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Autore: Kuro Iri    11/01/2020    0 recensioni
Sono passati molti anni dalla vittoria di Yokio contro i mostruosi òkolok, ma la terra che la Custode ha così faticosamente protetto è in pericolo, e ha bisogno di un nuovo protettore. chi verrà scelto dalla Custode? Un nuovo Guardiano o una nuova Custode?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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Elda non poteva, non voleva crederci: lei era una ragazza normale, non poteva essere la Custode! Però… C’era qualcosa, dentro di lei, che le diceva che Sah non mentiva. L’elfo si accorse della sua preoccupazione.
“Vieni”
La portò alla capanna del Saggio. Bussò, ma non ricevette risposta. Aprì la porta, ma si bloccò subito.
“Non c’è”
“Cosa non c’è?”
Non rispose. Prese a correre, trascinandosi dietro la ragazza finché non arrivarono al centro del villaggio. Si erano radunati tutti sotto una scultura di legno bianco. Nel vedere il soggetto della scultura, Elda pronunciò un nome che fece battere forte il cuore di Sah.
“Yokio”
La scultura ritraeva infatti la Custode con i quattro compagni.
“Fratelli, oggi è un grande giorno, un giorno pieno di speranza: è arrivata la nuova Custode!”
“Elda!”
Mika si fece largo a spallate tra gli elfi. Il suo volto era radioso.
“Quello chi è?”
“Mika, mio fratello”
“Elda, non crederai mai a quello che è successo! La Custode è- “
Con stizza, Sah parlò in contemporanea sia al saggio che al ragazzo.
“Elda”
“Gilda!”
“COSA?!”
Tutti si voltarono verso Sah, che tremava di rabbia. L’elfo si avvicinò al saggio con sguardo furente.
“Che significa questo, vecchio? Non è lei la Custode, non può!”
Indicò Elda.
“Lei lo è!”
La platea venne percorsa da bisbigli, alcuni increduli, altri pieni di vergogna o irritazione nei confronti del giovane che aveva parlato. Il Saggio, invece, rimase calmo e sorrise con tenerezza, mettendogli una mano sulla spalla.
“Capisco il tuo dolore dopo la perdita di tua madre, e capisco il tuo desiderio di trovare la Custode per primo. Ma ora stai esagerando”
Uno scintillio attirò gli occhi di Sah: una spada simile al diamante pendeva al fianco di Gilda. Il suo sguardo divenne ancora più furente. Scacciò la mano del Saggio con un colpo secco e gli si rivolse ringhiando.
“Ha anche osato darle Tajia!”
“Ora basta, Sah! Se non sai controllarti, devo chiederti di allontanarti”
“Con piacere!”
Mentre si allontanava, Elda si rivolse al Saggio.
“Perché dici che Gilda è la Custode?”
Fu la ragazza stessa a risponderle, sfiorandosi la pietra rossa dell’orecchino.
“Questo è il simbolo di riconoscimento”
“Grazie”
Si girò e si affrettò a raggiungere Sah, che, furente, stava entrando nella foresta. L’elfo sentì qualcuno toccargli la spalla con gentilezza. Si girò. Quando riconobbe Elda, la sua rabbia sbollì e cadde in ginocchio piangendo.
“Per quale motivo pensi sia io la Custode?”
“Da quando mia madre è stata uccisa, ho iniziato a studiare la storia dei Guardiani e di Yokio. Mentre dormivi, ho parlato con i tuoi amici e ho iniziato a sospettare che fossi tu. Parlando con te ne ho avuta la conferma”
Si inginocchiò davanti a lei, piegando il capo.
“Tutto ciò che desidero è aiutarti nella tua battaglia. Non esitare a chiedere il mio aiuto, la mia vita è consacrata alla distruzione di quegli sporchi Veshgres, e per questo ti seguirò sempre”
“Veshgres?”
“Iniziarono solo con gli umani, ma presto si aggiunsero anche gli elfi e i sos-rakè. Sono individui che desiderano essere sempre più forti da arrivare a rubare la forza e la vita degli altri. Mia madre è stata uccisa da uno di loro”
“Sah, io non so se sono davvero la Custode, ma tutti credono che sia Gilda e seguiranno lei. Io farò di tutto per proteggerla”
“Come ti ho già detto io seguirò te”
Dopo aver pronunciato queste parole, l’elfo rimase a bocca aperta: Elda lo aveva abbracciato.
“Grazie, Sah”
“Elda!”
Mika li raggiunse, senza fiato e con lo sguardo preoccupato.
“Ti prego, lascia perdere. Gilda è la Guardiana, se la caverà. Ti prego, resta lontano dai guai!”
Sentendo l’elfo irrigidirsi, la ragazza si affrettò a rispondere.
“Mika, ho sempre fatto a botte per proteggere gli altri, e ora non è diverso”
Sorrise.
“Sai che non riuscirai a farmi cambiare idea”
Mika sospirò.
“E va bene. Sappi però che ti starò attaccato come una zecca per accertarmi che non ti accada niente di male”
“Per questo non devi preoccuparti, ci sono io”
Il ragazzo sorrise e porse la mano a Sah.
“Allora, visto che siamo in due, non ci saranno problemi!”
Dopo un attimo di esitazione, l’elfo prese la mano e la strinse.
“Ascoltate, qui è troppo pericoloso per la Custode, per questo domani porteranno Gilda a Carstal, il villaggio degli uomini. Lì potreste trovare qualcuno che vi aiuti”
“E tu? Non vieni?”
“Non posso. Il Veshgres che ha ucciso mia madre era stato umano, e il saggio ha paura che possa vendicarmi su di loro. Per questo mi ha proibito di avvicinarmi a uno qualsiasi dei loro villaggi”
Il suono di un corno giunse alle loro orecchie.
“È scattato il coprifuoco. Sbrighiamoci”
Quella notte, Elda faticò a prendere sonno. Quando finalmente si addormentò, fece uno starno sogno.
Fluttua. Si trova sopra a un villaggio, ma non lo riconosce. Percepisce qualcuno al suo fianco. È un giovane adulto, con un braccio che sembra fatto d’oro. Okoy. Sente qualcuno apparire anche dall’altro lato. È una ragazza con i capelli bianchi e gli occhi di due colori diversi. Yokio. Elda spalanca gli occhi: è la stessa ragazza che sta sognando orami da mesi, tutte le notti. Yokio sorride. Poi dice qualcosa, ma Elda non capisce. Non conosce la lingua. Yokio se ne accorge e le tocca la fronte. Poi ricomincia a parlare. Ora, Elda riesce a capire. È una specie di profezia:
                    Quando verrà, non sarà riconosciuta.
                    Metteranno un’altra al suo posto.
                    Solo uno la seguirà.
                    L’errore causerà sangue e dolore.
                    Un dubbio.
                    Se ne andrà.
                    Ma il richiamo riecheggerà alto nel suo cuore,
                    scoprirà chi è, e accetterà.
                    La fiamma verrà passata,
                    e cambierà-
“Elda”
La ragazza aprì di scatto gli occhi. Mika la stava scuotendo.
“è ora di andare”
Uscendo da Eyos, Elda ebbe un brivido: il sogno era stato interrotto, e sospettava che non fosse stato detto qualcosa di importante. Con la coda dell’occhio, vide un movimento nella foresta. Sah. L’elfo si portò una mano al cuore e sorrise. Elda ricambiò il sorriso e annuì.
“che c’è?”
“Niente, Mika. Tranquillo”
“Sai, mi fa una strana impressione sentirti parlare di giorno. Normalmente lo facevi solo di notte, e anche allora eri sempre molto silenziosa”
“Mi sento come se mi fossi liberata da un peso”
“A proposito, non è che l’elfo ti piace?”
“Sah?”
“Ammettilo, ha fatto colpo!”
Elda si girò verso Eyos e lo guardò in silenzio. Quando parlò, nella sua voce si sentivano tristezza e serietà.
“Lui è come me!”
Dopodiché, si chiuse in un ostinato e pensieroso silenzio.
“Wow! Sono enormi!”
Elda si riscosse. Erano arrivati a Carstal, e i tre ragazzi rimasero a bocca aperta davanti alle immense mura. Subito dopo aver varcato la soglia, passarono davanti a un lavatoio. La ragazza rabbrividì e si voltò. Vide un ragazzo guardarla, una scintilla di speranza negli occhi.
 
Mi ha sentito!
Il ragazzo seguì il gruppo fino alla piazza. Uno degli elfi si inchinò agli Anziani, poi annunciò, facendo un cenno verso la ragazza dai capelli rossi.
“La Custode è tronata!”
Il cuore del ragazzo mancò un battito. Svelto, uscì nella foresta. Come si aspettava, trovò Sah al solito posto.
“Hai sentito? È tronata la Custode!”
“Non è lei”
“Cosa?”
“non è l’umana. La Custode è l’altra, quella con i capelli bianchi”
“Effettivamente, è stata l’unica che mi ha sentito quando ho richiamato l’acqua, ma il saggio ha detto che la Custode è l’altra…”
“Quel vecchiaccio no ha capito niente! E se anche tu vuoi fare un enorme errore, io ti ho avvisato!”
Detto questo, tornò tra gli alberi. Il ragazzo sospirò. Da quando l’amico aveva perso la madre era cambiato: pensava solo a trovare il successore di Yokio. Si sfiorò la boccetta che teneva appena al collo: gliel’aveva affidata suo nonno Ihalim, e conteneva qualche goccia del sangue della Custode. Yokio ne aveva data una a ognuno dei suoi compagni, dicendo loro che una goccia avrebbe permesso un solo viaggio da un mondo all’altro. Lui aveva ereditato il legame che suo nonno aveva con l’acqua, ricevendo così la boccetta in eredità.
“Solo per le emergenze…”
Il ragazzo si era sempre fiato del Saggio, ma ora Sah gli aveva instillato il tarlo del dubbio nella mente. Ricordò dell’errore che aveva portato gli òkolok alla rovina: erano convinti che la loro unica minaccia sarebbe arrivata solo con un Guardiano, così Yokio si era potuta muovere indisturbata, essendo una ragazza. Era già stato fatto u errore, era possibile che ne fosse stato commesso un altro? Con questo pensiero nella mente, tornò a Carstal.
 
Mika ed Elda si trovavano al fianco di Gilda, mentre la ragazza discuteva con gli Anziani: a differenza degli òkolok, il nascondiglio Veshgres più vicino era stato trovato molti anni addietro. L’unico motivo per cui non era ancore stato attaccato, era perché umani ed elfi da soli non erano abbastanza fprti. Aspettavano il successore di Yokio. Elda osservava l’amica di sott’ecchi, stupita: non l’aveva mai vista così sicura di sé. Persa nei suoi pensieri, non si accorse che le avevano fatto una domanda. Mika le diede una gomitata.
“Cosa?”
“Sai combattere?”
“A mani nude”
Gli Anziani sospirarono. Chiamarono una delle guardie fuori dalla porta e le chiesero di insegnare qualcosa ad Elda. Usciti nel cortile, l’uomo le mise tra le mani un bastone dalle dimensioni di una spada e si mise in posizione.
“Niente spiegazione?”
“A combattere non si impara con le paro- “
Elda aveva attaccato.
I due bastoni si scontrarono.
L’uomo si sbilanciò.
Elda ne approfittò.
Cercò di colpirlo, ma l’uomo recuperò l’equilibrio all’ultimo e parò.
Elda balzò all’indietro.
Si mise in guardia.
L’avversario la guardò stupito.
“Sei brava”
Elda non rispose.
Si lanciò verso l’uomo.
All’ultimo momento si fermò.
L’avversario aveva fatto un affondo verso la sua gola.
Elda si piegò all’indietro.
Le mani toccarono terra.
I piedi si staccarono dal suolo.
Colpirono il bastone dell’uomo e lo fecero volare in aria.
Elda si rialzò.
Afferrò al volo il bastone e lo incrociò col suo.
Con la gola dell’uomo in mezzo.
Rimasero così per qualche secondo, poi Elda abbassò le armi. L’uomo sorrise.
“Se l’amica della Custode è così brava, non oso immaginare la forza di Gilda”
Condusse quindi la ragazza all’armeria, alla ricerca di una spada.
 
Sah era accucciato davanti alla Stele dei Guardiani, accarezzando il nome di Yokio.
Hai scelto Elda, vero? Lei ci salverà, ne sono certo!
Gli tremò la mano. Ricordò il giorno in cui sua madre era stata uccisa. Il terrore provato nel vedere un Veshgres. La sua fuga fino a quel posto, nel quale era caduto esausto. Aveva giurato di dedicare tutta la sua vita alla ricerca del successore di Yokio e al suo servizio. Fischiò. Un uccellino verde si posò sulla Stele. Sah scrisse un breve messaggio e glielo affidò.
“Mika”
 
Non posso stare con gli umani del villaggio. Non mi faranno mai partecipare alla missione. Cercherò di raggiungervi sul campo di battaglia. Ti affido Elda fino a quel momento.
Mika piegò il messaggio e se lo mise in tasca. Guardò il piccolo esercito assoldato da Gilda: venti uomini, sei donne e ventisette elfi. Più lui ed Elda. Guardò nuovamente la sorella: si era tagliata la treccia, e i corti capelli le ricadevano sul volto, ombreggiandolo in modo quasi minaccioso. Era vestita tutta di nero, con una giubba e un paio di pantaloni di cuoio e una lunga spada sulla schiena. Aveva lo sguardo teso, concentrato e gelido. Lo sguardo solitamente riservato ai bulli. Rivolse la sua attenzione a Gilda: i capelli rossi erano raccolti in infinite treccine, la tunica bianca era aperta sulla schiena e i pantaloni di maglia rilucevano come se fossero decorati da piccoli diamanti. Al suo fianco, scintillava Tajia. La ragazza alzò una mano e il guanto di maglia che la copriva brillò sotto al sole.
“Andiamo!”
   
 
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