Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Jack2700    22/11/2019    0 recensioni
Un guizzo mentale, e il direttore si ritrovò in piedi sulla cerchia di mura esterna sul lato ovest, di fronte al paesaggio appena rischiarato dal pallido sole del pianeta. Riusciva a vedere con chiarezza tutta la valle che li separava dal grande lago tanto amato dai ragazzi nel periodo caldo, e le rupi dei monti dai quali si aveva una vista mozzafiato della struttura.
“Là in fondo.” La voce di Clara risuonò alle sue spalle, alzandosi sopra le imprecazioni di Martha, i bisbigli preoccupati di Camilla e il parlottare concitato di Drake e Walker, impegnati già a elaborare strategie.
Una voce profonda rimbalzò tra le rocce: “Eccomi! Come promesso....”
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Il tuo prezzo è un appuntamento?!” ripeté Clara per l’ennesima volta, ancora scioccata per la faccia tosta.
“Te l’ho già detto: sei uno schianto, quindi sì. O un’uscita romantica, solo te ed io, oppure un milione e mezzo di Lame”
“Non ti daremo mai una cifra del genere! Puoi comprarci una vila! Vero che è folle, Jack?....Jack?”
L’interpellato stava cercando qualcosa nella sua sacca, e dopo qualche istante, ne estrasse una roccia verdastra, delle dimensioni di un pugno, e la poggiò sul tavolo: “Questo è il minerale grezzo da cui gli Skyrosiani, i Sìltren dell’aria, ricavano il Matiom, che come ben saprai è uno dei metalli più duri della galassia, usato per le migliori armi e i componenti fondamentali delle astronavi. Al mercato nero, questo sassetto vale tre o quattro volte quello che mi hai chiesto. Abbiamo un accordo?”
Gli occhi di Straks si illuminarono, l’iride da castano divenne gialla, rivelando la natura elettrica dei suoi poteri.  “Andata! C’è solo un piccolo, trascurabile dettaglio…la mappa per ciò che state cercando…potrebbe non essere in mio possesso, attualmente…”
Non fece in tempo a finire la frase, dato che il ragazzo alto e slanciato si ritrovò sollevato da terra, sostenuto solo dalle braccia muscolose di Blacken, che avvicinò il viso a quello del fuorilegge. “Non ti conviene scherzare con noi, bimbo, se non vuoi fare una brutta fine”. Straks venne lasciato andare, e con gli occhi di tutti puntati addosso, si risistemò la giacca di pelle. “Rispetterò la parola, non dubitatene. Devo solo recuperare la merce da un mio conoscente, non ci vorranno più di un paio d’ore” “Sbrigati.” Il tono di Blacken non ammetteva repliche, e Straks non volle rischiare oltre, uscendo dal locale in cui si erano seduti per parlare.

Un prato. Un picnic. Mi passa una fetta di dolce. Una torta fatta da lui. Squisita. Gli sorrido, e quando vedo che ricambia, mi sento sciogliere l’anima. Finiamo di mangiare. Chiacchieriamo del nulla, gustandoci la compagnia. Restiamo in silenzio, assorti, quando un albero nasce, e dopo pochi minuti, raggiunge le dimensioni di una quercia centenaria. Siamo su Gaja, dopotutto. Quando non sopporto più l’immobilità, mi alzo e corro via, ridendo. Si lancia all’inseguimento, correndo e teletrasportandosi affianco a me. Mi alzo in volo. Pessima idea, è nato su Skyros. Immediatamente mi blocca tra i venti, mentre mi abbraccia da dietro. Mi bacia sul collo. “Presa!”. Ci teletrasporta nuovamente sulla coperta. Ora è sopra di me, e mi bacia. Chiudo gli occhi e ricambio. Ci separiamo. È senza fiato. Buffo, per un nativo dell’aria. Ridacchio. “Che ne dici se…”. “Sì”. Non gli lascio finire la frase, so quello che sta per dire. “Se andasse male…”. Si rabbuia. “Siamo Immortali. Sarà per sempre” gli dico. Mi bacia di nuovo.
“Camilla? Togliti quel sorriso ebete dalla faccia!” Walker non era per niente di buon umore.
“Ho un fidanzato! Non mi ricordo come si chiami, né dove sia ora, ma ce l’ho!”. Le ragazze iniziarono a parlare fittamente tra loro, discutendo della novità.

Dopo circa tre ore, durante le quali Camilla aveva supplicato Blacken di farle tornare interamente la memoria, analizzato con Clara e Martha i più minimi dettagli del ricordo, speculato su dove avrebbe potuto essere ora il suo fantomatico ragazzo, a Walker venne in mente la domanda giusta: “Ma quindi…ci sono altri Immortali oltre a noi?”
Tutti si paralizzarono a questa intuizione, ma Straks arrivò in quel momento al tavolo, causando un’occhiata da parte di Blacken che poteva significare solo “Più tardi”.
Il Sìltren aveva, in aggiunta a quando se n’era andato, un occhio nero e una pergamena in mano. Stancamente la porse a Jack, che si mise a leggerla. Mormorando un incantesimo, continuò la lettura, mentre compariva a mezz’aria la figura tridimensionale di un’isola dalle coste frastagliate, tutta coperta da una fitta foresta, con al centro un’unica montagna innevata. Comparve anche una X rossa in un punto della vegetazione. “Allora…nel luogo segnato, a quanto dice questa pergamena, si dovrebbe trovare un tempio, dove si trova qualcosa di abbastanza potente da scacciare la Stella Nera, o quantomeno renderla innocua, salvando così Drake. Ma non è così semplice…Di fatto sembra che questa simpatica isoletta si trovi in un limbo extradimensionale, non proprio una passeggiata da raggiungere; non impossibile, ma molto difficile e pericoloso. Quando vogliamo andare?”
Sui volti dei suoi compagni comparve un ghigno esaltato: era da decenni che non partivano pe runa missione che fosse anche una sfida. Ma qualcuno non era proprio d’accordo: “Datemi almeno una settimana per prepararmi, allenarmi…riprendermi…” disse Straks, ancora ansimante da qualsiasi cosa aveva dovuto fare per recuperare quel manufatto. “Non ha tutti i torti, dobbiamo trovare i supplenti per le lezioni, attivare le difese automatiche della Base…” Camilla riuscì a sciogliere la tensione, e tutti si avviarono al portale del teletrasporto pubblico.

“MARTHA!!!!” il grido di Camilla rimbombò per tutto il corridoio. “Dai, era solo uno scherzo!”. La ragazzina, che dimostrava quindici anni appena, non aveva un’aria pentita. “Inizia a correre!”. Dalla porta uscì la vittima, che appariva come una ragazza sulla ventina, con solo un asciugamano a coprirla “Ora te la farò vedere!”. Senza neanche concentrarsi, attinse al suo potere innato, murando Martha in pareti di roccia. “Non osare mai più farmi diventare fredda l’acqua della doccia! O farò ben di peggio quando sarai tu lì dentro!”. Ridendo, Martha comparve dietro l’amica, dandole una pacca sulla spalla, per poi sparire nuovamente.
“Appena Camilla sarà presentabile finiremo di discutere i dettagli per domani”. Jack stava osservando con fare paterno, in parte severo e in parte divertito, la sorella, che in quel momento stava prendendo da bere per tutti. Dopo qualche minuto, col gruppo al completo, Straks iniziò a parlare di provviste da portare, equipaggiamento da comprare, ma si interruppe quando gli altri scoppiarono a ridere. “Siamo tra gli esseri più potenti della galassia, non abbiamo bisogno di curarci troppo di questa parte della spedizione”.
“Ma quindi volete andare senza nulla? Nello spazio aperto?!”
“Certamente no. Ovvio, non avremmo grossi problemi, ma ci stancheremmo parecchio. Quindi abbiamo già una navicella modulare pronta a lunghi viaggi, completa di provviste e della migliore tecnologia a nostra disposizione. La Base non è solo una scuola e un centro di addestramento per i giovani Sìltren, ma è uno dei migliori centri di ricerca in ogni campo della conoscenza, quindi siamo parecchio avanti rispetto anche in confronto ai singoli governi planetari” replicò Walker.
“va bene, ve lo concedo. E una volta là come ci muoviamo?” “A piedi. Abbiamo intenzione di studiare un ambiente così insolito” rispose Clara “E poi non sappiamo cosa ci aspetta, quindi meglio procedere con calma”. “Bella e intelligente, proprio il mio tipo. Sicura di non volermi concedere un appuntamento?”
Dieci minuti dopo Jack e gli altri stavano ancora cercando di liberarlo dalle radici che lo avvolgevano, ma con scarsi risultati.

Quella sera, dopo che tutti erano andati a dormire, Jack convocò il suo miglior allievo nel suo ufficio.
“Devo assentarmi dalla Base per qualche giorno, ti lascio il comando. Pensi di potercela fare?”
“Certo mister!”. Il ragazzo, che dimostrava circa diciott’anni, sorrideva.
Sono alle rovine di Luxor, la città capitale del regno della luce, sul pianeta omonimo. Entro nel tempio. Ci sono formule di incantesimi potenti sulle pareti. Inizio a memorizzarle. Una sfera di fuoco mi manca per un soffio. Mi volto per fronteggiare il nemico. Ho di fronte un bambino. Avrà diec’anni, più o meno. Me ne lancia un’altra, e contemporaneamente solleva il terreno sotto di me. Blocco l’attacco. Mi lancia un fulmine. Lo assorbo. Mi teletrasporto dietro di lui e lo immobilizzo. Diventa di luce pura. Intangibile. “Come fai?! Nessuno ha quel potere da secoli!”. “Davvero?” risponde con la sua voce squillante. “Certo! E per di più controlli anche gli altri poteri. Non sono in tanti a saperlo fare. Si chiamano Elnessiarm, quelli come te.”. “El-nes-si-arm”. “Esatto! Se vuoi puoi venire con me. Avrai una casa, e ti insegnerò un sacco di cose interessanti.”. titubante, si ritrasforma, e s avvicina a me. “Io sono Jack. Tu come ti chiami?”. “Dynkal” risponde. Mi sorride.
“Come ricompensa ti insegnerò quello che vuoi al mio ritorno.” . ”Evvai! Finalmente imparerò a creare tornado!”. Alzando gli occhi al cielo, Jack annuì, e congedò l’eccitatissimo studente.
Sospirando, si mise le mani sugli occhi, per poi prendere da un cassetto della scrivania una sfera di metallo lucido, iniziando a lavorarci sopra.

Il mattino dopo, finiti tutti gli ultimi controlli, salirono sulla navicella e partirono.
“Ma dove stiamo andando, esattamente?”. “Ma quanto parli!”. Walker si girò verso Straks. “Dobbiamo creare un portale, ma dato che questo creerà un effetto smile a quello di un buco nero, andiamo verso i confini della galassia, lontani da pianeti abitanti, per evitare possibili danni. Così le uniche vittime eventualmente saremo noi. O meglio tu, dato che noialtri siamo Immortali.”. Straks, ora con gli occhi vitrei, tornò al suo posto.
Clara, intenerita, posò una mano sulla sua spalla. “Vedrai che non ci saranno problemi, te lo assicuro”. Un timido sorriso da parte di entrambi
Tutti si girarono quando si sentì un tonfo proveniente dalla cabina di Jack. “Tutto ok!”. La voce era attutita da qualcosa, a parte la porta. “Serve una mano?”. “Non aprite la porta!”. Il tono quasi isterico fece desistere anche Martha, solitamente la meno incline a dar retta al fratello.
Qualche minuto dopo Jack uscì, con un sorriso da un orecchio all’altro. “Beh? Che era prima?”. “Sorpresa!”.  E si chiuse in un assoluto silenzio, con una faccia che esprimeva soddisfazione da ogni poro.
Blacken uscì dalla cabina di pilotaggio “Mancano ancora diverse ore. Se mangiassimo qualcosa?”. Clara si mise subito all’opera, e Jack si offrì per darle una mano. Nel giro di una decina di minuti, un profumo di cibo si diffuse nell’aria, svegliando Straks da suo guardare imbambolato i movimenti di Clara. “Si mangia?”. “Ancora un attimo”.  Qualche minuto dopo si sedettero tutti a mangiare quello che i “capi famiglia” avevano preparato: stufato di manzo con le verdure dell’orto di Clara, che essendo regina di Gaja, se ne intendeva di botanica, e gelato fatto in casa. Per un po’ si sentì solo il suono delle posate contro i piatti, finchè Jack non si rivolse a Straks: ”Ti va di raccontarci qualcosa  della tua famiglia?”. L’interpellato smise di sorridere, e spostò lo sguardo sul suo piatto ormai mezzo vuoto. “Mia madre era di Volta, e da lei ho ereditato il mio potere. Non ho mai conosciuto mio padre, ma la mamma diceva sempre che era un uomo potente, un ottimo guerriero, e di elevato rango sociale. Non ho idea del suo aspetto, nome o nemmeno pianeta d’origine. Mia madre invece…era gentile con tutti, aiutava chiunque avesse bisogno. Vivevamo in un quartiere povero, governato dalla criminalità organizzata. E per questo attivismo di mia madre, quando avevo tredici anni., l’hanno…”. Fece una breve pausa. “Poi me ne sono andato. Su Pyro ho iniziato ad interessarmi di contrabbando, e ora sono dei maggiori…affaristi del settore”. Il silenzio si protrasse fino a quando Walker non si rovesciò il bicchiere addosso, scatenando l’ilarità di tutti, e riavviando un’allegra conversazione.
 
“Ci siamo”. Un paio d’ore dopo la navicella si fermò in mezzo al nulla più totale: avevano passato da un pezzo l’ultimo pianeta abitato della Galassia Omega. “Ripassiamo il piano!”. Jack aveva ripreso il solito tono gentilmente autoritario. “Ora dovrete incanalare la vostra energia in me, perché l’incantesimo necessario ad aprire questo portale è davvero potente, e quindi dispendioso. Se riusciremo ad aprirlo, vedremo poi, dato che non abbiamo altre informazioni. Obiezioni?”. Clara osservò Straks, che benchè avesse la fronte corrucciata, guardava determinato Jack. “Perfetto, procediamo!”.
Straks allacciò la cintura, mentre gli Immortali ancora una volta si trasformarono: cinque figure bianche e una nera, che emettevano luce propria, e che facevano crepitare l’aria di energia e potere; in ginocchio, ad occhi chiusi, Jack iniziò a recitare la sua cantilena, in una lingua che solo Blacken avrebbe saputo identificare. Gli altri compagni iniziarono a trasferire l’enorme energia della loro vera forma al fratello.
Fuori dalla nave, una scintilla di luce si accese, ingrandendosi a ritmo dell’incantesimo fino a diventare un enorme disco luminoso. Poi iniziò ad attirare la nave, che insieme ai suoi passeggeri scomparve da quel settore di universo.
 
 
--Angolo autore--
Ciao! Ecco a voi il terzo capitolo, ed un nuovo personaggio! 
Arriveranno sulla famigerata isola? Riusciranno a trovare qualcosa per salvare Drake? Riuscirà Straks a conquistare Clara?
Per sapere questo (forse) e altro (di sicuro), dovrete aspettare il prosismo capitolo!
Spero che vi stia piacendo, ditemi nelle recensioni cosa va e cosa no!
Alla prossima!
Jack
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Jack2700