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Autore: SonnyClyde    27/10/2019    6 recensioni
Oscar era nel suo ufficio, il presidente era tranquillo ma lei sapeva che quelle minacce dinamitarde degli
anarchici erano da tenere in considerazione.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Quasi tutti, Victor Clemente Girodelle
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La sera successiva Oscar e André riuscirono ad avere la loro cena.
Annette aveva aiutato Oscar ad apparecchiare e a vestirsi.
Le fece mille complimenti per la scelta della tuta monospalla con bandana in tinta, Oscar arrossi', sperava di non sembrare troppo vistosa.
Annette l'aveva rincuorata: era così bella, perché nasconderlo?
Alle 19 un André molto emozionato suono' alla porta.
Oscar ripercorse quello che era successo il pomeriggio precedente e prese la pistola, mise la sicura ed aprì.
-" Buona sera André! Sei in perfetto orario..."-
Lui la guardò un po' perplesso:
-" Volevi fare il tiro a segno prima di cena, Oscar?"-
Le chiese indicando l'arma.
La donna si acciglio' leggermente.
-" No, ma adesso sono prudente prima di aprire la porta..."-
-" Sfiori la paranoia.
Sei al sicuro, quegli estremisti così pericolosi sono stati debellati: né il presidente, né la Francia, né tu li dovrete più temere.
Ne arriveranno altri, ma noi siamo più forti di prima!
Vero comandante?"-
Oscar posò la pistola e gli sorrise.
-"Hai ragione, come sempre.
Non ti stufi di avere sempre ragione?"-
André le fece un sorriso sornione:
-" Nossignora, signora comandante!"-
Oscar gli diede un pugno leggero sul braccio e fece strada verso il terrazzo dove Annette aveva allestito per la cena.
L'aria era fresca,  scompiglio' i capelli che sfioravano le spalle e la schiena di Oscar fino alle reni.
André non pote' fare a meno di lasciare scendere il proprio sguardo su tutta la schiena per fermarlo, incantato, sul suo perfetto sedere messo in risalto dalla tuta.
La trovò molto attraente.
Arrossi', lui la amava così tanto.
Quella sera si scoprì anche a desiderarla.
Del resto lui era un uomo e lei la più bella, intelligente, caparbia, coraggiosa  donna che conoscesse.
Fin da quando era ragazzo si era accorto dei propri sentimenti per lei, gliene aveva parlato ma Oscar non era pronta.
Avrebbe tanto voluto che adesso lo fosse.
Non avrebbe dovuto temere per la propria carriera, lui non si sentiva sminuito da una compagna con un grado superiore al suo, la amava anche per quello: il carattere forte e l'attitudine al comando.

Cenarono chiacchierando del più e del meno.
Al centro del tavolo troneggiavano le rose bianche che lui aveva scelto il giorno prima e che Alain aveva recapitato a casa di Oscar.
Lei ne stava sfiorando i petali vellutati con le dita.
Le luci soffuse, quel gesto così femminile indussero André a prendere la sua mano tra le sue.
La donna rimase interdetta ma non si sottrasse.
Abbassò lo sguardo, poi lo rialzo' e lo fisso' nel suo.
André degluti' a vuoto, non avrebbe dovuto illudersi ma gli sembrò di leggere in quegli occhi così brillanti qualcosa in più della semplice riconoscenza.
-"André, tu tempo fa mi confessasti di provare un amore molto profondo nei miei confronti.
Io ti pregai di fermare i tuoi sentimenti sul nascere, che avresti dovuto trovare una persona che potesse condividerli con te, che quella persona non ero io.
Io...io... be'ecco... spero che tu non l'abbia ancora trovata..."-
André la fissava, non era ben sicuro di aver capito: lei non voleva che lui avesse avuto una donna? Perché? Aveva cambiato idea nei suoi confronti?"-
Sospirò leggermente, più che altro per immettere aria nei polmoni, che sembrava scarseggiare.
Le lasciò la mano, si alzò da tavola, fece il giro e le riprese la mano:
-" Se questa è una dichiarazione, Oscar, è tra le più brutte che io abbia mai sentito..."-
Oscar lo guardò seria.
-"Hai ricevuto molte dichiarazioni Grandier?"-
Lui si accorse della gaffe.
Non rispose subito, la fece alzare dalla sedia e la condusse alla balconata che dava sulla spiaggia.
-" Senti il mare, Oscar?
A quest'ora non si vede ma si sente.
E poi anche se tu fossi in casa e non lo sentissi, lo sai che è qui fuori: potente e immutabile.
Pauroso quando le sue onde ci sovrastano, dolce e mansueto, rassicurante nei tramonti estivi.
Io vorrei che tu capissi, Oscar, che il mio amore per te è come il mare.
Anche quando non lo vedi né lo senti lui c'è, immutabile.
Tu sei l'unica che amo, non ho mai ricevuto altre dichiarazioni, e anche fosse successo non me le ricorderei neppure."-
Oscar lo guardava con infinito amore, sì adesso aveva imparato a riconoscere quello che sentiva e che le creava confusione: amore.
Molto semplicemente.
-"Oscar...."-
André tirò fuori dalla tasca dei pantaloni una scatolina di velluto blu.
Oscar spalanco'gli occhi.
-"André, che cos'è?
È quello che penso?"-
-" Oscar, spesso riesco a capire quello che pensi, ma non in questo caso..."-
Aprì la scatolina, sul velluto scuro risaltava un anello montato su oro bianco.
La pietra di forma rettangolare circondata da diamanti era un topazio azzurro.
-"È veramente bellissimo, André.
Bellissimo..."-
-" È vero, Oscar.
Ma in fondo è solo una pietra.
Fredda, impersonale.
Però il suo colore mi ricorda il colore dei tuoi occhi quando sei felice, sono di un azzurro intenso e profondo come questo topazio.
Oscar gli sorrise, la forza dell'amore di André l'aveva salvata più e più volte.
Prese l'anello dalla scatola e se lo infilò all'anulare.
"-Tu sei sempre stato il mio oceano, André.
Credevo che l'amore mi avrebbe fatto da zavorra invece mi dà ancora più forza"-
Avvicinò la mano con l'anello al suo viso e André ne baciò il palmo.
Poi Oscar con incredibile semplicità gli passo' entrambe le braccia dietro alla nuca e si avvicinò alla sua bocca.
-" Sei pericolosamente vicina, Oscar.
Potrei non rispondere più delle mie azioni..."-
-" È quello che spero..."-
Oscar lo baciò per prima.
Subito il bacio fu delicato, quasi timido, poi le loro bocche diventarono esigenti e impudiche, prima dell'amore.

André la sentì sua per la prima volta nella vita.
La allontanò da sé, quasi per rendersi conto che fosse tutto vero.
Noto' un po' di rossore sulle sue gote.
Ma gli occhi di Oscar non lasciavano dubbio alcuno: lo voleva, lo amava.
André decise di rischiare e con delicatezza sciolse il nodo che sigillava la tuta sulla sua spalla, Oscar non si oppose.
Entrambi guardarono scendere la stoffa delicata giù dal suo corpo alabastrino.
Oscar era nuda sotto così i suoi seni piccoli e perfetti fecero repentinamente capolino, ad André si fermò il respiro in gola.
-"Oscar...io... se vuoi sono ancora in tempo a fermarmi..."
Oscar lo guardò con desiderio, e con voce roca gli rispose:
-"Non voglio che tu ti fermi..."-
André non si fermò.
Le sue mani accompagnarono la stoffa leggera che lentamente scendeva verso il pavimento.
Si ritrovo' in ginocchio di fronte a lei, la sua dolce ossessione.
Alzò gli occhi e la guardò, era così bella.
Oscar sorrise e gli tese una mano per aiutarlo ad alzarsi.
André la abbracciò, sentiva il calore del suo corpo attraverso la stoffa degli abiti che ancora indossava.
L'uomo la prese in braccio, leggera come un fuscello, e si diresse verso la camera degli ospiti al piano terra.
La poggio' delicatamente sulle coperte.
La osservò a lungo, senza parole.
Fu lei a parlare, infine:
-"André prima che io fugga di nuovo fammi tua.
Insegnami la forza dell'amore."-
Lui annuì rapito.
Si spoglio' e le si sdraio' accanto.
Prima di amarla le sussurro':
-"Grazie per avermi permesso di realizzare il mio sogno"-
Poi appoggiò le labbra sulle sue in un bacio pieno di desiderio.
L'uomo lasciò le sue labbra e iniziò a scendere con delicata determinazione verso il suo collo candido, si soffermo' sulla spalla, poi con un movimento tangente del capo si ritrovò a suggere i suoi capezzoli irti.
Oscar, per istinto, avvicinò il proprio corpo al suo.
Il calore emanato era incandescente come la fucina di Vulcano.
André stava perdendo la lucidità, sentirla così vicina lo faceva impazzire.
Avvicinò il proprio sesso al suo centro, senza mai smettere di baciarla iniziò a entrare in lei.
La sentì tremare, smise di baciarla:
-"Oscar, ti sto facendo male? Mi fermo?..."-
André non era affatto sicuro che ce l'avrebbe fatta a fermarsi, ma avrebbe fatto comunque ciò che lei voleva.
Non poteva certo obbligarla per assecondare il proprio desiderio.
Ma lei con occhi liquidi, intensi e profondi come l'oceano, gli rispose:
-" Voglio essere la moglie di André Grandier, qui, adesso e per sempre...."-
Lui le sfioro' le labbra e la fece sua.


Ciao a tutte, 
ed eccoci qui a pubblicare l'ultimo capitolo di questa storia, vogliamo ringraziare ognuna di voi per l'affetto che ci avete dimostrato, grazie dal profondo del cuore, a breve torneremo con un'altra fanfiction che abbiamo in serbo e speriamo vivamente che possa coivolgervi come questa che abbiamo appena concluso detto ciò grazie grazie grazie 
Cla e Sonny 
   
 
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