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Autore: piccola_Calliope    29/09/2019    2 recensioni
Tommaso e Defne si conoscono da quando hanno 14 anni, hanno imparato a diventare amici, si sono stati sempre accanto...
Ma un'assurda richiesta di Defne cambia definitivamente il loro rapporto...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Nelle puntate precedenti: Defne è sempre stata innamorata di Tommaso, loro sono migliori amici, una notte convinta che la cosa tra loro possa cambiare gli chiede di andare a letto con lei per la sua prima volta, inizialmente il ragazzo non vuole, ma Defne sa come farlo cedere.
Succede. Il giorno dopo Tommaso non resta con letto con Defne per delle coccole...Defne la prende male, Tommaso cerca di recuperare, ma litigano cosi lui si consola con Rosy.

La mia famiglia
POV. DEFNE

Era venuto qui con tutte le migliori intenzioni, si, lui voleva compensare quella mancanza, di coccole, e tatto,  del mattino, lui non è fatto per dolci risvegli, ne ero più che consapevole nel momento in cui l’ho ‘’sedotto’’, però io sono Defne sono la sua migliore amica e quindi voleva far passare il mio malumore con il gelato e io l’ho trattato male…La verità è che forse quello successo la scorsa notte non doveva accadere.
Io ho sempre fatto così, l’ho sempre trattato un po' male, per allontanarlo da me, dal mio cuore…A me lui è sempre piaciuto e il trattenermi da non parlargli quando lui faceva di tutto per istaurare un dialogo è stato terribile, Tommaso è bello, simpatico, dolce, curioso, attento…Si attento a tutto a ogni mia espressione, mi conosce come nessun altro, io non ho amiche, sono capitata sempre in classe con ragazze vanesie che non mi consideravano al loro pari e quindi mi sono chiusa in me stessa, tranne che con lui, lui ha fatto di tutto per entrare nella mia vita. Io ho resistito fin quando ho potuto, ma alla fine ha vinto lui.
Tommaso è un cucciolone, sono stesa sul letto e sorrido, non riesco a non farlo quando lo penso o quando ricordo qualche momento nostro, come il nostro primo litigio, io mi ero arrabbiata per nulla e lui si era infuriato di conseguenza, alzando un po' troppo i toni, era l’ora di disegno, io dalla rabbia ho spezzato una matita e mi sono voltata pur di non guardarlo avendolo accanto nel banco…Lui ha iniziato a mangiarsi le unghie e poi prima che suonasse la campanella dell’ uscita mi ha passato un bigliettino.
‘’Sono davvero un cretino, non voglio perderti, ti voglio bene, sei importante per me.’’
Mi consegna il bigliettino e mentre lo leggo con il viso basso corre via, inutile dire che il mio cuore perde mille battiti, Tommaso è cosi tenero, avrei voluto baciarlo per ore quel giorno e invece gli ho solo mandato un messaggio quel pomeriggio dicendogli che avevo già dimenticato tutto.
Tommaso tra i due è sempre stato quello più affettuoso…Quante volte io facevo finta di non volerlo abbracciare e lui si portava le mie braccia dietro la schiena…
Decido di riporre il gelato nel congelatore e di andare a casa sua, suono il campanello qualche volta, ma nulla, allora decido di usare la copia delle chiavi di casa sua che tempo fa mi ha consegnato. Mi accomodo sul divano e lo aspetto, magari visto che era un po' arrabbiato è andato a farsi un giro.
Accendo la tv, così, spero,  il tempo passi più veloce…
Sono quasi le 3:00 decido di chiamarlo, ma nulla non risponde alle mie tre chiamate.
-E se gli fosse successo qualcosa?-inizio a camminare avanti e indietro per tutto il suo appartamentino.
-E’ colpa mia l’ho trattato male-mi viene da piangere.
Provo a richiamarlo altre due volte, ma nulla…
Alle 4:30 Tommaso finalmente apre la porta, io nel vederlo gli corro incontro e gli salto fra le braccia.
-Sono morta di paura te lo giuro-lo stringo a  me.
-Per cosa?-si stacca da me.
-Avevamo litigato e tu non rispondevi, io mi sono preoccupata, credevo ti fosse successo qualcosa di brutto-straparlo.
-Niente di brutto baby, anzi-mi fa l’occhiolino.
-Anzi?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Sono stato da Rosy-mi sorride.
Io a sentir pronunciare quel nome stringo i pugni, Rosy è l’unica con cui Tommaso si vede spesso, l’unica che ha avuto più di una replica alla fantastica notte di passione che Tommaso Gioia regala.
-Io mi disperavo per te e tu scopavi-lo fulmino.
-Non ti ho chiesto di disperarti o venire qui-si toglie la  maglia per  poi salire al piano superiore e farsi una doccia probabilmente.
-Non ti importa?-chiedo acida.
-Defne quando fai la stronza non voglio averti intorno-sbuffa e chiude la porta del bagno.
Io lo seguo e apro quella porta, lui è già senza jeans.
-Defne!-urla coprendosi con un telo.
Io arrossisco, l’ho visto più nudo di così.
-Mi hai fatto arrabbiare-borbotto.
-Che novità, io respiro e tu ti arrabbi, vorrei farmi una doccia, se vuoi dormi da me è tardi, mettiti a letto, io mi metto sul divano-mi dice.
-Non dormi con me?-chiedo.
-No, buonanotte-mi dà la schiena.
Schiena segnata da vari sgraffi…
-Rosy è un tipetto passionale, aggressivo aggiungerei-sbotto.
-Cosa?-chiede lui interdetto.
-La tua schiena-la indico con sguardo disgustato.
-Buonanotte Defne-mi spinge fuori e chiude la porta…A chiave.
Io mi dirigo in camera sua, velocemente mi spoglio e indosso una sua maglia, d’altronde l’ho sempre fatto…E noi abbiamo sempre dormito insieme senza problemi, ma stasera a Tommaso non va…
Stasera è tutto così diverso. Osservo quel letto in cui la notte precedente è successo…Io ho fatto l’amore con lui, mentre lui mi ha solo tolto il peso della verginità.
-Io non ci dormo nel tuo schifoso letto Tommaso Gioia-prendo una coperta un cuscino e mi sistemo sul divano.
Dieci minuti dopo lui con i capelli ancora bagnati e con indosso solo i boxer mi raggiunge…Dio mio che bello, Dio mio come vorrei baciarlo ancora…Ma no a lui piace farsi sgraffiare la schiena da Rosy.
-Defne-sbuffa nel vedermi.
-Non voglio dormire nel tuo letto-dico.
-Defne ho la schiena distrutta e domani mattina ho il turno-sbuffa ancora.
-Bhe potevi evitare di andare da Rosy e potevi evitare di fare una maratona di sesso sfrenato e potevi evitare di farti sgraffiare, cos’è una gatta in calore?-chiedo acidissima e gelosa…Non voglio che le altre lo tocchino, io vorrei che lui fosse solo mio.
Lui si siede sul divano e sospira.
-Poi se ti fa male la schiena è meglio se ci dormi tu nel letto-gli dico.
Lui mi guarda un istante negli occhi.
-Tu potevi evitare di farmi incazzare-dice.
-Sei stato con lei perché eri arrabbiato con me?-chiedo.
-Sono stato con lei perché mi andava-risponde.
-Sei molto arrabbiato con me?-gli domando.
-Va’ in camera su-tira via la coperta.-Hai rubato una mia maglia?-sorride e io resto lì a fissare il suo sorriso.
-Sono brava con i massaggi, potrei farti passare il dolore-affermo all’improvviso.
-Voglio solo dormire-dice.
Io mi sistemo dietro di lui e poggio le mie mani sulle sue spalle tesissime.
-Dai Defne-si lamenta.
-Voglio solo alleviare il tuo dolore-inizio il mio massaggio.
Lui poco dopo sospira, chiude gli occhi e si abbandona contro di me.
-Certo devo stare molto attenta a questi sgraffi-borbotto, giuro che staccherei ogni capello a quella Rosy.
-Sei stata tu-sussurra lui.
-Cosa hai detto?-domando.
Lui proietta i suoi occhi nei miei.
-Sei stata tu la scorsa notte, non Rosy-dice.
Io spalanco gli occhi.
-Ti ti , io, ti ho sgra sgraff sgraffiato?-balbetto.
Lui annuisce e si solleva dal divano allontanandosi da me.
-Va’ a dormire Defne-dice ancora una volta.
Io annuisco e scendo dal divano.
-Scusa, non volevo, cioè…-sento la mia pressione alle stelle.-Lei ti ha detto qualcosa?-domando curiosa, d’altronde quei sgraffi erano molto vistosi.
-Defne-sbuffa.
-Tommaso non cambierà nulla?-chiedo pronta a piangere, è cosi strano questo clima che si è venuto a creare.
Vedo la sua espressione addolcirsi…Si avvicina a me e mi carezza la guancia.
-Sarai per sempre la mia migliore amica-mi sorride.-Sei importante per me non voglio perderti-non smette di carezzarmi il viso.
-Me l’hai sempre detto-sorrido e una lacrima mi riga il volto.
-Cosa?-chiede.
-Questa frase la ripeti spesso-dico.
-E’ la verità-mi bacia la fronte.-Vai a nanna Defne-dice prima di stendersi sul divano.
Vorrei restare con lui o vorrei che lui venisse con me…Ma per lui sono e sarò sempre la sua migliore amica. Dovrò accontentarmi di questo ruolo.

POV. TOMMASO
-Hai una faccia di merda-è cosi che il mio capo mi accoglie al bar alle 7 e 30 mattino, appena 3 ore dopo il mio rientro a casa.
Ho dormito di merda, il mio divano non è mai stato comodissimo, in più Defne…Bho mi porto dietro delle strane sensazioni che mi rendono molto irrequieto.
-Notte passionale con qualche donzella?-domanda ancora, io annuisco, alla fine ero stato qualche ora con Rosy a rotolarmi nel suo letto.
Le mani di Defne sono così diverse da tutte le mani che hanno carezzato il mio corpo…Ripenso ancora a quel delicato massaggio…Ripenso a come nonostante Rosy avrei voluto stare di nuovo con lei su quel divano…Questa cosa non va bene, le ho promesso che sarà per sempre  la mia migliore amica, non posso rovinare il nostro rapporto per il sesso, il piacere me lo prendo dalle altre, non da Defne. Defne è intoccabile.
A metà mattinata mentre sto asciugando i bicchieri vedo Defne e il perfetto Domenico che si accomodano in un tavolo fuori.
Lui le carezza la schiena, Defne gli sorride…
-Ci pensa Marco a quel tavolo, tu vai nel magazzino a fare un po' d’ordine-afferma il capo.
-Meglio-dico io.
Entro nel magazzino e do un calcio al primo scatolone vuoto.
Comincio ad essere davvero intollerante a quel Domenico, viene sempre qui, forse lo fa per provocarmi, anzi probabilmente è così, quello è un viscido stronzetto.
-Ma Defne vuole lui-mi ripeto.
Mi metto a sistemare delle bottiglie di birra, quando una mi scivola dalle mani e mentre raccolgo i cocci, mi taglio.
-Dannazione-sbuffo, osservando il sangue che scorre.
Metto la mano sotto l’acqua fredda, del piccolo lavandino del magazzino e penso a Defne, a Defne che sorride a quello lì…
Due secondi dopo qualcuno apre la porta del magazzino.
E’ Defne.
-Tommaso-esclama guardando la mia mano.
-Che fai qui?-chiedo.
-Credevo ci servissi tu, cosi ho chiesto a Massimo, ma lui mi ha detto che visto lo screzio tra te e Domenico, hai preferito non farlo-spiega.-Ma adesso non importa, cosa hai fatto?-mi chiede preoccupata.
-Niente-rispondo.
-Sanguini-dice.
-Grazie capitan ovvio-mi mordo la lingua il secondo dopo aver pronunciato queste parole, perché ultimamente con lei riesco ad essere solo acido?
-Tomma’ che succede?-mi chiede.
-Perché non sei fuori e sei qui con me?-chiedo proiettando i miei occhi nei suoi.
Non risponde.
-Ti farei sfigurare se il tuo perfetto Domenico ti vedesse con me, il rozzo cameriere che gli ha sputato nella tazzina, va’ da lui D efne e dalla fantastica vita che può offrirti-affermo.
-Io non mi vergognerei di te, mai!-afferma avvicinandosi a me e afferrando il mio volto costringendomi a guardarla.
-Dovresti invece-mi stacco.
-Tommaso cosa succede? Maledico quella notte, è cambiato tutto tra noi, tu…-la interrompo.
-Dai Defne quella notte è stato il nulla per me, se ci fossi stata tu o un’altra è uguale, è sesso, sesso privo di sentimenti-dico.
Lei mi fissa…Si sta innervosendo, lo riconosco dal suo mordersi costantemente il labbro inferiore.
-Hai ragione dovrei vergognarmi di te, del cafone rozzo che sei!-ha gli occhi lucidi, è furiosa.
-Va’ di là-le ordino, sono stanco d’averla intorno al momento.
-La smetti di dare ordini? Defne va’ a dormire, Defne va’ di là! Non sono una bambina a cui tu devi dire cosa fare, perché non può essere che io voglia stare qui perché nonostante tu sia uno stronzo io sia preoccupata per quella mano che sanguina?-chiede, si avvicina a me, mi afferra la mano sanguinante.-Hai del disinfettante?-domanda.
-Posso fare da solo-dico.
-No-continua lei.
-Sotto il bancone-sbuffo.
Lei prende il disinfettante e mi raggiunge.
-Cosa penserà lui?-chiedo.
-Nulla-dice.
-Io se fossi come lui….-Defne poggia due dita sulla mia bocca per zittirmi, il mio cuore perde mille battiti.
-Non voglio sentirti più parlare Tommaso-si dedica alla mia ferita.-Ora è a posto-mi sorride.
-Perché?-chiedo.
-Me lo chiedo anche io il perché tante volte, mi chiedo perché ti ho dovuto conoscere, perché sei entrato nella mia vita, perché l’hai migliorata nonostante tu sia un disastro-non smette di sorridermi.
-Un giorno lui non vorrà…Non vorrà che io…-non riesco nemmeno a pronunciare quelle parole che mi feriscono.
-Nessuno potrà mai allontanarmi da te, nessuno-Defne mi carezza il viso.
Io al suo tocco sento la tensione allontanarsi e scoppio a piangere…
-Che succede?-lei mi stringe a sé.
-Non lasciarmi mai Defne, mai ti prego-sussurro e la stringo ancor di più a me.
-Mi fai piangere scemo-borbotta e subito dopo inizia a singhiozzare.
Io osservo il suo volto ricoperto di lacrime e penso al mio nella stessa condizione e scoppio a ridere.
-Adesso vado di là-mi dice.
-E’ giusto-affermo.
-Ci sentiamo-mi regala un ultimo sorriso e va via.
Quella sera io e Giuseppe siamo sul mio divano di fronte a birre e Pes.
-Hai una faccia di merda-esordisce d’improvviso il mio migliore amico.
-Sei il secondo che mi riempie di complimenti oggi-sbuffo.
-Problemi con Defne?-chiede.
-No-rispondo.-Stasera è ad una festa con lui-spiego.
-E a te non sta bene?-domanda Giuseppe.
-Giuseppe hai fatto bene a scegliere psicologia, stai sempre lì a fare domandine infime, sarai un grande psicologo-gli dico.
-Non ti sta bene-afferma.
-Mi sta bene, Defne è felice, mi ha rassicurato che non gli permetterà di allontanarci, a me va bene-dico.
-Cosa ti tormenta Tommasino?-mi chiede ancora.
-Nulla-rispondo.
Io non so cosa mi succede, è vero quella notte ha cambiato tutto, sono irrequieto costantemente…Prima andava tutto cosi meravigliosamente.
-Stare zitto a rimuginare non ti aiuta-continua Giuseppe.
-Non sarebbe dovuto succedere-sbuffo.
-Lo penso anche io-risponde.
-Il nostro rapporto si è distrutto-stringo i pugni.
-Potrebbe essere un nuovo inizio-Giuseppe mi sorride.
-Io una vita senza Defne che mi tratta male, senza Defne che mi corregge se sbaglio il congiuntivo, senza Defne che il pomeriggio si intrufola in casa mia e mi fa trovare una torta calda, senza Defne che si accoccola sul mio divano mentre guardiamo un film e poi mi ruba una maglia per dormire nel mio letto…Non la voglio-dico.
-Pensi che lei sia davvero soltanto la tua migliore amica?-domanda.
-No hai ragione, lei è la mia famiglia, i miei se ne fregano di me, ho lei che pensa a me, che mi compra buffi regali di Natale e non mi fa mai sentire solo-sorrido.
-E quindi le vuoi solo bene?-continua e io inizio ad innervosirmi.
-Cosa dovrei volerle?-domando acido.
-Non pensi che in un certo qual modo tu…-gli lancio un cuscino contro.
-Dai Giuseppe non dire cazzate-mi alzo per andare a prendere altre due birre in frigo.
-Io penso che lei….-lo interrompo fulminandolo con lo sguardo.
-Non mi ama mio caro psicologo, no, lei vuole accanto uno come Domenico, il principe azzurro apparentemente perfetto, io sono un disastro e lei ne è più che consapevole-dico.
-Sei sicuro?-chiede ancora.
-Giuseppe hai rotto-mi attacco alla bottiglia della birra, furioso.
-Potrebbe succedere qualcosa tra loro due stanotte-dice.
-Si è impegnata tanto per ottenere questo risultato, buon per lei-dico stringendo la birra con rabbia, al solo pensiero che quel coglione la sfiori.
-Tu dormirai sogni tranquilli?-Giuseppe se la ride.
-Dormirò da Dio!-rispondo…E no probabilmente non chiuderò occhio e domani sarà un’altra giornata di merda.
Angolo autrice
Sono tornata, strano ma verooo, spero che il nuovo capitolo vi piaccia...
Cosa pensate di Tommasino mio? Cercherò di non farvi più attendere tanto per il prossimo aggiornamento, scusate.
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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