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Autore: DiasproInmay    19/08/2019    1 recensioni
Afala, giovane allieva di Xandra, prova forti remore nei confronti della sua maestra. Dopo averla aiuta a recuperare le istruzioni del rito proibito, le viene vietato di partecipare alla resurrezione e alla conseguente missione per salvare il mondo di Ariadonne.
Rimasta senza la guida della sua maestra, cerca la sua strada, in attesa di sapere l'esito delle sorti di Ariadonne.
Questa storia è una side story de "La Sacerdotessa di Ariadonne"
!!!Per maggiori informazioni leggete attentamente il prologo o andate sul mio profilo!!!
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da leggere dopo: Capitolo 9 - Uriel libera
 
***
Il viaggio del ritorno mi sembrò più celere di quello dell’andata. Correvo come una forsennata sul vallaco, i miei capelli rossi sembravano più la scia della mia figura che una parte del mio corpo.
Arrivata alla congregazione non posai nemmeno i miei bagagli nella stanza, mi diressi con celerità da Silas Leeatlristorm, un giovane ialino bianco, alchimista, che si era fatto strada nella sua categoria grazie alla sua intelligenza e, molto direbbero “audacia”, ma ero più dell’idea che fosse incosciente. Non ci conoscevamo di persona eppure, appena bussai alla sua porta la sua figura mi accolse con cordialità, distratto, ma pur sempre con gentilezza.
Quando gli porsi la freccia dicendogli che sulla punta c’era una sostanza sconosciuta ebbi la sua più completa attenzione. Ascoltò il mio racconto e si chiuse alla velocità della luce nel laboratorio, lasciandomi da sola nella sua dimora.
Rimasi qualche minuto in silenzio nella stanza, non mi aveva dato nessuna indicazione sul tempo che ci avrebbe messo, se era necessario che io l’aspettassi lì oppure meno.
Ero ancora in tremenda ansia, non avevo ricevuto nessuna missiva dalla mia maestra e cominciavo a temere il peggio.
Ispirai ed espirai, poi decisi di andare a fare dei tiri con l’arco, la meditazione non faceva per me!
Raccolsi il mio zaino e lo sollevai quando una piccola lucina si avvicinò a me. Mollai tutto di colpo e l’accolsi porgendo le mani in avanti, era la missiva che tanto aspettavo.
Quando la lettera si materializzò l’aprii con così tanta forza che temetti di strapparne la pergamena.
 
Mia cara Afala,
alla fine la Swita si è destata e ci ha quasi letteralmente “costretto” a prendere parte alla battaglia che hanno visto le nahikae dell’acqua e della terra scontrarsi. Nonostante il mio disappunto, non ho potuto fare a meno di essere accondiscendente, sopratutto perché è stato nel volere della venerabile Ginozkena stessa. Chi sono io per andare contro la sua parola? 
Grazie alla provvidenza divina siamo riusciti a risolvere il conflitto e a ristabilire l’ordine naturale.
Mentre ti scrivo, la venerabile Ginozkena si sta svestendo degli abiti cerimoniali della danza delle sorgenti. Tutte le nahikae erano sconvolte alla sua vista, chi per un motivo, chi per un’altro.
In realtà, in questo clima disteso e festoso, io sono tremendamente preoccupata per la tua sorte.
Comincio a pensare che la tua imperterrita assenza di replica alle mie lettere non è più sintomo di un capriccio dovuto alla tua inquietudine, ma bensì un segno funesto sulla tua salute.
Pregherò per te, affinché il tuo destino sia benevolo.
 
A quelle prime righe mi fermai, una parte di me era sollevata, lei era viva! La visione della sfera di Juniper aveva sbagliato ma, il mio cruccio non svaniva del tutto. Le mie lettere continuavano a non arrivare a destinazione e cominciavo a dubitare delle mie doti da incantatrice.
 
A breve ripartiremo per sormontare la vetta dei monti Euruko, la nostra meta è così vicina che molti di noi sono irrequieti. Abbiamo il fiato sospeso, come se emettendo un respiro più forte del normale potessimo essere preda di Uriel.
Siamo così prossimi al suo lago e temo, anzi ne sono sicura, di non poter seguire la venerabile fino alle sue sponde. La cosa mi dilania, doverla lasciare sola nel momento del bisogno, ma a quanto pare qualcuno veglia su di lei, e le saprà indicare la via.
Spero vivamente che tu stia bene.
Saluti
Xandra
 
Delle lacrime cercarono di uscire dai miei occhi, ma con vigore cercai di ricacciarle dentro. Ero così felice ma al tempo stesso perplessa, per quale motivo la mia maestra aveva scritto di non poter accompagnare la venerabile al lago? Quella sua frase mi riportò in ansia, ero avida di dettagli, ma non mi era possibile avere altre informazioni all'infuori di quelle che mi dava di sua spontanea volontà. Sospirai e chiusi gli occhi abbracciandomi quella lettera.
«Noi ci rivedremo vero, maestra?» sussurrai alla pergamena, come se ella potesse darmi una risposta.
Mi risedetti sulla poltrona e guardai fuori dalla finestra. La mia irrequietezza si era placata grazie a quelle parole e attesi un’altra decina di minuti l’alchimista Silas.
«Oh, ma tu sei ancora qui?» improvvisamente, dalla stessa porta da cui lo avevo visto correre via, Silas rientrò con degli strani occhialini sulla testa.
«Non mi avete detto che potevo andare, ma neanche che dovevo rimanere quindi, nell'indecisione ho pensato di aspettarvi qui» gli risposi pacata.
«Mi dispiace se c’è stato questo equivoco, quando mi trovo davanti ad un nuovo enigma mi lascio trasportare dall'entusiasmo e tutto il resto sparisce» si scusò gentilmente.
«Per vostra fortuna ho finito prima del previsto, però non vi porto buone novelle» mi spiegò sedendosi di fronte a me «Che maleducato, voi siete appena arrivata da un viaggio e non vi ho nemmeno offerto qualcosa» dicendo quello si alzò di colpo per andare nelle cucine.
«La ringrazio» tirai il suo mantello per non farlo allontanare «Non ho bisogno di niente, se non dell’informazione per cui mi sono recata qui da voi» aggiunsi, in realtà avevo fame, però bramavo più di ogni altra cosa il suo responso.
Silas si riaccomodò e, mettendo le mani in tasca, mi restituì la punta della freccia.
«Purtroppo non sono riuscito ad estrapolare nessuna sostanza da questa punta metallica, se la sostanza di cui parlavate esisteva, sarà stata pulita oppure è talmente volatile che non è di facile individuazione» era pensieroso.
«Certo che esiste! La mia maestra non mentirebbe mai!» quasi l’aggredii.
«Se una sostanza del genere, capace di porre fine ad una vita immortale, esistesse davvero, il consiglio deve essere avvisato all'istante. Devono essere mandate delle truppe per sopprimere la ribellione delle nahikae della terra»
«E’ inutile che tu vada a parlare col consiglio» lo fermai «Il gruppo della mia maestra ha già provveduto a sistemare la questione»
Silas sembrava molto sorpreso a quelle mie parole.
«E poi, anche se tu raccontassi della scoperta di questo veleno, loro non ti crederebbero… loro non credono che Uriel stia per ridestarsi. Non ti darebbero ascolto, proprio come non hanno dato retta alla mia maestra» aggiunsi osservando la sua reazione. Sembrava alquanto preoccupato.
«Se è così, partirò quanto prima, a mie spese, per i territori delle nahikae della terra» asserì eccitato, la sua reazione mi sorprese «Se quella sostanza è ancora in loro possesso l’analizzerò e ne troverò un’antidoto» quella sua frase mi fece comprendere le intenzioni che lo avevano spinto a tale gesto. Aveva il viso illuminato, quella sostanza per lui era una nuova sfida, un nuovo enigma che aspettava la sua risoluzione. Un nuovo mistero che lo avrebbe portato sempre più all'apice della sua fama.
«Ti ringrazio della disponibilità» lo ringraziai, anche se sapevo che aveva un secondo fine, e mi congedai. 
Volevo dare quella notizia alla mia maestra, o quanto meno provarci, un’ultima volta.
Se la missiva partiva senza arrivare a destinazione mi sarei rivolta a qualcuno che mi avrebbe aiutato a risolvere il problema, una volta per tutte.
Mi accomodai allo scrittoio della mia stanza e, con sguardo un po’ malinconico osservai il letto dove la mia maestra riposava al mio fianco.
 
Cara maestra,
non angustiate così il vostro cuore, la mia vita, come avete desiderato, è al sicuro. Mi dispiace tanto che le mie passate risposte non siano arrivate a destinazione ma, prego la dea madre, che questa vi arrivi per rasserenarvi l’animo.
Oggi sono stata da Silas Leeatlristorm, il prodigioso alchimista, e gli ho fatto analizzare la punta della freccia che ho trovato nel fazzoletto.
A malincuore, devo dirvi che non è stato possibile analizzare la sostanza in quanto non Silas non  è riuscito a recuperarne nessun campione dall'oggetto che mi avete fatto arrivare.
Ma non sembrava abbattuto per l’inconveniente, ha deciso di partire per le terre nelle nahikae per analizzare sul posto la misteriosa sostanza e provare a creare un antidoto. E’ un tipo parecchio strano, ma è bravo in ciò che fa. Troverà sicuramente una cura.
Proseguite per il vostro cammino con attenzione, non vedo l’ora di rivedervi appena tutto questo sarà finito.
 
Che la dea sia con voi,
Afala
 
«Nim myn nei ne ûnaner» esclamai stringendo il bastone più forte che potevo tra le mani. Insieme alla parole, potei sentire il cuore uscirmi dalla bocca per accompagnare la mia missiva e fare in modo che arrivi… questa doveva per forza arrivare!
   
 
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