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Autore: LDstories    08/08/2019    1 recensioni
Il marito, la moglie, l'amante. Ciò, lo fa apparire come un racconto come migliaia di altri esistenti. Come non dirvi, però, che sia così, da un solo punto di vista legale? Che ciascuna dinamica sia differente da quelle che i pregiudizi istintivi indicano?
Raccontata dal punto di vista dell'altra.
Oggi vi racconterò una storia. Una storia di un amore, sconfinato, che ha preso le due persone totalmente. O, almeno, una delle due. Inizia con un lui sposato e l'altra non lo sa... L'altra non lo sa, be', insomma e sapete come finisce? Lui torna dalla moglie.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Capitolo 10

La serenità era contagiosa, almeno quel giorno. Agata non sapeva bene cosa fosse successo nel ragazzo, ma una dormita di due ore insieme e quel ragazzo sembrava più innamorato che mai, il successivo. Ci aveva riflettuto poi, quella persona era forse veramente presa dal suo cervello? Da quando lo usava e quando lo spegneva? A quanto pare era così... O forse, si disse, aveva bisogno di gesti semplici, quotidiani, per sentirsi più vicino a lei che ai suoi problemi. Ora che ci ragionava, gli aveva anche preparato il pranzo, ma quello non poteva essere, lo aveva fatto anche il giorno prima e si era ritrovata fra le lacrime poche ore dopo. Non voleva pensare altro... Ovvero che la donna avesse sbagliato qualcosa, qualcosa d'altro. Aveva detto che non lo aveva più contattato e lei solo pochi giorni prima aveva verificato e quella volta era vero. Quindi, perché non fidarsi? Perché non accettare il fatto che lui la amasse quanto lei?
Un sorriso di circostanza le si dipinse in volto. Forse quello era diverso da un film. Sicuramente, da quello che immaginava. Magari sul serio sarebbero andati a convivere, magari la sua dottoressa si sbagliava e lui era l'uomo della sua vita. Nel corpo di Agata cominciò a muoversi irrequietezza, le sue mani finirono sulla sua fronte con fare di gesti che le dicevano di pensarci, quando forse non avrebbe dovuto e al contempo probabilmente erano pure auto consolatori. Dovette ritirare le labbra, storcersele e avvertire l'avvio dei suoi occhi a diventare lucidi per cominciare a emettere lunghi respiri. Glieli aveva insegnati lui, erano per non piangere. Perché qualcosa nella testa le diceva che non era così? Perché doveva sempre pensare a una fine? O se proprio, perché non era riuscita a mantenere quella di prima?
Perché una fine c'era già stata e avevano scelto di rimanere amici. Questa volta però sentì che sarebbe stato diverso, non perché lui sarebbe voluto ritornare con la moglie, si ripeté un paio di volte in testa per convincersene, bensì per il motivo che lei in fondo non avrebbe avuto ragioni, non c'era più la situazione di tempo prima. Quando l'altra donna lo chiamava e gli inviava messaggi in continuazione, ponendosi come ci stesse ancora insieme e offendendo a volte lui e spesso la terza persona che non sapeva esistere. Qualcosa si era smosso, erano vicini, ma ancora, dovette ammettersi Agata, lontani da quel divorzio. 
Una sigaretta la aiutò a guardare un'altra direzione, quella di pensare anche a se stessa. Era stata come una manna dal cielo, si era ritrovata quei pochi secondi a pensare al nulla e subito in lei si era revocata una frase di un'amica di penna: “Quando sei stata male, giuro, non ti riconoscevo più. Agli inizi addirittura pensavo che qualcuno si fosse impossessato dei tuoi account.” Lei non voleva non riconoscersi più e non voleva neppure che lui a un certo punto non la riconoscesse più. Non aveva paura di ricadere nel baratro, ma di cadere senza accorgersene in un pozzo di cui la profondità era di poco conto e vedere lui reggersela con una corda senza una ragione, non avrebbe mai voluto che lui cadesse con lei. Per questo, si, doveva prendersi anche cura di lei. Storse il naso al pensiero che ci avesse riflettuto puramente nei termini dell'amore che provava per lui, però si disse che l'amore in fondo forse fosse fatto così.

Commento dell'autrice: Questa è una fine, ma non il finale. Mi prenderò un po' di tempo per pensare alle cose che ho in ballo nella vita e poi ne darò un seguito o una reale conclusione alla storia. Nel secondo caso, sarà composta da una one-shot più lunga dei soliti capitoli e probabilmente sarà più dinamica. Nella prima possibilità, stavo pensando invece ad altre due serie, se la cosa non va scemando, da dieci capitoli l'una, di cui cinque dedicati al punto di vista del ragazzo. Se siete arrivati in fondo, pur se l'interesse se ne fosse andato via via o se solo aveste letto almeno un capitolo, io vi ringrazio.
   
 
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