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Autore: Shade Owl    24/11/2019    2 recensioni
Orlaith Alexander ha scoperto di non essere solamente una violinista estremamente dotata, tanto da guadagnarsi un esclusivo contratto con la Lightning Tune Records, ma anche di avere dei poteri incredibili, legati alle sue emozioni e alla sua musica. Tutto ciò però ha attirato le mire di potenti stregoni che hanno tentato di usare il suo potere per scopi malvagi, cosa che l'ha obbligata a lottare per salvare se stessa e le persone a cui vuole bene.
Quasi un anno dopo questi avvenimenti, la vita scorre tranquilla per lei, ormai lontana dalle luci della ribalta e dalla magia, e il suo unico obbiettivo è laurearsi e diventare una persona come tutte le altre, dimenticando il proprio dono, troppo pericoloso per essere usato con leggerezza.
Tuttavia, Orlaith ignora gli eventi che, in un luogo lontano, sono già in moto e che presto la raggiungeranno, portandola a scoprire un mondo per lei tutto nuovo e pericoloso, ma anche le risposte che per molto tempo ha ignorato: da dove viene la sua magia? Cos'è lei, realmente? E perché non ha mai incontrato nessun altro con le sue capacità?
Ma soprattutto... saprà affrontare quello che le riserva il destino?
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Epic Violin'
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La prima cosa che successe fu che Keith sferrò un pugno direttamente in faccia a Allwood, spedendolo lungo disteso a terra.
- Ragazzo!- protestò Nightmare.
- Che c’è?- chiese lui - Non l’ho ancora legato!-
Il Comandante sbuffò, mentre Rin roteava gli occhi al cielo.
- Beh, dopo quello che vi ha fatto passare l’avrei fatto anch’io.- concesse Timmi - D’accordo, quindi è tutto sistemato. Vi apro un portale per il rientro?-
- Sarebbe una cosa gradita.- rispose Nightmare, annuendo - Grazie del tuo aiuto.-
- Figurati.- rispose Timmi, scrollando le braccia.
- In piedi, tu!- sbottò Keith, afferrando Allwood per il colletto e costringendolo a rimettersi in ginocchio, mentre un gigantesco livido gli si allargava rapidamente sullo zigomo, dal quale colava un po’ di sangue.
Orlaith incrociò di nuovo il suo sguardo disperato, ma non mantenne a lungo il contatto visivo: non si pentiva della sua decisione, ma non vedeva l’ora di liberarsi definitivamente di lui.
- Vorrei ringraziarti ancora, Orlaith.- disse Nightmare, tendendole una mano - E scusarmi per i problemi che ti abbiamo creato.-
- Non credo che siano dipesi da voi.- rispose lei, stringendogliela - Forse anche io devo ringraziarvi. Non sarei riuscita a farcela, da sola.-
Lui non commentò, mentre Timmi alzava la mano. Da essa partì un piccolo dardo di scintille che iniziò a roteare pigramente alcuni metri più in là, assumendo l’aspetto di un vortice azzurro pieno di piccole saette e luci scintillanti.
- Vado avanti io.- annunciò Nightmare - Annie, i miei saluti anche a te.-
Annie gli sorrise con aria incerta, facendo un saluto stentato con le dita.
- Sì… non prenderla nel modo sbagliato… ma spero che non torniate a trovarci troppo presto.-
Nightmare ridacchiò, scuotendo la testa.
- Vedremo. Timmi, posso parlarti un momento prima di andare?-
Si allontanarono insieme, diretti verso il portale, mentre Rin, Nova e Keith salutavano le ragazze a turno, con Dran che aiutava il Kolak a sorvegliare il prigioniero, ancora intontito dalla perdita di poteri e dal pugno ricevuto.
- Cosa c’è?- chiese Timmi, quando furono abbastanza lontani.
- Vorrei che scambiassi due parole con Orlaith.- disse - Ha un grave conflitto interiore a causa dei suoi poteri, e visto che da ragazzo hai passato un periodo simile pensavo che potessi aiutarla a prendere una decisione.-
- Decisione? Aspetta, vuole perdere i poteri, per caso?- chiese.
- Non dirmi che non avevi pensato anche tu di toglierglieli.- disse Nightmare - Anche a me è passato per la testa, all’inizio. Dopo quello che abbiamo vissuto con Zelith è normale diffidare dei Trascendenti, ma lei è molto diversa. Merita di imparare a controllare a fondo le sue capacità, secondo me.-
Timmi esitò, grattandosi la testa e scoccandole un’occhiata mentre abbracciava Rin.
- Beh… non la conosco.- ammise - Ma mi fido di te. Se pensi che valga la pena fare un tentativo…-
- Lo penso. Parlando in modo prettamente pragmatico, sarebbe un’alleata insostituibile per tutti noi.-
- Già, sempre tutto cuore, tu… vabe’, allora vedrò cosa posso fare.- rispose Timmi - Salutami Rowel, e digli che mi deve la rivincita a scacchi.-
- Timmi, vuoi capirlo o no che come scacchista fai pena?- sospirò Nightmare - L’unico giocatore peggiore di te era Zelith.-
- Non rompere, Uomo di Latta!- sbottò lui, allontanandosi con le mani affondate nelle tasche.

Gli Xenonauti abbandonarono la scena con poche altre parole, agitando le mani verso le ragazze in segno di saluto, a parte Keith che le teneva saldamente addosso a Allwood, al quale aveva legato i polsi con un laccio e lo sospingeva verso il portale senza molti riguardi.
- Addio, allora.- disse Orlaith, prima che seguissero Nightmare dall’altra parte - Abbiate cura di voi.-
- Anche voi due.- disse Rin, sorridendo a lei e Annie - Buona fortuna.-
- Fortuna? Si sono liberate di lui, cos’altro serve?- sogghignò Keith, scuotendo Allwood come un sacco di patate.
Lui non replicò, lanciando un ultimo sguardo a Orlaith, che si voltò ostinatamente verso un punto qualsiasi. Non sapeva cosa provava di preciso al pensiero di vederlo sparire in un portale dimensionale diretto verso chissà quale destino, ma era certa di una cosa: non voleva vederlo mai più.
- Ti amo.- disse a sorpresa Allwood.
Sentendo queste parole, Orlaith chiuse gli occhi, lottando per non piangere. Allwood non se lo meritava.
- Tu non sai cos’è l’amore.- rispose.
- Hai sentito la signora.- grugnì Keith, spintonandolo.
Lo scaraventò nel portale, seguendolo senza dire un’altra parola. Subito dopo anche Rin e Nova gli andarono dietro, lanciando un’ultima occhiata alle ragazze e facendo ancora un cenno. Poi il vortice di scintille si richiuse alle loro spalle, svanendo senza lasciar traccia.

Timmi sospirò stancamente, dando una pacca al proprio cane, che gli strofinò il naso contro la gamba, sbavando tutto contento.
- Bene… con questo abbiamo finito.- disse - Tuttavia c’è ancora qualcosa di strano in città, lo percepisco chiaramente. Potrebbero servire alcuni giorni perché la gente torni alla normalità… non so cosa sia, né perché abbia colpito i cittadini e non noi, ma Nightmare sa essere persuasivo… Allwood canterà presto, e sapremo di che si tratta.-
Annie annuì lentamente, guardando tuttavia Orlaith, che aveva ancora gli occhi serrati.
- Stai bene, tesoro?- le chiese, mettendole una mano sulla spalla.
Lei assentì a sua volta, strofinandosi gli occhi con energia.
- Questa è l’ultima volta che Allwood mi fa stare così male.- disse - Quindi sì… sto bene. Anzi, benissimo.-
- Già… una bella liberazione.- commentò Timmi, incrociando le braccia - Annie, per favore, devo parlare un attimo con la tua amica. Non ci vorrà molto, te la restituisco subito così com’è, prometto.-
La ragazza esitò un momento, guardando Orlaith, che le fece un cenno rassicurante col capo. Senza dire niente, malgrado l’espressione a metà tra il preoccupato e il confuso, Annie si allontanò di qualche passo, indietreggiando fino a che non incespicò in un solco nel terreno scavato dagli incantesimi del combattimento. A quel punto agitò le braccia per restare in piedi e decise di girarsi, dirigendosi verso una vetrina distrutta senza parlare, rossa in viso.
- Deve volerti bene.- disse Timmi.
- Annie è la mia migliore amica da una vita.- disse Orlaith - Le voglio bene anch’io.-
Lui sorrise, comprensivo.
- Nightmare mi ha detto del tuo conflitto.- spiegò senza altri giri di parole - Stai pensando di sopprimere i tuoi poteri?-
Orlaith non rispose, lo sguardo che correva verso il rigonfiamento della sua giacca che era la custodia del pugnale. Timmi ci mise sopra la mano, sorridendole ancora.
- Sarebbe facile.- disse - E totalmente indolore, anche se rimarresti stordita per un po’. O almeno credo, non ho mai provato. L’ho solo fatto ad altri.-
- E non tornerebbero più?- chiese.
- Mai più. Saresti come la tua amica… normale.-
- Sento che però non sei d’accordo.-
Timmi annuì, smettendo di sorridere.
- Non lo sono, è vero. Lo ammetto, ho qualche pregiudizio verso i Trascendenti, ma è per via di ciò che ho passato con Zelith. E tu non sei Zelith.-
- No, non lo sono.- rispose lei - Non farei mai cose del genere, non potrei. Non ho nemmeno riportato in vita il mio amico, e Dio sa se lo vorrei.-
- Ed è per questo che preferirei non toglierti i poteri.- disse Timmi - Da un punto di vista strettamente strategico, allearsi con l’ultima dei Trascendenti sarebbe un gran colpo per l’Alleanza, e nessuno obbietterebbe, su questo non ho dubbi. Da un punto di vista umano, invece, non voglio che tu faccia questa scelta.-
Orlaith si accigliò.
- Non vuoi?- ripeté - Ora è una tua decisione?-
- Ovviamente no.- ammise Timmi - Ma so con estrema precisione cosa stai passando. Devi sapere che io sono un mezzodemone.-
- Un… cosa?-
- Un mezzodemone. Dentro di me c’è un Demone Maggiore della Rabbia, e in passato è stato molto difficile per me capire chi fossi davvero.- le raccontò - Per un periodo provai a rinunciare ai miei poteri, anche, ma non funzionò, e dovetti riprendermeli. Senza fu persino peggio.-
Orlaith abbassò lo sguardo, stringendosi le braccia attorno al corpo.
- Cosa stai cercando di dirmi?- chiese - Che senza la magia la mia vita peggiorerebbe?-
- Non migliorerebbe.- corresse lui - Inoltre, c’è un’altra cosa che dovresti sapere.-
- Ovvero?-
- Nightmare ti ha parlato delle Sentinelle?-
Lei scosse la testa, tornando a guardarlo.
- No. Cosa sono?-
- Guardiani. Protettori che vegliano sulla loro realtà.- spiegò lui - Ogni realtà ha la sua Sentinella dell’Avvenire, il cui compito è difendere la vita, garantire l’Esistenza. Alcune lo fanno personalmente, e altre insegnano ad altri come fare, come ha fatto mio padre con me, dirigendone le azioni. Tu oggi ti sei assunta tale ruolo, e se rinunciassi non rimarrebbe più nessuno a difendere questa realtà.-
- Difenderla da cosa?- chiese - Allwood non può più minacciarla. Non c’è rimasto nessuno.-
- Ci sarà sempre qualche pericolo.- obbiettò lui - E le persone come noi si addossano sistematicamente l’onere di scongiurarli, perché è nostro dovere in quanto dotati della forza necessaria.-
- Quindi secondo te dovrei farlo da sola?- chiese Orlaith.
- Non sarai mai veramente da sola.- rispose Timmi, scuotendo la testa - Anche se ci chiamiamo “Alleanza”, in realtà siamo il Corpo delle Sentinelle. Siamo tanti, e ci sosteniamo a vicenda, gli uni con gli altri, e ora anche tu ne sei parte. Tornerò qui presto con una copia delle leggi, e ti aiuterò a comprendere cosa significa essere una di noi. Potrai sempre chiederci aiuto se mai lo riterrai necessario, e dire la tua sulle nostre leggi, in quanto massima autorità magica del tuo mondo. Inoltre i Trascendenti come te possono togliere o donare poteri a chiunque, a propria discrezione e di qualsiasi genere, anche a persone che non li hanno mai avuti prima. Potresti ricostruire da sola l’intera comunità magica, se lo volessi, una volta imparato come si fa.-
Orlaith fece vagare il suo sguardo fino ad Annie, in piedi vicino alla vetrina distrutta con Dran, che li guardava con una punta di apprensione. Il pensiero che le attraversò la testa, tuttavia, durò poco: non se la sentiva di caricare la sua migliore amica di una responsabilità come quella.
- Limitati a pensarci su.- continuò Timmi - Datti tempo. Abituati alle tue capacità, cerca un modo per conviverci che non sia reprimerle del tutto. Se poi non cambierai idea ne riparleremo.-
Orlaith annuì lentamente, inspirando a fondo.
- Va bene.- disse - Grazie. Immagino che ci rivedremo presto, quindi?-
- Qualche giorno. Intanto riposati.-
Alzò una mano, aprendo un nuovo vortice dimensionale. Vedendolo, Dran abbaiò una volta e corse dal padrone, seguito da Annie.
- Stai andando anche tu?- chiese.
- Ormai non ho altro da fare. Tornerò, comunque.- le rispose - Abbiate cura di voi. Orlaith, pensi di riuscire a sistemare i danni da sola?-
Lei annuì.
- Mi inventerò qualcosa.- rispose.
- Molto bene. Cerca di non cambiare la storia, comunque.- aggiunse Timmi - Non sappiamo ancora come mai per Allwood fosse così importante. Meglio andare sul sicuro, per adesso.-
- Non lo farei comunque.- disse Orlaith - Non mi sento tranquilla ad avere un simile potere.-
Timmi non rispose, sorridendole con aria paziente. Fece un ultimo cenno ad Annie ed entrò con Dran nel vortice, lasciandole da sole.

Annie sospirò, passandosi una mano tra i capelli, già piuttosto arruffati, guardandosi attorno.
- Beh… potrai anche riparare i danni, ma sono giorni che in città ne succedono di tutti i colori.- disse Annie - Non credo che le autorità dimenticheranno facilmente i mostri.-
- Lo faranno, se cancellerò i ricordi e li sostituirò con altri, come ho già fatto in passato.- rispose Orlaith, muovendo qualche passo nella piazza devastata.
- E quindi incolperai ancora i terroristi?-
- O qualche banda. O semplici atti di violenza isolati.-
- Questo potrebbe comunque generare un clima di paura. Ci saranno conseguenze.- osservò Annie, preoccupata.
Orlaith annuì.
- Lo so.- ammise - Ma ho qualche… qualche brano che potrebbe risolvere la cosa. Mi basterà pubblicarlo.-
Annie ci mise qualche secondo per capire cosa stesse effettivamente dicendo Orlaith, limitandosi ad annuire in silenzio. Solo dopo un po’ riuscì a realizzare l’effettivo significato delle sue parole, e a quel punto le scoccò un’occhiata sbigottita, sgranando gli occhi.
Orlaith le rispose con un sorriso.

Mi risparmio per l'epilogo.

   
 
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