Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    05/11/2019    2 recensioni
la mia prima Jonsa con tutto il cuore...
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[dal testo] scese da cavallo continuando a cercare tra la piccola folla che si stava radunando attorno a loro…
ancora niente…ma dove poteva essere, a chi poteva chiedere…
cautamente, senza smettere di studiare ogni singola persona, si girò ancora una volta, 
e li, sul parapetto che si stagliava di fronte a lei, infine lo vide!
[...]erano loro due, il centro del mondo erano loro due,
ad ogni passo Jon realizzava davvero chi aveva di fronte,
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riparto dalla 6x4 per ricostruire il loro percorso insieme, interpretando il non detto che traspare incontrollabile dall'alchimia del loro rapporto.
primissima fanfic, spero piaccia!
La ff si conclude con Winds of Winter, seguiranno altre 2 ff che andranno a percorrere gli eventi della settima e dell'ottava stagione.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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“Si stanno radunando nella sala grande in vostra attesa come avete comandato My Lady” disse il Maestro rimanendo davanti alla porta in attesa. “Grazie Maestro Wolkan” disse Sansa incedendo verso di lui allaccianodosi il mantello.
Il Maestro della Cittadella le fece un cenno col capo abbassando lo sguardo a terra mentre la ragazza lo raggiungeva prendendogli d’un tratto le ruvide mani nelle sue, aspettandosi il contatto visivo che non tardò ad arrivare: “non ti ho mai ringraziato a dovere Maestro, per avermi aiutata  quando nessuno ha osato farlo” disse lei in un sussurro, con occhi grandi, intendendo di più di quello che riusciva a stento a pronunciare.
Il Maestro la guardò tristemente coprendole le mani con la propria, battendovi con il palmo sul dorso in segno di conforto: “avrei voluto poter fare di più Lady Sansa, medicarti le contusioni e le ferite è stata poca cosa...” ancora non riusciva a guardarla negli occhi a lungo a causa dela vergogna che provava verso se stesso e verso di lei,
“il tè della Luna non lo è stata affatto Maestro” replicò lei in un sorriso amaro ma di sincero ringraziamento, “ma non ne parleremo mai più” concluse con occhi socchiusi e penetranti, decisa a mettere la parola fine a quell’infausto perido della sua vita.
“Sono il primo a voler dimenticare Lady Stark, in vita mia non ho mai visto tante atrocità tutte insieme sotto lo stesso tetto”
“il Nord non dimentica Marestro!” replicò freddamente la ragazza,
“no infatti, e sarà meglio non farlo sopratutto per i posteri, ma evitare di parlarne troppo forse aiuterà le mie notti ad essere meno insonni”, l’uomo si inchinò aprendo la porta alla ragazza e lasciandola varcare la soglia avvolta da quel profumo di gelsomini e limoni che la accompagnava da sempre.
 
Jon era in attesa di lei nel lungo corridoio di pietra, radioso nello stesso mantello che Sansa aveva cucito per lui mentre si trovavano al Castello Nero.
Devo confezionarne un’altro, bordato interamente di pelliccia di lupo
pensò la ragazza mentre ammirava il fratello: i capelli raccolti sulla nuca, la barba incolta risistemata e quegli occhi scuri che accompagnavano i suoi pensieri fino a quando non si abbandova al sonno notturno.
Sansa lo accolse in un tenue sorriso;“pronta per andare in pasto ai lupi?” le chiese Jon incontrando il suo sguardo;
“veramente, i lupi siamo noi Jon” replicò lei non semettendo di sorridere, Jon la condusse verso il corridoio sfiorandole la schiena attraverso il mantello, accostandosi un momento al suo orecchio per sussurrarle: “già, ma loro ancora non lo sanno...”, scostandosi da lei ammiccando con lo sguardo subito dopo.
 
Era una danza tra loro, uno sfiorarsi che non era mai un tocco, un respirare l’aria dell’altro solo per un fugace momento, un cercarsi e un distaccarsi continuo, un’urgenza inconsapevole di contatto fino a che la ragione non li ridestava, un istinto imminente che non trovava mai totalmente sfogo e quegli sguardi reciproci carichi di non detti e che nessuno dei due aveva il coraggio di indagare più a fondo.
Il lupo bianco e la lupa rossa, erano legati l’uno all’altra e chiunque lo percepì quando fecero il loro ingresso nella grande sala dei banchetti; la luce fioca che proveniva dalle finestre alte non riusciva ad illuminare appieno la grande sala, sui lunghi tavoli di legno erano infatti distribuite delle candele nel centro per illuminare la vista, poco cibo solo per accompagnare il vino e la birra, perchè prima c’era da discutere di molte cose, c’erano alleanze da conosolidare e Lord da convincere.
Jon sostò di fronte alla sua sedia in attesa che Sansa prendesse posto affianco a lui, sulla sua sinistra, nel posto che le spettava quale Lady di Grande Iinverno e dopo essersi seduto a sua volta riprese il brusio di sottofondo che si era interrotto momentaneamente con il loro ingresso.
 
Di tanto in tanto uno dei Lord prendeva parola, alzandosi e collimando l’attenzione su di se per precisare la propria posizione nei confronti di una certa casa o di una certa situazione, Sansa rispondeva sempre per quanto possibile con la cortesia e il distacco del caso, mentre Jon si ritrovò a soppessare l’assurdità della situazione: un tentativo di far rientrare nei ranghi la maggior parte dei Lord possibili, gli stessi che avevano negato loro soccorso, solo per salvarli da qualcosa che neanche immaginavano
L’inverno è arrivato, il Re della Notte sta marciando verso di noi portando con se l’armata più immensa e distruttiva che si sia mai vista e noi stiamo qui a discutere di niente!
 
Lord Glover aveva appena finito di dire qualcosa apprestandosi a sedersi per lasciare la parola a qualcun’altro.
“Non potete aspettarvi che i Cavalieri della Valle si schierino affianco ai Bruti che hanno precedentemente invaso le nostre stesse terre!” vociò Lord Royce,
“non vi abbiamo invaso, siamo stati invitati! replicò Thormund che si trovava proprio afianco al Lord,
“ma non da me” concluse freddamente Lord Royce tornandosi a sedere.
Jon non resistette più alla frustrazione e si alzò per replicare e mettere in chiaro la situazione una volta per tutte: “il Popolo Libero, gli uomini del Nord e i Cavalieri della Valle hanno combattuto valorosamente insieme, e solo così abbiamo vinto!” le parole di Jon riportarono il silenzio nella grande sala, Sansa di fianco a lui lo guardava rapita, la sua attrenzione collimata sulle parole carismatiche del fratello fermo in piedi al suo fianco.
“Mio padre diceva sempre – scopriamo chi sono i nostri veri amici sul campo di battaglia-“ gli occhi di Sansa erano bassi a guardare il tavolo di fronte a se mentre quasi le sembrava di sentire quelle parle pronunciate con la voce di Ned Stark invece che con quella di Jon.
 
“I Bolton sono stati sconfitti” richiamò una voce nel mezzo della sala.
Gli occhi di Jon andarono a soppesare la figura dell’uomo che le aveva proninciate, doveva avere più o meno la sua età, forse qualche anno di più, barba incolta, capelli scuri, Jon si ritrovò a chiedere se avesse mai combattuto in vita sua,
“la guerra è finita, l’inverno è arrivato, e se i Maestri hanno ragione sarà il più freddo degli ultimi mille anni” continuò rivolgendosi a tutta la sala, “dovremmo cavalcare verso casa e prepararci ad affrontare le bufere in arrivo”.
La voce bassa di Jon calamitò gli occhi di tutti, “la guerra non è finita, e ti prometto amico mio, che il vero nemico non starà ad aspettare le bufere: le porterà da noi!”.
A quelle parole così criptiche il brusio si levò sommessamente, ogni Lord si consultava con quello vicino e nessuno aveva il coraggio di replicare o di chiedere di più.
Sansa e Jon erano in attesa soppesando ogni volto nella sala, pronti a replicare ad ogni possibile questione quando un’inaspettata Lyanna Mormont si alzò dalla sua seduta scambiandosi con Jon un rapido ma fulgido contatto visivo: “ tuo figlio è stato macellato alle Nozze Rosse, Lord Manderly”; Jon si sedette incredulo per focalizare meglio la sua attenzione su quella ragazzina dalla forza interiore pari a quella di mille giganti, “eppure hai rifiutato la chiamata!”.
Lord Maderly si ritrovò inaspettatamente senza parole, incapace di replicare a quella amara verità.
Lyanna si voltò ancora più verso destra, dove altri Lord erano seduti; Jon si sistemò meglio sulla sedia, portando la mano sinistra a lisciarsi la barba incolta, sempe più attento alle parole della giovane Lady.
“Tu hai giurato fedeltà a Casa Stark, Lord Glover, ma proprio nel momento in cui avevamo più bisogno, hai rifiutato la chiamata!”.
Jon davvero non poteva credere a quello che stava succedendo, una ragazzina che non aveva paura di dire le cose come stavano, riportando tutti alla cruda realtà evitando fronzoli di cortesia e riverenze, rimettendo in riga uomini che si erano fin troppo crogiolati tra le loro pelliccie e i loro castelli mentre la guerra incombeva, venendo meno ai loro giuramenti d’onore.
“E tu, Lord Cerwyn” si rivolse sempre aspramente all’uomo che aveva parlato prima di lei,

Quindi sarebbe lui Lord Cerwyn...
Si ritrovò a pensare soddisfatto Jon,
 
“tuo padre è stato scuoiato vivo da Ramsay Bolton, e nonostante questo, non hai risposto alla chiamata!”.
Il silenzio era calato nella sala, “ma casa Mormont non dimentica!”,

Sansa non risciva a celare un sorriso di soddisfazione mentre ascoltava le parole di Lyanna,
Avessi avuto la metà della sua tempra alla sua età...

“il Nord non dimentica! Non riconosciamo alcun sovrano se non il Re del Nord il cui nome è Stark!” disse la giovane Mormont voltandosi ad incontrare lo sguardo di Jon.
 
Robb...
Pensò Sansa, commossa da quelle parole
È anche merito tuo se tutto questo sta nuovamente accadendo.
 
Non mi importa se è un bastardo” continuò Lyanna riprendendo il tono giusto di voce, “il sangue di Ned Stark scorre nelle sue vene ed è il mio Rè, da questo momento fino alla fine dei suoi giorni!” concluse ferma tutta d'un fiato.
Jon si sitemò meglio sulla sedia mantenendo il contatto visivo con la ragazza, ancora sconvolto dalle sue parole e incerto su cosa esse stessero realmente a significare. Lyanna Mormont soppesò l’effetto del suo discorso sulla grande sala per poi voltarsi a guardare Jon e tornarsi a sedere con un lieve inchino e un tiepido sorriso sul volto.
Cosa mi stai chiedendo ragazzina?
 
Lord Maderly d’un tratto si alzò dalla sua posizione, “Lady Momrmont è stata severa, tuttavia giusta!”. Jon stentava a credere alle sue orecchie, “mio figlio è morto seguendo Robb Stark, il Giovane Lupo” disse il Lord rivolgendosi a tutta la sala, “ non pensavo avrei visto l’era di un nuovo sovrano, nel corso della mia vita; non ho accettato che i miei uomini combattessero per la tua causa per evitare che altri Manderly morissero invano” disse l’uomo volgendosi direttamente a Jon, “ma mi sbagliavo!” tuonò il Lord rivogendosi a chiunque avesse orecchie per ascoltare, “Jon Snow ha vendicato le Nozze Rosse” disse a gran voce indicandolo mentre si voltava verso di lui, “lui è il Lupo Bianco” vociò estraendo la propria spada dal fodero, “ il Rè del Nord!” concluse inchinandosi al suo cospetto in mezzo al clamore generale.
Un fremito percorse la sala quando anche Lord Glover si alzò volgendo la sua attenzione al tavolo principale dove Sansa e Jon erano seduti, e nuovamente calò il silenzio.
“Non ho combattuto al tuo fianco sul campo di battaglia e ne porterò il rimorso con me fino alla fine dei miei giorni. Un uomo può solo ammettere le sue colpe dopo aver sbagliato e chiedere perdono”.
Jon accolse le sue parole e sperò che nessuno potessa accorgersi del tremito della sua voce quando rispose che non c’era niente da perdonare.
“Ci saranno altre battaglie in futuro e Casa Glver garantirà il proprio sostegno a Casa Stark così come avviene da secoli” declamò Lord Glover mentre una scarica di elettricità palpabile percorse tutta la sala, fino a giungere sulla pelle di Jon, fino ad arrivare alle dita delle mani inguantate di Sansa, “e io garantirò il mio sostegnoa Jon Snow...” disse Glover guardando direttamente Jon, estraendo d’un tratto la speda tenendola alta: “Il Rè de Nord!” tuonò inginocchiandosi anch’esso a fianco di Lord Manderly.
“Il Rè del Nord!” gridò qualcun’altro sguainando a sua volta la lama subito seguito da mille altri, fino a che le spade alte non riempirono la sala e un unico coro si levò esultando:
“ Il Rè del Nord! Il Rè del Nord! Il Rè del Nord! Il Rè del Nord!”
 
Jon si alzò piano dalla sedia facendo correre il proprio sguardo sull’intera sala, su tutti quegli uomini esultanti che lo invocavano a spade levate, tornò a respirare solo dopo essersi voltato urgentemente verso la sorella, in cerca di una sua approvazione che arrivò in un sorriso orgoglioso, occhi negli occhi, che lo legittimavano ancora una volta e Jon si voltò inspirando profondamente, facendosi carico di tutte le responsabilità che il suo ruolo avrebbe comportato.
Non fallirò, non li deluderò, farò di tutto per proteggere il Nord.

Perso nei suoi pensieri carichi di consapevolezza e di impicazioni non si accorse che un solo uomo era rimasto in disparte nell’ombra, senza pronunciar parola: un silenzio carico di significato che accompagnava il suo sguardo freddo e calcolatore sulla figura di Sansa invece che sulla sua, la quale fu l’unica ad accorgersi di quella nota stonata, l’unica a sapere cosa quello sguardo potesse implicare.
Le cose non erano progredite come Petyr Baelish si era aspettato e questo voleva solo poter dire che lui avrebbe fatto di tutto per riportare gli eventi sulla strada più corretta per i suoi scopi.
 
Quello che Sansa sapeva era che suo fratello non avrebbe mai vinto con uno stratega come Ditocorto, non senza il suo aiuto e Jon non le avrebbe mai più permesso di intercedere con Baelish per lui.
Jon amava fare le cose a suo modo e questo lo rendeva ancora più esposto; l’unica cosa che Sansa poteva fare ora era tenerlo il più possibile lontano da lui, non che egli fremesse per scambiare quattro chiacchiere con Baelish ma Sansa decise che avrebbe sfruttato l’unica debolezza di Petyr a suo vantaggio per poter tutelare suo fratello.
 
Jon,
il mio branco,
il Lupo Bianco,
il Rè del Nord liberamente scelto dal suo popolo.
 
 
 
 
 
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Nota conclusiva.

Aiutoooo!!!
Eccoci qui, con alcuni commenti conclusivi; innanzitutto ci tenevo a ringraziare tutti coloro che hanno seguito la mia storia fino a qui, chi ha voluto lasciare un commento, chi ha avuto anche la voglia di concedermi dei consigli altamente apprezzati (le critiche propositive fanno davvero un gran bene!), chi ha messo la storia tra le preferite o tra le seguite, GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!
Sincermante non avevo pensato di arrivare a così tanti capitoli quando ho iniziato a scrivere, quindi ho deciso di spezzare la storia seguendo le stagioni della serie.

Qui si conclude la prima parte dedicata alla sesta stagione, seguiranno quindi una storia che ripercorrerà gli eventi della settima stagione e una dell’ottava.

Io spero di avervi deliziato con questa mia prima esperienza Jonsa, personalmente sono davvero felice di aver preso coraggio, era una cosa che non pensavo di poter fare e per me è stato davvero importante per una serie di ragioni.
 
Ora mi prenderò un breve pausa da questa storia, almeno fino a Dicembre (Natale permettendo) perchè ovviamente ho avuto un’epifania per un’altra Jonsa ambientata nel contemporaneo questa volta e devo liberare il cervello dalle mille idee che mi frullano in testa su questa ff, ma prometto che entro gennaio tornerò a pubblicare la seconda parte di questa storia.
 
Un Bacione Gigante a tutti quanti, grazie per avermi letto!
 
P.S.
Rileggendomi ho notato alcuni errori di forma, prenderò questo tempo anche per fare un re-edit di questa ff.
Grazie ancora a tutti!
   
 
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