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Autore: The Big Dreamer    03/11/2019    5 recensioni
A seguito del piano di sterminio dei mortali ad opera di Zamasu le Divinità di tutti gli Universi hanno deciso d'istituire delle scuole speciali per addestrare fisicamente e spiritualmente i candidati al ruolo di Kaiohshin, Dei della Distruzione o di semplici guerrieri al loro servizio, e Ray è un abitante del Settimo Universo che è stato scelto per frequentare uno di questi prestigiosi istituti. Guidato dai suoi insegnanti Whis, Goku e Vegeta e dall'occhio vigile di Lord Beerus scoprirà piano piano le sue doti nascoste, facendo al contempo la conoscenza di Yuna, ragazza prodigio che però sembra nascondere un lato di sé che lui cercherà di scoprire.
[Storia facente parte del Dragon Ball Omega Extended Multiverse]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Goku, Lord Bills, Nuovo personaggio, Vegeta, Whis | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball Omega Extended Multiverse'
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OPENING
 
https://youtu.be/u_Tq7EmpqAU
 
Dopo la sconfitta di Broly il grande Zeno ha convocato tutti gli Dei della Distruzione, gli Angeli e i guerrieri più forti del Multiverso per esporre la sua ultima idea.
Zeno: “Ho deciso di creare delle scuole in tutti gli Universi per addestrare dei nuovi guerrieri!”
Il Daishinkan spiega che a seguito della ribellione di Zamasu è stato deciso che i criteri di selezione delle nuove divinità e dei vari combattenti divini si baseranno su una rigida selezione in scuole speciali, e in quella del Settimo Universo Goku e Vegeta vengono nominati insegnanti, visti i loro sforzi compiuti negli ultimi anni.
Sono passati sei mesi dall’epica battaglia contro Broly, e le lezioni nella Scuola Divina del Settimo Universo iniziano, con allievi provenienti dal nulla, come il giovane Ray Valentine, e altri figli d’illustri personaggi, come Yuna Gabriel, tutti accumunati da un unico grande destino.
Una nuova avventura è cominciata!
 
TANTI AUGURI
 
I primi giorni di scuola sembravano proseguire abbastanza bene: per il momento si trattava di lezioni quasi esclusivamente teoriche, quindi Ray, che con tutti i limiti della sua istruzione pregressi se la cavava bene, stava al passo dei suoi compagni di classe. Inutile dire, ovviamente, che Yuna era la migliore in assoluto della classe. Non c’erano dubbi che la sua fama fosse fondata. E in breve si ritrovò circondata di amiche, o meglio, presunte tali. L’ardrissiano non riusciva a capire se esse fossero sincere o lo facessero solo per adulazione, oppure sperando di ricevere qualcosa in cambio da lei, magari regali o una raccomandazione. Sebbene avesse vissuto lontano dalla civiltà fino a quel momento, sapeva bene quanto fossero disposte certe persone a ottenere qualsiasi cosa. Vedeva donne e uomini sul suo pianeta d’origine prostituirsi per una bottiglia di vino pregiato, o addirittura per sopravvivere, cosa avrebbe impedito loro di fare cose simili per dei grandi vantaggi economici o di prestigio sociale? Era un campagnolo, ma non di certo uno stupido.
Un venerdì pomeriggio, mentre si recava al suo dormitorio per schiacciare un pisolino, fu trascinato all’improvviso dietro l’angolo da qualcuno. Vide a pochi centimetri dal suo volto Yuna, e si sentì immediatamente piccolo al suo cospetto, nonostante fosse più alto di lei. Il suo alito, che sapeva di menta, il suo profumo, di sicuro costosissimo… all’istante avvampò. Come mai gli faceva quest’effetto mentre le altre ragazze no?!
- “Y… Yuna! Come… come va?” -
- “Tutto bene, Ray, e tu?” - gli sorrise la ragazza.
- “Io… abbastanza bene, grazie…” -
- “Senti, volevo farti una proposta: che ne dici di andare a fare i compiti insieme e poi di andare a fare compere? Tanto il venerdì e il sabato abbiamo il coprifuoco a mezzanotte!” -
Ray divenne immediatamente rosso come un peperone. Trascorrere… la giornata… loro due… SOLI?!
- “Ah, ecco, io… in teoria ho… un impegno…” - balbettò lui, cercano una scusa per evitare un’uscita così imbarazzante.
- “E dai, sarà divertente!” - lo incoraggiò Yuna - “Non ti costringerò a fare tutto ciò che voglio, se è questo che temi!” -
- “Cosa? No, io… non penserei mai questo di te!” -
- “Allora, che ne dici? Ci stai?” -
Mamma… non riusciva a dire di no a quegli occhi azzurri…
- “Va… va bene, Yuna… facciamo i compiti insieme, poi usciamo!” -
- “BENISSIMO! FORZA, ANDIAMO! PRIMA FINIAMO, PRIMA CI DIVERTIAMO!” -
La ragazza prese per il braccio l’amico, esterrefatto per la sua reazione, trascinandolo con sé fino alla biblioteca, dove cominciarono a studiare insieme.
Ray si rese conto di quanto Yuna fosse brava: era capace di risolvere i problemi matematici del prof. Vegeta (che erano veramente difficili) ad una velocità impressionante, e assimilava intere pagine di libri in pochissimo tempo. Fu molto faticoso per lui restarle dietro, tanto che, nel giro di quattro ore, terminarono tutti i compiti per il weekend.
- “Evviva! Ce l’abbiamo fatta!” - disse lei sottovoce, per non disturbare gli altri (ormai pochi, a quell’ora) utenti della biblioteca.
- “Sì… sì…” - rispose Ray, che aveva la lingua di fuori per la stanchezza.
- “Avanti, su! Andiamo! I negozi sono aperti fino alle 21, abbiamo due ore per fare spese, poi si mangia!” -
I due andarono dunque verso il centro commerciale vicino al loro istituto. Era stato costruito appositamente per gli studenti della scuola, come luogo di ritrovo e dove fare spese. Erano presenti tutte le maggiori marche intergalattiche, assieme a palestre e club.
Ray non aveva mai visto un centro commerciale in vita sua, anzi, non aveva mai visto un negozio che fosse la bottega del suo paese o il mercato settimanale nella piazza centrale, dove il massimo che si poteva trovare era qualche libro. In quel momento capì di non aver mai conosciuto il vero mondo prima di allora, e di essersi perso tanto nei primi tredici (quasi quattordici) anni della sua vita.
A quell’ora il centro commerciale era ormai gremito di ragazzi, e non sarebbero rimasti sorpresi se avessero incontrato qualcuno che conoscevano. Il giovane, infatti, dopo due minuti vide il suo simpaticissimo coinquilino uscire da un negozio di videogiochi. Non si erano spiccicati parola in quei cinque giorni in cui erano stati insieme nella stessa stanza, anche perché il rosso stava sempre a passeggiare, mentre il nerd stava chiuso in camera a giocare o a studiare al pc. E sinceramente gli stava bene così. Non aveva voglia di attaccare bottone con uno che aveva pregiudizi sulla gente di campagna come lui.
- “Ehi, aspetta! Ray!” -
Lui lo ignorò, ma Yuna gli chiese - “Ehi, ma quello è un nostro compagno di classe. Perché non lo saluti?” -
- “Affari nostri…” -
- “Wow… non ti facevo così scontroso. Che è successo?” -
- “Mi ha insultato dandomi del campagnolo. Il problema E’ CHE LO SONO.” -
La ragazza rimase un attimo in silenzio, poi rispose - “Beh, non proprio gentile da parte sua, ma che ci vuoi fare, non poteva saperlo…” -
- “E’ comunque alquanto razzista verso chi viene dalla campagna.” -
- “Sono abbastanza d’accordo, ma non fartene un cruccio, dai. Vorrà scusarsi, dagli una possibilità. Tutti commettiamo errori.” -
Ray la fissò per un attimo. Porca miseria, non riusciva proprio a dirle di no. Come riusciva a fargli quell’effetto, era forse una strega?!
- “Va bene… ehi, tu!” -
L’altro si girò - “Eh? Dici a me, Ray?” -
- “Vieni un attimo qui.” -
Questi venne a passi lenti. Ansiogeno com’era, si stava chiedendo cosa volesse da lui il suo coinquilino, così all’improvviso. Forse… voleva fare a botte? Non sapeva chi fosse, poteva essere qualsiasi tipo di persona, magari estremamente violenta. In quel caso, per lui sarebbe stata la fine. Era uno dei migliori nelle materie teoriche, ma quando si trattava di prove fisiche… ma perché Whis e Beerus avevano scelto proprio lui, che a malapena sapeva volare?!
Arrivato, timidamente, a pochi centimetri da lui, chiese - “Cosa… cosa c’è?” -
Ray sembrava titubante, ma Yuna gli diede una lieve gomitata al braccio per incoraggiarlo - “Dai…” -
- “Ecco…” - disse il rosso, piuttosto imbarazzato - “Ti volevo dire che… accetto le tue scuse per l’altro giorno…” -
Il nerd restò di stucco - “Da… davvero?!” -
- “Sì… sono stato troppo duro con te… capita a tutti di sbagliare… sempre che tu cambi le tue opinioni sui contadini, ovviamente.” -
- “N… no! Non dire così! Tu non hai alcuna colpa! Sono stato un vero stupido, infatti, non avrei dovuto dire quella frase! Ti prometto che non si ripeterà mai più!” - chinò il capo questi.
- “Molto bene. Allora… ci promettiamo di ricominciare da zero ed essere buoni coinquilini?” -
- “Senz’altro!” -
I due si strinsero la mano, sotto lo sguardo compiaciuto di Yuna. Era stata felice di aver risolto una stupida faida tra maschi. Sapeva fin troppo bene quanto fossero orgogliosi.
- “Io comunque sono Mark!” -
- “Allora molto piacere, Mark.” -
Solo allora quest’ultimo si accorse di chi era l’accompagnatrice di Ray - “Un momento… ma tu… sei Yuna Gabriel!” -
La diretta interessata arrossì lievemente - “Ehm… sì, sono io…” -
- “Wow…” - poi Mark bisbigliò all’orecchio del suo coinquilino - “Ehi, non immaginavo che fossi un gran seduttore, Ray…” -
In quell’istante il suo viso assunse la stessa colorazione dei suoi capelli - “MA… CHE CAZZO DICI?!” -
- “Ma come? Non mi dire che non avete un appuntamento!” -
- “Sì, ma come compagni di studio, non come… qualsiasi cosa tu pensi!” -
Il nerd lo guardò scettico, poi si mise il cuore in pace - “Va bene, perdona il malinteso. Ci vediamo stanotte in stanza, se non mi sono già addormentato! Ora vi lascio, ho una maratona di anime che mi aspetta! Ciao!” -
- “Ciao, Mark! Ci vediamo in giro!” - lo salutò Yuna. Ray, invece, non disse nulla, ancora sconvolto dalle parole del suo interlocutore.
- “Però… simpatico, in fondo. Ehi, ma che ti prende? Ray? Ray?” -
Le sue parole lo ridestarono dalla trance in cui si trovava - “Eh, cosa?! Chi?! Dove?! Quando?!” -
- “Ehi, che succede?! Sembra che Mark ti abbia detto qualcosa che ti ha sconvolto.” -
- “NONONMIHADETTONIENTEASSOLUTAMENTENIENTE!” -
La sua amica restò alquanto perplessa, ma preferì lasciar perdere - “Saranno cose da maschi…” -
Proseguirono la loro passeggiata per negozi, incontrando sulla loro strada alcuni compagni di classe e studenti di altre sezioni che salutarono, ovviamente, Yuna. Ray si rese conto solo allora di quanto lei fosse veramente popolare, tantissimi si fermavano a parlare con lei, spesso adulandola. Rimase stupito da come lei non solo non si montasse la testa, ma sembrasse accettare gli elogi con un certo imbarazzo.
- “Senti una cosa, Yuna…” -
- “Dimmi.” -
- “Ma tu… che rapporto hai con i tuoi genitori?” -
All’improvviso lei si rabbuiò, e sibilò - “Perché vuoi saperlo?” -
Il rosso rimase un attimo sorpreso da quanto fosse cambiata da un momento all’altro, diventando così seria e cupa, ma andò oltre - “Ecco… volevo chiederlo… perché… mi piacerebbe discutere con te, conoscerci meglio…” -
- “Sarebbe meglio che non ficcassi il naso in affari che non ti riguardano.” -
Quelle parole, glaciali, lo trafissero. Yuna era diventata completamente un’altra persona, decisamente più fredda e, in un certo senso, adulta. Non adulta nel senso di matura, ma come disillusa, sfiduciata.
Dopo un po’ lei si accorse del suo comportamento, e chiese subito scusa a Ray - “P… perdonami, Ray! Io… io… non so cosa mi sia preso… ti prego, scusami!” -
- “Tra… tranquilla… non è niente, capita…” -
- “No, non capita invece! Non ho avuto una reazione normale! Sono stata veramente sgarbata con te, ti chiedo ancora scusa!” -
In quel momento lui la vide sotto un’altra luce, stavolta quella di una ragazza fragile, molto fragile. E si sentì in dovere di… proteggerla, non sapeva perché.
Le mise subito le mani sulla spalle, dicendole - “Ehi, sta’ tranquilla, non è successo nulla. Se non vuoi parlarmi dei tuoi genitori va bene, non sei costretta a farlo. Io voglio che ti senta a tuo agio con me, non il contrario.” -
Yuna arrossì vistosamente. Non le era mai capitato che un ragazzo avesse un contatto del genere con lei, nemmeno suo padre l’aveva mai abbracciata. Non sapeva proprio cosa fare, si sentiva veramente strana. Non era una brutta sensazione, anzi, era sorprendentemente piacevole.
- “Grazie, Ray, sei un vero amico…” - gli sorrise.
- “E di cosa.” -
Solo in quel momento si accorsero che tutti quelli presenti nel centro commerciale, e si sentiva anche un certo vociare e sghignazzare. Ray divenne immediatamente paonazzo, e urlò - “EHI, FATEVI GLI AFFARI VOSTRI! MA FATEVI UNA VITA, PER LA MISERIA!” -
Lui conosceva bene la velocità con cui si diffondevano i pettegolezzi, abitando in una cittadina dove il farsi gli affari degli altri era una specie di sport, e chissà cosa pensavano ora di loro due! Non osava pensarci!
Yuna ridacchiò vedendo la sua reazione, e riacquistò un po’ della sua allegria - “Dai, su, lasciali pensare quello che vogliono! Vivi e lascia vivere!” -
L’amico decise di seguire il suo consiglio, anche se restava in lui una forte sete di sangue.
Continuarono con la loro giornata andando per negozi, e il ragazzo scoprì che lei era, nonostante fosse ricca, era molto oculata nei suoi acquisti, assicurandosi che nelle cose in cui comprava ci fosse il giusto apporto qualità/prezzo, cosa sorprendente per una tredicenne. Ad un certo punto, insistette nel compragli un paio di jeans e una camicia che a lui piacevano tanto, ma che non poteva permettersi con la sua borsa di studio.
- “Ti prego, non ne ho bisogno…” -
- “Invece sì! Hai il diritto a farti il guardaroba che vuoi tu! E poi per me è un piacere farti un regalo, quindi non rompere e accettalo!” -
- “Va bene… grazie mille, Yuna.” -
- “E di che!” -
Arrivata una certa ora i due sentirono i loro stomaci gorgogliare.
- “Cavolo…” - si lamentò Ray - “Ho una fame da lupi…” -
- “Anch’io…” - disse a sua volta Yuna.
- “Dalle mie parti ci sono dei chioschi dove ti fanno roba buona a prezzi bassi. Sono perfetti quando i miei non hanno forze per cucinare, dopo essere stati tutto il giorno al lavoro nei campi. Fanno certe zuppe che sono la fine del mondo…” -
- “Lo sai che io, invece, per fare un dispetto ai miei genitori, fissati coi piatti elaborati, ordino cibo spazzatura quando non ci sono, pagando i miei domestici per non dire loro nulla?” -
Il rosso aveva sentito parlare del cosiddetto “cibo spazzatura”. Roba terribile, secondo sua madre, insana, dalla quale sarebbe dovuto stare alla larga per la sua salute. Forse aveva ragione al riguardo, eppure la curiosità che provava nei suoi confronti era tanta.
- “E com’è?” -
- “Ti dirò: alcuni piatti sono buoni, altri fanno a dir poco vomitare, ma bisogna provare un po’ tutto nella vita, no?” -
- “Sono d’accordo.” -
- “Comunque, l’altro giorno mentre ero fuori per pranzo con le mie amiche sono andata a uno di quei ristoranti terrestri. Sono molto buoni.” -
- “Ristoranti… terrestri? Dici di quel pianeta lontano chiamato Terrà?” -
La castana ridacchiò - “Credo che si pronunci Tèrra, con l’accento sulla e.” -
- “Io invece credo Terrà. Ha molto più senso.” -
- “Ognuno ha il suo punto di vista. Comunque, vogliamo andare? Offro io.” -
Offrire lei?! Ancora?!
- “Yuna, non devi offrirmelo per forza, mi sento in colpa…” -
- “Non sentirti in colpa. Oggi sei mio ospite. Forza, andiamo!” -
Il ristorante era davvero un posticino molto carino, con particolare tipo di arredamento decisamente semplice, ma allo stesso tempo elegante, e l’atmosfera che si respirava era davvero rilassante.
- “Buonasera, signori…” - si presentò la loro cameriera, un’umanoide dalla pelle blu, orecchie a punta e capelli viola - “Come posso esservi utile?” -
- “Salve.” - la salutò Yuna - “Ci potrebbe portare il menù, un cestello di pane e una bottiglia di Coca-Cola?” -
- “Coca… Cola?” - domandò perplesso Ray.
- “E’ una speciale bevanda terrestre, signore.” - rispose la sommelier - “E’ fatta con l’estratto della pianta terrestre della Coca con l’aggiunta di acqua, zucchero e ingredienti vari. E’ ottima per digerire, o per prepararsi a un pasto.” -
- “Oh, ok… allora, a me va bene, grazie.” -
- “Molto bene, torno subito. Intanto decidete cosa ordinare.” -
I due guardarono attentamente le pietanze, e il giovane chiese all’amica - “Cosa sono questi rigatoni alla carbonara?” -
- “E’ una pasta buonissima! Sono a forma di tubo, e il sugo è fatto di guanciale di maiale terrestre croccante, uova e formaggio detto pecorino.” -
- “Wow… sembra delizioso… mi ricorda la pasta alla Tetrarc del mio pianeta!” -
- “Beh, allora non puoi perdertela!” -
- “Certo che no!” -
Controllò poi le carni, decidendo come secondo di andare su uno stinco di maiale con le patate arrosto (cena leggera…). Invece Yuna come primo prese degli spaghetti con le vongole, mentre per secondo del pesce con patatine fritte.
I due mangiarono i loro rispettivi piatti con voracità, gustandoseli al tempo stesso. Ray dovette ammetterlo: per quanto fosse buona, la cucina del suo pianeta perdeva su tutta la linea contro quella terrestre. Durante il pasto parlavano del più e del meno, scoprendo molte cose l’uno dell’altra, che confermarono le buone impressioni che avevano avuto rispettivamente al loro primo incontro.
Gabriel come prevedibile pagò per entrambi (del resto, aveva finanze praticamente infinite), così si alzarono dal tavolo, sazi e contenti. Prima di potersene andare, però sentirono delle voci familiari.
- “Per me avete fatto una grandissima cavolata a lasciarlo in vita!” -
- “La prego, Lord Beerus! Mi creda, Broly non è un cattivo ragazzo, era stato manipolato da Freezer! Ci potrà tornare utile in futuro come alleato, mi creda!” -
- “Sono stufo di voi saiyan che fate sempre di testa vostra! Potevo pure accettare che Freezer tornasse in vita, se lo era meritato sul campo durante il Torneo del Potere, ma voi questa volta avete esagerato!” -
I ragazzi poterono riconoscerli tra mille: erano il Dio della Distruzione Lord Beerus e il prof. Son. Videro che si trovavano in un tavolo in fondo alla sala, e con loro sedevano i prof. Whis e Vegeta. Ma la cosa che li lasciò basiti fu la mole di piatti vuoti li presenti, talmente tanti che alcuni erano stati messi a terra a causa della mancanza di spazio. Sembrava avesse mangiato un intero esercito. Che avessero avuto degli ospiti che se n’erano già andati? Eppure non c’erano altre sedie oltre alle loro, quindi dovevano aver consumato loro tutto quel cibo. Ciò era possibile? Si sentirono male al solo pensiero.
- “Sono d’accordo con Lord Beerus, Kakaroth.” - disse il Principe dei saiyan - “Lasciare in vita Broly è stato un errore. Ti rendi conto che la sua forza ha raggiunto livelli divini solo combattendo contro di noi? Per poterlo affrontare come semplice Super Saiyan siamo stati costretti a fonderci in Gogeta e a usare il Super Saiyan Blue, e in futuro potrebbe diventare talmente forte da superare il tuo Ultra Istinto.” -
- “Però se fosse nostro alleato sarebbe una vera e propria manna dal cielo! Pensateci: uno con un potere del genere che è amico nostro!” -
- “E’ comunque una pessima idea! Non mi piace!” - sentenziò il gatto viola sbattendo un pugno sul tavolo.
Whis prese la parola - “Il ragionamento di Goku non fa una piega: Broly è ancora instabile, certo, ma con il giusto addestramento mentale potrebbe diventare un’utilissima risorsa per noi. E poi, Lord Beerus, sento da Lei un pizzico d’invidia e preoccupazione. Non avrà forse paura che possa superare il suo potere?” -
- “NON DIRE ASSURDITA’, WHIS!! QUEL VINO TERRESTRE DEVE AVERTI DATO ALLA TESTA!! SEMPRE AD ALZARE IL GOMITO, EH?!” -
- “Va bene, va bene… non c’è bisogno di agitarsi così tanto…” -
- “Non mi pare sia un buon momento per disturbarli…” - bisbigliò Ray a Yuna.
- “Concordo… andiamo.” -
I due decisero di andarsi a vedere un film al cinema, godendosi un bel film d’azione, per poi farsi una passeggiata prima di tornare ai loro rispettivi dormitori. Il cielo stellato era bellissimo, mentre l’aria era leggera, frizzante. Il pianeta di Beerus era caratterizzato da un clima perennemente primaverile, come tutti i mondi divini, del resto.
La ragazza fissava gli astri estasiata - “Lo sai, Ray, che la luce degli astri in realtà è vecchia di milioni di anni?” -
- “Sì, l’avevo letto su un libro tanti anni fa, alle elementari…” -
Anche lui contemplava quella meravigliosa visione, chiedendosi come fosse possibile che potesse esistere un Cosmo così complicato, pieno di galassie, soli, pianeti e popoli, ognuno di questi ultimi così diverso dagli altri, seppur accumunati da tante piccole cose.
- “A volte mi chiedo cosa resti di noi dopo che moriamo. La gente si ricorderà di noi? E in che modo? Ed esso corrisponde alla verità?” -
Quell’ultima domanda lasciò Ray perplesso, anche se intuì dopo pochi secondi che lei stesse parlando dei suoi genitori. Anche lui si chiedeva come mai tutti nell’Universo li osannassero e li riverissero quando sembravano ignorare completamente la figlia. Forse era facile ingannare la mente di tutti.
Prima che se ne potessero accorgere erano arrivati al dormitorio di Yuna, che salutò l’amico - “Grazie per aver passato la serata con me, Ray. Mi ha fatto molto piacere.” -
- “Anche a me. Grazie mille per la cena e i regali, davvero.” -
- “Il regalo più importante me l’hai fatto tu stando con me oggi, che è il mio compleanno.” -
Lui restò basito - “Cosa?! E’ il tuo compleanno?! Oh, cavolo, se l’avessi saputo ti avrei comprato qualcosa! Che imbarazzo…” -
- “Tranquillo, non fa niente! Vorrà dire che quando sarai uno dei guerrieri dell’Esercito Divino o, ancora meglio, un Dio della Distruzione oppure un Kaioshin mi offrirai una cena!” -
- “Eh, cosa?!” -
- “Sì, hai capito bene, quando farai vedere a tutti cosa sai fare, in barba a quelli che t’insultano perché vieni dalla campagna!” -
Il ragazzo rise - “Hai molta fiducia in me, a quanto vedo.” -
- “Io non sbaglio mai, Ray. Dopotutto, sono Yuna Gabriel!” - terminò facendogli la linguaccia.
- “Va bene, va bene. Quando diventerò qualcuno d’importante ti porterò in uno dei migliori ristoranti dell’Universo, te lo prometto!” -
- “Grandioso! Allora ci sentiamo domani, così ci vediamo pure nel weekend!” -
- “Ok! A domani! Ciao!” -
- “Ciao!” -
Ray se ne andò per la sua strada, molto soddisfatto della serata appena trascorsa. Aveva mangiato bene e si era divertito tanto con una ragazza a dir poco stupenda. Pure troppo stupenda per lui. Sembrava uscita da un sogno, o dalla fantasia di una persona triste e sola, in cerca di un amico o di un’amica assolutamente perfetti. Eppure Gabriel era reale, su questo non poteva avere dubbi. Allora… cosa ci trovava lei in lui? C’erano ragazzi e ragazze infinitamente più ricchi e interessanti con cui poteva stringere amicizia e trascorrere il suo tempo. Forse un giorno avrebbe capito cosa ci vedesse Yuna nella sua persona.
Nel frattempo lei rientrò nella sua stanza, molto silenziosamente, in quanto la sua coinquilina stava già dormendo. Posò la busta con dentro il vestito che aveva comprato e si cambiò d’abito, mettendosi il suo pigiama. Si sdraiò sul suo letto, controllando i messaggi che aveva ricevuto al telefono. C’erano auguri da parte di zie e zii, cugini, amici e conoscenti del suo pianeta d’origine… ma di loro no. Nemmeno una chiamata persa, o un “tanti auguri”. I suoi genitori si erano di nuovo dimenticati del suo compleanno, stavolta dei suoi quattordici anni, un momento importante per lei.
- “Tu lo sai, siamo sempre pieni d’impegni, non abbiamo tempo…” -
- “Stronzate.” - sussurrò, piena di rabbia - “Se ci teneste davvero a me il tempo per chiamarmi lo trovereste, e invece niente, neanche vi scusate dopo essere spariti nel nulla per giorni…” -
Spense il cellulare e la sua abajour, ricordandosi che, comunque, non era stato un brutto compleanno. Anche se sentiva la mancanza dei suoi vecchi amici si era molto divertita con Ray. Quel ragazzo era davvero fantastico, le piaceva da morire. Sembrava così diverso da tutti gli altri, meno frivolo e superficiale, anche se doveva ammettere che si bloccava molto spesso. La cosa, invece di infastidirla, la fece un po’ ridere. Dopotutto le erano sempre piaciuti i tipi timidi. Si addormentò, quindi, cullata da questi dolci pensieri, in attesa di un nuovo giorno.
 
Whis aveva osservato tutto dalla sfera sul suo bastone, e sorrise. Ci aveva proprio visto giusto in quei due ragazzini.
- “Allora, Whis, hai smesso di fare lo stalker con la figlia di quei due palloni gonfiati e quel campagnolo?” - commentò Beerus, che sgranocchiava popcorn davanti al suo nuovo anime preferito, dopo essersi finalmente ripreso dalla cancellazione di quello che stava guardando in precedenza.
- “Lord Beerus, io guardo sempre con attenzione i miei studenti, soprattutto quelli con un grande potenziale, e mi creda, Yuna Gabriel e Ray Valentine ce l’hanno.” -
- “Sarà… a me quei due non convincono…” -
- “Mi creda, già singolarmente sono bravi, ma insieme… oh, insieme possono fare grandi cose, me lo sento… anzi, credo che abbiano il potenziale perfino per superare Goku e Vegeta, un giorno…” -
Il Dio della Distruzione scoppiò a ridere a crepapelle - “Ahahahahah… Whis, sei più divertente di questo anime! Chi mai è in grado di superare loro due, eccetto quel Broly?! Lo ripeto, devi smettere di bere quel vino terrestre, ti fa decisamente male!” -
- “Si fidi di me, Lord Beerus. Le ho mai raccontato frottole?” -
- “In continuazione, a dire il vero…” -
L’Angelo si scompose un po’, restando leggermente stizzito – “Le verità omesse non sono bugie, lo sappia.” -
- “Comunque sia, io non ci vedo niente di particolare in loro. Sono solo dei mocciosi…” -
- “Non li sottovaluti solo perché sono così giovani. In futuro, con il giusto addestramento fisico e mentale, sfodereranno il loro vero potenziale. Mi creda, sono capaci di grandi cose.” -
- “Fa un po’ quello che ti pare. Io torno a guardare il mio anime.” -
- “Preferisce guardare un cartone che parlare di cose serie con me? Lei è proprio infantile…” -
Sentendo quelle parole il gatto esplose di rabbia - “I CARTONI SONO PER BAMBINI, QUESTO INVECE E’ UN ANIME, CHE E’ ARTE, UNA COSA CHE EVIDENTEMENTE TU NON CAPISCI! Ma che ci perdo tempo a parlare con te, se non sai questa semplice differenza…” -
Beerus tornò dunque a visionare il suo anime, mentre Whis tornò levitando ai suoi appartamenti. Continuò a pensare a Yuna e Ray, sorridendo. Il destino aveva voluto che s’incrociassero, e lui avrebbe fatto di tutto perché ciò si compisse. Del resto, loro erano la chiave per la salvezza dell’Universo, quando sarebbe venuto il momento.
 
ENDING
 
NOTE DELL’AUTORE
 
E’ incredibile, non avrei mai pensato di riuscire a scrivere così velocemente questo capitolo. Devo aver proprio trovato la giusta ispirazione.
E così abbiamo visto il compleanno di Yuna trascorso con Ray (in cui il nostro rosso ha anche fatto pace col suo coinquilino), approfondendo la loro conoscenza e stabilendo un vero legame.
In più abbiamo assistito alle MAGNIFICHE doti genitoriali di Shinji e Asuka Gabriel, i quali si sono di nuovo scordati del compleanno della figlia, e senza la scusa tipica dei saiyan (i quali vediamo nella loro attività preferita dopo i combattimenti, ovvero mangiare) che sono lontani da casa per allenarsi con delle divinità. Bravi, bravi. Goku al vostro confronto è padre dell’anno.
Infine abbiamo visto un Whis molto incuriosito dai nostri ragazzi, e sembra convinto che possano fare la differenza, mentre Beerus, come al solito, si fa gli affari suoi e continua a seguire il suo anime (mai, MAI chiamarlo “cartone” in sua presenza, altrimenti vi hakaizza all’istante).
Prima di chiudere, voglio concedervi una delle mie chicche nerd: il cognome di Ray, cioè Valentine, è una citazione al personaggio di Vincent Valentine, apparso per la prima volta in Final Fantasy VII e protagonista del suo spin-off Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci vediamo il più presto possibile con il terzo!
Ciao!
   
 
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