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Autore: Seira Katsuto    27/09/2019    1 recensioni
Sono una persona che fa pensieri strani e senza senso anche nei momenti meno appropriati, solitamente tengo per me tutte le cazzate che il mio cervello spara, ma essendo che mi sono rotta di parlare da sola ho voluto fare questa specie di diario in cui scriverò ciò che voglio.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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È passata più di una settimana ormai da quando è iniziata la scuola.
Direi che sta andando abbastanza bene, i miei compagni sembrano gentili, pur avendo notato una grande differenza con la vecchia classe.
Diciamo che sono più casinisti e polemici, ma dopo cinque anni che sto qui ho capito che è normale per gli studenti sparare a zero sul prossimo senza conoscerlo, soprattutto se si tratta di professori.
In realtà non sono solo gli adolescenti, ma non ho comunque intenzione di capire il come gli altri riescano a essere così saccenti sul prossimo, quasi come se loro non avessero difetti.
Basterebbe un minimo di spirito di critica e osservazione per capire che abbiamo ottimi professori.
Se fai casino e non ascolti è ovvio che verrai rimproverato, certo, c'è chi ha modi più duri di altri, ma nella mia sezione non ci sono favoreggiamenti di alcun tipo e se anche un prof ti inquadrasse male basterebbe un minimo di impegno per fargli cambiare idea.
In generale comunque nessuno è lì per farti bocciare o rovinarti l'esperienza scolastica. 
Ci sono persone che conoscevo già di vista, l'ex di mia moglie, un'altra sua amica gentile a cui piace Madoka Magica e il ragazzo di miss y. 
Quest'ultimo è cordiale, a volte strambo ma ci sta, in ogni caso meno collegamenti ho con l'anno scorso meglio sto e di certo lui non verrebbe da me a rompermi quindi gj. 
Mi sono accorta che tino a oggi non ho fatto altro che concentrarmi sulle relazioni, infatti ora mi sembra che andare decentemente a scuola non è così tanto un problema. 
O forse farò schifo, boh, si vedrà. 
Mi sento alquanto irritata a scuola, soprattutto quando non facciamo nulla e devo ascoltare i discorsi altrui. 
Non so, ho la sensazione di "non sono qui per ascoltare qualcuno che non siano le materie scolastiche".
Alla fine so che è normale cazzeggiare un po', per cui cercherò di aspettare pazientemente l'uscita e basta. 
Sono qui solo per prendermi un diploma, niente di più e niente di meno e non voglio distrazioni. 
Purtroppo sono stupida e l'altro giorno ho fatto un errore. 
Mr x doveva venire a scuola per qualche ragione strana e ne volevamo approfittare per fare degli scambi di soldi sospetti. 
Insomma non ho minimamente pensato che se viene a scuola esce con gli altri (essendo anche sabato è perfetto). 
Quindi ho ingenuamente creduto che avremmo potuto cazzeggiare un po' insieme. 
Probabilmente ho giocato troppo con lui ultimamente e pian piano ho dimenticato di come funzionasse a scuola il tutto. 
Penso di star meglio non ricordando e non pensando a nulla. 
È meglio non sapere nulla (a meno che non mi riguardi), basterà che il venerdì e il sabato corra senza guardarmi intorno verso la strada di casa, ascoltando un po' di musica. 
Così andrà tutto bene, non ci sarà niente a cui pensare. 
Non importa nemmeno più chiedersi cosa vada o non vada, cosa sia importante o meno, l'unica cosa che conta è andare a scuola fino alla fine.
Dopotutto si tratterà di nemmeno mezza giornata, poi ci sarà Mika a tirarmi su di morale.
Le mie paranoie non sono altro che tali, in realtà fin dall'inizio sarei potuta star bene, ma mi sono fatta accecare dalle emozioni.
Per noi esseri umani è normale trovare difficile affrontare certe situazioni, ognuno a modo suo ha il suo lato sentimentale, ma se vedessimo tutto con razionalità nulla farebbe male.
Io non riesco a stare in equilibrio fuori casa e mi altero troppo facilmente, ma appena mi distraggo mi sento già meglio.
Trovo incredibile come una semplice canzone possa bloccare i miei pensieri e se questo mi darà la forza di andare a scuola mi terrò le cuffie ben strette.
Il come un capodanno tanto importante possa diventare solo una festa mancata, il come delle amicizie perdute possano essere solo il ciclo della vita, il come non uscire più insieme sia solo un dettaglio.
Alla fine non c'è bisogno di essere triste, io sono e sarò come un fantasma, chi vorrà potrà vedermi e io sarò felice nel caso, ma se nessuno mi vede... beh, sono un fantasma no?
Io non ho nessuno attualmente al cui potermi o volermi appoggiare o non c'è nessuno di cui mi riesca a fidare a tal punto, quindi è come se fossi un fantasma e piangere sempre è palloso pure per me.
Non so se questo mi stia facendo diventare fredda, un robot o chissà cosa, non voglio pensarci attualmente.
Il giorno in cui riavrò qualcuno vicino vicino ci penserò.
Ritengo che attualmente il modo migliore per star bene nella realtà è starmene per conto mio, stare attenta al prossimo, essere gentile il giusto e non permettere agli altri di credere che sia un manichino.
Se proprio devo stare con qualcuno dovrà sapersela non prendere per un'opinione contraria e non dovrà non volermi per pena, ultimamente sono anche in mood per dire quello che voglio quindi sono positiva.
Bene, questo capitolo l'ho scritto solo per far un riepilogo o per far finta di aver scritto qualcosa quando dovrei continuare le altre storie. Cya.

   
 
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