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Autore: lmpaoli94    11/01/2020    0 recensioni
1893.
Nel mentre sul nuovo ponte di Londra che si affacciava dinanzi alla famigerata Torre londinese dove venivano rinchiusi i più importanti criminali politici del passato, si consumò un furto di pietre preziose che ammontò a milioni di sterline.
Gli operai impegnati ad ultimare la costruzione della torre furono tutti licenziati, ritardando la fine della costruzione.
Ma Richard Janson, uno dei muratori del ponte, non riuscendo ad accettare simile decisione, si mise indagare personalmente.
Ma non avrebbe mai immaginato che dietro il furto alla Torre di Londra si potesse consumare un omicidio talmente rude da richiamare l’attenzione della stampa di tutto il regno.
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra
Capitoli:
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I lavori alla costruzione del Tower Bridge continuarono senza problemi come se non fosse successo nulla.
Ma Richard e Steve dovevano stare molto attenti con chi dialogavano, soprattutto nelle ore di pausa.
< Non riusciremo mai a controllare 430 operai, Richard. >
< Essi non si sogneranno mai di lasciare il loro cantiere di lavoro. Lo sanno che è proibito. >
< Solo l’ingegnere Stevenson ha l’obbligo di richiamarli. Noi non contiamo niente. >
< Lo so. Però dobbiamo essere gli occhi e le orecchie dell’ingegnere. Gliel’abbiamo promesso, Steve. >
< Avrei preferito non accettare. >
< Avremmo perso tutti il lavoro, sai? >
< E con ciò? Non siamo messi così male finanziariamente. >
< Questo lo dici tu, amico mio. Se in tutta la città si sparge la voce che abbiamo lavorato in un cantiere di criminali, non troveremo mai più lavoro nemmeno se paghiamo oro. >
< Odio quando hai ragione, Richard. >
< Tra un minuto andremo tutti in pausa. Occhi aperti, d’accordo? >
< Occhi aperti dici? Ma se non ci vedo dalla fame. >
< Vedi di resistere, ok? >
Ma appena tutti gli operai si stavano organizzando per mangiare la loro scarsa razione, l’ingegnere Stevenson richiamò tutti all’ordine fuori dal cantiere di lavoro spiegando il fatto tragico che era accaduto poche ore fa’.
< Mentre perlustravo la zona di lavoro del Tower Bridge, a malincuore ho scoperto una scritta infame contro di me dicendomi che dovevo morire… Partendo dal presupposto che solo voi operai avete l’ordine oltre a me di rimanere in questo cantiere di lavoro, vi prego di confessare chi è stato. Vi prometto che per questa volta chiuderò un occhio, ma se dovesse risuccedere… >
< Ingegnere, queste oltraggiosità non dovevano accadere a cose normali > fece un uomo distinto accanto all’ingegnere < Se nono riusciamo a trovare il colpevole, tutti i presenti devono essere puniti severamente. >
< Architetto Fleming, perché tutti devono fare le spese per colpa di alcuni individui? >
< Perché è come a scuola: se il colpevole non viene trovato, tutti ne pagano le conseguenze. E deve succedere anche qui in questo momento… >
< Ma io veramente… >
< Gliel’abbiamo spiegato prima, non si ricorda? >
< Avvocato Rupert, ci si mette pure lei contro di me? >
< Io non sono contro di voi, ma contro questa banda di criminali che viene pagata profumatamente in una delle costruzioni più importanti della città… E come viene ripagato? In questo atroce modo. >
< Pagati profumatamente?! > tuonò Steve rabbioso < Ci date a malapena pochi nichelini al giorno. E questa si chiama paga? >
< E’ quello che vi meritate, scansafatiche che non siete altro. >
Sentendosi profondamente offesi, tutti gli operai si rivoltarono contro l’architetto e l’avvocato che dovettero scappare lontani per non essere linciati.
< Adesso basta! Mantenete la calma! > gridò l’’ingegnere Stevenson facendosi sentire < Non possiamo permetterci che i lavoro subiscano un ulteriore ritardo. La Regina Vittoria ha espresso l’ordine che i lavori vengano ultimati al massimo entro la fine del prossimo anno. Non volete mica perdere il lavoro a causa del vostro orgoglio, vero? >
< Orgoglio o no, l’ambiente di lavoro ha bisogno di essere riformato immediatamente. Molti operai si feriscono in breve tempo e le condizioni mediche sono scarse o inesistenti. >
< Da quando in qua? > domandò l’ingegnere risoluto.
< Da sempre! Non è colpa vostra se lei è occupato a non fare niente e a dare semplicemente degli ordini. >
< Come osa parlarmi in questo modo?! >
< Lei non ha rispetto per me e di conseguenza lei ha seminato solo tempesta contro di noi… Noi siamo in 432, mentre lei è solo. >
< No… non è così. >
La voce di Richard risuonò nelle orecchie dell’operaio insorto come un macigno.
< L’ingegnere ha profondo rispetto per noi > iniziò a dire Richard < Siete voi che non riuscite a capirlo. >
< Ecco un raccomandato dell’ingegnere… Quanti soldi ti ha dato per proteggerlo? >
< Non è una questione di soldi, stupido ignorante. Io lavoro e vengo pagato alla stessa vostra maniera. >
< Certo… Ma chi vuoi che ci creda?! Tu sei solo un farabutto ignorante che vuole proteggere i potenti… Ma questa volta voi siete in netta minoranza. All’attacco! >
In pochi minuti, sul cantiere di lavoro del Tower Bridge si scatenò una vera e propria rivoluzione, che costò il ferimento di un centinaio di operai e molti infortuni che non sono mai riusciti a classificare.
< Ingegnere, dobbiamo andarcene da qui > fece Steve prendendolo sottobraccio.
< Non posso abbandonare il cantiere. Se sua maestà lo verrà a sapere… >
< E’ più importante la sua vita o quello che ha da dire la nostra Regina? > domandò Richard < Steve ha ragione. Questo cantiere non è più un luogo sicuro. >
Senza sapere che cosa fare, alla fine l’ingegnere ubbidì alla richiesta dei due operai, riuscendo a fuggire prima che alcuni attrezzi da lavoro potessero colpirlo.
 
 
Rifugiatasi in un pub londinese frequentato da gente altolocata, l’ingegnere Stevenson poté tirare un sospiro di sollievo.
< Domani tutti i giornali parleranno di questo fatto ed io perderò il lavoro insieme a tutti voi. >
< La Regina Vittoria non può permettersi di fermare i lavori, no? I costi di produzione si alzerebbero notevolmente. E tutti sanno che le casse reali non posso spendere ulteriormente. >
< Non so più che cosa pensare, ragazzi… Forse era meglio licenziare tutti come mi avevano consigliato l’architetto Fleming e l’avvocato Rupert. >
< Ingegnere, voleva fare in modo che centinaia di famiglie soffrissero la fame per una questione che non doveva essere di dominio pubblico? >
< Sono stato segretamente minacciato di morte! > sbraitò l’ingegnere < Vorrei vedere come vi sareste comportati voi al posto mio. >
< Sì è scatenato il caos > ribatté Steve < E questo non doveva succedere. >
< Devo prendere le dovute decisioni. Non ho più tempo da perdere. >
< Dove sta andando? >
< Devo parlare con il segretario della regina per quello che è successo e bloccare subito questa faccenda. Se tutti i giornali ne parleranno, saremo lo zimbello di tutto il regno. E questo non posso permetterlo. >
< Quindi vorrebbe andare contro noi operai? >
< Voi siete diversi ragazzi… Ma non posso permettere che questa situazione rimanga impunita. Mi dispiace per tutti voi. >
Non avendo nessun modo per far cambiare idea all’ingegnere, Richard e Steve si convinsero che i loro guai erano appena all’inizio
 
 
La notizia del licenziamento di tutti i 432 operai non tardò ad arrivare.
Infatti, furono spedite in una sola notte tutte le lettere necessarie al fine di bloccare i lavori e venire di conseguenza indiziati per ‘orrendo fatto accaduto il giorno prima.
Scotland Yard non tardò molto a raggiungere il luogo incriminato dove operi ignoti avevano commesso il fatto.
< E’ terribile quello che sta succedendo > fece Steve < Non doveva finire così. >
< I lavori di ultimazione del ponte continueranno anche senza di noi, Steve. >
< Sì, ma con quali soldi? >
< La Regina Vittoria farà di tutto per completare questa dannata opera. A costo di chiamare operai stranieri. >
< Voglio proprio vedere come… >
< Adesso però l’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è che siamo tutti indiziati per quella dannata scritta. >
< Io non mi preoccuperei più di tanto, Richard. Noi due siamo innocenti. >
< Innocenti fino a prova contraria > fece l’architetto Fleming andandogli incontro.
< E lei che cosa vuole da noi? >
< Niente in particolare… Vi ho solo sentito parlare e ho deciso di raggiungervi. >
< Pessima idea… Qui non è il benvenuto. >
< Perché voi? Vi voglio ricordare che siete nel cantiere di lavoro e che siete stati tutti licenziati. Quindi siete voi a non poter rimanere qui. >
< Allora cosa aspetta? Ci cacci! >
< Steve, per favore. Non è il momento di farci un nemico proprio ora. >
< Voi operai siete la feccia ignorante dell’umanità… E’ colpa vostra se questa nazione sta sprofondando nei debiti. La Regina Vittoria dovrebbe fare qualcosa contro di voi, ma invece… >
< Le voglio ricordare che se non fosse per noi operai, molte costruzioni importanti non sarebbero mai venute alla luce. >
< Sono gli architetti e gli ingegneri a coordinare i lavori. Non voi! >
< E vedo come… Qui l’unico che si è impegnato davvero è il povero Ingegnere Stevenson, succube dei suoi ordini perentori contro di noi insieme a quell’avvocato da strapazzo di cui non ricordo il nome… Non mi sorprenderebbe che la scritta sul muro sia opera sua. >
< Ma come osa?! Io non mi abbasserei mai a tali livelli. >
< Certo, come no… >
< Adesso smettetela con queste divergenze > replicò Richard mentre si apprestava a raccogliere un giornale < Vi state comportando… >
Ma mentre Richard stava leggendo l’articolo in prima pagina, il suo sguardo divenne sempre più serio.
< Che significa questa notizia? Furto eccezionale alla torre di Londra. Sono state rubate pietre preziose dal valore di milioni di sterline. Scotland Yard non ha ancora dei sospetti certi, ma credono che riguardi una famigerata banda di criminali infiltrati tra gli operai nella costruzione del nuovo Ponte di Londra. Si aspettano nuove rivelazioni da parte di alcuni testimoni. >
< Peccato per la polizia che non ci siano dei validi testimoni di cui ci possiamo fidare visto che si trattano della peggior feccia della città. >
< Si sta forse riferendo a noi operai?! >
< E a chi sennò? Voi siete contro la classe sociale più agiata, favorendo quei tipi di criminali. La polizia non riuscirà mai a trovare i veri colpevoli. >
< Questo è tutto da vedere… >
< Certo… Adesso è meglio che me ne vada. Ho perso fin troppo tempo con voi. Addio, operai del ponte > disse infine l’architetto prima di raggiungere la polizia sul cantiere di lavoro.
< Non sopporto quel dannato Fleming! Lo strozzerei con le mie mani > fece Steve furente di rabbia.
< Cerca di mantenere la calma invece > mormorò Richard < Prima la scritta di sangue sui muri del ponte e adesso questo furto eccezionale in piena regola… E tutto nel solito giorno… >
< Che cosa stai pensando, Richard? >
< Che sicuramente sono stati alcuni dei nostri operai che conosciamo bene… Ma non sarebbero stati soli. >
< Che vuoi dire? >
< Uomini potenti hanno organizzato tutto questo. Ne sono convinto. >
< Con quali prove arrivi a questa affermazione? >
< Le prove, mio caro, dovremmo cercarli da soli. >
< E come? >
< Entrando nella Torre di Londra. >
I lavori alla costruzione del Tower Bridge continuarono senza problemi come se non fosse successo nulla.
Ma Richard e Steve dovevano stare molto attenti con chi dialogavano, soprattutto nelle ore di pausa.
< Non riusciremo mai a controllare 430 operai, Richard. >
< Essi non si sogneranno mai di lasciare il loro cantiere di lavoro. Lo sanno che è proibito. >
< Solo l’ingegnere Stevenson ha l’obbligo di richiamarli. Noi non contiamo niente. >
< Lo so. Però dobbiamo essere gli occhi e le orecchie dell’ingegnere. Gliel’abbiamo promesso, Steve. >
< Avrei preferito non accettare. >
< Avremmo perso tutti il lavoro, sai? >
< E con ciò? Non siamo messi così male finanziariamente. >
< Questo lo dici tu, amico mio. Se in tutta la città si sparge la voce che abbiamo lavorato in un cantiere di criminali, non troveremo mai più lavoro nemmeno se paghiamo oro. >
< Odio quando hai ragione, Richard. >
< Tra un minuto andremo tutti in pausa. Occhi aperti, d’accordo? >
< Occhi aperti dici? Ma se non ci vedo dalla fame. >
< Vedi di resistere, ok? >
Ma appena tutti gli operai si stavano organizzando per mangiare la loro scarsa razione, l’ingegnere Stevenson richiamò tutti all’ordine fuori dal cantiere di lavoro spiegando il fatto tragico che era accaduto poche ore fa’.
< Mentre perlustravo la zona di lavoro del Tower Bridge, a malincuore ho scoperto una scritta infame contro di me dicendomi che dovevo morire… Partendo dal presupposto che solo voi operai avete l’ordine oltre a me di rimanere in questo cantiere di lavoro, vi prego di confessare chi è stato. Vi prometto che per questa volta chiuderò un occhio, ma se dovesse risuccedere… >
< Ingegnere, queste oltraggiosità non dovevano accadere a cose normali > fece un uomo distinto accanto all’ingegnere < Se nono riusciamo a trovare il colpevole, tutti i presenti devono essere puniti severamente. >
< Architetto Fleming, perché tutti devono fare le spese per colpa di alcuni individui? >
< Perché è come a scuola: se il colpevole non viene trovato, tutti ne pagano le conseguenze. E deve succedere anche qui in questo momento… >
< Ma io veramente… >
< Gliel’abbiamo spiegato prima, non si ricorda? >
< Avvocato Rupert, ci si mette pure lei contro di me? >
< Io non sono contro di voi, ma contro questa banda di criminali che viene pagata profumatamente in una delle costruzioni più importanti della città… E come viene ripagato? In questo atroce modo. >
< Pagati profumatamente?! > tuonò Steve rabbioso < Ci date a malapena pochi nichelini al giorno. E questa si chiama paga? >
< E’ quello che vi meritate, scansafatiche che non siete altro. >
Sentendosi profondamente offesi, tutti gli operai si rivoltarono contro l’architetto e l’avvocato che dovettero scappare lontani per non essere linciati.
< Adesso basta! Mantenete la calma! > gridò l’’ingegnere Stevenson facendosi sentire < Non possiamo permetterci che i lavoro subiscano un ulteriore ritardo. La Regina Vittoria ha espresso l’ordine che i lavori vengano ultimati al massimo entro la fine del prossimo anno. Non volete mica perdere il lavoro a causa del vostro orgoglio, vero? >
< Orgoglio o no, l’ambiente di lavoro ha bisogno di essere riformato immediatamente. Molti operai si feriscono in breve tempo e le condizioni mediche sono scarse o inesistenti. >
< Da quando in qua? > domandò l’ingegnere risoluto.
< Da sempre! Non è colpa vostra se lei è occupato a non fare niente e a dare semplicemente degli ordini. >
< Come osa parlarmi in questo modo?! >
< Lei non ha rispetto per me e di conseguenza lei ha seminato solo tempesta contro di noi… Noi siamo in 432, mentre lei è solo. >
< No… non è così. >
La voce di Richard risuonò nelle orecchie dell’operaio insorto come un macigno.
< L’ingegnere ha profondo rispetto per noi > iniziò a dire Richard < Siete voi che non riuscite a capirlo. >
< Ecco un raccomandato dell’ingegnere… Quanti soldi ti ha dato per proteggerlo? >
< Non è una questione di soldi, stupido ignorante. Io lavoro e vengo pagato alla stessa vostra maniera. >
< Certo… Ma chi vuoi che ci creda?! Tu sei solo un farabutto ignorante che vuole proteggere i potenti… Ma questa volta voi siete in netta minoranza. All’attacco! >
In pochi minuti, sul cantiere di lavoro del Tower Bridge si scatenò una vera e propria rivoluzione, che costò il ferimento di un centinaio di operai e molti infortuni che non sono mai riusciti a classificare.
< Ingegnere, dobbiamo andarcene da qui > fece Steve prendendolo sottobraccio.
< Non posso abbandonare il cantiere. Se sua maestà lo verrà a sapere… >
< E’ più importante la sua vita o quello che ha da dire la nostra Regina? > domandò Richard < Steve ha ragione. Questo cantiere non è più un luogo sicuro. >
Senza sapere che cosa fare, alla fine l’ingegnere ubbidì alla richiesta dei due operai, riuscendo a fuggire prima che alcuni attrezzi da lavoro potessero colpirlo.
 
 
Rifugiatasi in un pub londinese frequentato da gente altolocata, l’ingegnere Stevenson poté tirare un sospiro di sollievo.
< Domani tutti i giornali parleranno di questo fatto ed io perderò il lavoro insieme a tutti voi. >
< La Regina Vittoria non può permettersi di fermare i lavori, no? I costi di produzione si alzerebbero notevolmente. E tutti sanno che le casse reali non posso spendere ulteriormente. >
< Non so più che cosa pensare, ragazzi… Forse era meglio licenziare tutti come mi avevano consigliato l’architetto Fleming e l’avvocato Rupert. >
< Ingegnere, voleva fare in modo che centinaia di famiglie soffrissero la fame per una questione che non doveva essere di dominio pubblico? >
< Sono stato segretamente minacciato di morte! > sbraitò l’ingegnere < Vorrei vedere come vi sareste comportati voi al posto mio. >
< Sì è scatenato il caos > ribatté Steve < E questo non doveva succedere. >
< Devo prendere le dovute decisioni. Non ho più tempo da perdere. >
< Dove sta andando? >
< Devo parlare con il segretario della regina per quello che è successo e bloccare subito questa faccenda. Se tutti i giornali ne parleranno, saremo lo zimbello di tutto il regno. E questo non posso permetterlo. >
< Quindi vorrebbe andare contro noi operai? >
< Voi siete diversi ragazzi… Ma non posso permettere che questa situazione rimanga impunita. Mi dispiace per tutti voi. >
Non avendo nessun modo per far cambiare idea all’ingegnere, Richard e Steve si convinsero che i loro guai erano appena all’inizio
 
 
La notizia del licenziamento di tutti i 432 operai non tardò ad arrivare.
Infatti, furono spedite in una sola notte tutte le lettere necessarie al fine di bloccare i lavori e venire di conseguenza indiziati per ‘orrendo fatto accaduto il giorno prima.
Scotland Yard non tardò molto a raggiungere il luogo incriminato dove operi ignoti avevano commesso il fatto.
< E’ terribile quello che sta succedendo > fece Steve < Non doveva finire così. >
< I lavori di ultimazione del ponte continueranno anche senza di noi, Steve. >
< Sì, ma con quali soldi? >
< La Regina Vittoria farà di tutto per completare questa dannata opera. A costo di chiamare operai stranieri. >
< Voglio proprio vedere come… >
< Adesso però l’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è che siamo tutti indiziati per quella dannata scritta. >
< Io non mi preoccuperei più di tanto, Richard. Noi due siamo innocenti. >
< Innocenti fino a prova contraria > fece l’architetto Fleming andandogli incontro.
< E lei che cosa vuole da noi? >
< Niente in particolare… Vi ho solo sentito parlare e ho deciso di raggiungervi. >
< Pessima idea… Qui non è il benvenuto. >
< Perché voi? Vi voglio ricordare che siete nel cantiere di lavoro e che siete stati tutti licenziati. Quindi siete voi a non poter rimanere qui. >
< Allora cosa aspetta? Ci cacci! >
< Steve, per favore. Non è il momento di farci un nemico proprio ora. >
< Voi operai siete la feccia ignorante dell’umanità… E’ colpa vostra se questa nazione sta sprofondando nei debiti. La Regina Vittoria dovrebbe fare qualcosa contro di voi, ma invece… >
< Le voglio ricordare che se non fosse per noi operai, molte costruzioni importanti non sarebbero mai venute alla luce. >
< Sono gli architetti e gli ingegneri a coordinare i lavori. Non voi! >
< E vedo come… Qui l’unico che si è impegnato davvero è il povero Ingegnere Stevenson, succube dei suoi ordini perentori contro di noi insieme a quell’avvocato da strapazzo di cui non ricordo il nome… Non mi sorprenderebbe che la scritta sul muro sia opera sua. >
< Ma come osa?! Io non mi abbasserei mai a tali livelli. >
< Certo, come no… >
< Adesso smettetela con queste divergenze > replicò Richard mentre si apprestava a raccogliere un giornale < Vi state comportando… >
Ma mentre Richard stava leggendo l’articolo in prima pagina, il suo sguardo divenne sempre più serio.
< Che significa questa notizia? Furto eccezionale alla torre di Londra. Sono state rubate pietre preziose dal valore di milioni di sterline. Scotland Yard non ha ancora dei sospetti certi, ma credono che riguardi una famigerata banda di criminali infiltrati tra gli operai nella costruzione del nuovo Ponte di Londra. Si aspettano nuove rivelazioni da parte di alcuni testimoni. >
< Peccato per la polizia che non ci siano dei validi testimoni di cui ci possiamo fidare visto che si trattano della peggior feccia della città. >
< Si sta forse riferendo a noi operai?! >
< E a chi sennò? Voi siete contro la classe sociale più agiata, favorendo quei tipi di criminali. La polizia non riuscirà mai a trovare i veri colpevoli. >
< Questo è tutto da vedere… >
< Certo… Adesso è meglio che me ne vada. Ho perso fin troppo tempo con voi. Addio, operai del ponte > disse infine l’architetto prima di raggiungere la polizia sul cantiere di lavoro.
< Non sopporto quel dannato Fleming! Lo strozzerei con le mie mani > fece Steve furente di rabbia.
< Cerca di mantenere la calma invece > mormorò Richard < Prima la scritta di sangue sui muri del ponte e adesso questo furto eccezionale in piena regola… E tutto nel solito giorno… >
< Che cosa stai pensando, Richard? >
< Che sicuramente sono stati alcuni dei nostri operai che conosciamo bene… Ma non sarebbero stati soli. >
< Che vuoi dire? >
< Uomini potenti hanno organizzato tutto questo. Ne sono convinto. >
< Con quali prove arrivi a questa affermazione? >
< Le prove, mio caro, dovremmo cercarli da soli. >
< E come? >
< Entrando nella Torre di Londra. >
   
 
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