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Autore: Fanta Gaia    05/08/2019    1 recensioni
Questa è la mi ultima lettera è la scrivo perché tu possa capire chi sei
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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non so come fece a raggiungermi ma quando mi tocco il mio sangue si raggelo, la segui senza parlare ancora cercando di capire cosa diamine era successo.
Non mi sedetti, non riuscivo a fare nulla non riuscivo a muovermi ne a parlare e persino pensare era diventato difficile, non riuscivo a capire che cosa era successo, respirai allungò ferma in piedi vicino la porta mentre lei tranquilla leggeva un libro seduta alla cattedra quando mi mando via, riuscì a riprendere quel controllo che avevo perso per troppo tempo.
Rientrai a casa e corsi di sopra chiusi a chiave la porta del bagno e davanti al lavandino mi tirai su le maniche della felpa, le mie braccia e i miei polsi erano pieni di piccole cicatrici ed alcuni tagli erano ancora Freschi presi la lametta e la lasciai scivolare sulla pelle, quel metallo freddo mi mozzo il respiro arrivai nel punto in cui lei mi aveva preso stavo per farlo ma non ci riusci, continuai a fare scorrere la lametta ma non aggiunsi altri tagli, la rimisi a posto e mi guardai allo specchio aveva completamente ripreso il controllo.
Dormi male continuavo a pensare a come mi ero sentita, era stato strano, il mattino seguente però tutto quel tormento era svanito, era diventato solo un ricordo ed io tornai in quella classe da lei con la mia solita faccia tosta e pronta a sfidarla, questa volta non mi fece domande, non mi diede nessuna possibilità di poter fare qualcosa, aspettai il momento buono in vanno ma quel pomeriggio quando torno con quei maledetti libri e me ne Poggio uno sul banco lo lanciai contro il muro, lei si voltò per guardare dove fosse finito poi lo andò a riprendere, lo rimise sul banco ed io lo lanciai di nuovo questa volta non lo riprese ma torno verso la cattedra e ne prese un altro, lo buttai per terra nulla sembra turbarla, prese una sedia e la miss vicino al banco nel quale ero seduta e comincio a leggere ad alta voce il libro che le avevo visto nelle ultime lezioni, la ignorai, non avrei vinto facilmente è questo lo sapevo ma alla fine tutti si attendono era soltanto questione di tempo prima che anche lei perdesse la pazienza con me e lasciasse perdere.
Quando rientrai trovai Jack in cucina lo salutai appena prima che potesse anche soltanto replicare me ne andai di sopra, mi chiusi in camera e aspettai che si addormentassero prima di scendere per prendere qualcosa da mangiare ma a quanto pare i loro progetti erano altri, li senti quella sera come ogni sera la nostra casa aveva le pareti di carta velina, quando scesi di sotto erano semi coperti da una coperta stessi sul divano, mi sbrigati e tornai di sopra quadra volta volevo dimenticare, questo era il motivo di quel nuovo taglio la carne bruciava ed il sangue fluiva lento, lo asciugai in fretta e sospirai, guardando gli altri ricordavo esattamente tutti i motivi per cui li avevo fatti, ogni ricordo doloroso o schifoso che a loro avevo legato perché la mia mente restasse sana.
Odiavo quelle punizioni ma dovevo andarci altrimenti sarò finita di nuovo dal preside e sapevo che questa volta sarebbe stata l’ultima, non potevo permettermi problemi anche con i servizi sociali. Oggi non aveva né libri né compiti << oggi voglio provare una cosa nuova? >>
<< Cosa? >> La sfidai
<< Parleremo >>
<< È di cosa, di quanto sia stupida questa punizione >>
<< No >> rispose secca ma senza astio << di te >>
<< Io non ho intenzione di farlo >>
<< Non mi sembra di averti dato una scelta >>
<< Non ho intenzione di parlare con lei >>
<< So che hai picchiato quella ragazza perché prendeva in giro Angel >>
prima o poi sapevo che avrebbe ricacciato questa storia << Cosa cambia? Sempre qui sono finita >>
<< Invece cambia, mi fa capire che sei diversa da quello che vuoi fare vedere >>
<< Lei non ci capisce un cazzo >>
<< Vedi stiamo parlando >>
<< Non lo Stino facendo, la deve smettere mi lasci in pace >>
<< Vieni con me >> guardai l’orologio spendendo che quella maledetta punizione fosse finita , la segui. Mi porto in un’altra classe non c’ero mai entrata, << questo è il banco di Angel >> mi indico un banco pieno di scarabocchi, mi avvicinai a leggerli, erano tutti insulti contro di lei, era un po’ cicciottella e l’acne era stato particolarmente crudele con lei ma non dava fastidio ad anima viva, << quello che hai fatto per lei è stato importante >>
<< Non l’ho fatto per lei, non sono ciò che pensa >> non l’avevo fatto per Angel ma l’avevo fatto perché ero particolarmente arrabbiata e sono esplosa.
Me ne andai ma non andai a casa, non potevo reggere altro per quella giornata e quindi mi limitai ad andarmene in giro, sorrisi tra me mentre pensavo che anche se per poco lei si era illusa che io fossi una brava persona in me non c’era nulla di buono ma era stato bello vedere che anche se per poco qualcuno ci aveva sperato, quando rientrai la casa era silenziosa e io ne fui grata, mangiai in cucina e poi rintanata nella mia stanza scrissi qualche pagina, di quel mio libro mai compiuto. Avevo iniziato a scrivere per divertimento ma ora la storia era parte di me e non potevo smettere quel capitolo era
   
 
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