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Autore: ventoneicapelli    18/08/2019    21 recensioni
|INTERATTIVA|Sospesa fino a ulteriore notifica|
|ispirata a Pretty Little Liars|
Ashley Selwyn tiene in pugno Hogwarts grazie ai segreti che ha collezionato nel corso degli anni. I suoi compagni –una cricca varia e ben assortita di insospettabili bugiardi– la seguono per fedeltà o sospetto. Tutto il corpo studentesco la ammira o la teme. Ma all’alba del suo sesto anno accademico, quando sembra all’apice della sua popolarità, accade l’impensabile.
La mattina del due settembre duemila ventuno, il corpo esanime di Ashley Selwyn –disteso in una pozza di sangue, martoriato da ferite di tipo magico– viene rinvenuto nella Torre di Astronomia. A rendere il delitto ancora più raccapricciante è la minaccia iscritta nel sangue del giovane prefetto di Serpeverde.
Sembra che i segreti più pericolosi che nascondeva Ashley Selwyn fossero proprio i suoi. E mentre la scuola precipita nel caos di un crimine così crudele, tra chi trae un sospiro di sollievo e chi piange la compagna scomparsa, un oscuro persecutore si propone di liberare Hogwarts dalla menzogna.
Ora che Ashley è morta, toccherà ai suoi compagni unirsi e scendere in campo contro di lui per proteggere i propri segreti e la propria integrità.
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Prologo
 
1/09/2021, 9:34 PM
Hogwarts (UK), Sala Comune di Serpeverde
 Anni dopo, tutti concordarono nel dire che quella sera –ma sì, parliamo proprio di quella sera, la sera della disgrazia del duemila ventuno– non c’era assolutamente nulla di strano.
Anzi, si poteva dire che era la solita storia. Prima sera a Hogwarts. Una fiumana di gente si accalcava per la Sala Comune di Serpeverde, i corridoi intasati di studenti isterici che cercavano di raggiungere al più presto i dormitori per poi andare in Sala Grande. Insomma, era la prima notte. Nei pochi minuti che rimanevano, prima dell’inizio dello smistamento e del cenone del primo settembre, ognuno aveva qualcosa da fare, un amico da salutare, un animale disperso da trovare prima di Gazza, una valigia da trascinare faticosamente per i corridoi che portavano ai dormitori.
La Sala Comune di Serpeverde, in genere un luogo quieto e solenne, pareva una gabbia di pinguini epilettici, pronti a saltare alla gola del prossimo alla prima occasione. Non che li si potesse biasimare, dopo una giornata trascorsa in treno, a respirare la stessa aria consunta di altri trecento ragazzini.
E in mezzo a loro, Ashley Selwyn. Splendida nella sua uniforme su misura, che la fasciava alla perfezione e si stringeva proprio nei punti giusti, era seduta, gambe elegantemente accavallate e mento alto, sulla poltrona in pelle accanto al camino. Era tutta impegnata a consumare con lo sguardo un biglietto di pergamena sgualcita, a occhi estranei mediocre ma ai suoi di inestimabile valore. Quella sera la sua figura era in piacevole contrasto con l’ambiente circostante: ordinata –laddove tutti erano nel caos–, luminosa –laddove i suoi compagni non erano che ombre grigie–, immobile –laddove ogni cosa era movimento–, quieta –laddove chiunque altro era chiassoso–, grave –laddove tutto era gioia–.
Eppure nessuno sembrava essersi accorto di lei.
Non fino a quel momento.
«Ecco dov’eri!» Ashley per poco non saltò via dalla poltrona «Ti ho cercata ovunque!»
Si affrettò a nascondere il biglietto in una mano e alzò i suoi occhi su quelli ancora più verdi del suo migliore amico. Albus la squadrava con sospetto, ma non accennava ad affrontare la questione. Doveva aver notato che era troppo silenziosa. Lo era stata anche sull’Espresso e, nel viaggio, avevano scambiato solo poche chiacchiere prima che lei si appoggiasse penosamente al finestrino e puntasse lo sguardo sul panorama. Di certo era rimasto colpito, ma né lui né Scorpius né gli altri del loro gruppo avevano fatto storie.
D’altra parte quell’atteggiamento taciturno e misterioso non era una novità. Negli anni precedenti era già capitato, soprattutto a inizio anno, che per un motivo o per un altro Ashley rifiutasse la compagnia di alcunché e i suoi amici –Albus in particolare–  avevano imparato a farci l’abitudine.
A confermare i sospetti, quella mattina, era stato James. Da quando lo scorso giugno suo fratello si era fidanzato con la sua migliore amica, non era passato giorno senza che si scrivessero e facessero progetti sul prossimo inverno. Quando però era entrato nel loro scompartimento con quel suo solito sorriso spavaldo e la bocca già piena di parole, aveva ricevuto lo stesso trattamento di tutti.
Lei gli aveva rivolto uno sguardo annoiato e, senza curarsi neanche di salutarlo, era tornata al chiarore mattutino delle campagne inglesi. Una mossa prevedibile, a dir la verità. Non per James, certo. Ma per Albus? Per lui Ashley Selwyn era un libro aperto. Albus in Ashley ci vedeva il mondo, James solo un bel faccino e tanti segreti. Doveva capire ancora tante cose della sua nuova ragazza e avrebbe potuto iniziare smettendo di sottovalutarla, a detta sua. La faccia di suo fratello, in ogni caso, era sta impagabile. Era arrossito, poi sbiancato, poi si era accigliato ed era andato via borbottando qualcosa.
«Allora?» la incalzò il ragazzo «Sali con me in Sala Grande?»
Lei scosse la testa, lasciandosi cadere sul viso pallido alcune ciocche bionde.
«Forse ti va di dirmi cosa sta succedendo?» il suo sguardo si era fatto ancora più intenso «So che tu sei più una tipa da segreti, ma a volte fa bene dire la verità. E a me puoi dire tutto»
La verità. Già. Forse sarebbe stato più facile condividere quel peso con qualcuno. La verità è che Ashley al momento non aveva tempo per falsi sorrisi e rimpatriate, né per il cenone in Sala Grande e la cerimonia dello smistamento. Doveva riflettere.
Le vacanze nella tenuta estiva di famiglia erano state tormentate da una serie di biglietti anonimi, un mistero macabro di cui non era riuscita a venire a capo. Inizialmente erano enigmatici ma poco preoccupanti: un certo Alpha affermava di conoscere i suoi segreti. Inquietante? Sì, un po’. Da prendere sul serio? Per niente. L’ignoto aguzzino si limitava a punzecchiarla. Il suo messaggero, un banalissimo gufo reale delle poste pubbliche, bussava alla sua finestra almeno una sera a settimana e consegnava un bigliettino. Per i primi tempi non ci aveva fatto troppo caso. Isolata nella villa irlandese dei suoi nonni, trovava quasi piacevole avere un mistero da risolvere.
Poi la situazione si era evoluta. E le pieghe che aveva preso si erano fatte ombrose. Alpha si era dimostrato di parola: conosceva davvero i suoi scheletri nell’armadio. La corrispondenza intanto diventava più fitta e arrivavano ogni giorno varie pergamene, nelle quali il misterioso sconosciuto scriveva i suoi segreti e li commentava. A quel punto erano iniziate le ricerche. Ashley aveva raccolto tutti i biglietti ricevuti fino a quel momento per cercare un indizio sul loro mittente. Tutto inutile. I fogli erano di comunissima pergamena, l’inchiostro non aveva sbavature, la calligrafia era chiara e rotonda. Che usasse una penna stregata, piuttosto che scrivere di suo pugno? Probabile, ma comunque irrilevante per la risoluzione del vero mistero. Insignificanti erano anche i dati raccolti sugli orari e le date in cui arrivavano i biglietti. Era tutto estremamente variabile. Non c’era una vera e propria costante e neanche Ashley riusciva a immaginare una persona –un solo individuo al mondo– a cui avesse detto tutte quelle cose o che, in qualche modo, avesse potuto scoprirle.
Agosto duemila ventuno era stato il peggior mese della sua vita, trascorso nell’esasperata lentezza dei tormenti. Per questo, tornare a Hogwarts era stato un sollievo. Sotto il regime ferreo della McGranitt, nessuno avrebbe potuto violare la quindicesima regola del regolamento: uso improprio di gufi. Si era ripetuta, nell’interezza del viaggio in treno, che tutto sarebbe andato bene. In quell’anno di assenza, magari, il suo sconosciuto pericoloso avrebbe anche potuto perdere interesse. Sparire. Trovare un’altra vittima. Darsi agli scacchi magici. Qualunque cosa. In ogni caso, tutto sarebbe tornato alla normalità.
Eppure. L’autoconvinzione si era rivelata un’arma a doppio taglio. Ashley proprio non riusciva a scrollarsi di dosso quell’aspettativa ansiosa di un messaggio che –sperava– non sarebbe mai arrivato. Aveva anche pensato di dire qualcosa a qualcuno, di confidarsi. Ma a che prezzo? Spogliarsi di tutti i suoi segreti, strapparseli di dosso uno alla volta fino a rimanere nuda e colpevole. E per cosa, poi? Per la blanda soddisfazione di condividerli con qualcuno? Nossignore. Piuttosto, se li sarebbe portati tutti nella tomba.
«Non devi preoccupartene, Al» trovò la forza di dire «Ho solo un po’ di emicrania e ho passato un’estate a dir poco noiosa. Lasciami qualche giorno per me stessa e poi sarà tutto come prima» in quel momento non avrebbe saputo dire quanto le costò il sorriso tirato che rivolse al suo migliore amico e quanto si odiò per star mentendo proprio a lui «Te lo prometto»
Albus però sembrò rasserenarsi. Il suo sguardo si addolcì e persino la piega scura delle labbra si incurvò in un sorriso timido «Okay. Allora vado, ci vediamo domattina a colazione»
«Certo» annuì lei, senza scomporsi «e chiedi scusa a James da parte mia, non vorrei che se la prendesse»
Non ricevette risposta. Non che ne volesse una.
Nel giro di qualche minuto, lentamente, la Sala Comune si spopolò e Ashley rimase da sola a fissare la vetrata buia. I sotterranei, avvolti nel silenzio soffice e confortevole della prima sera, le davano la piacevole sensazione di essere finalmente a casa, al sicuro, a Hogwarts. Non riusciva a non pensare che tra un paio di anni non avrebbe più visto quel luogo. Il posto che l’aveva plasmata, dove si era scoperta come strega, come studentessa, come ragazza, come persona, nel giro un decennio sarebbe diventato il ricordo sbiadito di un’epoca passata.
Dannazione. I primi giorni di scuola le mettevano sempre addosso una certa malinconia. Ma questo? Questo era decisamente troppo anche per lei. C’era ancora tanto tempo da consumare in quel castello e tanti altri segreti da scoprire e da custodire gelosamente. C’erano altre feste, altre amicizie, altre lezioni, altri test, altri litigi, altri drammi hogwartsiani, altre partite di quidditch, altre uscite a Hogsmeade, altri misteri, altri progetti, altre avventure, altri campionati di duello magico, altri disastri, altri miracoli. C’era la sua relazione con James Potter. C’era quel cretino del suo migliore amico Albus. C’era quella stronza di Rose Weasley. E quell’impicciona di sua cugina Lily. C’era tanto da fare. C’erano ancora altri due anni.
Si sentì improvvisamente rasserenata all’idea di tutto il tempo che le rimaneva lì.
Ed era proprio sul punto di ritirarsi nel Dormitorio e concedersi un lungo sonno ristoratore, quando accadde l’impensabile. Il fuoco nel braciere emise un crepitio sordo, come di carta stracciata. E poi, proprio dal focolare, volò via un bigliettino. Ashley lo afferrò al volo e lo aprì, la fronte aggrottata e le labbra serrate.
 
"Prova a immaginare la reazione di Albus Severus,
quando gli dirai cosa hai fatto con i suoi segreti. Scommetto che non
ti guarderà più così amorevolmente, non pensi anche tu?
Spero non avrai pensato di abbandonare la nostra corrispondenza.
Ora arriva il bello. Iniziano davvero le danze.
È tempo di vederci, Ashley Selwyn. Voglio che tu sappia esattamente chi
sono. Tutti mi riconosceranno come la salvezza di Hogwarts, ma prima ho
bisogno di un faccia a faccia con te. Ho bisogno che tu sappia chi ti punta
contro la bacchetta. Vediamoci sulla Torre di Astronomia. Stanotte.
È tempo di regolare i conti
 
 
Alpha"
 
Ashley non ebbe un momento di esitazione. Ci sarebbe andata. Era pericoloso? Tremendamente. Ma si sarebbe fatta scappare l’opportunità di mettere fine a tutta quella storia? Per nulla al mondo. Probabilmente il suo aguzzino neanche si aspettava che andasse. Voleva intimidirla. Su quello non c’era dubbio.
Ma Ashley Selwyn non era tipa da farsi spaventare da un tète à tète.
Gettò il biglietto nel fuoco, si appoggiò il mantello sulle spalle, raccolse i lunghi capelli in una coda bassa e afferrò saldamente la bacchetta.
In un attimo, fu via dalla Sala Comune.
Non aveva paura. Non era nervosa. C’era anzi un certo sollievo sul fondo dello stomaco.
Quella notte, sarebbe finito tutto.
…se solo avesse saputo in che modo.
 

***
2/09/2021, 8:12AM
Hogwarts (UK)
Il mattino dopo, il castello si svegliò nel caos.
All’inizio, nessuno riusciva a capire perché. Le lezioni erano state annullate. Gli studenti erano riuniti nelle rispettive Sale Comuni. Nessuno poteva uscire. Nessuno poteva fare domande per il semplice fatto che non c’erano risposte. Pareva fosse scomparso qualcuno. Chi era impossibile da dire. I quadri non la smettevano di vociare confusamente tra di loro, ma la verità restava un mistero.
Poi, finalmente, tutti furono convocati in Sala Grande.
Il concilio dei professori era al completo. Nessuno osava fiatare. Fu la McGranitt –occhi cerchiati da occhiaie scure, una ruga di preoccupazione sulla fronte, labbra serrate in una linea sottile di nervosismo e sangue freddo– a parlare.
«Questa mattina, è stato ritrovato nella Torre di Astronomia il cadavere di una vostra compagna» silenzio nero, occhi che cercavano occhi, la salvifica realizzazione che no, non è lei «Sono profondamente affranta e sconvolta nel dirvi che Ashley Selwyn non è più tra noi»
 
Non parlò dello stato pietoso in cui era stata rinvenuta.
Né si accennò alla bacchetta che stringeva tra le mani.
Non una parola sul macabro messaggio scritto con il suo sangue sul pavimento.
Nessuno doveva sapere che si aggirava, tra le mura del castello, un assassino a sangue freddo.
 
Il Burattinaio è caduto.
Gioite, Burattini, perché presto anche voi sarete sollevati dal peso asfissiante dei vostri segreti.
Gioite, ché la Salvezza è vicina!
 
 
 
 

 
Angolo Autore
Innanzitutto, grazie per essere arrivati a fine pagina e per esservi interessati alla mia storia.
Ebbene sì, un’interattiva. Un’altra, penserete voi. E forse avete ragione. Sul fandom di harry potter ce ne sono davvero a buttare, ma non ho resistito. Avevo in mente una cosa del genere già da un po’ e quando ieri mi sono imbattuto, durante una lunga sessione di zapping, in Pretty Little Liars, ho avuto un’illuminazione.
Penso che la trama sia abbastanza chiara. Ashley Selwyn (mio OC) raccoglie i segreti degli studenti di Hogwarts dai suoi primi anni, chiedendo favori in cambio del suo silenzio. Quando inizia ad abusare del suo potere, cominciano anche ad arrivare misteriosi biglietti da nessuno. La sua morte è soltanto l’inizio del lavoro di Alpha, che si propone di liberare Hogwarts dalla privacy dai segreti.
A diventa Alpha, ma solo perché sono un grecista, non c’è un significato preciso a questa modifica.
Vi chiedo scusa in anticipo per l’imprecisione sulle età dei personaggi canon: per esigenze stilistiche della trama, ho dovuto rendere alcuni personaggi più giovani di quanto non siano e giocare un po’ con le date di nascita di altri –dei quali, tra parentesi, si sa poco e niente–.
I vostri personaggi saranno le persone di cui si era circondata Ashley e di cui lei sapeva i segreti. Possono essere segreti piccoli o mastodontici, chiunque abbia fantasia è benvenuto a partecipare :)
 
 
 
Regole
  1. Potete mandarmi un massimo di due schede, prenotando da recensione, e questi OC devono essere di sesso diverso. Nella recensione siete pregati di dirmi anno, casa e sesso degli OC;
  2. Non accetto OC imparentati a personaggi canon, in quanto c’è già parecchia gente della next generation;
  3. Non accetto Mary Sue e Gary Stu e vi prego di pensarci bene prima di mandarmi schede di licantropi, metamorphomagi, veela, maledictus e compagnia bella. Li accetterò volentieri (in fondo questa storia parla di segreti), ma mi aspetto che siano ben caratterizzati;
  4. Vi chiedo anche di rispettare i termini di scadenza e, se fate ritardo, di avvisarmi in privato;
  5. Ultimo appunto. Essendo questa una fic interattiva, mi aspetto una presenza assidua (almeno ogni due capitoli) e, se sparite senza giustificazioni valide, il vostro OC farà una brutta fine;
 
 
 
 
Scheda di partecipazione
Nome:
Cognome:
Casa:
Età:
Aspetto fisico:
Prestavolto:
Carattere:
Rapporti familiari:
Storia:
Ama e Odia:
Amicizie: (il tipo di persona con cui va d’accordo, potete anche indicarmi un personaggio in particolare)
Inimicizie: (il tipo di persona che non sopporta, potete anche indicarmi un personaggio in particolare)
Relazione: (è mai stato fidanzato? Qual è il suo orientamento sessuale? È attualmente impegnato in una relazione o interessato a qualcuno? Chi è il suo tipo ideale? Potete indicare un personaggio in particolare)
Rapporto con Ashley: (come l’ha conosciuta? In che rapporti erano? In che modo Ashley è venuta a conoscenza del suo segreto? Potete raccontare un episodio in particolare, se vi aiuta)
Materie preferite e odiate:
Progetti post Hogwarts: (cosa vuole fare da grande?)
Segreti: (potete indicare uno o più segreti, specificando di quali fosse a conoscenza Ashley, e come reagirebbe se questi diventassero di dominio pubblico)
Cosa pensa della morte di Ashley:
Molliccio:
Debolezze e paure:
Amortentia:
Altro: (qualunque cosa vi venga in mente e che riteniate utile per la completa comprensione dell’OC)
 
 
 
 
Personaggi
 
Ashley Selwyn, deceduta
Serpeverde | VI anno | ex cacciatrice | ex prefetto | bisessuale
 

 
James Sirius Potter
Grifondoro | VII anno | capitano | cacciatore | bisessuale
 
 

Albus Severus Potter
Serpeverde | VI anno | membro del club degli scacchi | prefetto | omosessuale
 

 
Lily Luna Potter
Grifondoro | V anno | cercatrice | membro del club dei duellanti | eterosessuale
 

 
Scorpius Hyperion Malfoy
Serpeverde | VI anno | cercatore | membro del club dei duellanti | membro del club di astronomia | eterosessuale
 

 
Rose Weasley
Grifondoro | VI anno | membro del club degli scacchi | prefetto | eterosessuale
 

 
Dominque Weasley
Corvonero | VII anno | caposcuola | presidentessa del club degli scacchi | bisessuale
 
 

Roxanne Weasley
Tassorosso | VII anno | battitrice | prefetto | eterosessuale
   
 
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