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Autore: JiuJiu91    31/07/2009    8 recensioni
Chi combatte contro i mostri deve guardarsi dal non diventare egli stesso un mostro. Quando guardi a lungo nell'abisso, anche l'abisso guarda dentro di te. [Friedrich Nietzsche]
Le gemelle Spencer vivono su binari paralleli: Maggie è esuberante, goffa e maldestra, perennemente intenta a collezionare figuracce, mentre la riservata Therese è una studentessa modello, saggia dispensatrice di consigli e ottima strega. Destinate a non incontrarsi mai, se non si fossero trovate intrappolate, assieme, in un piano molto più grande di loro, divise tra Bene e Male. Sempre che Bene e Male esistano ancora, quando i Buoni sono pronti a tutto pur di vincere la guerra e i Cattivi non sembrano poi così cattivi.
In un Mondo Magico in cui non è più tutto bianco o tutto nero si intrecciano storie d'amore e di guerra, d'amicizia e di fratellanza, di alleanze e di tradimenti. In tutte le sfumature che preferite.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mangiamorte, Nuovo, personaggio, Serpeverde, Tom, Riddle/Voldermort
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Aggiornamento di corsa, tra poche ore parto per il mare. Buone vacanze a tutte!


TUTTI SANNO CHI È THERESE SPENCER


Mi lasciai cadere, sfinita, sulla mia sedia non appena la campanella segno` la fine della lezione. Li`, sul mio banco, c’era il mio libro di Difesa contro le Arti Oscure, ancora chiuso, e sulla copertina una foto scattata la notte di Halloween.

Io e Therese, ubriache e felici, sollevavamo un calice infuocato alla macchina fotografica di Colin Canon. Improvvisamente, senza lasciarmi il tempo di accorgermene, le lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi e a scivolare lungo le mie guance.

In pochi secondi stavo piangendo a dirotto davanti al libro di Difesa.

Per fortuna nella classe non c’era piu` nessuno, a parte Draco che si appresto` a venire verso di me e a porgermi un fazzoletto di stoffa con le sue iniziali ricamate in oro.

- Andra` tutto a posto – mi sussurro` Draco, stringendomi in un abbraccio consolatorio

- Tu non sai cosa vuol dire – bofonchiai in risposta, nascondendo la faccia nel fazzoletto – Tu non sai cosa vuol dire avere una sorella come Therese –

Draco non ebbe niente da ribattere alla mia obiezione. Effettivamente, lui non aveva sorelle.

- Lei e` cosi` maledettamente perfetta! – sbottai, picchiando il pugno contro il banco – Therese ha sempre la cosa giusta da dire, sa sempre cosa fare, ha sempre ragione. Ogni volta che cerco di fare del mio meglio, ogni volta che mi faccio il culo per riuscire ad arrivare al minimo indispensabile, lei innegabilmente raggiunge il massimo. Il massimo del massimo! E con il minimo dello sforzo. “Guardatemi, io so fare incantesimi che voi non avete mai sentito nominare” – imitai la voce superiore di mia sorella – E mentre io arranco per riuscire ad eseguire gli incantesimi del terzo anno, lei ne inventa di suoi. Lei potrebbe scrivere un libro di incantesimi! – appoggiai la testa sulle mani e sospirai – Ogni volta che faccio qualcosa bene, ogni volta che sono certa che la McGranitt trovera` il mio tema perfetto, ecco che mi sento dire “Bene, Maggie, ma tua sorella…”. E io non avro` mai delle soddisfazioni solo perche` mia sorella e` una maledetta bambina prodigio! -

Draco mi passo` con dolcezza una mano tra i capelli, cercando di calmarmi.

- A dieci anni Therese sapeva gia` controllare le menti delle persone e io non sapevo neanche di essere una strega! – continuai, incapace di fermare quel fiume di parole che mi stava sgorgando fuori – Ma certo, io sono solo Maggie! Quella che non segue mai le lezioni, quella che “se continua cosi` finira` al riformatorio in un paio d’anni”, quella che brucia la scuola – le parole mi si fermarono in gola

Mi stavo sfogando solo in quel momento di soprusi ricevuti sette anni prima. Avrei voluto fermarmi, smettere di insultare Therese davanti all’unica persona al mondo che si poteva definire suo amico, ma era impossibile. Era troppo tardi.

- Ma tu non sai perche` ho tentato di bruciare la scuola, nessuno lo sa – mi alzai e fissai fuori dalla finestra – Therese mi minacciava. Mi odiava perche` pensava che fossi io a metterle contro tutti i ragazzi della scuola: era convinta che io non facessi altro che spingere quelli piu` grandi a prendersela con lei ma non l’ho mai fatto. Poco importa se le continuavo a ripetere che io non c’entravo, mia sorella ascolta solo una persona: Therese Spencer. E Therese Spencer le diceva che io ero colpevole, che io mi divertivo a vederla rinchiusa nel bagno con le tarantole quando a me neanche piacciono i ragni! E cosi` ha cominciato a minacciarmi. Mi ha portato ad Hyde Park di notte, ha fatto degli…- aprii gli occhi per cercare di scacciare quelle immagini dalla mia testa – incantesimi per mostrarmi cos’era in grado di fare. Ha, beh, non e` importante che tu sappia esattamente cos’ha fatto, ti basti sapere che mi minacciava -

- Cos’ha fatto? – Draco mi prese la mano e me la strinse

- Ha… -


Strinsi le palpebre. Davanti a me, una Therese poco piu` che undicenne correva nella fitta boscaglia di Hyde Park.

Le nuvole nascondevano la luna. Era una notte di inizio aprile e faceva freddo, come sempre a Londra.

- Devi assolutamente vedere – continuava a ripetere Therese

- Dove stiamo andando? – la mia voce suonava molto piu` stridula – Ti ricordi la strada per tornare indietro? –

- Hai paura? – gli occhi di Therese brillavano di una luce folle

- Sai dove stai andando? – ripetei

- Ora non ci sono i tuoi amichetti a farti da scudo, eh – sussurro` Therese maligna – Siamo solo io e te –

- E la foresta – precisai

Ci fermammo in una radura. In mezzo all’erba, uno scoiattolo era intrappolato in una gabbia invisibile: correva da una parte all’altra di un piccolo cerchio di terra e cercava invano una via di fuga.

- Che cosa…? – iniziai – e` una delle tue strane magie, non e` vero? -

- Guarda che cosa so fare – Therese socchiuse gli occhi e sollevo` le mani in direzione dello scoiattolo

L’animale si fermo` al centro del cerchio, e piu` Therese avvicinava le mani l’una all’altra, piu` lo scoiattolo sembrava soffrire fino a che i suoi occhi non diventarono bianchi e io corsi via urlando.


-…ucciso una cosa – conclusi a mezza voce

- Ucciso cosa? – fece Draco

- Una cosa tipo uno scoiattolo – precisai

Draco non sembrava molto impressionato.

- Avrebbe potuto uccidere anche me! Era una dimostrazione intimidatoria. Voleva dire “guarda cosa ti succede se non ti comporti come si deve” – spiegai

- C’e` una bella differenza tra uccidere una cosetta ed uccidere te – mi fece notare Draco

- Cos’avrei dovuto fare? Aspettare che le girassero i cinque minuti? – mugolai

- E cosi` hai pensato bene di incendiare la scuola ed ucciderla – concluse Draco

- Prima che lei uccidesse me. Era legittima difesa – puntualizzai – ma non e` questo il punto. Io non ho bruciato la scuola. Io non l’ho rinchiusa nel bagno con le tarantole. Io non le ho infilato la carta nel flauto. Io non ho riempito la scuola di foto formato gigante del suo brufolo sul mento. Non so chi l’abbia fatto, ma non sono stata io –

- Therese lo sa? – Draco mi allungo` un cioccolatino

- Non mi avrebbe creduto. Therese credeva solo a quello che voleva credere. E a lei faceva comodo credere che io la stessi, beh, bullando. Aveva un motivo in piu` per spaventarmi con le sue diavolerie – sussurrai – Therese non ha fatto altro che odiarmi. Io picchiavo le persone che la prendevano in giro, mi prendevo le mie segnalazioni alla polizia e sporcavo la mia fedina penale per dimostrarle quanto mi importasse di lei e lei rispondeva sollevando un sopracciglio quando tornavo a casa. E` piu` forte di me, non posso farci niente, io le voglio bene. Le voglio un bene dell’anima – le lacrime tornarono a pizzicarmi dietro le palpebre – E la odio per questo, perche` lei puo` odiarmi quanto vuole e, nonostante sia la persona piu` stronza che io abbia mai incontrato, io, stupida sentimentale del cazzo, non posso che volerle bene –

Draco mi abbraccio` ancora piu` forte.

- Sono sicuro che anche lei ti vuole bene – mi rassicuro` - Conosci Therese: non e` molto brava a dimostrare i suoi sentimenti -

- Non e` molto brava ad averne – lo corressi

- Dalle tempo – Draco mi bacio` sulla fronte e comincio` ad infilare tutte le mie cose nella mia borsa – E tornerete come prima –

Uscendo dalla classe, mi accorsi di Piton. Stava sfogliando delle scartoffie esattamente dietro la porta. Probabilmente aveva sentito tutto.

Draco mi prese sottobraccio e poi successe una cosa incredibile: Piton mi sorrise. Un sorriso discreto, quasi invisibile, ma un sorriso. Era un sorriso di incoraggiamento, lo sapevo.

Anche Piton era umano.

Ora sulla lista rimanevano solo mia sorella e la madre di JJ.


Quando arrivai a Little Hangleton per la solita lezione di Arti Oscure, trovai Tom seduto sulla sua poltrona preferita, davanti al caminetto, con due scodelle di gelato sul tavolino.

- Allora, come va con Therese? – mi chiese, invitandomi a sedermi

Non mi stupii che sapesse: lui sapeva sempre tutto e alla fine non mi dava neppure troppo fastidio non dover spiegare per l’ennesima volta i dettagli del nostro litigio. Ne avevo gia` approfonditamente parlato con JJ, mia zia e Pansy.

- Non ci parliamo – risposi vaga

Erano passati tre giorni dalla sua sfuriata a Difesa e non avevo voglia di parlarne. Non avevo piu` voglia di pensare a Therese. Mancavano solo quattro giorni alle vacanze di Natale e lei stava irrimediabilmente rovinandomi l’attesa.

- Devi capirla – mormoro` Tom, girando il cucchiaino nel suo gelato senza mangiarlo

- Ci ho provato – replicai, usando la stessa tecnica con il mio gelato

- Non e` facile per lei avere te come sorella – continuo` Tom

- Come se per me fosse facile avere per sorella lei – commentai

- Tu sei cosi` popolare, e simpatica, e amata da tutti… - mi ricordo` Tom

- Therese potrebbe essere popolare quanto me, se volesse – tagliai corto

Non mi piaceva quel discorso e avevo l’impressione di averlo gia` sentito prima.

- Perche` pensi che non voglia? Tutti vogliono essere popolari – Tom fece una risatina amara – Nessuno vuole essere dimenticato e trascurato mentre la propria sorella diventa un’icona -

- Beh, Therese si` - sibilai

- O forse, fa finta di non volere la tua popolarita` perche` sa di non aver modo di raggiungerla. E allora dice che a lei la popolarita` non interessa, che ha altro per la testa, che preferisce essere la migliore del suo anno che la piu` famosa – Tom sospiro` - Ma non e` cosi`. Non c’e` essere vivente al mondo che non brami la fama, anche solo un briciolo. Solo che ci sono alcuni che si rendono conto che e` un’aspirazione troppo grande per loro e smettono di provare, almeno potranno mantenere la testa alta nei corridoi dimostrando agli altri che non l’hanno mai voluto, non che hanno fallito nel tentativo –

- Mia sorella e` tutto tranne che una ragazzina repressa in cerca di fama – gli feci notare

- Che ne sai, Maggie? – mormoro` Tom

Odiavo quel tono da uomo vissuto.

- Che ne sai tu, Tom? – replicai

- Me l’ha detto lei – ammise – Ed e` quello che ho fatto anch’io, una cinquantina d’anni fa –

Quella confidenza mi lascio` spiazzata.

Therese aveva parlato con Tom? Therese aveva detto a Tom che era gelosa, perche` di gelosia si trattava, della mia popolarita`? Dubitavo che fosse vero. Era molto piu` probabile, invece, che Therese volesse comprarsi i suoi favori per rubarli a me.

- Nessuno ha come primo scopo nella vita quello di ottenere i migliori risultati scolastici – soggiunse Tom – Anche il piu` secchione del mondo, anche…-

- Anche Hermione Granger? – chiesi piu` a me stessa che a Tom

- Anche Hermione Granger – confermo` lui sebbene sapesse a malapena chi fosse – Tutto cio` che le persone, e soprattutto i sedicenni, cercano nella vita e` accettazione e la via piu` facile e piu` accessibile per ottenerla. Quello che tutti cercano e` l’approvazione della gente e qualora questo non sia possibile, cercano quantomeno di raggiungere l’approvazione di una nicchia piu` ristretta di persone, di un gruppo, o di una persona sola. Ma tutto quello per cui la gente combatte e` un posto nel mondo. Nessuno vuole morire senza che nessuno si accorga che sia prima vissuto, nemmeno tua sorella –

Il ragionamento di Tom non era del tutto fuori luogo.

- Non e` colpa mia se sono popolare - sussurrai

- Lo so, non te ne faccio una colpa – mi rassicuro`

- Therese si` - mugulai – L’hai detto tu stesso. Cosa posso fare? Non posso certo costringere la gente a dimenticarsi di me e a non salutarmi nei corridoi cosi` da riconquistare la stima di mia sorella –

- A questo ci penseremo dopo la lezione – Tom si alzo` e sfilo` la bacchetta dalla tasca del mantello – Quello che puoi fare per ora, e` solo cercare di non farglielo notare cosi` di frequente –

Improvvisamente ripensai al mio arrivo ad Hogwarts, a quanto mi fossi sentita sola e inutile e a quanto mi fossi isolata dagli altri studenti una volta capito che la maggior parte di loro mi trovava strana, a quanto non avessi mai tentato di fare amicizia con nessuno finche` Draco non mi aveva chiesto di mettermi con lui, finche` Pansy non mi aveva chiesto di far parte di Gossipschool, finche`, insomma, gli altri non mi avevano integrata nel loro mondo.

Mia sorella probabilmente stava usando la stessa tecnica. Come diceva Tom, cercare spasmodicamente un briciolo di fama per poi fallire miseramente e fare la figura della stupida, come Cho Chang, era fuori discussione per una persona intelligente come Therese e quindi si era concentrate su altri obbiettivi, meno soddisfacenti ma piu` facilmente raggiungibili, come gli ottimi risultati scolastici che usava sbattermi in faccia in risposta alle mie conquiste sociali.

Solo in quel momento mi resi conto quanto la mia festa dovesse esserle sembrata un affronto, quanto dovesse essere stato difficile per lei sopportare di guardare in faccia la sconfitta mentre io mi godevo la mia fama guadagnata senza fatica.

Improvvisamente, e senza motivo, mi seniti la persona piu` meschina del mondo.


Per tre giorni, camminai nei corridoi a testa bassa, evitando il saluto delle persone. Per tre giorni, cercai di sfuggire ai bagni di folla e alle varie festicciole che venivano organizzate in onore dell’arrivo delle feste. A colazione, il penultimo giorno prima dell’inizio delle vacanze, passai il tempo strisciando contro i muri cercando di attirare meno attenzione possibile.

Ma, come mi aveva una volta detto JJ, chi striscia contro i muri si fa sempre notare molto piu` rispetto a chi sfila a testa alta in mezzo alla sala.

E fu cosi` che fui raggiunta da Therese.

- Avevi detto che non saresti piu` venuta a colazione – osservai

- Infatti – confermo`

- Infatti sei qui – le feci notare

- Si`, lo so. Pansy sta mettendo su un piccolo stand per lanciare il numero di Natale di Gossipschool proprio qui fuori – mi indico` il banchetto intorno al quale Pansy si affaccendava aiutata, o meglio servita, da un paio di elfi – Tu hai idea di cosa ci sia in copertina su quel giornale? –

- Abbiamo discusso la copertina ad inizio novembre, no, devo essermelo dimenticata – ero felice: Therese ed io stavamo finalmente parlando di nuovo

Ok, non era la conversazione piu` piacevole e rilassata che avessi avuto con lei, ma era un inizio. Aveva abbassato l’ascia di guerra.

- Beh, ti rinfresco la memoria: ci siamo io e Blaise che balliamo seminudi su un tavolo pieno di dolci alla tua festa di Halloween -

E aveva alzato un bazooka.

- Ora state insieme – cercai di non fare caso all’espressione minacciosa di Therese – Non vedo perche` la cosa dovrebbe disturbarvi –

- Diciamo che ho una lista di buoni motivi per cui la cosa potrebbe disturbarmi. Primo: Blaise ad ottobre stava con Ellie Parker e io non ho intenzione di sentirmi dare della troia. Secondo: io ad ottobre stavo con Draco e non ho intenzione di sentirmi dare della troia. Terzo, e non trascurabile: nella foto compare un mio capezzolo e io non voglio, ripeto, sentirmi dare della troia – elenco` Therese furente

- Io non, ehm, non lo sapevo – buttai li` - Vedo cosa posso fare, ok? –

- Credo che non ci sia niente che tu possa fare, ormai – ammise mia sorella

Mi guardai intorno: una buona parte degli studenti stava gia` sfogliando il nuovo, scandaloso, numero di Gossipschool.

E Blaise Zabini stava definitivamente venendo dalla mia parte.

- Oh, ho sentito il mio nome – mentii e mi defilai velocemente

Forse non era il momento migliore per pensare di fare pace con Therese.

Non c’era persona in Sala Grande che non stesse sfogliando una copia di Gossipschool. Avrei dovuto essere di buon umore, invece ero disperata.

Mi servii la terza porzione di porridge: volevo che il grasso mi risucchiasse al suo interno e non dovessi piu` incrociare lo sguardo accusatorio di mia sorella per il resto della mia vita.

Quando sollevai gli occhi dal piatto, mi accorsi che l’intera sala fissava e indicava un punto di qualche metro alla mia sinistra. Non mi stupii piu` di tanto nel trovarvi Potter: ormai indicarlo era diventato lo sport nazionale. Dopo qualche secondo, pero`, realizzai che accanto a Potter spiccava una massa di capelli rossi che non appartenevano a Ron Weasley.

Therese, mia sorella Therese, stava facendo colazione con il trio delle meraviglie e Ginny.

- Non scende in Sala Grande da una settimana – sussurrai al mio vicino di tavolo – E ora eccola li`, con Potter –

- Pensavo che tua sorella e Potter avessero smesso di frequentarsi anni fa – commento` Anthony

- Lo pensavo anche io – sebbene forse la parola “anni” fosse un po’ esagerata, avrei certo detto che erano parecchi mesi che mia sorella non andava piu` in giro con loro e la cosa mi aveva reso oltremodo orgogliosa

- Sempre detto che tua sorella e` assetata di fama – preciso` Edward Lewis sfogliando Gossipschool

- Magari si e` seduta li` perche` era l’unico posto libero – pallido tentativo di difenderla, dovevo sembrare parecchio patetica

- A parte il fatto che la sala e` mezza vuota, si` - ridacchio` Anthony

Se Therese pensava di farmela pagare mischiandosi con quella gentaglia, io non le avrei detto niente. Del resto, pensavo di essere stata abbastanza chiara quando le avevo fatto notare che Potter e i suoi amici non le erano mai stati amici ma l’avevano solo usata come elfo domestico dotato di sembianze umane: ora mi sarei fatta gli affari miei.

Certo farmi gli affari miei era abbastanza difficile quando l’intera scuola non faceva altro che parlare di Therese: improvvisamente, Therese era diventata la studentessa piu` popolare di Hogwarts. Se la nostra festa fosse stata organizzata quella sera, nessuno piu` avrebbe anche solo meso in dubbio la sua esistenza. Peccato solo che non fosse una fama molto positiva.

- Maggie! – il professor Lumacorno mi prese sottobraccio mentre cercavo di raggiungere la Sala Comune di Serpeverde, dopo cena – Volevo solo ricordarti che la mia festicciola di Natale inizia alle otto! -

Ci mancava solo la sua festicciola di Natale. Odiavo il Lumaclub, odiavo le festicciole e in quel momento odiavo anche Lumacorno.

- Ehm, credo che mi stia venendo un terribile raffreddore – cercai di trovare una scusa per non andare alla festa

- Portati una sciarpetta – mi suggeri` Lumacorno – E non dimenticare che questa sera siete tutti pregati di portare un invitato –

Pansy, che era accanto a me, sorrise esaltata.

- Potrei essere io il tuo invitato! – esclamo` - la festa di Lumacorno questa sera sara` la tana del gossip! Non posso perdermi tutte le cose che verranno dette su Gossipschool -

- Uhm – bofonchiai – Ci vediamo davanti all’ufficio di Lumacorno tra un’ora –

Sperai di cadere e rompermi una gamba durante il tragitto, ma un’ora dopo mi trovavo davanti all’ufficio di Lumacorno, con un vestito lungo di flanella grigia che si abbinava al mio umore tetro.

Pansy, invece, indossava qualcosa di scandalosamente verde e sembrava ancora piu` esaltata di prima.

- Tesoro, quando entreremo la temperatura si alzera` di dieci gradi, togliti quella sciarpa – mi consiglio`

- L’ho promesso a Lumacorno – tagliai corto, stringendomi il foulard al collo

L’avrei usato per strozzarmi, se la festa fosse andata come mi aspettavo.

Ma mi sbagliavo: ando` molto, molto, molto peggio.

- Lui l’ha legata al letto e poi lei l’ha frustato – sentii una ragazzina del quarto anno sussurrare ad una sua amica

Da qualche parte nei dormitori, Ellie Parker stava ancora piangendo.

- Non sono mai stata cosi` contenta di andarmene da Hogwarts – sospirai, spingendomi piu` a fondo possibile nella poltrona su cui mi ero seduta, sperando che mi risucchiasse

- Ah ah – commento` Pansy, guardandosi attorno estasiata: l’ufficio di Lumacorno era stato ingrandito con qualche incantesimo e rami di agrifoglio pendevano ovunque – Mi hanno detto che ci sarebbe stato Scrimgeour –

- Che poi, sinceramente, lei ha fatto davvero quelle cose – soggiunsi – Intendo dire, ha davvero scopato con Zabini la notte di Halloween mentre lui stava con un’altra. Insomma, non sto vendendo fumo, e` tutta roba vera, fotograficamente provabile -

- Uhm – fece Pansy distratta

Colsi un segno di approvazione nel suo mugolio e continuai.

- Non e` la fama quella che voleva? Ecco la fama! Adesso tutti sanno chi e` Therese Spencer – sbottai

- Mmm – il rantolo di Pansy cambio` tono

Ottimo segno.

- Non che io pensi che sia una troia, e` una cosa perfettamente normale scoparsi uno ad una festa. Almeno, credo. Erano ubriachi e tutto il resto. Io sono pro questo genere di cose – precisai – E la povera Ellie, beh, quello e` affar di Zabini, mia sorella c’entra poco e niente. Cio` che mi da` fastidio di Therese e` che prende sempre tutto un po’ troppo sul serio -

- Immagino che rinchiudermi in un bagno con quattro tarantole, invece, fosse un affettuosa e divertente dimostrazione d’amore – commento` acida Therese, comparendo alle mie spalle all’improvviso

- Ti ho gia` detto che non sono stata io, quella volta, anche se non mi hai mai ascoltata – puntualizzai

- Perche` dovrei ascoltarti? Sei stata tu a dirmi di andare in quel bagno perche` l’altro era fuori servizio. Entro e guarda caso, ci sono quattro tarantole. Avrei anche potuto capire quattro scarafaggi, ma non quattro tarantole: non e` il genere di animale che vive a New York, no? – cerco` conferma nelle due ragazzine del quarto anno che si strappavano a vicenda Gossipschool per controllare che quella ragazza rossa che stava strillando in mezzo alla festa di Lumacorno fosse davvero Therese Spencer

- L’altro bagno era davvero fuori servizio. Ci ero appena stata io e traboccava me…melma! Non so come ci siano arrivate quelle maledette tarantole, ma sicuramente non ce le ho messe io – protestai

- E sicuramente anche la carta nel flauto per la mia esibizione di Natale, vero? Io ero il flauto solista – soggiunse con aria di superiorita` rivolta ad una ragazza bruna del terzo anno

- Figo – commento` lei

- Ed e` stata la peggiore esibizione della mia vita perche` non sono riuscita a prendere neanche una nota. E nella canna del flauto c’era un fazzoletto di Starbucks. E io so che tu adoravi Starbucks – Therese mi punto` addosso un dito fresco di manicure

Per qualche istante mi chiesi dove e quando si fosse fatta rifare le unghie, ma non era il momento di approfondire la questione.

- Non so chi abbia messo la carta nel flauto, ma io non sono sicuramente l’unica cliente di Starbucks e, concedimelo, nemmeno l’unica ad odiarti - ammisi

- Oh, si`, lo so che mi odiate tutti – lo sguardo accusatore di Therese fece il giro della sala – Ma odiereste anche lei se fosse stati oltraggiati, picchiati e trattati in modo meschino come ha fatto con me – lascio` una profonda pausa di suspence – Ha cercato di uccidermi, sapete? –

La sala trattenne il respiro.

- Beh, e` vero – ammisi – Ma solo perche` lei mi minacciava di usare i suoi poteri contro di me e io non sapevo ancora di essere una strega. Questo infrange praticamente tutte le leggi del Mondo Magico, lo sai? -

La sala convenne con quello che avevo appena detto e tutti annuirono con aria grave.

- Minacciare un Babbano e` gravissimo – preciso` Hermione Granger dall’alto della sua posizione da prefetto

- Ma e` divertente – sogghigno` Zabini e molti Serpeverde risero

- Stai parlando di cose successe secoli fa – taglio` corto Therese

- Tu stai parlando di cose successe secoli fa – precisai – Come la carta nel flauto –

- Allora ammetti di essere stata tu – sibilo` Therese

- Ammetto di essere stata io solo se tu ammetti di aver messo in lavatrice la mia borsa blu pur sapendo che dentro c’era un pacco di foto – strillai

- Visto? L’ha ammesso! – Therese strinse i denti – Sapevo che eri stata tu –

- Beh, tu mi hai spinto sotto un taxi – le ricordai

- Io ti ho spinto in mezzo alla strada. Non e` colpa mia se proprio in quel momento passava un taxi – ridimensiono` Therese

- Volevi uccidermi, invece – replicai – Altrimenti non avresti mai avvelenato la torta –

- Non l’ho avvelenata, ci ho messo dentro le vitamine alla ciliegia perche` fanno bene alla pelle – preciso` Therese

- Sapendo che io ero allergica alle ciliegie e che sarei morta – conclusi

- Nessuno muore perche` e` allergico alle ciliegie – rise Therese – vogliamo parlare, invece, di quella volta che ti sei messa il mio vestito preferito e l’hai strappato nella bicicletta? –

- Quando l’ho messo non pensavo di strapparlo – sussurrai colpevole – Scusa –

Cos’altro voleva? Che strisciassi ai suoi piedi invocando il suo perdono?

Ora tutti ci stavano fissando. Molto interessati, per altro.

- Quello che stai cercando di fare e` rovinarmi la vita – disse Therese con la voce stridula

- A sedici anni bisogna essere pronti a pagare le conseguenze delle proprie azioni – si intromise Pansy, lanciando uno sguardo crudele a Zabini

- Giusto – confermo` Therese, sfilando la bacchetta dalla borsa di Dior (la borsa di Dior?) che aveva al braccio

Mentre ero distratta a guardare la borsa di mia sorella, sentii qualcuno infilarmi una bacchetta in mano.

- Duello! Duello! Duello! – la folla, del tutto ignara dello spirito natalizio e dell’amore fraterno, ci spinse l’una verso l’altra

- Ragazze! – mia sorella scomparve alla mia vista dietro la mole del professor Lumacorno, appena apparso dal nulla all’interno del cerchio – E` Natale, e a Natale siamo tutti piu` buoni, no? –

Riconsegnai la bacchetta a Pansy sperando che Therese, dietro Lumacorno, stesse facendo lo stesso con la sua.

- Non c’e` proprio modo di risolvere questa questione a parole? – continuo`

Il pubblico ora non era piu` interessato allo screzio e tutti tornarono pian piano alle loro precedenti attivita` quali mangiare pasticcini, fare sgambetti agli elfi domestici e limonare sotto il vischio.

- No – rispose Therese

- Scusi, professor Lumacorno – sussurrai a mezza voce, e mi voltai verso la porta

- Signorina Spencer, aspetti! Voglio presentarle un paio di persone che sicuramente vorrebbero conoscerla – mi chiamo` Lumacorno

Non risposi e me ne andai dalla festa prima che qualcuno si accorgesse che mi stavo asciugando le lacrime sul foulard: io avevo chiesto scusa a Therese, nonostante non avessi nulla da scusarmi, e lei mi aveva risposto puntandomi contro la bacchetta.

Decisamente, quello non era un buon segno. E se lei non voleva fare pace, non vedevo perche` io dovessi continuamente umiliarmi per cercare di ottenerla. Stavo alla grande anche senza di lei, dopotutto. Anzi, senza di lei stavo anche meglio! Sin da quando eravamo arrivate ad Hogwarts, Therese non si era mai preoccupata per me: si era fatta i suoi amici, o presunti tali, senza mai sprecarsi ad invitarmi al tavolo con loro, si era presa i suoi ottimi voti senza mai aiutarmi a studiare, si era inventata i suoi personalissimi incantesimi senza mai dirmelo, e io avevo sempre cercato di coinvolgerla in tutto.

Avrei potuto semplicemente godermi il mio successo e fregarmene. Ecco. Questo e` quello che avrei fatto: sarei tornata alla festa di Lumacorno e mi sarei divertita come sapevo fare io alle feste, avrei spettegolato, riso con Pansy, fatto indigestione di pasticcini e preso per il culo Potter. Alla fine, me ne sarei andata soddisfatta a fare le valigie.

Ma non feci in tempo a girarmi per tornare alla festa, che mi imbattei in Draco. Era appoggiato al muro, l’espressione persa nel vuoto e due profonde occhiaie gli cerchiavano gli occhi.

- Ehi – feci, passandogli un braccio dietro le spalle con fare amichevole

- Mag – mormoro` lui – Tu sei con me, vero? –

- Cosa? – mi chiesi se fosse ubriaco

- Nel mio piano, sei con me? – preciso`

- Non so neanche quale sia il tuo piano – osservai

- Qualunque esso sia, sei con me? – continuo` lui

- Certo, certo – dissi sbrigativa – Cosa c’e` che non va? –

- Piton – rispose Draco, passandosi una mano tra i capelli e sospirando – Sta cercando di infilarsi nel mio piano, crede che non possa riuscirci da solo –

- Beh, forse da solo… - cominciai

- Ma io non sono da solo! – protesto` lui – Ho delle persone dalla mia parte, degli ottimi maghi –

- Tiger e Goyle? – proposi perplessa

- Therese – taglio` corto lui

Sentii il vestito muoversi contro le mie gambe.

- Humanum revelio – puntai la bacchetta di Draco alle mie spalle

- Che fai? – mi chiese lui, riprendendosi la bacchetta

- Credevo di aver sentito qualcosa – spiegai – Magari Potter e` in giro con il suo stupido mantello. Comunque sia, Therese? –

- Therese – confermo` lui – Lei sa del piano –

- Sapere del piano non equivale ad aiutarti – gli feci notare – Anche Piton sa del piano –

- Io non voglio l’aiuto di Piton – ripete` Draco – Piton crede che sia un bambino e mi tratta come tale –

- Hai sedici anni – commentai

- Bellatrix aveva sedici anni quando… - inizio` Draco

Gli misi una mano davanti alla bocca.

- Non e` il tempo ne` tantomeno il luogo per affrontare l’argomento – gli ricordai

Sebbene il mio incantesimo non avesse ‘rivelato’ nessuna presenza, ero sicura che in quel corridoio ci fosse qualcun altro oltre a noi e chiunque fosse, non doveva sentire che Draco stava portando a termine un piano per Voldemort.

- Beh, anche io sono con te – tagliai corto – Qualunque cosa sia -

- Grazie, Maggie – Draco mi abbraccio` e affondo` la testa nei miei capelli resi gonfi e mossi dall’umidita` del castello

Strinsi le mie braccia intorno alla sua schiena: avevo bisogno di sapere che non ero sola.



Ladyway: e scommetto che ora Therese ti sta ancora più antipatica. O no? (Tom vestito da emo era un tocco di classe, non ci ho pensato)


DarkViolet92: grazie, grazie. Spero ti sia piaciuto anche questo, un po' triste...


Smemo92: ottima analisi del personaggio. Infatti, Therese si sente un po' sottovalutata, rispetto a Maggie. E in questo capitolo lo dimostra bene.


Nerida R Black: doti nascoste no. Maggie non è una strega molto brillante, questo è abbastanza chiaro, però ci metterà un po' più di impegno nella magia, molto presto. Questo è sicuro.


Charls___: oddio, quelle foto sono vecchissime e molto imbarazzanti. È un bel po' che non scrivo e pubblico foto sullo space (e mi verrebbe quasi da dire per fortuna!).


Grazie a tutti quelli che mi hanno aggiunta tra i preferiti (e siete tantissimi! 150!!) e tra i seguiti (45!!). Bacioni!

  
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