempre. Ha chiuso gli occhi e si gusta le carezze di Robert, non riuscendo a far altro. Quando i pantaloni hanno raggiunto il pavimento, lui fa il percorso a ritroso, stavolta con la mano soffermando suo interno coscia e mandandola decisamente ancora di più in estasi. Geme di desiderio nel momento in cui la sua mano si sposta poi verso il suo seno, nonostante abbia ancora il reggiseno. Robert sentendola gemere alza la coppa del reggiseno con la mano e la insinua su di esso, accarezzandolo delicatamente. Ancora una volta la donna si ritrova a gemere e stavolta ancora più forte. È l’uomo a fermare il suo gemito con un bacio passionale, che lei prontamente ricambia. 
Poco dopo anche il reggiseno ha raggiunto il pavimento. Ma ora è il turno di Allison, lui è ancora una volta in vantaggio... Percorre il petto di Robert con le mani, con estrema delicatezza, fino ad arrivare ai suoi pantaloni e sbottonargli, per poi mandarli giù con i piedi, i quali accarezzano le gambe di Robert, facendolo impazzire a sua volta di piacere.
É solo quando gli ultimi indumenti anche raggiungono il pavimento, che le loro labbra tornando nuovamente ad unirsi e i loro corpi si stringono ardentemente, finalmente di nuovo riuniti. Anche se in entrambi hanno la sensazione che mai si sono allontanati davvero, ritrovare quel tipo d’intima sembra totalmente naturale. 
Ed é quando entrambi raggiungono il massimo del piacere, che capiscono che niente é davvero cambiato, non hanno mai voluto che tra loro finisse in quel modo. Si amano, non c’è dubbio, i loro corpi si sono amati profondamente, ma si sono amati anche con la mente e il cuore. Lo sanno entrambi.
Ma se per Robert non è difficile ammetterlo. Per Allison é diverso. Ha anche paura, avverte nonostante questo meraviglioso momento d’intimità, che non sta facendo la cosa giusta. Non ha garanzie, non ha certezza che stavolta tra loro possa funzionare. A letto sono sempre stati una forza della natura, ma nelle questioni di tutti i giorni un completo disastro e non possono di certo passare la loro vita a fare l’amore e dimenticare i problemi. 
Magari la vita fosse così semplice e se i rapporti di coppia fossero così semplici.
«Mi ero dimenticato quanto fosse bello stare tra le tue braccia» le dice Robert dolce, mentre lei ha la testa appoggiata al suo petto e la mano di lui, le accarezza i capelli.
«Robert... Lo sai che ciò non significa niente vero? Io continuo a essere troppo complicata e adesso che c’è Rachel nella mia vita, lo sono ancora di più.» le stesse parole che gli ha già detto cinque anni prima. Ed è così, lei é complicata. Ha sposato un uomo, da giovane, solo perché era in fin di vita, ed é morto un anno dopo, lasciandola sola e triste. Non è mai riuscita a tenersi un uomo, perché ha sempre avuto paura di innamorarsi. Fino a che non è arrivata Robert, lui che é riuscito ad abbattere i suoi muri di resistenza e a farla innamorare, come mai nessuno era riuscito a fare. Ma anche lì non è stato semplice, la paura di sbagliare, di non sapere essere una fidanzata, l’hanno spinta a respingerlo quando lui le ha confessato di amarla e volere qualcosa di più del sesso. Quando finalmente si è decisa a dargli una possibilità, a ogni momento in cui si è dovuta impegnare di più, ha avuto paura. Prima di chiedergli di andare a vivere insieme. Poi di dirgli “si” per diventare sua moglie, ha fatto di tutto per evitare che lui le facesse la proposta rimandando il loro viaggio. Prima del matrimonio si è rifiutata di gettare lo sperma del suo ex marito, generando una lite. É sempre starà complicata. Ha sempre avuto paura di amare e lasciarsi amare e stavolta non è diverso. La sua vita é complicata ed é lei che ogni volta fa di tutto per complicarla, involontariamente forse, ma lo fa ogni volta. 
Stavolta non è diverso, soprattutto perché c’é Rachel. Già proprio Rachel. La sua piccola che merita la verità, ma che non può dirle, perché rovinerebbe tutto. Ed é complicato dirla, esattamente come lo è la sua vita. 
Robert vorrebbe dirle che ne vale la pena stavolta provarci, anche se maledettamente difficile ritornare quelli che erano un tempo, ma non vuole dirle parole al vento che andrebbero solo sprecate e che si volatilizzano come aria... Vuole dimostrarglielo con i fatti. Certo, in cuor suo ha sperato che quel loro momento potesse rimettere le cose a posto, ma conosce anche molto bene la sua Allison e quanto bisogna lottare per raggiungere il suo cuore. L’ha già fatto una volta, può farlo ancora.


Intanto la piccola Rachel, si è finalmente svegliata e cerca subito la sua mamma, accorgendosi che non c’é chiede dove possa essere alla sua tata, che é vicino a lei, a leggere un libro. Emilie scuote la testa, anche se in realtà non si è visto nemmeno il dottore dagli occhi azzurri del siparietto comico di qualche giorno fa, quindi deduce, che possa stare con lui. Infatti, poco dopo ecco entrare nella stanza il dottore con il bastone, Dottor House, alla ricerca del suo sottoposto.
House é andato spedito nella stanza della piccola sapendo di trovare lì il canguro australiano, come lo chiama sempre lui, ma non è così. Con sua piacevole sorpresa però non c’é nemmeno Allison e questo fa correre improvvisamente la mente del genio della medicina. I due stanno insieme, chiusi magari in qualche stanzino, come é loro solito fare. Li ha pure beccati una volta, mentre fingevano che nessuno sapesse della loro relazione. House li ha trovati patetici, anche perché per lui fu subito chiaro che quei due sprigionavano vibrazioni sessuali da tutte le parti. É andato a buttare quelle cartelle di proposito con l’intento di beccarli e così é stato. 
Stavolta non è diverso. É certo che stanno insieme.
«Tieni piccola Cameron in miniatura. Il numero di Robert così lo puoi chiamare se la tua mamma non risponde. Tanto stanno insieme sicuro. Lo sai vero?» ha capito subito che quella bambina é molto intelligente.
«Si. Io spero tanto che Robert si metta con la mia mamma»
«Oh fidati, che può accadere... Sapevi che fossero stati sposati?»
Rachel scuote la testa, ma si illumina in volto, la sua teoria sul vero amore allora non è del tutto falsa.
«Ma tu come ti chiami? Mamma ti chiama House, ma House che nome é?» chiede a quel punto Rachel cambiando subito discorso, quel House le sta simpatico, le sembra il Grinch, il personaggio verde, di un film che ha visto con sua mamma. Scorbutico e sempre solo, che si nasconde sulla cima di una montagna perché odia il Natale e gli abitanti della cittadina in cui vive, ma in realtà ha un cuore tenero, che nasconde molto bene. Il Grinch la fa tanto ridere e anche House la fa tanto ridere a sua volta. Pensa che anche dietro di lui magari si nasconde un lato buono.
«Tu piccola Cameron, visto che mi sei simpatica, puoi chiamarmi Greg. Ma non dirlo a nessuno che ti ho detto che mi stai simpatica, okay?»
«Mi ricordi il Grinch, zio Greg.» le dice la bambina ridendo, confermando sempre di più la sua tesi, quella risposta é proprio tipica del Grinch e infatti non può non ridere di gusto. House scuote la testa a sua volta, ma sorride anche lui, se pur non lo dà a vedere per mantenere il suo lato burbero e scontroso, invitando la bambina a chiamare sua mamma.


«Ma io voglio te e Rachel nella mia vita, anche se non sono io suo padre. Non sono io il padre giusto?» Le chiede ancora una volta, c’é uno strano legame tra lui e Rachel e poi vede qualche somiglianza tra loro, solo che pensa anche che Allison non avrebbe motivo di mentire... o forse lo sta facendo per paura? Non lo sa nemmeno lui, ma ora che sono soli, in una situazione così intima, può capire meglio se sta mentendo o meno.
«Ancora con questa storia Robert, mi sembra di essere stata chiara no?» gli risponde, ma non può negare di essersi sentita gelare il sangue nelle vene a sentire ulteriormente la fatidica domanda. 
«Non mi hai risposto però...» dice ancora più convinto lui, alzandosi sui gomiti per guardarla negli occhi. Allison lo guarda a sua volta negli occhi, deve riuscire a sostenere il suo sguardo, solo così lui si convincerà che sta dicendo la verità. 
Ma proprio in quel momento squilla il suo cellulare. 
É il numero di Emilie e subito il panico torna a impossessarsi di lei, teme che sia successo qualcosa a Rachel é lei sta ancora nuda ad amoreggiare con Robert... É pessima. Tutto il dolore torna a galla e si sente improvvisamente una pessima madre.
É la voce della sua piccola Rachel che le fa tirare un sospiro di sollievo. Non sta male.
«Mammina, ma dove sei? Sei con Robert? Lo zio Greg lo sta cercando.»
Cosa? Lo zio Greg? Crede di essersi persa un passaggio, da quando sua figlia chiama House in questo modo? Ma non è il momento di pensarci, glielo chiederà a tempo debito, ora deve tornare da lei.
«Non... Non sono con Robert, non so dov’è, io arrivo subito. Se lo vedo comunque glielo dico che House lo sta cercando.» mente, non può di certo dire alla sua bambina che si, sta con Robert, che é stata con lui tutto questo tempo. Arrossisce visibilmente a quel pensiero, si rende conto che ha fatto davvero una cavolata stavolta.
Robert se la ride, perché immagina cosa la bambina abbia potuto chiedere per far arrossire sua mamma e per farle rispondere che non sa dove fosse.
Allison chiude la telefona con la sua piccola e prontamente scende dal lettino per recupera i suoi vestiti sparsi sul pavimento. 
Anche Robert inizia a rivestirsi e lo fanno in estremo silenzio. Nessuno dei due vuole tornare a parlare di ciò che stavano discutendo fino a poco fa e tanto meno di ciò che sia successo tra loro. Si lanciano solo sguardi di tanto in tanto, cercando di fare più in fretta possibile e tornare ai rispettivi compiti, soprattutto provando a fare finta di nulla, anche se non sarà semplice.
Solo una volta che sono di nuovo vestiti entrambi, Allison raggiunge la porta per aprire la serratura, ma Robert prontamente la ferma.
«Non mi hai ancora una volta risposto.»
«Robert non è il momento e poi mi sembra di averlo fatto.» dice guardandolo negli occhi e poi girandosi per aprire la porta e uscire.
L’uomo la guarda andare via e sbuffa, sta scappando ancora una volta. 
Aspetta ancora un po’ prima di allontanarsi anche lui, per non creare sospetti e poi si avvia.
Una volta tornata in camera di sua figlia, la piccola la inizia a tempestare di domande su dove è stata e Allison non sa davvero che cosa inventarsi. Per fortuna a interrompere l’interrogatorio da parte di Rachel, è l’ingresso di Foreman che deve visitare ulteriormente la bambina e farle un’analisi del sangue per capire che cosa abbia. Allison non ha approvato il metodo House e lui ha pensato a una soluzione alternativa per poter capire la malattia della piccola. 
Ma a Rachel non piacciono gli aghi e la piccola scuote la testa vistosamente che non vuole farsi togliere il sangue. 
«Mammina, ti prego no.» piagnucola, non è una bambina che piange e lo fa esclusivamente se sta male. Ma non ha mai sopportato fare il prelievo perché una volta quando aveva due anni, un’infermiera non riusciva a trovarle la vena e le ha fatto due buchi e da quel giorno è terrorizzata. E ha ragione. 
«E se te lo faccio io invece che Erik?» propone la sua mamma, pensando a una possibile soluzione alternativa, è per il suo bene, o nemmeno lei le infliggerebbe una tortura del genere. 
Rachel scuote la testa piangendo più forte. E poi propone che lo vuole fatto da Robert, mentre lei le tiene la mano forte, forte.
Ed è così che Foreman è costretto ad andare a chiamare il suo collega. Deve ammettere che quella bambina sa davvero il fatto suo. 
Solo quando vede Robert smette di piangere, ma alcune lacrime ancora le scendono lungo le guance e i suoi occhi sono gonfi e rossi. 
L’uomo le si avvicina dolce e cerca di farla calmare prima di fare la puntura. È ancora visibilmente agitata. Pensa a cosa possa piacere a una bambina e subito gli viene in mente la soluzione. 
«Rachel, che ne dici se prima di fare il prelievo, andiamo a fare una passeggiata per l’ospedale? Ti porto a vedere il mio studio.»
«E la sala operatoria.» esclama prontamente Rachel, subito entusiasta del giro per l’ospedale in sua compagnia. I suoi occhi felici parlano chiaro su quale sia la risposta. Sono ancora rossi per il pianto, ma sicuramente ora sono felici e sul suo volto non c’é più segno di lacrime.
«Solo se è libera però.» dice Allison, che non vuole di certo far spaventare sua figlia. Inevitabilmente comunque sorride, perché Robert ci sa veramente fare con i bambini e per un momento pensa di dirgli tutta la verità, visto anche ciò che è successo tra loro poco prima, ma ci ripensa subito dopo. 
Rachel prontamente allunga le braccia verso Chase per farsi prendere in braccio, perché sa che è meglio che non cammini per l’ospedale e di certo non vuole mettersi seduta sulla sedia a rotelle. 
«Tua figlia comunque farà il medico, me lo sento.» esordisce la tata vedendo con quanto entusiasmo ha accettato di visitare l’ospedale e il voler visitare anche la sala operatorio. Lei solo al pensiero che lì aprono corpi e vedono l’interno, non si sente male, ma malissimo. 
Allison annuisce, ha pensato esattamente la stessa cosa, ma è proprio come lei, è rimasta colpita dalla medicina sin da piccolissima, ereditando da suo zio la passione. Lui sin da quando era piccola, le parlava del suo lavoro e Allison ha sempre voluto saperne di più, fino a che non si è fatta portare a visitare l’ospedale e anche la sera operatoria. Da quel giorno si è interessata ai documentari sulla medicina e ha capito quale fosse il lavoro dei suoi sogni, diventare medico. All’università poi si è appassionata all’immunologia. Anche se continua ad amare tutta la medicina. 
La bambina saluta la sua mamma, mentre Robert la tiene a cavalluccio. Ha deciso di rendere il suo tour per il PPTH ancora più divertente. Infatti, ha apprezzato subito di essere sulle spalle dell’uomo. 
Rachel saluta tutti i dottori che vede e anche House con un “Ciao zio Greg” non appena arrivano nello studio dove si tengono le riunione, che è anche quello di Chase e gli altri membri del team di diagnostica. 
Vanno poi in sala operatoria visto che è libera, ma possono entrare solo dalla parte alta, dove di solito gli altri medici assistono all’operazione. Essendo una sala sterile, non può entrare chiunque e tanto meno una paziente, a maggior ragione che non si sa ancora che cosa abbia. Ma alla bambina va bene anche guardarla dalla galleria alta. Poggia le manine sul vetro ed esclama un “wow” talmente spontaneo ed emozionato, che per un attimo si dimentica di essere in ospedale perché malata e soprattutto del prelievo. 
«Sai che io opero spesso in questa sala?» le dice Robert.
«Quindi tu fai le operazioni? La mamma per esempio non le fa, lei é... Non lo ricordo il nome del suo lavoro é troppo difficile. Immuloga?» ammette, ha provato a ricordarlo, ma é davvero difficile come parola. Chase ride, le piace come lei si sia sforzata per dire quale sia il lavoro della sua mamma, facendo ridere subito dopo di conseguenza anche la bambina, la quale ha capito di aver detto il nome sbagliato e le piace ridere insieme a lui. Se ride poi, ha sicuramente detto una cosa divertente e se ne compiace.
«Immunologa. Ma é importante anche ciò che fa la tua mamma, sai?»
«Lo so. Lei salva le persone.» dice la bambina felice, la sua mamma è la sua eroina del cuore. Le piacciono i cartoni sui supereroi e ogni volta che li guarda immagina al loro posto la sua mamma, visto che con il suo lavoro salva le vite delle persone, esattamente come i supereroi delle sue serie tv preferite.
Robert annuisce, é dolcissima nei suoi modi di fare e a ogni minuto che passa in sua compagnia si accorge di quanto vorrebbe poter passare del tempo con lei e Allison per il resto della vita. Quando ha detto alla donna che è disposto a fare da padre alla bambina anche se non è sua, non l’ha detto solo per fare colpo su di lei, ma perché lo pensa davvero. Rachel è una bambina che si fa voler bene e lui è già affezionato a lei. Come lei é affezionata a lui. L’unica che ancora non ha capito che possono tornare a essere una famiglia, stavolta seriamente, é Allison.  
«Ora piccola, é meglio che torniamo in camera, va bene?»
«Non mi farai male con l’ago vero?» chiede preoccupata, ricordandosi che una volta in camera dovrà fare il prelievo.
Robert le promette che starà molto attento e la bambina annuisce fidandosi di lui e dicendogli allora di tornare.
«Bambina coraggiosissima. Ma lo sapevo che lo fossi.»
«Puoi dirlo forte, io sono Sunny Baudelaire.»
«Chi?» chiede confuso, non capendo a chi la bambina si possa riferire, forse a qualche cartone animato che guarda lei.
«”Una serie di sfortunati eventi” non l’hai mai visto? Guardalo, é su Netflix, a me e alla mamma é piaciuto tanto. Sunny é la piccola dei tre fratelli Baudelaire.» spiega la bambina e mentre tornando in camera gli racconta un po’ la trama della storia. I protagonisti sono tre fratelli: Violet, Klaus e Sunny Baudelaire, che si ritrovano improvvisamente orfani e vengono affidati al conte Olaf, un uomo senza scrupoli e spietato che vuole solo prendersi la loro eredità. Ma i tre fratelli sono speciali, tutti e tre hanno dei doni e grazie ad essi, riusciranno a superare la morte dei loro genitori, rimanendo uniti e a combattere contro Olaf. 
Robert l’ascolta attento facendo domande sulla serie e Rachel risponde spiegandogli ulteriormente il tutto e dicendogli che se una volta l’andrà a trovare a casa, glielo fa vedere.
Quando rientrano in camera, Rachel é ancora sulle spalle di Robert, ma è decisamente più rilassata e sta sorridendo. Allison se ne accorge immediatamente.
Robert l’adagia sul letto, facendola però rimbalzare su esso in modo da farla ridere e Rachel infatti, scoppia in una sonora risata. 
Per poi porre il braccio senza ulteriori capricci, solo chiedendo alla sua mamma di stringerle l’altra mano e chiudendo gli occhi.
 
   
 
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