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Autore: GattyP    09/08/2019    4 recensioni
Severus Piton è pentito di quello che ha fatto: Voldemort ora conosce parte della profezia della Cooman e vuole uccidere Harry e i suoi genitori. Decide allora di salvare Lily senza ricorrere all'aiuto di Silente. Con l'aiuto di un gruppetto di insospettabili personaggi...
Genere: Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Mary MacDonald, Regulus Black, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 7.

 

Il medaglione di Serpeverde

 

 

- Come pensi di agire, Sev? - mi chiese, dopo aver letto gli articoli sul giornale, Lily. Le prime cinque o sei pagine erano dedicate alla mia fuga, con interviste di decine di personaggi che consideravano un’offesa mortale a loro stessi il fatto che ero riuscito a sfuggire al Bacio del Dissennatore.

- Ora ti cercheranno tutti: Voldemort e i Mangiamorte; Silente e quelli dell’Ordine; James Potter e i suoi amici… Povero Sev… - continuò Lily.

- Nessun rimpianto. L’avevo messo in conto… - le ho detto.

Certo che morire adesso, che potevo parlare con lei, vederla, immaginarmi qualcosa con lei, era tutta un’altra cosa. Mi sarebbe dispiaciuto lasciarla, ora.

- Hai un piano? - mi chiese Mary, uscendo dalla camera - Come possiamo colpire Tu-sai-chi?

A questo punto avevo dovuto raccontare tutto, degli horcrux: ormai non aveva senso non rendere partecipi le mie compagne della missione mia e di  Regulus. Se dovevano cercare e distruggere quei maledetti horcrux, l’aiuto di Lily e Mary (soprattutto di Lily, immaginavo, che era veramente brava, la migliore strega della sua generazione) era indispensabile. Su questo avrebbe acconsentito anche  Regulus, che forse mi aspettava quella sera (ci vedevamo a scadenza fissa, ogni due settimane, a Grimmauld Place, quando i suoi genitori erano assenti per partecipare a quelle patetiche assemblee della Sacra Società delle Famiglie Purosangue, di cui era presidente Lucius Malfoy, ma logicamente il mio arresto aveva scombussolato l’appuntamento).

E così, in quella lunga mattinata, ho raccontato tutto alle due ragazze: del folle piano dell’Oscuro Signore di spezzare la sua animo in sei-sette parti; di come avessi trovato inaspettatamente un alleato (non dissi ancora il suo nome… avrei dovuto consultarmi, prima, con lui), dell’horcrux che avevamo individuato  in una grotta lungo l’Oceano; di quello che, presumibilmente, si trovava all’interno della Camera privata dei Lastrange alla Gringott; di quello che si trovavano a Malfoy Mannor; di quello che era nascosto, presumibilmente, ad Hogwarts (“sotto gli occhi di Silente”). Ma ne mancava ancora uno e, una volta individuato, io e il mio alleato, e anche loro, se volevano essere della partita, li avremmo presi e distrutti, uno ad uno.

Le due mi guardavano stupite e spaventate, dapprima. Che qualcuno volesse dividere la sua anima in sette parti e commettesse omicidi per ottenere questa innaturale divisione, era una cosa ributtante. Ma si attanagliava perfettamente alla malvagità che tutti attribuivano all’Oscuro Signore. E Lily, dapprima silenziosa, prese la parola:

- A questo punto, ragionando un attimo, ho qualche idea su dove potrebbe aver nascosto l’ultimo - mi disse Lily, pensierosa

- Come? - gli dissi.

- Sai che il suo vero nome è Tom Riddle… James è stato inviato da Malocchio, tempo fa, ad indagare sul suo passato e… ha avuto l’impressione, nell’abitazione dei nonni materni di Tu-sai-chi… della famiglia Gaunt… che abitavano a Little Hangleton, in una vecchia e sgangherata baracca… che  ci fosse qualcosa di  terribilmente oscuro. Ha provato a sondare le pareti e il pavimento, ma James non ha individuato niente… perché non c’era niente, si è convinto; o perché è nascosto benissimo… forse non è stato in grado di superare le barriere difensive che Tu-sai-chi può aver creato…Ne ha fatto  anche rapporto a Malocchio, che però non ha dato troppo peso alla faccenda.

- Beh, dovremmo controllare… Certo, è possibile… è un luogo importante per l’Oscuro Signore... In questo caso… beh, potremmo distruggerli, uno dopo l’altro… Aspettiamo di parlare con il mio alleato e vedremo come comportarci.

 

La sera del 9 novembre ci preparammo a materializzarci a casa Black: i genitori di Regulus sarebbero stati assenti tutta la sera. Dissi alle ragazze di trasferirsi, a Grimmauld Place, di lì a cinque minuti: io le avrei precedute e avrei tranquillizzato Regulus (la cui reazione, vedendo uscire dal suo camino, la moglie di Potter e una pericolosa ricercata, non era prevedibile).

Subito mi materializzai nel suo caminetto.

- Oh, finalmente - mi disse Regulus, venendomi incontro. Mi stava aspettando - Come hai fatto a scappare? Non avrei dato un falci per la tua pelle…

- Mi hanno aiutato - e gli spiegai brevemente la faccenda.

- Quindi d’ora in poi saremmo in quattro… compresa la tua bella - mi disse Regulus.

- Purtroppo non è la mia bella… sì, però c’è anche lei. E la cosa mi fa piacere… - gli confessai.

- Va bene. Giochiamo a carte scoperte anche  con loro. E vediamo se, in quattro, riusciamo ad organizzarci. Ma ora ti cercano anche tutti i Mangiamorte…

- L’Oscuro Signore non l’ha presa bene? - gli chiesi, con apparente indifferenza.

- Ci ha ordinato di non ucciderti. Vuole farlo con le sue mani, nel modo più doloroso, per te, possibile… Non ti ripeto come ti ha chiamato…

Poco dopo arrivarono anche le ragazze, abbastanza guardinghe. Dapprima la diffidenza, reciproca, si poteva tagliare con il coltello; poi, pian piano, le cose cominciarono a sistemarsi. Dovevamo collaborare, se volevamo raggiungere il nostro obiettivo, cosa a cui tutti tenevamo moltissimo.

- Bene - disse Regulus - Ora siamo un bel gruppetto e possiamo cominciare la nostra ricerca. Ho riletto tutta le opere di magia oscura sugli horcrux… sapete, ho una biblioteca ben fornita… e, secondo un paio di antichi maghi, colui che ha diviso la sua anima non dovrebbe avvertire se il pezzo mancante viene sottratto, o anche distrutto… Il che ci dà un vantaggio… possiamo portare via i pezzi uno dopo l’altro, magari nascondendoli in questa casa (che è zeppa di oggetti oscuri… uno più, uno meno non dovrebbe fare differnza), e poi distruggerli tutti insieme… Purché il Signore Oscuro non se ne accorga: in tal caso potrebbe recuperare gli oggetti e nasconderli chissà dove…

- E, per distruggerli, c’è solo il “fuoco maledetto”? - gli chiese Lily.

- Sì, per quanto ne so io - ci disse - Il che rende la faccenda molto pericolosa,  dato che quel fuoco è imprevedibile e decine di maghi che l’hanno suscitato hanno poi pagato le conseguenze… Non si contano i morti tra coloro che l’hanno utilizzato… Ma è un problema che affronteremo poi, male che vada brucerà questa maledetta casa fino alle fonamenta, e gli horcrux insieme con essa..

- Quale horcrux dovremmo cercare, prima? - chiese Mary.

- Beh, uno ce l’abbiamo già, praticamente - rispose Regulus.

Chiamò poi il suo elfo domestico: - Kreacher!

- Comandi, padrone.- disse subito il bruttissimo elfo, improvvisamente apparso.

- Ti ordino di tornare nella Caverna dove ti ha portato l’Oscuro Signore e di bere l’acqua del bacile in mezzo all’isoletta; poi prendi il medaglione e torna  qui. E’ un ordine. Eseguilo subito!

- Certo, padrone! - disse l’elfo. E subito scomparve…

- Povero elfo - disse Mary -  Dovrà affrontare una prova terribile!

Regulus la guardò in modo strano. Evidentemente Mary non conosceva la psicologia degli elfi e la loro volontà di obbedire, in tutto e per tutto, agli ordini del padrone, a costo della loro vita. Né conosceva l’assoluta indifferenza delle famiglie purosangue nei confronti dei loro servitori, che potevano essere battuti,  maltrattati o addirittura uccisi senza nessun problema o rimorso. La madre di Regulus, sapevo, teneva nell’ingresso di Grimmauld Place, una serie di teste imbalsamate di vecchi servitori della casa…

Cambiai discorso.

- Direi di lasciare per ultimo Hogwarts, dove c’è Silente… - suggerii.

- Non vi fidate di lui? - mi chiese Lily.

- No - le risposi - Secondo me è pericoloso, forse meno dell’Oscuro Signore, ma è subdolo… A lui piace fare l’eminenza grigia, il burattinaio: tirare i fili di tutti i personaggi dietro le quinte, comandarci tutti. E a me non piace essere guidato da qualcuno…

- Sì, sono d’accordo con Severus - intervenne Regulus - Hogwarts  deve essere lasciato per ultima.

- Allora casa Gaunt? - chiese Lily

- Sì, oppure- dissi - quando nessuno se l’aspetta, conviene incastrare quel pallone gonfiato di Malfoy… se riuscissimo a costringere lui e la moglie a darci l’horcrux… e a spianarci la strada per prendere quello di Bellatrix… che è la cognata di Lucius Malfoy… sarebbe perfetto…

-  Ma loro non lo consegneranno mai… hanno troppo paura dell’Oscuro Signore - intervenne Mary.

In realtà avevo un’idea in testa e cominciai a spiegarla. Il piano era solo abbozzato, ma lo discutemmo a lungo e, forse, poteva funzionare.

- E’ un piano rischioso - disse Regulus - e i tempi sono strettissimi. Domani, dicevi?

- Se ognuno fa la sua parte…

- Ma se non riesce, tu ti trovi a baciare il Dissennatore domani sera   - aggiunse Regulus, mentre le ragazze rabbrividivano - e noi tre ad Azkaban con una condanna a vita… almeno io e Mary, perché Lily risulterà innocente, sottoposta alla maledizione imperius da voi due… o da noi tre… Oppure tutti e quattro ridotti a nutrimento per i vermicoli da Voldemort… che a te, sicuramente, assicurerà un trattamento speciale… e anche alla Potter, senza dubbio, se non altro perché vuole che confessi dove ha nascosto il figlio…

- E anche a te, penso - gli dissi - Odia i traditori, e tu saresti scoperto…

- Ok. L’unica che dovrebbe trovare una morte rapida e indolore sarei io, allora - disse Mary, per sdrammatizzare. -  Io sarò con voi, comunque…

Tipico suo. Non lasciare mai gli amici nei guai. Brava ragazza.

Stavamo ancora discutendo, quando riapparve Kreacher. Agonizzante. Stramazzò al suolo davanti a Regulus. Subito Lily e Mary si precipitarono su di lui. Un attimo dopo si voltarono, con occhi pieni di lacrime, e uno sguardo indecifrabile, verso Regulus.

- E’ morto! - gli disse Lily, tra le lacrime.

- Peccato. E’ stato un elfo fedele - disse Regulus, impassibile. - Mia madre sarà contrariata. Almeno fino a quando non ne comprerà un altro…  Spero solo che non si metta in testa di imbalsamarne la testa…

Le due ragazze sgranarono gli occhi per l’orrore. Io, purtroppo, non riuscivo a provare nessun sentimento, se non, paradossalmente. una certa gioia, di cui sentivo un vago senso di colpevolezza: avevo visto che, nel palmo della mano, Kreacher teneva stretto il medaglione, il primo horcrux dell’Oscuro Signore che era caduto in nostro possesso.

 

_________________________

 

Nascosto l’horcrux in un recesso impenetrabile nelle cantine di Grimmauld Place (a cui non potevano accedere i genitori di Regulus) e spostato il corpo del povero elfo in cucina, continuammo a discutere del mio piano, a cui Lily voleva fare alcune modifiche.

- Ti servirà il mantello di mio marito - ci disse - E’ un mantello magico impenetrabile, praticamente perfetto per risultare invisibili. Con quello il piano potrebbe anche riuscire…

Sì, lo conoscevo, almeno di fama, quel maledetto mantello. Quei quattro idioti (Potter, Black, Minus e il Lupo Mannaro), quando eravamo ad Hogwarts, ci si nascondevano per andarsene tranquilli in giro a rompere le scatole ai Serpeverde, e a me.

- Senza di quello, un incantesimo di disillusione, per quanto ben fatto, potrebbe non essere sufficiente…

- Ma, per riuscire a prenderlo… - gli chiesi.

- Ci penso io - disse risoluta Lily. Mi materializzo a casa e, fra un attimo, l’avrò tra le mani.

- Ma… tuo marito… - disse Mary MacDonald.

- Non dovrebbe essere ora a casa, sae lo conosco. Se poi lo cercasse… sapete quant’è difficile cercare un mantello invisibile, se non lo si ripone sempre al solito posto? Lui è disordinatissimo e se non ci fossi stata io…

C’era qualcosa che non mi tornava… Lily agiva come se a lei non importasse niente del marito e di un antico manufatto magico a cui quell’idiota teneva… oppure (mi venne improvvisamente il pensiero) come se il marito fosse d’accordo nel farla infiltrare nel nostro gruppetto… Che fosse tutto un piano… no, non di Potter… troppo idiota.. di Silente?… che Lily facesse il doppio gioco per lui? O anche Mary? Magari la sua organizzazione, quel penoso e inconcludente Ordine della Fenice, era insicura (magari c’era qualche spia dall’Oscuro Signore) e quel machiavellico personaggio aveva deciso di giocare su un altro tavolo, utilizzando, a nostra insaputa me e Regulus… O mi sbagliavo completamente? Avrei dato non so cosa per entrare nella mente di Lily. Potevo fidarmi veramente di lei?

Lily tornò poco dopo, con il mantello. Ci disse che James non era in casa, come lei aveva immaginato. La guardai, perplesso, poi cercai di non soffermarmi sui miei dubbi. Parlammo ancora un poco del nostro piano, poi ci lasciammo ribadendo la tempistica per il giorno successivo. Il piano sarebbe scattato alle 9.00 precise. Noi tre tornammo nel nostro covo e le ragazze, subito, andarono a letto. Io rimasi sul divano dove, con una coperta addosso, avrei passato la notte. Ma il tarlo mi divorava il cervello: potevo fidarmi di Lily? E di Mary? Mi alzai più volte, andando in cucina a bere qualcosa. Poi tornai sotto la coperta, sul divano Verso le due uscì dalla stanza proprio Lily, in vestaglia e camicia da notte, a piedi nudi.

- Sentirai freddo! - le sussurrai - Siamo a novembre!

Si diresse verso il divano  e si infilò anche lei sotto la coperta. Il suo corpo era vicino al mio. Che stava succedendo?

- Non ti fidi di me, vero, Sev? - mi disse, seria seria, con quegli occhioni da cerbiatta ferita, che mi avevano fatto innamorare, tanti anni prima - L’ho capito dal tuo sguardo, prima… Conoscendoti, immagino che tu stia pensando che dietro la mia apparizione ci sia Silente, non è vero? Stai pensando che io faccia il doppio gioco… magari d’accordo con mio marito…

- Deformazione professionale… Sai, hai preso senza alcun rimorso l’antico mantello di tuo marito…

Lily si avvicinò a me e… mi baciò. Un piccolo bacio… ma sulla bocca.

- Ora ti fidi? - mi disse - E’ un po’ che penso a te. Stimo James, è gentile, è un ottimo padre, ma…

Non terminò la frase, perché ci buttammo, letteralmente, l’uno sull’altra e cominciammo a baciarci, sempre più voluttuosamente. Il mio corpo stava impazzendo e sentivo che anche lei aveva voglia di me. Intanto, mentre, per un tempo infinito, le nostre lingue si cercavano, i nostri corpi stavano a contatto l’uno con l’altro, si cercavano. Velocemente ci spogliammo; la presi, mentre lei, con la maggiore naturalezza del mondo, mostrava tutta la sua volontà di essere mia. Era un sogno? No. Era vero… Dopo esserci saziati l’uno dell’altro, rimanemmo abbracciati, a baciarci, ad accarezzarci e… poi, ancora senza parlare, ricominciammo da capo…

Poi, quando, per la seconda volta, avevamo fatto l’amore (quanto era stato bello!), si rimise velocemente la camicia da notte: - Domani ci aspetta una difficile mattinata. Dovremmo dormire qualche ora… - mi disse. Poi, sorridendo: - E spero di aver fugato i tuoi dubbi…

E scivolò via tornando in camera, da Mary.

   
 
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