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Autore: BeautyLovegood    22/09/2019    2 recensioni
L'acqua può essere un elemento significativo per un demone e un angelo di seimila anni, sin da quando Aziraphale ha usato una delle sue ali come ombrello per impedire a Crowley di bagnarsi...
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Quando Crowley si svegliò, trovò dieci chiamate perse da parte di Aziraphale. Nonostante si sentisse meglio, non era ancora in vena di parlare con lui. Dopo essersi cambiato i vestiti e fatto apparire un nuovo paio di occhiali scuri, pensò alla sua Bentley e schioccò le dita. Si aspettava di trovarla ancora sul luogo dell’incidente e invece la trovò sotto casa, intatta e splendente.

- Se pensi che basti questo per farmi venire da te, angelo… ti sbagli!- pensò Crowley a voce alta e tornò nel suo appartamento.

Si sedette sulla sua poltrona e schioccò le dita per accendere il televisore. BBC World News stava ancora parlando dell’incidente avvenuto a Piccadilly Circus e della misteriosa scomparsa della Bentley e di colui che la stava guidando.

Crowley schioccò di nuovo le dita e al posto del telegiornale, osservò una scena a lui familiare: lui e Aziraphale in cima ai Giardini dell’Eden. Indossavano entrambi vesti lunghe fino alle caviglie, bianca per l’angelo e nera per il demone, che aveva anche dei meravigliosi capelli lunghi e ricci, e le loro grandi e maestose ali venivano accarezzate dal lieve vento del deserto nel quale Adamo ed Eva erano stati mandati come punizione per non aver resistito alla tentazione della mela.

Crowley abbozzò un sorriso al ricordo del momento in cui si era innamorato di Aziraphale. Gli aveva chiesto dove fosse finita la sua Spada di Fuoco e lui, dopo un po’ di esitazione, nonostante stesse parlando con un nemico che conosceva appena, aveva ammesso di averla data ad Adamo ed Eva per proteggersi dai pericoli. Crowley era rimasto senza parole per qualche secondo. Non si sarebbe mai aspettato un gesto così generoso ma anche rischioso da parte di un angelo, cedere una parte del potere celestiale a due umani, per di più coloro che proprio lui aveva mandato in rovina sotto le sembianze di serpente. Ci aveva scherzato sopra ipotizzando che lui avesse fatto la cosa giusta e Aziraphale quella sbagliata e in quel modo aveva potuto ammirare per la prima volta il dolce e perfetto sorriso dell’angelo.

E poi aveva iniziato a piovere.

Fu una cosa inaspettata per entrambi e non si guardarono neanche quando Crowley si avvicinò ad Aziraphale e lui alzò un’ala da usare come ombrello per riparare il suo conoscente dalla pioggia.

Era come guardare un vecchio filmino amatoriale.

Quella fu la prima ed unica volta che Crowley non venne bagnato dalla pioggia. Non usava mai l’ombrello, non lo sopportava perché era freddo e talmente fragile da rompersi facilmente.

Improvvisamente, Crowley schioccò le dita per spegnere la televisione e andò in bagno a fissare la doccia.

Prese il getto e lo guardò come se fosse uno specchio.

- Angelo… ingenuo… ottuso… intelligente… bellissimo… testardo… angelo! Perché non mi hai difeso?!- mormorò tra le lacrime e sbatté il getto contro il muro, ma questi rimbalzò e ridusse in mille pezzi una delle porte di vetro della doccia.

Crowley ignorò il disastro e andò nella stanza delle sue piante. Il loro continuo tremolio gli dava piacere demoniaco, ma per la prima volta in tutta la sua esistenza, si scoprì dispiaciuto dalla paura che provocava nelle sue creature vegetali.

- Sapete? Mi dispiace… mi dispiace davvero tanto che… CHE SIATE COSÌ CODARDE! Vi farò stare per una settimana senza acqua, così pagherete per la vostra codardia e anche per quella delle vostre sorelle che ho già punito!- tuonò rabbioso e diede un calcio al nebulizzatore ai suoi piedi.

Uscì di casa ed entrò nella Bentley per dirigersi in un altro pub.

Freddie, Brian, Roger e John cantarono e suonarono per lui You’re my best friend.

- Non impicciatevi anche voi!

In tutta risposta, scoppiò a piovere.

Crowley frenò di colpo e imprecò contro il cielo e persino contro il volante della sua Bentley e i suoi amati Queen.

Qualcuno bussò sul finestrino, interrompendo le urla di Crowley.

Era Aziraphale, con un ombrello blu aperto in mano. Fissava il demone con rabbia, ma anche con timore.

- Oh no! No, no, no e NO!- disse Crowley spaventato e ingranò la marcia per allontanarsi il più possibile dal suo amico.

Aziraphale non schioccò le dita per ritrovarsi dentro la Bentley e non si incamminò neanche verso la sua libreria che si trovava a pochi chilometri di distanza.

- Crowley… non riesco a capirti… ma non ti permetterò di distruggerti, qualunque sia il motivo della tua rabbia…












Spero che non sia una storia troppo complicata da seguire, mi sto impegnando.
Al prossimo capitolo!
  
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