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Autore: Lady Brandon    01/01/2020    1 recensioni
L'ideale seguito della mia precedente ff "A second life", ambientata nel futuro ma con un occhio al passato, con una new generation che suo malgrado imparerà a guardare oltre i ruoli e comprendere l'animo umano.
La storia potrebbe non seguire fedelmente la narrazione dei libri.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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1994


Quel sabato mattina il professor Piton fu uno dei primi a presentarsi in sala grande per la colazione e poi si defilò velocemente dirigendosi verso i sotterranei, era quasi giunto a destinazione quando la vide davanti alla porta del laboratorio di pozioni:indossava dei jeans, una felpa rosa, delle scarpe da ginnastica, portava in spalla uno zainetto rosso e aveva i capelli corvini sciolti sulle spalle, udendo i suoi passi si voltò sorridente mostrandogli il visetto allegro.
"Eccoti!" anche lui sorrideva, aveva iniziato appena l'aveva vista ormai era una reazione naturale, gli capitava di sorridere anche quando la pensava; in quelle poche settimane aveva realizzato una cosa che per tutta la vita aveva ignorato: alla felicità ci si abitua in fretta.
"Pronta ad andare?" le chiese in tono stranamente festoso per lui.
"Prontissima!" Kathryn era entusiasta, non vedeva l'ora di partire ma qualcosa le fece increspare le labbra e piegare la testa di lato mentre scrutava il suo accompagnatore: "Ma tu vieni così?" domandò perplessa.
"Così come?" rispose Piton stupito.
"Così!" ribadì la giovane indicando i suoi vestiti.
A quel punto lui divenne arcigno: "E come dovrei presentarmi secondo te?".
Kathryn sospirò con l'espressione di chi deve pensare a tutto: "Posso?" chiese estraendo la bacchetta: "Ti mostro come sei di solito fuori da Hogwarts, magari non in vacanza perché sarebbe troppo ma di solito" lui le accordò il permesso con un cenno d'assenso ed in un batter d'occhio si ritrovò con un impeccabile completo nero ed una camicia bianca rigorosamente senza cravatta, si scrutò poco convinto prima di chiedere: "Di solito sono così?".
"Anche meglio ma non sei ancora pronto" rispose Kathryn con noncuranza mentre entrava nel laboratorio: "Hai creato una passaporta? Di solito lo facciamo".
"Ovvio che si" rispose col suo miglior tono da insegnate annoiato ma lei non ci fece caso: "Allora possiamo andare; anzi ancora una cosa" apostrofò impaziente.
"Cosa c'è ora che non va?" chiese spazientito.
"Legati i capelli, mamma te li fa sempre legare quando usciamo dal mondo magico" spiegò compita.
"Non se ne parla!" disse inorridito il professore.
Kathryn lo guardò titubante prima di sciogliersi in un sorriso: "A me non importa in realtà, andiamo?" gli prese la mano e un secondo dopo sentì il noto strappo prima di aprire gli occhi e trovarsi di fronte alla nota distesa di sabbia di St.Ives.
Sbatté un paio di volte gli occhi per abituarsi alla luce del sole che illuminando l'arenile contrastava nettamente con la penombra dei sotterranei di Hogwarts, la spiaggia era quasi deserta e una gradevole brezza marina sembrava accompagnare le piccole onde che si infrangevano sulla battigia, Kathryn inspirò a pieni polmoni prima di pararsi davanti a suo padre ed esclamare: "Non è bellissimo? È bellissimo vero? Vieni, siamo un po' lontani dal paese ma faremo una bella passeggiata, è una giornata stupenda!" iniziò a camminare davanti a lui che la seguiva di buon grado, ogni tanto correva un po' avanti per poi voltarsi camminando all'indietro mentre gli raccontava dei posti che gli avrebbe mostrato gesticolando a più non posso poi si voltava e correva di nuovo avanti, i capelli mossi dal vento, il sorriso felice; Piton si limitava ad annuire mentre guardava il panorama e soprattutto lei letteralmente estasiato, era convinto di non aver mai visto nulla di più bello, in quell'istante anche il ricordo del bel viso di Lily risultava sbiadito ed insulso paragonato a Kathryn.
Dopo una buona mezz'ora di passeggiata arrivarono in paese, la strega conosceva praticamente ogni angolo e mentre percorrevano le vie che si stavano animando con persone che come loro si erano concesse una gita primaverile al mare, gli raccontava vari aneddoti che le erano occorsi in quei luoghi durante le vacanze.
A pranzo si fermarono al Bay's di cui Kathryn aveva decantato le squisitezze fin dal mattino per poi proseguire fino al cottage sulla spiaggia che anni dopo sarebbe diventato il buen retiro estivo della famiglia Piton.
Severus aveva l'impressione di trovarsi in un sogno, era tutto così perfetto, quei luoghi, i racconti e Kathryn, non era convinto di meritarsi tutto ciò e nonostante questo anelava il momento in cui lo avrebbe avuto.
"Vieni!" Kathryn lo stava chiamando dalla spiaggia, aveva trasfigurato un telo da un fazzoletto e ci si stava sdraiando sopra.
"Cosa facciamo ora?" le chiese quando la raggiunse.
"Niente" si schermava gli occhi con una mano: "Ci rilassiamo, ascoltiamo il mare, chiacchieriamo se vuoi".
Lui rimase qualche minuto in piedi a guardarsi intorno quasi imbarazzato poi lentamente si tolse la giacca e si arrotolò le maniche della camicia prima di sedersi accanto a lei, si lasciò cullare dal rumore delle onde dipanando molti pensieri su cui di solito non indugiava mai ma in quel luogo era tutto diverso, ovattato, aveva la sensazione di essere immune da qualsiasi dolore o preoccupazione lì.
"A cosa pensi?".
La voce di Kathryn lo riportò prepotentemente alla realtà: "Nulla di particolare. Piuttosto" girò la testa per guardarla anche se lei aveva gli occhi chiusi: "Conosci bene il mondo babbano".
"Ovvio, noi viviamo a Londra e prima di entrare ad Hogwarts sono stata in un collegio babbano" spiegò lei come fosse la cosa più naturale del mondo.
"Perché mai? Tua madre non poteva occuparsi di voi?" Severus era scandalizzato.
"Finché ha potuto si è occupata lei di noi ma poi doveva tornare al lavoro, fa un lavoro importante" la sua voce era priva di rammarico.
"Ma a te non dispiace? Voglio dire, potevate stare ad Hogsmead" Severus non si capacitava di ciò che stava apprendendo.
"All'inizio forse si ma ormai siamo ad Hogwarts sia io che Jordan. La mamma ha deciso così, lei è mezzosangue, sta bene in entrambi i mondi e anche noi" rispose lei tranquillamente.
Rimasero di nuovo in silenzio finché Kathryn non si tolse le scarpe, si alzò e dopo essersi guardata intorno con la bacchetta si accorció i jeans fin sopra il ginocchio : "Posso andare a bagnarmi i piedi?".
"Vai ma non ti allontanare" concesse lui, in un lampo lei si tolse la felpa lanciandogliela e corse verso il mare, Piton la osservava da lontano mentre saltava dove si infrangevano le onde, ogni tanto si voltava facendogli cenno di raggiungerla ma lui preferiva rimanere lì a guardarla perso nei suoi pensieri.
È la cosa più perfetta che abbia mai visto, non riesco a credere di essere stato io l'artefice di tanta bellezza: è intelligente, ironica,spigliata, serena. Forse tutto questo ha un senso se mi porterà lei...mi sto anche convincendo che la madre deve essere una donna straordinaria se è riuscita a portare luce nella mia vita e può perfino essere possibile che mi ami, ed io? Io la amerò o sarà solo un ripiego o forse una circostanza che ci vedrà famiglia? No no no non può essere, questi due ragazzi meravigliosi meritano per forza di essere figli di un amore sincero. Ci ameremo, saremo felici e finalmente avrò tutto ciò che non ho mai avuto.
Ad un tratto si scoprì convinto dei suoi pensieri sentendosi scorrere nelle vene quella voglia di vivere che l'aveva abbandonato nel momento in cui aveva perso Lily, di slancio tolse le scarpe  e si alzò per raggiungere Kathryn, lei era di spalle quando la afferrò per la vita facendola girare mentre gli schizzi li bagnavano la sentiva ridere forte, i capelli scompigliati dal vento profumavano di buono, di felicità mentre lui si abbandonava a questa sensazione mai provata prima.

Quando tornarono al castello era già buio, si ritrovarono nei sotterranei nel punto esatto in cui erano partiti quella mattina, giusto il tempo per riaversi e Piton subito spronò la ragazza ad affrettarsi a tornare nella sua casa: "E' tardi non voglio che tu venga punita, vai!".

Kathryn per tutta risposta lo abbracciò: "Grazie è stata una bellissima giornata, ti voglio bene" fece per andarsene quando lui la trattenne per una braccio fissandola intensamente prima di risponderle: "Anch'io ti voglio bene"; la strega gli rivolse un ultimo sorriso e poi si avviò veloce verso le scale  che conducevano ai piani superiori.

Era quasi in prossimità della torre Grifondoro quando trasalì sentendosi chiamare da una voce ferma che scandì chiaramente in suo nome, dopo il sussulto Kathryn si voltò guardinga ma null'affatto sorpresa di trovarsi davanti il preside in persona, la guardò alcuni secondi con un'espressione indecifrabile prima di dirle in tono quasi cantilenante: "Signorina Kathryn facciamo due passi, ho bisogno di parlarle".

La ragazza annuì in silenzio e lo seguì, man mano che procedevano le  fu chiaro dove stavano andando ed un brivido le corse lungo la schiena era tentata di protestare ma le pareva che il momento fosse già particolarmente grave senza bisogno di aggiungere altra tensione perciò percorsi infiniti corridoi si accinse a seguire il vecchio mago su per le scale che conducevano dritti alla torre di astronomia, più salivano più la strega si aggrappava al corrimano sentendosi mancare le forze, aveva i brividi ed una sensazione di nausea le attanagliava la gola ma non era per l'altezza era perché riteneva grottesco trovarsi in quel luogo proprio con Albus Silente.

Giunti in cima Silente si affacciò ad una bifora scrutando il panorama mentre Kathryn rimase indietro, aggrappata alla balaustra delle scale, deglutiva a fatica mentre la sua mente stava calcolando che solo pochi anni dopo Silente probabilmente si sarebbe trovato in quella medesima posizione mentre pressappoco da dove era lei ora suo padre gli avrebbe scagliato l'avada kedavra che lo avrebbe ucciso prima di farlo precipitare nel vuoto.

"Signorina Kathryn è ora che noi due parliamo un po', di cose serie intendo" il tono del mago era tutt'altro che bonario.

La giovane respirò profondamente un paio di volte e lo raggiunse; Ci siamo, adesso mi mostrerà chi è davvero Albus Silente e se la voce non lo tradisce si mostrerà per quel vecchio bastardo manipolatore che ho sempre pensato che fosse.

"Bando alle ciance, andrò diritto al punto perché lei è molto sveglia, scaltra e null'affatto sciocca; in due mesi non ha commesso il minimo errore, non si è mai tradita su cose veramente importanti eppure conosce il futuro che per lei è storia ormai quindi: non ha più voglia di tornare a casa?" non si era voltato a guardarla, fissava giù, forse il punto esatto dove si sarebbe schiantato.

A Kathryn la domanda giunse inaspettata dopo tutto quel discorso fatto in tono per nulla amichevole perciò si mise sulla difensiva: "Certo che voglio ma mi sembra che non stiate facendo nulla per aiutarmi eppure lo avevate promesso".

Udendo quelle parole il mago si decise a guardarla ma senza abbassare la testa, solo gli occhi, scrutandola dall'alto in basso: "Immaginerà che ci sono cose che mi premono di più in questo momento, Severus doveva trovare il modo ma ha perso interesse, preferisce tenerti qui e questo non va bene".

Kathryn si lasciò sfuggire una breve risata ironica.

"Ti sembra divertente?!" il vecchio aveva alzato di un tono la voce zittendola: "Mi auguro per te che quella tua amica riappaia presto e ti porti via, se così non fosse saremo costretti a trovare un'altra soluzione non penserai che ti permetta di restare con lui".

La giovane iniziò a tremare ma tentò di non darlo a vedere rispondendo sarcastica: "Quindi? Mi trasformerà in un criceto magari?".

"Sei una Piton fino al midollo" Silente si addolcì un poco: "Parliamo francamente, tu sai che lui è la pedina più importante della mia scacchiera, ne conosci perfettamente i motivi e se tu sei qui sono convinta che il suo lavoro alla lunga non risulterà vano ma, da quando ci sei lui ha perso interesse in tutto è completamente concentrato su di te, sono stato io a spingerlo all'inizio perché mi rendevo conto che era stanco, frustrato, aveva bisogno di nuove motivazioni ma ero convinto che in pochi giorni tutto si sarebbe risolto invece sono passati mesi e adesso ti ama troppo per pensare ad altro".

A Kathryn tremavano le labbra, non voleva piangere perciò attese qualche istante prima di far uscire la voce: "Lui diventerà un eroe ma a caro prezzo, soffrirà molto, mia madre si troverà di fronte un uomo distrutto senza voglia di vivere e dovrà lottare parecchio per riaccendere quella scintilla".

Silente aveva sentito la passione che metteva nel pronunciare ogni singola parola e non poté fare a meno di accennarle un sorriso finalmente: "E qui ti sbagli signorina Kathryn, sei tu, tu eri di fronte ad un uomo distrutto, che credeva di non sapere più amare, che procedeva per inerzia solo per dovere, tu hai riacceso quella scintilla, hai lasciato quel germoglio che fra qualche anno l'amore di e per tua madre farà sbocciare".

La strega l'aveva ascoltato con attenzione anche se sembrava non aver capito appieno allora il mago le allungò un buffetto sulla guancia: "Non esiste incantesimo in grado di cancellare la memoria del cuore, ricordatelo" le disse prima di congedarla.

Prima di imboccare la rampa di scale Kathryn lo guardò un'ultima volta mentre dandole le spalle osservava la foresta e si chiese se infondo lui non sapesse già tutto anche che proprio quel luogo sarebbe stato l'ultimo che lo avrebbe visto in vita. 

  
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