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Autore: Lady Brandon    13/11/2019    2 recensioni
L'ideale seguito della mia precedente ff "A second life", ambientata nel futuro ma con un occhio al passato, con una new generation che suo malgrado imparerà a guardare oltre i ruoli e comprendere l'animo umano.
La storia potrebbe non seguire fedelmente la narrazione dei libri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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2020


Il sole del primo pomeriggio era tiepido e gradevole, dopo alcuni giorni in cui spesso i raggi avevano lasciato il posto a nuvole gonfie di pioggia ora maggio era esploso con tutti i colori ed i profumi tipici della primavera ormai inoltrata, il lago nero sembrava una distesa azzurra e le increspature delle onde producevano riflessi dorati; Hermione seduta su una panchina di pietra poco distante dalla riva cercava di godersi un momento di relax quando sentì dei passi alle sue spalle, di proposito non si voltò ma questo non scoraggiò Priscilla che si sedette accanto a lei accavallando le gambe con eleganza impeccabile nel suo completo color corallo, Hermione invece aveva le ginocchia al petto, dei jeans e una semplice t-shirt a manica lunga, le due figure seppur vicine non potevano apparire più distanti.
"Buongiorno. Stamattina non ci siamo salutate e a pranzo non ti ho vista" ruppe il ghiaccio la rossa.
"Noi non ci salutiamo mai" rispose atona la riccia senza neppure guardarla.
"Touché".
Il marcato accento francese di Priscilla era odioso alle orecchie di Hermione che si decise a voltarsi: "Cosa vuoi? Ti ha mandato lui?".
"Figuriamoci! Non è il tipo. Volevo solo sapere per quanto durerà ancora questa scaramuccia fra innamorati" chiese sarcastica la vice preside.
"A te cosa importa? E poi puoi chiederlo a lui, vi vedo così in sintonia ultimamente" Hermione aveva un sorriso ironico mentre parlava.
Priscilla a quel punto si alzò in piedi e le si parò davanti: "Senti Hermione noi non siamo mai state amiche probabilmente non lo saremo mai, ma vorrei che almeno fosse per i motivi giusti...".
"Perché ci sono anche motivi sbagliati?" Hermione voleva apparire distaccata come Priscilla ma non ci riusciva, le sue parole la stavano mettendo in agitazione andando a colpire un nervo ancora scoperto ma la rossa parve non accorgersene, si accomodò di nuovo e riprese a parlare senza tradire la minima emozione.
"Inutile tergiversare, ti racconto una storia così la facciamo finita una volta per tutte; io sono nata qui ma ho vissuto in Francia fino a dieci anni, ero da poco tornata in Inghilterra quando ho ricevuto la lettera per Hogwarts, ovviamente in famiglia eravamo tutti felicissimi, arrivata qui sono stata smistata in Serpeverde ma l'ho presa con filosofia perché non sapevo cosa questo comportasse nel mondo magico, ero una studentessa diligente anche se non eccezionale finché al quarto anno mentre tutta la classe era disastrosamente alle prese con il fagiolo soporifero Severus dopo averci sbraitato contro venne accanto a me guidandomi nella procedura per trattare l'ingrediente. Era così abile, preciso, aveva delle mani bellissime ed un profumo inebriante tutti elementi che non lasciavano scampo ad una quattordicenne nel pieno dell'adolescenza. Ti sembrerà molto stupido ma mi presi una cotta terribile...".
"No affatto, è successo anche a me che di anni ne avevo diciotto" la interruppe Hermione sorpresa del fatto che improvvisamente era interessata ad ascoltare il proseguo del racconto di Priscilla.
"...da quel giorno iniziai a studiare con tutto l'impegno di cui ero capace appassionandomi alla materia più di quanto credevo possibile e anni dopo fui l'unica a conseguire i M.A.G.O con oltre ogni previsione in pozioni, ma dopo gli esami mio padre decise di tornare in Francia, i tempi erano confusi e lui temeva si arrivasse ad uno scontro come in effetti poi è accaduto. Seguivamo i fatti e quando fu tutto finito e i vari dettagli della guerra furono resi noti decisi di scrivere a Severus, volevo fargli sapere quanto lo avevo sempre ammirato e quanto mi era stato d'ispirazione nella scelta della mia professione, non ti dico la sorpresa quando ricevetti risposta, poche righe cortesi che mi diedero il coraggio di mandare il mio curriculum ad Hogwarts visto che nel frattempo  eravamo eravamo in Inghilterra. Più o meno il resto lo sai, voglio solo precisare che quando sono arrivata tu probabilmente eri partita da poco, ho capito subito che esistevi e l'ho preso come un affronto personale, per due anni ho fatto di tutto per arrivare al mio scopo e alla fine complici una serie di circostanze sfavorevoli, per te, ci sono riuscita ma ironia della sorte quando l'ho avuto ho capito che era perso per sempre".
Hermione sospirò: "Perché mi stai dicendo queste cose adesso? Sto già abbastanza male e non ho intenzione di farti da confessore perché hai deciso di fare ammenda".
A quel punto fu Priscilla a voltarsi trapassandola coi suoi occhi di smeraldo: "Allora non mi stai ascoltando, io non voglio fare ammenda ho fatto quello che ho fatto perché in quel momento lo volevo ti sto solo spiegando come stanno le cose dal mio punto di vista, mi pare di essere stata corretta fin dall'inizio ma tu hai eretto un muro impenetrabile in nome di una cosa che c'è stata ma che adesso non c'è più e per essere del tutto precisi non c'era nemmeno allora. Adesso è il momento di fare fronte comune per trovare una soluzione a quello che sta succedendo e mettere da parte tutto il resto".
Hermione aveva ascoltato in silenzio, Priscilla aveva ragione, solo insieme avrebbero potuto trovare il modo di riportare a casa Kathryn e aveva ragione anche sul fatto che in tutti quegli anni un tarlo le si fosse insinuato in testa nutrendosi delle sue insicurezze, nel profondo sapeva che non era Priscilla il problema perché fin da subito si era dichiarata perdente e non aveva mai dato adito al benché minimo dubbio, poi con Gregor erano una coppia consolidata da anni  anche se in tutta sincerità lei non aveva mai capito come riuscissero a stare insieme essendo completamente diversi, il vero problema era ciò che Priscilla rappresentava essendo una perfetta variante di Lily...ma ora era arrivato il momento di scacciare quei pensieri una volta per tutte, Lily era morta da decenni ormai mentre lei era lì e doveva riportare a casa sua figlia.
"...una cosa che c'è stata ma che adesso non c'è più..." le tornò all'improvviso alla mente quella frase e scattò in piedi: "Priscilla hai ragione, su tutto e mi hai dato un'idea! Vieni andiamo da Severus".
Quando la porta si spalancò ed una trafelata Hermione gli si palesò davanti Severus che si trovava alla scrivania si alzò di scatto, erano giorni forse settimane che non si trovavano così vicini e che non si rivolgevano la parola ma sua moglie era troppo infervorata per farci caso perché iniziò immediatamente a parlare senza neppure salutarlo: "Forse ho avuto un'idea, mi è venuta parlando con Priscilla" si voltò distrattamente per assicurarsi che la collega l'avesse raggiunta: "Potremmo usare l'armadio svanitore come portale con il 1994, al tempo c'era e c'è anche ora, durante il primo anno ricordo che lessi un libro di antiche rune e parlava di un incantesimo che unisce i tempi tramite un portale".
Severus alzò le mani: "Hermione rallenta, non ci sto capendo nulla, spiegati con calma" e le fece cenno di accomodarsi anche se di primo acchito gli parve un'idea campata in aria decise di ascoltarla per evitare di inasprire ulteriormente i rapporti fra loro.
La strega si sedette seguita da Priscilla ed iniziò a spiegare: "L'armadio svanitore serve per andare da un posto ad un altro dove si trova un'armadio identico, nel 1994 nella stanza delle necessità l'armadio c'era e ne abbiamo uno anche noi qui".
"Ma se non ricordo male l'armadio del passato era rotto e poi dopo la guerra nessuno lo ha più visto" la interruppe Priscilla.
"E' vero ma qui abbiamo sempre quello che il ministero ha sequestrato da Magie Sinister e poi voglio credere che il castello ci verrà in aiuto, Silente lo ripeteva sempre" asserì convinta Hermione.
"Va bene, ammesso e non concesso che riusciremo ad ovviare a questi problemi parlami dell'incantesimo" chiese Severus col tono più positivo di cui era capace.
"Durante il primo anno ho preso dalla biblioteca un libro di antiche rune dove era spiegato che nel medioevo praticavano un incantesimo con cui si potevano unire i tempi incantando un portale che serviva da tramite" Hermione parve di colpo incerta: "Ma non ricordo che libro fosse".
Priscilla la fissò penetrante: "Poi ci sarebbe da capire perché mai un incantesimo del genere non sia stato tramandato, potrebbe essere per le conseguenze...".
"In ogni caso fare qualche ricerca nella sezione di antiche rune sarà sempre meglio di non fare nulla" la zittì il preside: "Purtroppo però oggi non posso aiutarti,sto aspettando degli auror per una faccenda burocratica che non posso rinviare" disse in tono di scusa rivolto a sua moglie.
"Non importa, posso fare da sola e in ogni caso sono l'unica che potrebbe riconoscere il libro" rispose Hermione prima di congedarsi,ormai troppo presa dalla sua idea per prestare attenzione all'atteggiamento del marito.
"Mi sembra un'idea piuttosto assurda" sentenziò Severus rimasto solo con Priscilla la quale senza smettere di fissarlo come solo lei sapeva fare asserì piccata: "Forse si ma forse no ed in ogni caso è l'unica con un minimo di fondamento che siamo riusciti a trovare. Io vado in biblioteca ad aiutarla".
La sera si ritrovarono tutti e tre nell'ufficio del preside con almeno tre dozzine di libri che potevano essere quello letto da Hermione e fu proprio quest'ultima dopo un paio d'ore di ricerca a trovare quello che cercavano ma sfortunatamente non era proprio come lo ricordava in quanto si trattava per lo più di un racconto quasi fiabesco che narrava di un portale del tempo e della magia di luce, la strega sospirò avvilita: "Niente. Abbiamo perso solo tempo".
"Non abbiamo perso tempo, abbiamo iniziato a crederci cercheremo ancora" tentò di rassicurarla Severus.
"Cosa cercheremo? Non sappiamo nemmeno cosa stiamo facendo!" ringhiò Hermione irritata.
"Mi dispiace interrompere questo momento di confidenze coniugali ma guardate qui" li interruppe Priscilla mostrandogli il libro: "Se all'inizio di ogni capitolo pratico un revelio appaiono una serie di numeri, vale anche per il capitolo che parla del portale del tempo. Queste pseudo fiabe potrebbero celare davvero gli incantesimi di cui narrano, resta da capire a cosa si riferiscono questi numeri".
Hermione si animò di colpo mentre Severus esaminava accuratamente il libro ed incantava una piuma affinché trascrivesse quei numeri.
Le due streghe lo osservavano impazienti e dopo un tempo che parve interminabile il mago chiuse il libro mentre la piuma si posava con leggerezza sul foglio di pergamena: "I numeri si riferiscono a volumi o capitoli di volumi che si trovano nella sezione riservata della sezione proibita".
Le due streghe sgranarono gli occhi, "E di cosa so tratta?" fu Priscilla la prima a parlare.
"Di una sezione di cui sono a conoscenza solo il preside di Hogwarts e il ministro, si tramanda 'il segreto'" liquidò Severus.
"E quindi?" chiese Hermione.
"Aspettatemi qui" disse il mago avviandosi verso la porta.
***
I cinque tomi che portò Severus erano antichissimi, polverosi, scritti in rune gaeliche e per finire incantati cosicché i tre dovettero ingegnarsi per tradurli alla vecchia maniera.
Quando la pendola batté due rintocchi Priscilla si stiracchiò sentenziando: "Io mi ritiro, non riesco più a concentrarmi adeguatamente ma abbiamo tutto il week end", si alzò si tolse i tacchi vertiginosi e raggiunse l'uscita dopo aver augurato la buonanotte; Severus le rispose mentre Hermione rimase a fissarla come se la vedesse per la prima volta sempre coi sui modi glacialmente educati che sfiorano una perfezione inumana, in tanti anni non mi è mai apparsa così normale come ora mentre se ne va scalza.
"Hermione" la voce del marito la distolse dai suoi pensieri: "È tardi, forse è meglio continuare domani".
"Si hai ragione" disse distrattamente chiudendo il libro e alzandosi in piedi.
"Mi dispiace".
Le due parole la colsero di sorpresa lasciandola atona per qualche secondo: "Dispiace anche a me, non pensavo quello che ho detto".
Il mago si lasciò sfuggire un ghigno sarcastico: "Non ha importanza, conta solo Kathryn e Jordan. Spero solo che in futuro riusciremo ad avere rapporti civili".
La strega lo guardò interrogativa: "Come? Mi stai lasciando?".
"E come potrei tu mi hai già lasciato" le rispose amaro Severus.
Hermione strabuzzò gli occhi alzando le braccia al cielo: "Per essere un grande mago a volte sei veramente sciocco! Così io ti avrei lasciato?! Io sto male come te, è sempre stato tutto facile nel nostro matrimonio ma ora ci troviamo ad affrontare una difficoltà che spezzerebbe chiunque, vacillare è umano ma non per questo ho smesso di amarti..." non concluse la frase perché con una mossa fulminea Severus la attirò a sé, un braccio a cingerle la vita e l'altro avvinghiato tra i sui capelli mentre la stringeva.
"Anch'io ti amo, stavo impazzendo al pensiero di averti persa" nell'udire quelle parole che a stento trattenevano la commozione anche Hermione lo strinse forte.
"Sei uno sciocco Severus Piton, credi davvero che potrei lasciarti proprio ora che ho più bisogno di te...sono solo arrabbiata, col mondo, col fato, con tutti perché rivoglio Kathryn con tutta me stessa ma non so come farla tornare" confidò la strega mentre qualche lacrima andava a bagnare la camicia nera.
 
  
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