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Autore: Sia_    25/10/2019    5 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo due


Finita l'ultima lezione del pomeriggio, Hermione decide di andare in biblioteca: deve stare sola. Ha passato tutto il tempo a preoccuparsi per quella stupida caramella che stupidamente ha ingerito. Stupida. Stupida. Stupida

Ecco perchè non fa le cose con leggerezza, seguendo l’istinto dell’oh, al diavolo, perché poi i sensi di colpa le attanagliano lo stomaco tutto il giorno. E per quanto Harry e Ginny le abbiano giurato che tutto sta andando per il verso giusto, si è resa conto che qualcosa nel loro comportamento è diverso, più imbranato, impacciato. Scuote il capo, sedendosi nell'area più remota della libreria, tirando fuori il suo compito di Artimomanzia

La sua mente, per quando vorrebbe che si focalizzasse sui numeri che ha scritto sul foglio, corre ancora una volta a quella caramella. Se Harry e Ginny - e presumibilmente anche Ron - hanno già sperimentato dei cambiamenti, perché lei è completamente normale? C’è in lei qualcosa che non va? Ferma il suo pensiero: Hermione Granger è perfettamente normale, a parte il fatto di essere nata strega e questo, nel mondo dei babbani, non è decisamente normale, ma dentro le mura di Hogwarts, lei sa di essere perfettamente normale. Si passa una mano nei capelli, frustrata. 

Quella sua nuova attitudine non va affatto bene, ha bisogno di concentrarsi se vuole combinare qualcosa quel pomeriggio, non è da lei rimanere indietro con i compiti. Apre Numerologia e Grammatica, muovendo la bacchetta per raccogliere i suoi capelli in una piccola crocchia. Un’ora dopo, seduta nella stessa posizione, Hermione maledice ancora quella caramella, constatando come un compito apparentemente semplice le abbia portato via così tanto tempo. Chiude il libro di testo con forza, passandosi una mano sul volto, ma poi piega la pergamena che ha appena finito di scrivere con più calma, stiracchiarsi per qualche secondo. 

Si alza in piedi, perdendosi per gli scaffali della libreria, osservando con pazienza i nomi dei tomi che si trovano alla sua sinistra e alla sua destra, fino a che la sua attenzione non è catturata dalla solita copia di Storia della Magia. Passa il dito sulla copertina, girando il libro nelle sue mani, sorridendo velocemente. Raggiunge la pagina che stava leggendo la sera precedente, cercando di ricordare dove i suoi occhi si fossero fermati, distratti da Ron. Prova a leggere per qualche secondo, ma scopre che la sua mente ormai sta ripercorrendo ogni attimo della notte prima, ogni dettaglio, ogni parola, ogni persona. E mentre il sorriso di Fred le si apre nella mente, può giurare che le parole sul libro stiano cominciando a muoversi: Da quando Storia della Magia è diventato illeggibile? 

Sbatte gli occhi, lasciando che l’immagine del gemello cada nei meandri più reconditi del suo pensiero, constatando che sì, è stata solo una svista. Le parole sulla pagina sono nella posizione corretta, scritte lì oramai da anni. Si dà della stupida Hermione, ma quando l’orologio della scuola la informa che è quasi ora di cena, si mette a pensare che forse è stata solo la stanchezza. 

Chiude Storia della Magia, impugnando la bacchetta per sollevare il libro fino allo scaffale dal quale l’ha preso qualche minuto prima, prendendo la borsa lasciata sul tavolo. 

Mentre Hermione si chiude le porte della biblioteca alle spalle, lascia andare un profondo sospiro, interrotto quando Fred rientra nei suoi pensieri come l’acqua fuoriuscita da una diga. E suo malgrado, ricordando l’odore del gemello, si scopre a sorridere esattamente come la figura nella sua testa. 

 

 

"Sei fritto." sussurra George nell’orecchio del gemello, sorridendo colpevole, "Mai visto uno più fritto di te."

"Le cose fritte sono buone." commenta Lee, mettendo le mani nelle tasche del lungo mantello.

"Jordan, non è quello che intendo." il gemello storce il naso, cercando di ricordare alla perfezione l'espressione da imbambolato che la sua coppia esatta ha mostrato nel bello della Sala Grande: avesse avuto una fotocamera in quel momento, come quella di Colin, ci avrebbe fatto persino un album. 

"So benissimo cosa intendi." a parlare è Fred, che allontana con una mano la faccia del fratello, "Ma devo concordare che le cose fritte sono buone, molto buone." un sorriso nasce sulle sue labbra al tenue ricordo del volto imbronciato di Hermione, ma presto lui stesso lo censura, impaurito che qualcuno ci possa leggere più del previsto. 

"Placa i tuoi istinti adolescenziali." gli ricorda George, "Non credo che anche lei ti veda come un tenero bocconcino da mangiare."

"Ora questa conversazione comincia ad avere un senso." ride Lee, appoggiando un braccio intorno alle spalle del gemello più appetitoso, "Allora, chi è questo uccellino?" 

Fred scuote la testa, togliendo velocemente quel nuovo peso dal corpo, "Preoccupiamoci più che altro di George." cambia discorso, perché il suo non è ancora pronto ad affrontarlo: non che non se ne renda conto, è palese quello che prova e il perché di quei sentimenti, solo che dirli ad alta voce è tutta un'altra questione.

"Cosa vuoi dalla persona più innocente del mondo?" risponde pertanto quest’ultimo, posandosi una mano sul petto con fare teatrale.

Lee alza gli occhi al cielo, superando i due nel corridoio, consapevole che da lì a qualche secondo avrebbero cominciato a lottare, "Dissendium." sussurra. Il muro davanti a loro svanisce in una manciata di secondi, permettendo ai tre di infilarsi dentro il passaggio nascosto del castello con velocità e sicurezza. 

"Non mi sembra che tu abbia avuto qualche effetto." si affretta a dire Fred infine, cercando di staccare le mani di George dal suo corpo. 

"Si può sapere di che parlate?" si esaspera Lee, appoggiandosi alla colonna della stanza. Da quando i gemelli hanno cominciato a trasformare quel piccolo vano nel loro sgabuzzino personale, non c’è nemmeno uno spazio per mettersi comodi. O meglio, ci sono diversi spazi, ma tutti vicini a qualche esplosiva invenzione e Lee non ha la minima intenzione di diventare un fuoco d’artificio vivente. 

"Potremmo aver voluto testare quelle caramelle. " dice tranquillo George, passandosi una mano tra i capelli. 

"Quelle caramelle?" Lee si lascia scappare una risata rumorosa, "Ma voi siete pazzi."

"Beh non potevamo certo lasciarle lì." Fred appoggia i suoi libri vicino ad una scatola di Merendine Marinare, "Eravamo curiosi."

"E particolarmente spericolati."

"Non l’abbiamo mai negato." George si avvicina alla piccola scatola che ha lasciato sul pavimento la mattina stessa, contenente ancora un elevato numero di quelle caramelle, "Solo che dopo tutto quello che è successo, non era possibile starsene fermi."

"Il problema è che, dopo tutto quello che è successo, sono potenzialmente mortali." conclude Lee, ricordando improvvisamente con divertimento il giorno in cui quelle caramelle hanno preso vita. 

"Ne vuoi provare una?" si informa qualche secondo di silenzio dopo George, avvicinando la scatola all’amico, che non se lo fa ripetere due volte. 

"Lo sapevamo che non ci avresti mai delusi, Jordan." ghigna Fred, allentandosi il nodo della cravatta, sentendo il battito del cuore accelerare. È un attimo così impercettibile che sembra essere impossibile, ma quando, dopo qualche minuto dal rintocco dell’orologio, il suo cuore riprendere ad accelerare ne è sicuro: Hermione Granger sta pensando a lui. 

 

Cucù, eccomi qui. 
In una breve pausa tra studio e lavoro, ho il tempo di aggiornare la storia. Sto facendo fatica a scrivere, ma prometto di farmi sentire il più presto possibile: come ho già accennato, le idee sono già tutte stese, la storia è in via di ultimazione. 
Sono contenta che la trama piaccia, che sia interessante. Questo nuovo progetto mi sta dando tanta vita: sono così felice di poter scrivere sui miei Fred ed Hermione. 
Grazie a tutti quelli che mi seguono e a chi, magari dopo questo capitolo, avrà voglia di seguirmi, 
Sia  
   
 
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