Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lady Brandon    03/10/2019    1 recensioni
L'ideale seguito della mia precedente ff "A second life", ambientata nel futuro ma con un occhio al passato, con una new generation che suo malgrado imparerà a guardare oltre i ruoli e comprendere l'animo umano.
La storia potrebbe non seguire fedelmente la narrazione dei libri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Con la tranquillità ritrovata Kathryn trascorreva i giorni ad Hogwarts come una normale studentessa del terzo anno, il pensiero di casa non la abbandonava mai ma si era ripromessa di essere positiva affinché i giorni che la separavano da quello in cui avrebbe fatto finalmente ritorno dai suoi cari trascorressero il più piacevolmente possibile; si era ambientata abbastanza bene coi suoi compagni che la consideravano intelligente, simpatica e molto coraggiosa durante le lezioni di pozioni anche se finiva sistematicamente in punizione, ma lei sembrava non darci peso.
Fu durante una di queste 'punizioni' posticce di cui si serviva Piton per trascorrere un po' di tempo con lei che Kathryn di punto in bianco gli porse un foglio dicendo semplicemente: "Me lo firmi?".
Lui lo lesse e poi le chiese sorpreso: "Vuoi davvero entrare nella squadra di quiddich? La stagione è praticamente finita".
"Si ma c'è il torneo di primavera e la squadra di Grifondoro è rimasta senza portiere perché sia il titolare che la riserva sono infortunati" voleva apparire calma ma era infervorata.
Il professore alzò il sopracciglio perplesso: "E vorresti farlo tu?".
"Perché no? La seconda riserva è a dir poco improponibile per quello cercano un portiere per finire la stagione e soprattutto per il torneo di primavera" esitò un attimo poi ammise "Ho già fatto una prova ufficiosa...mi prenderebbero se avessi il permesso" si morse il labbro nervosamente.
Lui sospirò rendendole il foglio: "Questo te lo può firmare la professoressa McGranitt".
"No, lei mi ha mandato dal preside e lui da te" si stava agitando.
Piton si decise a chiudere il libro che aveva davanti: "Mi dicesti che hai paura dell'altezza, mi spieghi come fai a giocare a quiddich?", rimase in attesa mentre la trafiggeva con i suoi occhi ossidiana.
Kathryn si morse il labbro inferiore fin quasi a farselo sanguinare: "Non mi capita sempre, solo se guardo in basso ma se sto concentrata sul gioco non mi succede nulla".
"E se ti deconcentri e guardi giù che succede?" la incalzò lui.
Aveva gli occhi bassi mentre rispondeva: "Potrei cadere....oh ma non cadrò, ti prego dammi il permesso" terminò supplichevole.
Piton era combattuto, le era già occorso quello spiacevole incidente con Lupin e non voleva che corresse pericoli ma d'altro canto era solo un gioco e desiderava farla contenta; prese il foglio e ci scarabocchiò la sua firma intimandole "Spero di non dovermene pentire".
Kathryn non gli lasciò terminare la frase che gli saltò al collo entusiasta: "Grazie grazie grazie sei il migliore del mondo, vedrai che me la caverò alla grande! Ti voglio bene!" disse scoccandogli un bacio sulla guancia.
Lui appariva infastidito: "Ma fai sempre così?".
"Così come?".
"Abbracci, baci, esternazioni emotive" disse con una smorfia di disgusto.
"Aaaahhhh" Kathryn si mise a ridere "No non sempre".
"E di solito mi piace?" si informò perplesso il professore.
"Direi di si...adesso devi solo farci l'abitudine" gli diede un altro bacio e corse via sprizzando felicità mentre lui scuoteva la testa con un sorriso trattenuto a stento, in fondo non sarebbe stato difficile abituarcisi.

Qualche sera dopo Kathryn si trovava di nuovo nello studio del professore, stavolta dietro convocazione ufficiale; rimase in piedi in attesa che un ragazzino Serpeverde che aveva scontato la punizione prima di lei fosse congedato e poi si sedette di fronte alla scrivania di ebano in attesa; era convinta che Piton volesse dirle qualcosa riguardo il suo ritorno a casa ma quando lui finalmente la degnò di uno sguardo capì che si trattava di qualcos'altro perciò chiese timorosa: "È successo qualcosa?".
"Non lo so, dimmelo tu" disse con tono lapidario.
Lei deglutì a fatica mentre tentava di ricordare gli avvenimenti degli ultimi giorni: ‘ Ho combinato qualcosa, ma cosa? È arrabbiato, mi pare chiaro, ha la stessa espressione di sempre solo con le rughe meno marcate!’ Abbassò la testa per celare il sorriso che quel pensiero le aveva provocato.
"Te la faccio breve signorina" disse alzandosi in piedi: "Sono venuto a vedere i tuoi allenamenti. Ammetto che non sei male anche se sapendo il tuo problema ogni tanto sei timorosa...".
"Davvero sei venuto? Non sai come sono felice!" Lo interruppe Kathryn parandoglisi davanti con gli occhi che le brillavano dalla gioia.
"Ti prego di non interrompermi!" la zittì Piton brusco; "Quello che mi ha colpito di più è che manchi totalmente di quella furbesca malizia che un giocatore dovrebbe avere, certo impari in fretta ma guardandoti e riflettendo mi sono reso conto che mi hai ingannato. Tu non hai mai giocato vero? Hai estorto in mio permesso e sono giunto alla conclusione di aver fatto qualcosa contrario ai miei stessi principi" aveva alzato la voce man mano che parlava senza mai smettere di fissarla, "Mi sbaglio?" la incalzò alterato.
"N....no, ma non è come pensi" balbettò Kathryn.
Severus espirò profondamente prima di riprendere a parlare con un tono più deluso che arrabbiato: "Sai cosa penso? Penso che siamo vittime di questa situazione assurda, io non sono tuo padre..." Kathryn nell'udire quelle parole sbarrò gli occhi disperata mentre lui continuava il suo discorso "...lo diventerò, un giorno, fra molti anni ma al momento non lo sono e di conseguenza non sono in grado di prendere decisioni giuste per te; se non hai avuto il permesso di giocare dai tuoi genitori che sanno cosa è meglio ho sbagliato a concedertelo io".
A quel punto, vedendolo sinceramente dispiaciuto, Kathryn non poté fare a meno di correre ad abbracciarlo con le lacrime agli occhi: "Scusami è stata colpa mia, tu sei bravo più di quanto pensi" tirò su col naso "mi hai ascoltato, mi hai chiesto della mia paura dell'altezza, l'altra volta invece non mi hai neppure guardato in faccia, hai detto solo 'No perché non voglio che ti rompi l'osso del collo' e hai chiuso l'argomento".
Lui sorrise mentre le accarezzava i capelli ma la voce era seria: "Evidentemente perché sono più saggio di adesso".
Kathryn alzò la testa senza sciogliersi dal l'abbraccio e con occhi gelidi e tono grave affermò: "No. È perché a te interessa solo di Albus"; comprese di essersi avventurata in un argomento spinoso ma c'era qualcosa in lei che le impediva di fermarsi: una rabbia, una cattiveria mai provate prima.
Severus le prese le braccia allontanandola con gentile fermezza: "E adesso chi sarebbe questo Albus?".
La strega non vedeva l'ora di parlare e la risposta non si fece attendere: "Albus Severus è il tuo figlioccio, ha la mia età e sta in Serpeverde; è il ragazzo più arrogante, stupido e viziato che esista, si crede chissà chi. Quando c'è lui tu nemmeno ci calcoli e vai sempre a vedere i suoi allenamenti e le partite. È per colpa sua se sono finita in questo pasticcio, perché lui ha rubato la giratempo per imbrogliare a scuola, si crede un impunito perché è il figlio di Harry Potter!" Si pentì delle ultime parole nel momento stesso in cui le pronunciava ma ormai le aveva dette.
Severus indietreggiò esterrefatto: "Taci! Non dire più nulla e vattene!" Disse dandole le spalle, aveva il battito accelerato, un turbine di pensieri che gli agitavano la mente 'Questa ragazzina mi porterà alla follia! Ogni volta che parliamo finisce che per un motivo o per l'altro perdo il mio autocontrollo'.
Kathryn si rese conto di quanto lo aveva turbato ma decise di non andarsene temendo che se lo avesse fatto l'avrebbe perso, quindi decise di cercare di spiegarsi senza farsi sopraffare da vecchi rancori: "Non me ne vado, a questo punto voglio spiegarti. Ultimamente non andavamo molto d'accordo per questo motivo, mamma ha tentato di parlarmi e mi ha detto che sono io ad essere gelosa senza motivo ma non le ho dato retta o almeno non tanto" mentre parlava sentiva le guance che si imporporavano "Cioè, con voi, con te ero meno pessima ma con Albus...dopo le vacanze ho capito subito che barava e non gli ho dato tregua. La sera dell'incidente non potevo non seguirlo ma a dirla tutta non mi importava niente che avesse voti più alti perché usava qualche trucco, volevo solo smascherarlo per screditarlo ai tuoi occhi così avresti capito che non merita tanta attenzione perché è un indegno tale e quale a suo nonno".
Quelle parole lo fecero trasalire e guardare Kathryn mentre le pronunciava fu come vedere s'é stesso: la stessa freddezza negli occhi, lo stesso tono carico di livore, persino la stessa mimica facciale. Si rivide in uno specchio e nonostante tutto non gli piacque affatto anzi lo intristì vedere sua figlia avvelenata da sentimenti negativi molto simili a quelli che avevano avvelenato lui.
Le andò incontro, la fece sedere di fronte a lui prendendola per le braccia: "Senti Kathryn io non so niente della nostra vita, lo scoprirò quando sarà il momento, credo comunque che tua madre abbia ragione anche se senza dubbio tu avrai i tuoi buoni motivi per pensarla così, probabilmente io avrò le mie colpe ma una cosa te la posso assicurare oggi, in futuro e per sempre:Non esiste la benché minima possibilità che io preferisca un Potter ad un figlio mio, mai! In nessuno tempo, in nessun luogo ed in nessuna occasione!Posso essermi fatto fraintendere ma sarà accaduto del tutto involontariamente, mi scuso in anticipo con te" concluse attirandosela al petto e stringendola nello stesso modo in cui avrebbe voluto essere stretto e rassicurato il bambino che era stato e che si era perso lungo una strada sbagliata forse perché nessuno aveva avuto la forza o il coraggio di aprirgli il cuore come stava facendo lui adesso visto che per nulla al mondo avrebbe permesso che anche Kathryn si perdesse lungo una strada oscura; "Ti voglio bene" lo sussurrò a fior di labbra con timore e per pudore ma lei che aveva ricambiato da subito la sua stretta rispose con voce chiara: "Anch'io ti voglio bene".
Con lei era così semplice, non c'era paura o diffidenza, lo amava a prescindere nonostante tutto ed era una sensazione bellissima per lui; la guardò e si scambiarono un sorriso complice mentre le asciugava le lacrime: "Adesso basta piangere, vieni ti voglio mostrare una cosa, fartela vedere con occhi nuovi".
Kathryn annuì curiosa anche se stava già vedendo suo padre con nuovi occhi e per lei era una grandissima emozione.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Brandon