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Autore: Servallo Curioso    01/08/2009    1 recensioni
Ham è un dio che vive in un pantheon fatto di ruoli assurdi. Lui, comunque, si sente costretto a quel ruolo fatto di studio e ricerca; privo di azione, fama ed esperienza. Non è capace di accettare la sua natura così impulsiva e sognante, all'opposto del suo ruolo: l'archivista che passa l'eternità nelle sue stanze. Conosce gli dei, conosce la storia, conosce qualsiasi cosa scritta fino a quel momento: ma non conosce il brivido di provare quelle avventure tanto sognate sulla propria pelle. Quando l'occasione finalmente si presenta, Ham, capisce di non essere adatto a quel genere di storie: quelle con l'azione, la paura della morte e il fragore delle armi di sfondo. Questa volta, però, non potrà decidere di ritirarsi: è scoppiata la guerra.
Genere: Drammatico, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Act.3 – L'epilogo degli Intoccabili
Ma se voi ci pensate bene: tutto ciò non ha senso.
Perché allora sono morti i miei fratelli?”

Capitolo 27 – In memoria dei morti

Quel giorno mi risvegliò Chube.
Mi accompagnò, forzandomi, da tutti i cadaveri. Secondo lei era giusto che io acquistassi le loro memorie prima che fosse tardi per farlo. Io mi ribellai per la stanchezza, ma sapevo che aveva ragione.

Finito quel lavoro dormii per quattro giorni.
Avevo bisogno di mettere in ordine tutto ciò che sapevo, abituarmi a quella nuova condizione.
Avevo accumulato una conoscenza così vasta che mi sentivo diverso, cambiato. Molto più potente e forte, molto più simile a Ham.
In cinque erano sopravvissuti; solo in cinque: Katyana, Manius, Maonis, Chube e me.
Con rispetto e addolorati bruciammo tutti quei corpi. Nessuna tomba per un dio, solo cenere che viaggia nel cielo verso una terra distante. Ci sembrò la cosa più giusta.
Ci riunimmo un'ultima volta nella grande stanza dove si era tenuto il consiglio. Manius sorrise vedendola priva di tetto, Katyana la rimproverò. Insieme a noi c'era anche Niel e Nima. Ormai quello non era più un luogo sacro. Non aveva senso riservarlo a un pantheon che aveva smesso di esistere.
Discutemmo a lungo su cosa sarebbe dovuto accadere.
Ormai non aveva neppure senso rimanere delle divinità.
Alla fine trovammo un accordo. Gli dei avrebbero smesso di esistere. Nessuno di noi si sarebbe più professato come tale. Gli esseri umani, mutevoli, ci avrebbero presto dimenticato.
Ci saremmo divisi, mascherandoci in quel mondo così vasto e prendendo strade differenti.

Ci rivedremo fra cento anni nelle rovine di Knossa” esordii prima della fine dell'incontro.
E cosa ci diremo?” soffiò Manius sarcastica. “Insomma, se ci dimettiamo da divinità non dobbiamo più interessarci a questo mondo, no?”
No”. Rispose Chube tranquilla, mentre posava la sua tazza fumante di tè. “Noi abbiamo ancora molte responsabilità. Fino a che sarò in vita voglio badare a questo mondo”.
Allora perché smettiamo si essere divinità? Non è la stessa cosa?” sbottò la dea delle passioni.
Maonis saltò sul tavolo per attirare l'attenzione di tutti. “Io non ho il coraggio di professarmi dio dopo tutto questo; inoltre se rimaniamo anonimi possiamo agire meglio”. Io rimasi in silenzio. Non capivo granché i loro pensieri.
Un gatto che parla non sarà mai anonimo” intervenne Niel attirando su si sé l'ira di un felino infuocato. Maonis lanciò un'occhiata irritata, l'altro sembrò spaventarsi.
Non importa ciò che faremo” sospirai. “Riunirci servirà per rivederci, salutarci, sapere cosa abbiamo fatto in questo lungo periodo”. La mia affermazione sembrò mettere tutti d'accordo.
Annuirono.
Ham” iniziò Katyana, rimasta in silenzio per l'intera seduta. “Tu devi fare attenzione. Hai un onere da portare, qualcosa che noi non possiamo capire. Possiedi tutti i nostri fratelli, o almeno le loro memorie dentro di te. Non dico di parlare di loro alle genti ma solo di sopravvivere”.
Abbassai lo sguardo. Quanta gente me lo aveva detto negli ultimi tempi?
Sopravvivi per tutti loro”.
La seduta si sciolse.
Ce ne andammo, lasciando che il Palazzo crollasse privo ormai di energia. Scivolò verso il suolo, inabissandosi al largo delle coste occidentali.
Noi ci lasciammo.
Cento anni sono tanti, anche per me. Non c'è stato dio morto di vecchiaia, dunque saremmo giunti a quell'età senza preoccupazioni, ma avrei dovuto trovare qualcosa da fare.
Niel rimase con me e la sacerdotessa pure.
Prima di partire per un ultimo viaggio compii un rituale che era apparso nella mia mente. Non posso dire con certezza chi era stato a insegnarmelo ma posso sospettare Miun o il Grande Padre. Ci dirigemmo sulle montagne di Quera, in una grotta accogliente e sicura.
Una formula, un sigillo e il nostro sangue.
Così anche lei sarebbe riuscita a superare cento anni senza invecchiare. La lasciammo al suo villaggio, così che narrasse dell'ultima rovinosa guerra che aveva ucciso tutti gli dei. Sarebbe stata abbastanza abile da non far scatenare il panico, inventandosi qualcosa di convincente. Da lì la notizia si sarebbe espansa, giungendo ovunque nel continente.
Voci diverse, versioni contrastanti avrebbero fatto cadere il Palazzo e i suoi abitanti nell'oblio.
Io e il ragazzo partimmo. Io ora volevo solo mettermi in pari con il lavoro arretrato.
Cento anni sarebbero bastati per scrivere tutto ciò che avevo appreso?


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Così termina.
Deludente, ve?
Comunque ci metterò nuovamente le mani sopra per sistemarlo in alcuni punti. Devo rattopparlo.
Credo che tornerò su questa storia tra un mese, o forse due, così che sia più facile evidenziare oggettivamente gli strafalcioni.

Ringrazio
Kanako91, che ha seguito questa storia fedelmente aiutandomi con il proprio betaggio spietato. .
Ayame, che si è fermata al capitolo 3 (?), ma noi la apprezziamo comunque X°D.
J.J.Blanche87, che ha aggiunto la storia tra le seguite.
Manny, che mi ha ispirato un personaggio e mi ha sopportato nei miei scleri.
Sakuraenn, che ancora deve arrivare alla fine ma ce la farà xD
Writer92, che non ha letto la storia ma mi ha aiutato durante un blocco per la parte finale.
Targul, che l'ha aggiunta tra le preferite, e mi auguro anche letta xD

Inoltre ringrazio tutti coloro che hanno letto, provato a leggere o semplicemente aperto questa storia. Che vi sia piaciuta o meno vi ringrazio perché arrivare alla fine è stata per me una cosa impegnativa.
Non posso fare a meno di ringraziare Katy che l'ha letta anche senza essere membra di questo sito e che mi ha minacciato se facevo morire i suoi personaggi preferiti (oltre che insinuare che Lorissy è gay ùwù).
Un saluto a tutti coloro che, nel bene o nel male, mi hanno ispirato per questa accozzaglia di parole che dovrebbero avere un senso.
Se volete aggiornamenti, commentare o farmi una visita mi trovate nel mio blog, oppure cliccando sul mio nome sui su Efp ùOù
Bye bye.

   
 
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