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Autore: Sia_    06/01/2020    5 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo cinque
 

Hermione, dopo aver ritirato la bacchetta e aver ufficialmente allontanato Lee Jordan dalla Sala Comune, apre nuovamente il libro di Pozioni, giocherellando con le punte dei suoi capelli. Quel pomeriggio ha deciso di portarsi avanti con gli studi, imprimendo alla propria mente di stare zitta. Fissa la sua attenzione su una delle lezioni che, ne è sicura, Piton ha intenzione di spiegare tra qualche settimana; inclina il collo di qualche grado, appoggiando la tempia allo schienale della poltrona, immergendosi del tutto nella sua lettura. 

Per un attimo sembra che tutto stia andando per il verso giusto: è accaduto un miracolo? Harry e Ron si sono diretti al campo da Quidditch, Lee è andato a cantare al di là del dipinto della Signora Grassa, Fred Weasley non si è fatto vedere per tutt… Sbatte gli occhi, visibilmente colpita. Da quando Fred Weasley è uno dei suoi primi pensieri? E perché, nuovamente, le parole sul suo libro stanno danzando sulla pagina? Scuote il capo, passandosi una mano sul volto, nel disperato tentativo di accertarsi che tutto sia normale, ma prima di poter lanciare un’occhiata alla ricetta della pozione, Ginny ruba tutta la sua attenzione. 

"Dobbiamo parlare." le sussurra, sedendosi proprio davanti a lei. Hermione alza un sopracciglio, chiudendo il libro, sedendosi composta sulla poltrona per poi inclinarsi verso l’amica. Per un attimo, appunto, tutto è andato per il verso giusto. 

"Cosa succede?"

Ginny si mordicchia il labbro inferiore, ancora insicura di quella scelta: è stupido confessarlo ad Hermione? L’avrebbe potuta aiutare? Sarebbe uscita fuori di testa? Probabilmente sì, sarebbe andata su tutte le furie, avrebbe sbattuto i piedi e avrebbe ucciso i gemelli. In effetti, ora che ci pensa meglio, confessarle di avere Harry Potter nella mente non è una mossa brillante. Eppure il suo corpo, da che era in camera, si è spostato in Sala Comune e la sua mente muove le labbra per chiedere l’aiuto di Hermione Granger, la strega più eccezionale della sua età: è disperazione, se sentisse solo un altro motivetto di Harry Potter, comincerebbe a strapparsi i capelli. 

"Ginny?" Hermione si avvicina ancora di più, quasi per contarle le lentiggini sul volto, incuriosita. 

"Devo dirti una cosa, ma tu devi promettermi un paio di cose: non urlare e non uccidere i gemelli." l’ha immaginato, c’erano alte probabilità che Fred e George prima o poi sarebbero spuntati nel discorso: Hermione si è accorta dello strano comportamento dell’amica nei giorni precedenti, ma ha aspettato che fosse lei a fare la prima mossa. Annuisce, appoggiando la testa sul palmo della mano, per mettersi più comoda. 

"Ho Harry Potter nella testa." confessa Ginny, mentre il suo volto si colora di un vivido rosso. 

L’altra sbatte le palpebre per qualche secondo: è sicurissima che il Prescelto sia al campo da Quidditch con Ron, "Come?" chiede appunto, stringendo le labbra. 

"Intendo… Oh, Merlino. Lo sento pensare, tutto il giorno, da quando ho preso la caramella di Fred e George." Hermione si blocca per qualche secondo, per poi emettere uno strano mugugno, "Lo puoi dire: dì pure che avevo torto e che non si devono accettare cose dai miei fratelli." impreca Ginny, alzando gli occhi al cielo. Hermione cerca di respingere i negativi pensieri nella parte più profonda della mente: si è fermata per la paura, non per orgoglio, d’altronde anche lei ha preso quella maledetta caramella. Comincia a chiedersi perché non abbia ancora sentito nulla, nessun pensiero, nessun’altra voce. 

"Ne hai parlato con loro?" si sforza di chiedere, concentrandosi sul problema dell’amica, lasciando le speculazioni ad attendere. 

Ginny annuisce disperata, "Mi hanno detto che ora non possono fare nulla, per questo sono venuta da te: Hermione ti scongiuro, Harry canta in continuazione e io devo farlo stare zitto."

Si sforza di non ridere: l’immagine del prescelto che canta è adorabile, ma comprende che non sia piacevole da sentire per tutto il giorno. Ma se Fred e George non sono stati in grado di far qualcosa, cosa potrebbe inventarsi lei? Sarebbe potuta andare in biblioteca, magari avrebbe trovato qualcosa. Accarezza i capelli di Ginny, "Farò tutto il possibile per aiutarti."

 

 

Fred chiude gli occhi, decisamente stravolto. Desidera toccare il letto più di ogni altra cosa nell’universo, ma quando, qualche attimo dopo, incrocia lo sguardo con George, capisce che non ha speranza. Se l’è dimenticato, è vero: quella sera l’ultimo anno di Grifondoro ha in programma una piccola festicciola nella Stanza delle Necessità, per ricordare quei dolci momenti ad Hogwarts, per cominciare a dire addio. Si passa una mano sul volto, allontanando la stanchezza. È certamente quello il motivo per cui, girando l’angolo, non vede arrivare Hermione Granger. Si scontrano involontariamente e passa un secondo prima che i loro occhi si incrocino e si mescholino insieme. 

Ron ed Harry spariscono dalla mente della ragazza, esattamente come George sembra essere solo un ricordo lontano: hanno mai scambiato uno sguardo così intenso con qualcun altro? Ritornano con i piedi sulla terra, quando il più piccolo dei fratelli Weasley tira Hermione per la manica del maglione e lei interrompe – controvoglia – quel contatto visivo. Nessuno dei due sa perché, eppure il loro rapporto sembra essersi evoluto in qualcosa di più: stavano diventando amici? Non è stato strano, durante la pausa estiva, intercettare i due battibeccare in cucina, studiare insieme in salotto e ridere in soffitta.

L’immagine di Hermione è ancora impressa nella mente di Fred, mentre manda giù l’ennesimo bicchiere di Whiskey Incendiario: il caldo gli attanaglia la gola, scaldando presto anche il resto del suo corpo. 

"Non me lo ricordavo così potente." commenta tragica Katie Bell, scuotendo il capo. Lee le lascia due pacche veloci sulle spalle, sorridendole: è felice di averla fatta entrare di nascosto alla festa perchè sa che, senza di lei, si sarebbe divertito la metà.

"Se non fossi finita in punizione con Piton durante il terzo anno, non l’avresti nemmeno dovuto bere." le fa notare maliziosamente Angelina, ancora del tutto sobria. 

"È stata colpa di George!"

Il gemello, che si sente preso in causa, sorride innocente, "Ma ci sei finita tu in punizione quella volta, non io."

"Bene allora rilancio: non ho mai baciato un giocatore di Quidditch." dice tranquilla Katie, alzando maliziosamente il sopracciglio, osservando con piacere che sia i gemelli, che Angelina riempiono i loro bicchieri con altro Whiskey. 

Non sarebbe stato l’ultimo in ogni caso, Fred e George avrebbero bevuto un cospicuo numero di drink prima della fine della serata, facendosi battere solamente dal fedele Lee Jordan, che in qualche modo ha la fedina penale più sporca della loro. Sì, quell’anno ha volato illegalmente fuori dai confini di Hogwarts e l’anno prima ha fatto un bagno nel lago della scuola, nudo. Ridono tutti e tre al ricordo di Jordan infreddolito, che corre verso i suoi vestiti lasciati sull’erba, mentre un gruppo di ragazze di Tassorosso cercano di attirare la sua attenzione in tutti modi, nella speranza di ricevere come risposta un saluto con le mani, per allontanarle da certe parti basse. 

E ridono ancora di più, ricordando George appeso come un salame a testa in giù in mezzo ad uno dei corridoi di Hogwarts, a causa di uno scherzo finito male. Continuano a sghignazzare anche dopo aver salutato gli altri amici, per poi dirigersi velocemente verso il loro sgabuzzino, dove le loro risate presto si interrompono, quando Lee inciampa su una scatola di Merendine Marinare e cerca – nella sua poca lucidità – di aggrapparsi alla prima cosa che riesce, ossia il tavolo con tutte le pozioni pronte: dai più comuni filtri d’amore, tra le tante boccette, sono presenti anche ampolle di Intruglio Confondente e decotti per creare illusioni divertenti. 

All’inizio Fred e George non comprendono, la loro mente è troppo rallentata, ma appena riescono a collegare, ecco che entrambi urlano disperatamente il nome di Lee, esattamente quando le pozioni si infrangono un po’ al suolo e le altre cadono nel calderone bollente, già ricolmo di qualche nuovo intruglio. 

Si guardano, indecisi sul da farsi, mentre la loro vista peggiora a causa del fumo che si alza nella stanza, tanto che all'inizio non si accorgono che il liquido ha cominciato a muoversi. Inorriditi, i tre tirano fuori d'istinto le loro bacchette, lanciando una serie infinita di incantesimi silenziosi. Un’ottima prima mossa, con il senno di poi, perché è decisamente improbabile ricordarli tutti, eliminando ogni chance di ricreare o riconoscere come e in quale modo quelle caramelle siano state create. L’ottima seconda mossa avviene qualche giorno più tardi, quando George, palesemente arrabbiato e frustrato, si alza e si avvia verso la scatola che contiene le caramelle. Ne prende una e se la rigira nella mano per un paio di volte, indeciso. Ha promesso a Fred che non l’avrebbe provata, ma la curiosità è troppa. 

Il gemello lo raggiunge esattamente quando la caramella sparisce nella bocca dell’altro, "Sei senza speranza, lo sai?"
 

 

Hermione si è scervellata tutto il pomeriggio quel Sabato, ha aperto metà dei libri sugli incantesimi, ma non ha ancora trovato una soluzione. Chiude l’ennesimo tomo, lasciandosi scappare un lungo sospiro: ha promesso a Ginny che avrebbe fatto tutto il possibile, letteralmente tutto il possibile per aiutarla in qualche modo, ma cercare di risolvere un problema sconosciuto, si accorge, è difficile. 

Stacca la mente da quel rompicapo, appoggiando la testa allo schienale della sedia, chiudendo gli occhi: cerca di immaginare l’aria autunnale sul suo volto. Forse, se fosse uscita dalla biblioteca adesso, avrebbe fatto ancora in tempo per un piccolo giro intorno al lago. Si sarebbe seduta su una delle tante pietre, nascondendo il naso sotto la sciarpa, cercando di capire dove inizia il cielo e finisce l’acqua. Nonostante avesse già passato un intero pomeriggio a pensarci, non ha ancora avuto una risposta: forse avrebbe dovuto seguire il consiglio di Fred. Quel giorno avrebbero davvero potuto sorvolare il lago insieme, accertandosi di trovare una linea di confine, ma Hermione si è rifiutata di salire su una scopa: dove si sarebbe aggrappata? 

Si morde il labbro inferiore, perché la sua mente sa benissimo a che cosa si sarebbe voluta aggrappare: avrebbe passato le braccia intorno al busto di Fred, per incrociare le mani davanti al suo petto e appoggiare il capo alla sua schiena. Si chiede per un attimo a quanto intenso possa essere il profumo del ragazzo ad una tale vicinanza. Poi si ricorda di respirare, aprendo il nuovo libro che ha davanti. 

Cercare di zittire la voce dentro la mente di una persona è una richiesta davvero specifica, anche Ginny se n'è resa conto e, per quanto esistano ogni tipo di fatture, quella è particolarmente difficile da trovare. Ci sono degli incantesimi del silenzio, ma vengono usati su una persona, non sul suo pensiero. Hermione si mordicchia il labbro, sfregando una pagina fra le dita della mano destra. 

Quando Ginny la raggiunge speranzosa, si rende conto di quanto l’amica abbia fatto per lei: la trova immersa in un libro, con a fianco due pile di tomi antichi, "Non credi di aver esagerato?" le chiede, alzando un sopracciglio e appoggiando la borsa sul tavolo. 

"Ho detto che avrei fatto tutto il necessario." dice tranquillamente Hermione, sorridendo soddisfatta. 

"Hai trovato qualcosa?" Ginny alza i capelli in una coda piuttosto alta, tirando fuori dalla borsa il suo libro di Pozioni per studiare.

"È un incantesimo temporaneo, non c’è nemmeno segnata la durata: sembra che sia stato inventato da un antico mago, stufo di essere distratto dal proprio pensiero e desideroso di concentrarsi sul suo lavoro. Però penso che sia già qualcosa." Hermione cerca di sorridere, inclinando il volto di qualche grado. Eppure Ginny è davvero entusiasta, anche solo un minuto di pausa sarebbe meraviglioso. 

"Scopriamolo." la incita, appoggiando la piuma sul banco e spostando una pila di tomi dell'amica, per avvicinarsi ancora un po'. 

"Tace."
 


Giuro che torno, che non sparisco: sono qui. 
Sto avendo un sacco di problemi familiari in questi mesi, ma non ho intenzione di smettere di pubblicare. Mi scuso per il ritardo e ringrazio tutti quelli che stanno credendo in questo progetto, siete davvero importanti!
Sia ❤
   
 
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