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Autore: GattyP    14/08/2019    4 recensioni
Severus Piton è pentito di quello che ha fatto: Voldemort ora conosce parte della profezia della Cooman e vuole uccidere Harry e i suoi genitori. Decide allora di salvare Lily senza ricorrere all'aiuto di Silente. Con l'aiuto di un gruppetto di insospettabili personaggi...
Genere: Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Mary MacDonald, Regulus Black, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 9.

 

Arthur Weasley

 

 

Ok. C’erano diverse possibilità. La prima è che fossi diventato pazzo e mi fossi immaginato tutto. Mi fossi immaginato cioè di aver passato la notte precedente, o almeno parte della notte, a fare l’amore con Lily. Ciò non era mai avvenuto ed io ero praticamente impazzito, dato che mi ricordato il perfetto contrario.

Seconda possibilità: Polisucco. Non avevo passato la notte con Lily ma con Mary MacDonald. Il che spiegava l’inspiegabile (almeno all’apparenza) comportamento di Lily. Era un aspetto su cui avevo pensato a lungo, quella notte. Mi sembrava la soluzione più logica. E avevo affrontato Mary, la mattina seguente. Lily era a farsi una doccia ed io mi ero avvicinato a Mary chiedendole, direttamente, se si era sostituita a Lily la notte precedente e se si era infilata, al posto sua, nel divano con me. Ma lei aveva negato decisamente e, per Salazar, sembrava sincera: - Ma come puoi pensare una cosa del genere, Severus? Mi conosci? Pensi che debba ricorrere a questi  trucchi?

E se ne era andata, anche un po’ scocciata, non so per l’accusa che le avevo rivolta o perché aveva scoperto che avevo fatto l’amore con Lily… E, andandosene, mi aveva detto: - Sarà Lily che ha ceduto ad un desiderio improvviso… tu gli piacevi, una volta… e poi si è pentita, pensando al marito… e al figlio… e agisce in questo modo per non dover giustificare il suo comportamento a James… Comunque tu sei uno stronzo… io ero disponibile, e ti voglio bene… Tu hai un chiodo fisso per quella… Sai cosa di dico, Severus: Vaffanculo!

E questa era la terza possibilità: era veramente Lily, che poi, pentendosi di ciò che aveva fatto, fingeva che non fosse mai successo.

Ma ce ne era anche una quarta… Sono un pozionista e, nel mantello, tengo una serie di pozioni di pronto impiego… meglio  essere prudenti! Alcune delle quali provocano allucinazioni … Quella notte era freddo e mi ero buttato il mantello addosso, sopra la coperta. Che una fialetta avesse il tappo appena allentato? Che fosse stata tutta un’allucinazione?

In definitiva non capivo cosa fosse successo. E l’unico risultato era che, in quella mattinata, la tensione tra noi tre si poteva tagliare con il coltello. Lily ce l’aveva ancora per il  mio comportamento della sera precedente, quando avevo cercato di baciarla;, Mary per quello che le avevo appena detto, per non desiderarla e per volere invece Lily; e anche le due ragazze, tra loro, sembravano particolarmente fredde… non so se per colpa mia.

Per fortuna avevamo la missione da compiere e dovevo contattare Malfoy, al ministero, assumendo l’aspetto di Arthur Weasley, il purosangue filobabbano.… Così Lily si sentì in dovere, prima di farmi iniziare la missione, di  farmi ripassare tutte le informazioni che avevamo su Weasley, che ad essere sincero conoscevo perfettamente: era un membro dell’Ordine della Fenice e dovevamo conoscere tutti i punti di forza e di debolezza dei nostri potenziali nemici… (ma questo a Lily era meglio non spiegarlo)…

- Alle 8.00 - ci spiegò Lily - Arthur Weasley andrà al lavoro all’Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani, dove lavora. Il suo camino è stato modificato e, al posto di trovarsi al Ministero, verrà qui, nel nostro covo. Lo schiantiamo, lo lasciamo in stato di animazione sospesa, tu prendi il suo posto e ti rechi in Ministero. Sta’ attento a come comportarti, mi raccomando: se ti scoprono ricorda che molto difficilmente potremo farti evadere un’altra volta. Arthur è innamorato della moglie, Molly, vive in una bizzarra casa a Ottery St. Catchpole, ha sei figli che sono nell’ordine: Billy, di dieci anni, Charlie… (ecc.)

Dopo aver ripassato tutto quello che dovevo sapere sulla vita privata di Weasley, ripassammo il piano:

- Non preoccupatevi - ripetevo - Parlo con Malfoy e lo obbligo a lanciare un Imperius sulla cognata o sul cognato. Gli dico che, se il giorno successivo Bellatrix o Rodolphus Lestrange non ci consegnano l’oggetto, Voldemort saprà che si è fatto sottrarre il suo diario…

- Non sa che non potremo farlo mai - aggiunse Mary - altrimenti Tu-sai-chi si accorgerà della nostra ricerca. Cerca pertanto di essere convincente e non scoprire che è un bluff…

- Pensi che sia nato ieri, Mary? - le dissi. Certo che non mi avrebbe  scoperto. Non per niente sono un occlumante. E un serpeverde: non è la prima volta che inganno qualcuno… compreso l’Oscuro Signore…

- Basta che ti inserisci in qualsiasi camino del ministero e pronunci il mio nome: è la chiave per tornare qui e funziona solo per te e per Mary - aggiunse Lily. E poi aggiunse, con un sorriso malevolo: - Il nome è “Lily Potter”… non dimenticarlo…

Perfida! Dover pronunciare anche il nome di quel maiale  di Potter. Neanche le risposi.

In effetti, alle 8.00 precise comparve, improvvisamente, nel nostro camino, Arthur Weasley, sbalordito di non trovarsi al Ministero! Era un mago piuttosto simpatico (io non sono particolarmente estroverso e non stringo amicizie, ma lui era gradevole, quando era ad Hogwarts, mi ricordo: era di qualche anno più grande di me), alto, grassoccio, con una foltissima chioma di capelli rossi. Faceva già a quel tempo collezione di quelle loro strane cartoline che non si muovono… era già babbanofilo, insomma… Un attimo dopo era schiantato e, con un mollicorpus, lo adagiammo nel divano.

 

- Presto, prendi un capello e mettilo nella polisucco, - mi disse Lily - Tienine anche qualcuno di riserva, tante volte ti servisse prolungare la tua permanenza al Ministero…

Un attimo dopo il sottoscritto, trasformato in Arthur Weasley, era nel camino del suo ufficio, al Ministero. Benissimo.

- Oh, Arthur! Leggermente in ritardo, oggi? - mi disse il capoufficio di Arthur, che, per fortuna conoscevo, di vista: era un certo Adam Gedeon. Lo tranquillizzai: - Un piccolo intoppo con i gemelli, Gedeon, ma ora è tutto risolto. E’ tutto calmo, oggi?

- Sembra di sì. Dei bidoni sono esplosi a Finton Drive, ma c’è andato Jackson.  Nessun’altra segnalazione, attualmente

- Beh, approfitto per andare a Relazioni Magiche… vorrei fare qualche domanda a Smith… sai, per quei bidoni aspirapolvere… - ho detto.

- Sì, sì, vai pure.  Se fai veloce, lo tro… - mi disse Gedeon. Ma improvvisamente, si fermò per l’apparizione di un patronus… una colomba…

- Ehi, ma non è il patronus di tua moglie - disse Gedeon.

Naturalmente questo non lo sapevo. Ma lo conosceva Gedeon. Qualcosa stava andando storto?

- Tutto bene, Arthur? Qui l’orologio si è spostato su “pericolo mortale”… - mi disse quel volatile.

- Stupidi oggetti magici - disse Gedeon - Andassero bene una volta… Io ho comprato un avversaspecchio di seconda mano, ma l’ho dovuto chiudere in cantina... suona ogni volta che compare il mio cane…  Manda il tuo patronus a tua moglie per rassicurarla, Arthur!

Beh, non potevo mandarlo. Non sapevo quale fosse il patronus di Arthur.

- E’ meglio che torni un attimo a casa… per rassicurarla… ritorno subito… - dissi, e mi diressi verso il camino, dove pronunciai velocemente “Casa Weasley. Ottery St Catchpole”.

Un attimo dopo uscivo in una cucina piena di oggetti all’inverosimile. Mia moglie (o meglio la moglie di Arthur) e i miei figli (ossia i suoi figli) stavano ancora a tavola, da dove, evidentemente, mi ero alzato qualche minuto prima anch’io. Appena mi videro, saltarono tutti dalle sedie (a parte il piccolo Ron, che rimase  nel suo seggiolone) e si gettarono su di me per abbracciarmi.  Aiuto: mi assaliva una marea di marmocchi!

- Papà! Papà! Papà! - urlavano i bimbetti.

Dovevo ricordarmi i nomi… : - Sì, Sì, ciao, ciao! Bill! Charlie! Tutto a posto?- dissi ai due più grandi. Un bimbetto di quattro anni, Percy, mi si era attaccato alle gambe, mentre i due più piccoli (avranno avuto un paio di anni) cercavano di allontanarlo per mettersi al suo posto.

- Bambini… - disse Molly (bella donna, capelli rossi, in vestaglia, da cui si vedeva un seno prepotente… La ricordavo un po’ più magra, ma erano anni che non la vedevo… Non è che tra Mangiamorte e membri dell’Ordine della Fenice è possibile scambiarsi inviti a cena… - lasciate stare vostro padre!

E poi, rivolto a me: - Arthur caro, l’orologio segna “pericolo mortale”… deve essersi rotto…

- Certo, Molly - gli dissi - Poi gli darò un’occhiata.

- Come  mai sei venuto di persona e non mi hai mandato il tuo patronus…

Dovevo inventarmi qualcosa…

- Avevo dimenticato un libro… che mi ha chiesto Gedeon… - e ho preso il primo volume che ho visto sopra una mensola. Miseriaccia. Era “Sesso magico: tutto quello che volevate sapere e non avete mai avuto il coraggio di chiedere”. Apposta era in alto, fuori dalla portata dei bambini. Hai capito cosa leggevano Arthur Weasley e la moglie?

- Ah, capisco… - ha detto Molly, con degli occhi maliziosi. Ho notato i suoi capezzoli inturgidirsi sotto la vestaglia. E si è passata la lingua sulle labbra.

Cosa aveva capito?

E poi, rivolto a Bill e Charlie: - Potete guardare un attimo Percy, i gemelli e Ron… Devo far vedere una cosa a babbo…

E, prima che riuscissi a dire qualcosa, Molly mi trascinò nella camera vicina, in camera da letto. Dove: - Ho capito di cosa hai bisogno… ti sei deciso di mettere in cantiere la femminuccia? Dai, facciamo subito… un quarto d’ora di ritardo non ha mai ucciso nessuno…

 E si è cominciata a sbottonare la vestaglia…. Ma tutte a me dovevano capitare?

 

Qualche minuto dopo ero di nuovo al Ministero. Ero dovuto scappare, letteralmente, da casa, lasciando mia moglie (o meglio la moglie di Arthur Weasley) infuriata. dato che non capiva come mai non volessi “mettere in  cantiere la femminuccia”, come diceva lei e desiderassi tornare di  corsa in ufficio. Mi aveva anche urlato che in “pericolo mortale” sarei stato, la sera, al mio ritorno, dato che la stavo prendendo in giro.… Le avevo detto che il libro mi serviva  veramente per Gedeon e che per la femminuccia dovevamo aspettare ancora un po’… Ma quanti figli volevano avere? Sette? Erano completamente matti! Non bastavano quelli che giravano per casa?

- Vado un attimo da Smith- ho detto di nuovo a Gedeon, che mi ha visto di nuovo arrivare in ufficio - Gli devo portare questo libro… Se arrivano patronus da Molly, non preoccuparti… è un po’ arrabbiata con me…

Subito  sono corso fuori, ma non mi sono recato da quello Smith, ma nell’Ufficio “Affari Purosangue”, dove sapevo di trovare Malfoy. Dappertutto, sulle pareti, vedevo il mio ritratto, con l’indicazione della somma di 500 galeoni a chi mi avesse consegnato vivo o morto, il ritratto di Mary (lei “valeva” solo 200 galeoni) e di Lily, Harry e Marlene (di questi  si indicava solo che erano scomparsi e si assicurava una lauta ricompensa a chi avesse fornito informazioni).

Giunsi finalmente all’ufficio dove  sapevo si trovava Malfoy. Ho bussato alla  porta e, appena mi ha aperto la segretaria, gli ho detto: - Ho un  messaggio urgente per Malfoy.

- Oh… Weasley… il babbanofilo… - mi ha detto un quarto d’ora dopo (mi aveva fatto fare anticamera, quel bastardo!)

-  Cosa vuoi da me? - mi ha detto con un tono arrogante - Lo sai cosa penso dei babbanofili…

Io, con un incantesimo non verbale ho sigillato la porta, ho lanciato un muffliato e: - Scusa, Malfoy, ma mi sei sempre stato sul cazzo…

E, in men che non si dica, ho tirato fuori la bacchetta e  l’ho legato con funi magiche e messo un bavaglio. Non se l’aspettava. Subito, legato come un salame, è crollato a terra.

Mi guardava con due occhi spalancati. Io mi sono avvicinato a lui e gli ho messo la bacchetta dentro una narice: - Ora stammi a sentire, pezzo di merda. Te lo dico solo una volta, quindi mettiti bene in testa quello che ti dico. Sono Severus Piton. L’oggetto che di ha dato l’Oscuro Signore, quel libretto, ce l’ho io. E, se non fai come ti dico, domani gli arriverà la notizia che  tu, come un idiota, ti sei fatto soffiare da sotto il naso quell’oggetto, che per lui è importantissimo. E da quel momento la tua vita, quella della tua bella moglie e del tuo simpatico pupetto… Draco si chiama, vero?... non varrà un fico secco. Lo stesso sarà informato se mi capita qualcosa, capito? Se non torno a casa, tu domani sei morto… Ci penserà qualcun altro ad avvisare l’Oscuro Signore…  E’ chiaro?

Quell’idiota era sbiancato. Ha comunque annuito.

- Ora ti tolgo il bavaglio. Una parola e sei morto.

- Cosa vuoi da me, Piton? - mi disse. Voleva mostrarsi fermo, ma aveva paura.

- Voglio l’oggetto che l’Oscuro Signore ha consegnato a tuo cognato, a Lestrange. Si trova alla Gringott, lo so.

- La coppa di Tassorosso? - mi ha detto Malfoy  - Ma… cosa stai facendo, Piton? Collezioni oggetti dell’Oscuro Signore?

- Non ti interessa. Ora sei legato a me… e spera che io riesca a realizzare il mio piano… altrimenti siete morti… tutti… O vi ammazzo io, o vi ammazza l’Oscuro Signore…

Malfoy era straordinariamente pallido. Sarebbe svenuto.

- Se ti aiuto - disse lentamente - ho la tua  parola che non dirai niente all’Oscuro Signore.

- Hai la mia parola. E se mi dovesse capitare qualcosa, se lui sospettasse qualcosa, giuro che ti avviserò… ti manderò un patronus, e avrai il tempo di rifugiarti all’estero… Intanto preparati ad un’improvvisa partenza… Non puoi scegliere, sei nelle mie mani. Devi mettere sotto Imperius tuo cognato Rodolphus, o la moglie, quella  puttana di Bellatrix. Domani voglio quella coppa. E mi accorgo se l’hai sostituita. In quel caso l’Oscuro Signore si farà gli  stivali con la tua pelle, o con quella del tuo marmocchio…

Pensò un attimo e poi, cercando di darsi un contegno: - Va bene. Ma un giorno, Severus Piton, ti ucciderò per quello che mi hai fatto! - mi sibilò.

- Mettiti in fila, allora… Non so in quanti vogliono farmi la pelle.

- Domani alle 11.00 davanti alla Gringott.  Arriverò trasfigurato, naturalmente. Voglio quella coppa.

E, detto questo, me ne sono andato via.

 

Ho quindi salutato Gedeon, dicendo che non stavo bene e tornavo a casa.

- Non preoccuparti, Arthur. Prendi pure un giorno di riposo - mi ha detto, comprensivo.

Certo che, questi impiegati statali che lavorano al Ministero, fanno una vita di tutta tranquillità!

Sono tornato naturalmente al covo, dopo aver preso un camino in una stanza vicino, in cui non c’era nessuno ad ascoltarmi. Ho dovuto anche pronunciare il nome di Lily associato all’odioso nome di quel maiale del marito!

Poi, una volta arrivato, abbiamo innestato falsi ricordi ad Arthur, corrispondenti grosso modo a quello che era successo a me. Certo, la moglie l’avrebbe linciato, dato che l’aveva rifiutata, ma ora lui le avrebbe chiesto perdono. E, con una pozione di Afrodisia lui avrebbe avuto un forte desiderio di fare l’amore con lei e subito, immaginavo, avrebbero fatto la pace. Gliene versai una dose doppia in bocca: meglio abbondare. Avrebbero dovuto ringraziarmi. Mi sentivo buono: il piano stava procedendo, anche grazie a quel babbanofilo di Weasley. Poi, dato che mi sentivo proprio buono, ho sperimentato su di lui una pozione di mia invenzione:  l’ho chiamata foeminas transfero: serve per trasformare tutti i cromosomi X in Y, cioè in quelli che generano bambine. E’ sperimentale, ma magari poteva funzionare… Non voleva una bambina? Se la mia pozione avesse funzionato, una bimbetta sarebbe nata nell’81, ad  agosto… non sono troppo buono, ultimamente?

   
 
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