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Autore: EdelSky    29/08/2019    3 recensioni
Lucy è una studentessa che vive nella città di Fiore, dove frequenta l’università.
Si è appena trasferita in nuovo condominio, nel quale avrà modo di conoscere un vicino di casa davvero interessante che le scombussolerà la vita.
Spero vogliate scoprire insieme a me cosa succederà!
Il pairing principale sarà NaLu, ma ci saranno anche di contorno le altre coppie.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gajeel/Levy, Gerard/Erza, Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 6 - Holidays 

 

 

 

Ero seduta sul divano rosso di casa Dragneel, Happy acciambellato sulle mie ginocchia si stava facendo coccolare mentre io con lo sguardo perso guardavo la televisione accesa di fronte a me.

 

Era come vivere un dejavu, non era la prima volta che mi trovavo lì, in quella situazione. 

Uno spostamento d'aria al mio fianco mi fece voltare giusto in tempo per vedere Natsu sorridermi e accomodarsi a fianco a me. Pensai che fosse veramente bello. I capelli rosa, scompigliati come sempre, gli cadevano sul viso rendendo l'immagine di un bellissimo quadro con cornice.

 

Aprì le braccia e mi trascinò vicino a lui, avvolgendomi in un caldo abbraccio.

Non dovevo essere lì, eppure quello spazio tra le sue braccia sembrava essere fatto appositamente per me.

Sentii la sua testa poggiarsi sulla mia spalla e il suo respiro solleticarmi la pelle del collo.

Mi vennero i brividi e il senso di colpa iniziò a divorarmi da dentro.

Eppure non volevo andarmene, anzi, volevo di più; quel contatto non mi sembrava sufficiente.

Mi girai per poterlo guardare in viso, i suoi occhi verdi, ora opachi, erano puntati nei miei e mi attiravano come un magnete.

 

- Lucy - mi disse prima di avvicinarsi a me.

 

Il cuore mi martellava nel petto e stavo trattenendo il respiro senza neanche rendermene conto.

 

- Lucy! - mi chiamò nuovamente e io allora lo guardai interrogativa.

 

Si avvicinò ancora e mi leccò la guancia.

 

Ma che cavolo?

 

- Lucy diamine ti vuoi svegliare! È la terza volta che ti chiamo! - 

 

La voce di mia madre? 

 

Un'altra leccata. Plue.

 

Cazzo stavo sognando. Con una mano allontanai il muso di Plue che mi stava leccando il viso cercando di svegliarmi.

 

- mnmg- un mugugno fu tutto ciò che riuscii a emettere, in quel momento avrei solo voluto tornare al sogno e vedere cosa sarebbe successo, dopotutto non era niente di reale, nel dormiveglia pensai che una piccola concessione me la sarei potuta regalare.

 

- Lucy - sbuffò mia madre levandomi le coperte di dosso e lasciandomi al freddo - sono le 11, alza quel culo e preparati! Devi darci una mano in cucina, e fra due ore arrivano gli ospiti! è Natale -

 

- ho capito, ho capito! Mi alzo! - borbottai arrendendomi e mettendomi  a sedere.  

- freddo - mi lamentai prima che l'ultimo tentativo di rimettermi sotto le coperte andò in fumo; mia madre le teneva saldamente ancorate tra le sue mani. 

- buon Natale comunque -  

 

- anche a te tesoro - e dopo avermi dato un buffetto sulla testa si allontanò con Plue alle calcagna, lasciandomi da sola con i miei pensieri. 

 

Mi lasciai cadere sconfortata sul materasso, gli occhi puntati al soffitto.

Non era la prima volta che sognavo Natsu, che sognavo Natsu in atteggiamenti che andavano ben al di fuori della semplice amicizia. 

Maledizione al mio stupido subconscio.

Sbattei mani e piedi sul letto in un gesto di stizza totalmente inutile che venne interrotto dal vibrare del telefono sul comodino. 

Allungai una mano per prenderlo. Sting mi stava chiamando. Ed ecco il mio senso di colpa farsi vivo più che mai. 

Lucy, era solo uno stupido sogno, calmati, mi dissi facendo un profondo respiro.

 

Mi alzai in piedi rispondendo al cellulare e dirigendomi nel frattempo verso il bagno per preparami.

 

- ciao Amore! Buon Natale - lo salutai tramite la cornetta con la voce ancora un po' impastata dal sonno

 

- ti sei appena svegliata? - 

 

- certo che no, cosa te lo fa pensare? - dissi con finto tono stupito

 

- ben svegliata -

 

- grazie - risi - come va? Sono già arrivati tutti? - domandai iniziando a lavarmi i denti 

 

- si, e come sempre fan fare tutto a me mentre Lector non fa un cazzo - 

 

- nmnfniente di nvfvuo - 

 

- ah? Ti stai nuovamente lavando i denti mentre siamo al telefono -

 

- scfusa -

 

- vabbè ho capito ti faccio preparare che è già tardi! Ci sentiamo dopo pranzo! - 

 

Prima che potessi rispondere, dopo aver sciacquato la bocca, sentii all'altro capo del telefono la voce di Yukino chiamare Sting e mi girarono fortemente le scatole.

 

- c'è Yukino anche questo Natale ? -

 

- amore, lo sai che a casa ha una brutta situazione - 

 

Avrei voluto rispondere che non me ne poteva fregar di meno, ma sarei stata troppo scortese e insensibile.

 

- capisco. A dopo allora -

 

- Lucy dai.. lo sai ch -

 

Ma non lo feci finire di parlare che avevo già chiuso la chiamata. 

Era Natale e non volevo rovinarmelo pensando a Sting e quella maledetta cozza di amica sua.

E il telefono sbattuto in faccia era il minimo insindacabile che si meritava. 

 

Scesi in cucina sbadigliando, e Plue tornò a farmi le feste e saltarmi addosso. Lo salutai con i miei soliti tremila buongiorno seguiti da carezze e pacche. Ci voleva poco al mio cagnone  per farmi tornare il buon umore, e poi bastava osservare il suo culetto scodinzolante che si muoveva a saltelli a destra e sinistra per sorridere ancora un po'.

 

- Plue vai fuori da questa benedetta cucina - la voce di mio padre scocciata e frettolosa mi fece voltare verso di lui.

Armeggiava ai fornelli, e dopo aver rigirato il tacchino nella teglia si apprestava a cospargerlo di sugo per renderlo più tenero.

Lo stomaco mi brontolò al solo osservare la scena

 

- buongiorno padre! Buon Natale - salutai con un sorriso il buon vecchio Jude 

 

- buongiorno figlia, alla buon ora! Auguri anche a te -

 

Non mi allungai a dargli un bacio soltanto perché sapevo quanto si sarebbe stressato a interromperlo mentre cucinava. Aveva sempre i suoi schemi mentali da seguire, e con gli anni e l'esperienza avevo intuito essere meglio non disturbarlo. 

Ne valeva la pena comunque, era un ottimo cuoco. 

 

- Rogue dov'è? - chiesi trattenendo Plue per le cosce in modo da evitare che gli andasse tra i piedi 

 

- ancora a letto - rispose con un alzata di spalle.

 

Maledetta madre, come sempre aveva svegliato solo me! Sia mai che il principino facesse qualcosa.

Nessun problema, ci avrei pensato io.

 

 

 

Sprofondai sul divano affaticata da tutto quel cibo, Bixlow al mio fianco non faceva che intontirmi con dei discorsi sui cantanti rap del momento.

Annuivo osservandolo di sbieco dalla mia poco aggraziata posizione.

Era un ragazzo un po' strano, indubbiamente, i capelli avevano dei ciuffi blu folti che si andavano a mischiare ai suoi neri naturali quasi rasati, entrambi tenuti indietro dal gel.

Un enorme tatuaggio nero, a forma di omino, era impresso nel suo viso, partiva dalla fronte e terminava con le gambe ai lati del naso, come le placchette degli occhiali.

I suoi occhi verdi erano vispi e accesi mentre mi raccontava di una battaglia rap a cui aveva assistito di recente.

 

Era un ragazzo strano, ma io gli volevo bene come se fosse stato mio fratello.

Era due anni più piccolo di me, la stessa età di Rogue, che in quel momento era impegnato a giocare svogliatamente a hearthstone al cellulare.

Lo conoscevo da quando era nato, avevamo passato ogni estate insieme, fino ai miei 16anni, nella sua casa al mare e poi da noi in montagna.

 

Forse era questa una delle ragioni della mia poca grazia, cresciuta anno dopo anno con due ragazzi, a giocare alla play e a fare le lotte di wrestling, senza neanche il bisogno di nominare le sfide Pokémon intraprese! 

 

- Non mi stai ascoltando - si lamentò il ragazzo sbuffando sonoramente 

 

- è vero, scusami - gli risposi arricciando le labbra in palese sorriso di scuse - è che sono troppo impegnata a digerire! È difficile - 

 

- si l'ho capito che a te del rap non importa niente - 

 

- non è vero! Lo ascolto come tutti gli altri generi - 

Ed era vero, non ero una grandissima appassionata di musica, sarebbe stata una bugia dire il contrario, ma mi piaceva comunque.

Avevo sempre ascoltato un po' di tutto, dai gruppi più famosi, al country al rap.

Solamente.. non ne ero ossessionata! 

 

- si ma non capisci lo stile che c'è dietro! - replicò 

 

- intendi come il tuo? - domandai beffarda osservando la sua giacca con le tigri firmata Gucci.

 

- vedrai quest'inverno in montagna come farò scintille - rispose facendomi la linguaccia e facendomi ridire.

 

- vedremo! - lo guardai con occhi di sfida - scommettiamo? - 

 

- certo che sì - digrignò i denti ringalluzzito - conquisterò una delle tue amiche - 

 

- sono tutte impegnate - risposi alzando le sopracciglia; era un'impresa impossibile. 

 

Con Erza e Levy non avrebbe avuto la minima chance.

Ezra se lo sarebbe mangiato a colazione uno come lui, e la coppia Levy e Gajille era talmente consolidata che neanche Brad Pitt si sarebbe potuto mettere tra loro, forse. 

Juvia neanche a pensarci, uno fomentato per il Rap, che lei detestava, non avrebbe avuto neanche possibilità di parola.

L'unica era Lisanna, ma come tutti ben sapevano era più o meno impegnata con Natsu.. e scherziamo? Chi direbbe no a Natsu? 

 

- sarà una sfida ancora più elettrizzante - disse sorridendo sghembo e sicuro di sé. Indubbiamente anche lui aveva le sue buone qualità.

 

 

 

La giornata di Natale era stata lunga, ma piacevole. 

Eravamo soliti passare il 24 sera con la famiglia, e il 25 a pranzo con gli amici storici di casa Hearthphilia per cui era sempre una giornata allegra e serena.

Eravamo giunti al momento dei saluti quando la madre di Bixlow, Alexandra, mi chiamò da parte.

 

- tesoro - disse guardandomi e sorridendomi gentile - questo è per te -  disse porgendomi un pacchetto rettangolare rivestito da carta rossa lucida e un fiocco d'orato. 

La guardai sorpresa. 

 

- Ma Sandra, ho già ricevuto il tuo regalo di Natale - 

 

- Lo so, ma questo è del compleanno! Non penserai mica che mi sia dimenticata di fartelo vero? - 

 

- grazie mille, davvero! Non dovevi - replicai sorridendole riconoscente.

Il mio compleanno era stato il 22 dicembre, avevo festeggiato a casa con gli amici di lì ( o meglio, con quei pochi non già partiti per le vacanze, come sempre ).

Quest anno neanche Sting c'era stato perché a casa avevano avuto bisogno di lui. 

Un compleanno un po' triste. Mi sarei sicuramente rifatta durante le vacanze di Natale insieme agli altri.

Sia Natsu che Zeref mi avevano chiamata per farmi gli auguri, non sapevo neanche come avessero fatto a sapere del compleanno visto che non lo avevo inserito sui social.

Avevo dedotto che probabilmente era stata Mavis, sentendosi con Zeref.

Anche Gray mi aveva mandato un messaggio, era stato molto carino da parte sua.

 

Iniziai a spacchettare il regalo che scoprii essere un bellissimo vestito di paillettes argentate, con le maniche lunghe e un apertura sottile sotto al seno chiusa con un nodo.

Ad occhio e croce sarebbe arrivato a metà coscia come lunghezza.

 

- per capodanno - commentò la donna davanti a me - so da Bix che quest anno sarete tutti insieme a festeggiare -

 

- è bellissimo! - riuscii soltanto a dire, e lo era davvero. 

- grazie mille, di nuovo! - aggiunsi sporgendomi ad abbracciarla.

 

- mamma ti muovi? - la venne a chiamare Bixlow qualche momento dopo con aria scocciata e la sciarpa già avvolta attorno al collo. Era pronto per uscire. 

 

- arrivo - gli rispose Alexandra alzando gli occhi al cielo e lasciandomi una tenera carezza sul viso prima di allontanarsi. 

 

Ridacchiai e li accompagnai alla porta salutando loro e tutti gli altri con un sorriso stanco.

 

 

 

 

26 dicembre.

Finalmente. Avevo atteso questo giorno per tutto il mese, e come me probabilmente anche Rogue.

Era appena uscito di casa, con la sua aria svogliata e il ciuffo di capelli scuri a coprirgli parzialmente la vista.

Aveva dovuto accompagnare mamma e papà all'aeroporto, quello più vicino per fortuna, a soli 35 minuti di macchina.

Avevamo giocato a morra cinese per decidere a chi sarebbe toccato l'arduo compito, e chiaramente, avevo vinto.

Mentre lui faceva il taxista io ero intenta a chiudere la valigia, pronta per partire.

Levy e Gajille sarebbero arrivati tra poco, e in poco meno di un'ora saremo andati alla stazione dei treni a prendere i fratelli Dragneel. Al solo pensiero mi venne un'inopportuna pelle d'oca.

Sting sarebbe arrivato il 28 mattina, insieme a Lisanna, Mavis, e Erik in macchina. E come loro anche Erza e Gerard. 

Gray si era invece gentilmente offerto di aspettare Juvia, che già arrivava da lontano, e sarebbe salito con lei il 30.  

Insomma, eravamo tantissimi, e il tutto era stato difficile da organizzare! 

 

Suonò il campanello, Plue diede un'abbaiata e mi precedette alla porta di casa. Non feci neanche tempo ad aprire che il cane si fiondò velocissimo fuori pronto a fare le feste.

Dietro al cancello spuntarono i volti infreddoliti di Levy e Gajille. 

 

- ragazzi! Ben arrivati!!! - li salutai aprendo e abbracciandoli, per quanto mi fosse concesso dai salti di Plue su di noi.

 

- ciao lucy! Quanto mi sei mancata in questi giorniiii - mi sussurrò Levy all'orecchio mentre ci abbracciavamo

 

- ciao biondina - ghignò Gajille con un alzata di mano - e ciao anche a te cagnone nero! - disse abbassandosi leggermente per accarezzarlo.

 

- entrate pure! Portate i bagagli che andiamo con la mia macchina! Ci dobbiamo anche sbrigare che tra non molto arrivano i due fratelli in stazione - dissi esaltata e quasi a corto di fiato mentre percorrevo in salita i gradini che dividevano il cancello dal portone di casa per prendere le chiavi dell'auto.

 

Sentii le risate sconsolate dei miei amici alle mie spalle.

Una decina di minuti dopo avevamo caricato l’auto, con grande aiuto da parte di Gajille che aveva sollevato tutte le borse pesanti e le casse di vino, ed eravamo partiti.

 

L’idea di rivedere Natsu mi stava mandando completamente fuori di testa. Senza alcuna motivazione, ovviamente. Durante questo periodo per una cosa o l’altra ci eravamo sentiti quasi ogni giorno, in privato, nel gruppo in comune, e anche telefonicamente al mio compleanno. Che problemi avevo? Eravamo amici! Tutto questo batticuore era totalmente inutile. Mi portai una ciocca bionda dietro all’orecchio mentre mi immettevo nella circonvallazione principale di Oak town.

La strada era affiancata da enormi querce, che scorrevano via dalla nostra vista una dopo l’altra man mano che avanzavamo. 

Non mi ero mai soffermata a lungo a ragionarci sopra, ma effettivamente la mia città era piena di querce. C’era anche un parco, chiamato il parco degli alberi parlanti, dove si potevano fare delle lunghe passeggiate immersi nella natura e tra gli alberi più belli. Da piccola mi ero sempre aspettata di sentirli parlare, ma ogni volta con mio grande disappunto non accadeva.

 

Svoltai a destra ed entrai nel parcheggio della stazione. Mi posizionai nel primo posto libero, anche se era quello dei taxi, e misi le quattro frecce. Doveva appena essere arrivato un treno perché un fiume di persone stava uscendo dalla stazione e si stava riversando nella strada. 

 

- alla fine in quanti saremo? - spezzò il silenzio Levy dal sedile posteriore.

 

Mi voltai a guardarla pensierosa. 

- tantissimi! Tutti noi, più mio fratello Rogue che verrà su con Bixlow e Sorano - 

 

- uh è da un po’ che non vedo Bix - commentò Gajille dal sedile del passeggero - mi fa piacere ci sia anche lui! - 

Sorrisi involontariamente a quel commento, ero contenta che Bixlow piacesse anche ai miei amici. 

 

- Sorano chi è?? - chiese Levy con voce curiosa 

 

- una loro nuova amica di questa nuova compagnia che stanno frequentando. Onestamente non l’ho mai vista! tra loro la chiamano Angel, dicono sia bella e graziosa come un angelo. Comunque noi siamo in metà di mille, non potevo rompere le scatole su chi avrebbe portato - 

 

- mi pare giusto - concordò la bluetta 

 

Un toc toc sul vetro del finestrino mi fece fare un salto dalla paura.

Mi girai velocemente portandomi una mano al cuore per lo spavento.

E lì rimase quanto vidi una testa rosa sorridermi al di là della portiera.

Era avvolto nella sua solita sciarpa a quadrettoni, che ormai era diventata un suo segno distintivo, gli occhi verdi gli brillavano sotto al sole invernale.

 

Dietro di lui fece capolino anche Zeref, che alzò una mano in segno di saluto.

 

Scendemmo tutti e tre dalla macchina per salutarli.

 

- yo lucy ! - fu l’unica cosa che sentii prima che il rosato mi trascinasse in un caldo abbraccio.

 

 

~L’angolino di Edel~ 

Buongiorno ragazzi e ragazze! 

Finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questa storia, che benché non stia avendo il seguito dell’altra onestamente a me diverte molto scrivere! Cosa posso dire, abbiamo conosciuto un nuovo personaggio Bixlow , e sappiamo che ne arriverà un altro di nuovo che è Sorano! 

 La nostra lucy intanto è partita per la montagna con Levy Gajille e i due fratelli, e sarà in compagnia di natsu senza Sting per ben due giorni!!!

Chissà! Speriamo non combinino guai! 😂 ( o speriamo di sì invece? 😌).

Come sempre mi rimetto ai vostri pareri, per me come ben sapete fondamentali! Attendo le vostre impressioni e idee su quel che accadrà! 🤓 grazie a tutti coloro che seguono questa storia!

siete la mia forza!

Un caro saluto, Edel ❣️

  
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