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Autore: BeautyLovegood    11/09/2019    3 recensioni
Aziraphale vive una lunga e tutt'altro che piacevole relazione con Gabriele e questo fa soffrire tanto il povero Crowley
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Nota dell’autrice: in questa fanfiction non tengo conto della questione Apocalisse. È concentrata totalmente sul triangolo Aziraphale/Crowley/Gabriele (vi avverto che non provo alcun piacere nel scrivere anche di questo angelo ipocrita, ma ci sono personaggi più odiosi al Mondo!).
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Dio, Gabriele
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Crowley? Crowley, sono io… Aziraphale!

Al suono di quel nome, Crowley spalancò gli occhi, liberi dagli occhiali.

Aziraphale era davanti a lui, sano e salvo, con il suo miglior completo bianco e i suoi capelli corti, biondi e ricci.

- Aziraphale? Sei proprio tu?- gli chiese con il fiato corto come se avesse corso fino a quel momento, quando invece era disteso sul suo letto e Aziraphale stava seduto vicino a lui.

- Sì, caro.

Crowley voleva dargli uno schiaffo per fargli sentire la sua rabbia e la sua tristezza mentre lo cercava, ma l’angelo glielo impedì afferrandogli dolcemente la mano e stringendola nella sua.

- Dove sei stato? Mi hai spaventato! Non sapevo dov’eri! Non lo sapeva neanche Gabriele! Ti ho cercato in tutti i ristoranti e i parchi del Mondo e non ho trovato neanche un ricciolo dei tuoi…

Aziraphale lo interruppe abbracciandolo forte.

- Non credere che questo cambi qualcosa, brutto idiota che non sei…

Dopo l’abbraccio, toccò ad un dolce bacio per calmare i bollori del demone.

- Tu parli troppo a volte, caro…- commentò Aziraphale a fior di labbra.

- Allora se vuoi che stia zitto, raccontami che cosa ti è successo, ti prego.- gli disse Crowley senza staccarsi dalle sue braccia. Aveva paura di vederlo sparire se lo avesse lasciato andare.

- Ero insieme a Gabriele e… come sempre… mi stava facendo… molto male… poi mi mise davanti ad una scelta: il Paradiso o l’Inferno?

Crowley sussultò spaventato, ripensando al patto lasciato a metà di Gabriele.

- E tu… che cosa hai scelto?- gli chiese con le lacrime agli occhi, ma Aziraphale gliele asciugò con i pollici.

- Ho scelto…

Un altro dolce bacio, con tanto di carezze sui capelli rossi.

- Questo sarebbe un…- mormorò Crowley, ma era troppo confuso.

- Te! Ho scelto te, Crowley!

Il demone non sapeva se sorridere o piangere, ma Aziraphale non aveva finito di spiegargli tutto.

- La mia risposta era arrivata alle orecchie di Dio e ho finalmente parlato con Lei! È stata una conversazione… è stata… mpfh… non so neanche come descriverla!- disse radioso.

- Comunque… Lei sapeva tutto di me e Gabriele e persino… di noi due… ti sembrerà strano, ma È stata più comprensiva di quanto mi aspettassi. Mi disse di aver sentito… il mio cuore quando avevo pronunciato il tuo nome e voleva che Le spiegassi… quanto ti amo.

- E che cosa Le hai detto?

Aziraphale appoggiò la sua fronte su quella di Crowley. I loro occhi li tenevano attaccati come calamite.

- Le ho detto che ti amo a tal punto da essere disposto a rinunciare al mio ruolo di angelo, se è peccato amare colui che ti rende felice.

Crowley faceva molta fatica a trattenere l’emozione.

- Ma quindi adesso… sei ancora un angelo?

- Che cosa dovrei essere? Un formichiere?

Risero entrambi per la battuta, ricordo di un’amichevole bevuta nell’Antica Roma.

- Scherzi a parte, sì, lo sono ancora, perché, secondo Dio, ho dimostrato di essere un vero e proprio angelo, ligio al mio dovere… e anche al mio cuore. Voleva anche darmi una promozione e nominarmi vice-arcangelo, ma ho gentilmente rifiutato perché… sento che la Terra ha ancora bisogno di me.

- Ci puoi giurare, angelo!- esclamò Crowley abbracciando di nuovo Aziraphale, lasciando finalmente uscire tutte le lacrime che sentiva negli occhi.

- Si è ribaltata la situazione, ma te lo devo.- gli sussurrò l’angelo all’orecchio.

- A proposito… e per quanto riguarda Gabriele? Dio ha detto qualcosa anche su di lui?

Aziraphale alzò gli occhi al cielo con un sorriso.

- Le ho promesso di non dirlo a nessuno, ma puoi comunque stare tranquillo. Non lo vedremo per un bel po’ di tempo.

Crowley fece un bel respiro profondo per eliminare la sua curiosità e sorrise al suo angelo.

- Anche io ti amo, angelo.

Si baciarono di nuovo, sdraiandosi sul letto senza staccarsi.

Fecero l’amore come non l’avevano mai fatto prima.

Altro che le avventure da una notte e via di Crowley con ogni donna e uomo affascinanti e molto spesso stupidi che incontrava e le notti di sesso cattivo di Aziraphale con Gabriele.

Il demone si assicurò di non fare troppo male all’angelo quando lo masturbava o gli dava dei piccoli colpetti per eccitarlo, non voleva rischiare di diventare come Gabriele.

Gli sarebbe tanto piaciuto sapere che cosa era capitato al “caro” arcangelo.

Proprio come aveva promesso a Dio, Aziraphale non gli raccontò niente della lunga punizione del suo capo: duecento anni senza ali e costretto a stare chiuso in una stanza a guardare ininterrottamente… Tutti insieme appassionatamente.

Dio, proteggi Julie Andrews e Christopher Plummer, mi raccomando, pensò tra sé e sé mentre Crowley gli lasciava dei succhiotti sul collo.

- Posso farti una domanda, angelo?- gli chiese lui mentre facevano una pausa dal sesso abbracciati a cucchiaio.

- Certo, caro.

- Molte volte ho sentito te e Gabriele parlare di balene blu e mi sono sempre chiesto che cosa ci fosse di così interessante in quegli animali.

Aziraphale arrossì di colpo imbarazzato.

- Ehm… era solo una parola in codice.- tagliò corto.

- Sì, va bene, ma perché proprio le balene blu? Non ce ne sono qua a Londra.- commentò Crowley senza mollare la sua curiosità.

Aziraphale fu lieto di non guardarlo in faccia mentre si preparava per rispondere davvero alla sua domanda.

- Devi sapere che la balena blu è il secondo animale con il… il… il… insomma, quello laggiù, più grande del Mondo.- spiegò sudando freddo.

- Mmm, interessante! E chi sarebbe il primo?

Aziraphale mormorò qualcosa coprendosi la bocca con la mano.

- Come, scusa?

L’angelo finse un colpo di tosse per non fargli sentire la risposta.

- Come?

- Sono io il primo, va bene?! Ma è stato Gabriele a dare inizio a questa stupidaggine, non io!- esclamò Aziraphale paonazzo in viso.

Crowley lo lasciò andare per rotolarsi letteralmente dalle risate fino a cadere dal letto. Aziraphale lo guardò imbarazzato, ma alla fine il demone riuscì a contagiarlo e si mise a ridere con lui.

Quando si ripresero, Crowley gli diede un altro bacio.

- Almeno su una cosa aveva ragione…- commentò con un tono sensuale e si abbassò diretto verso il membro di Aziraphale, ma lui lo fermò.

- Aspetta, non abbiamo fretta. Non dovevamo fare un picnic?

La delusione di Crowley per il sesso orale mancato si trasformò in gioia.

- Hai ragione. Andiamo subito.

Schioccarono entrambi le dita per rivestirsi e Crowley andò a prendere un cestino da picnic in cucina.

- Che cosa hai preparato?- chiese Aziraphale sbirciando dentro il cestino.

- Oh, roba da niente: un po’ di sushi, dell’uva, un buon Chardonnay, salmone al finocchietto e… fragole ricoperte di cioccolato.- spiegò il rosso demone.

Aziraphale sorrise, prese per mano il suo uomo e insieme si avviarono verso St. James’s Park. Si posizionarono sotto un grande albero e si godettero il loro picnic in pace assoluta, parlando del più e del meno.

Una ragazza che ascoltava la musica ad alto volume passò davanti a loro. Stava cantando insieme a Taylor Swift You belong with me.

Crowley guardò Aziraphale e gli sorrise. Lui ricambiò il sorriso e gli diede un dolce bacio sulle labbra.

- Esatto… tu appartieni a me…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora? Che ne dite? Ce l’ho messa tutta per non deludervi! Grazie per avermi seguita e per il momento mi prenderò una pausa, ma continuerò comunque a seguire le vostre storie, soprattutto quelle piccanti! A presto!

  
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