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Autore: Meli_mao    11/01/2020    3 recensioni
Dal testo:
-“Un pacchetto di fazzoletti?” lo sentì chiedere, la voce ironica e uno schiocco di lingua.
“Sì beh, magari ne ha assolutamente bisogno...” continuò lei farfugliando.
“Fazzoletti di carta...” Natsu afferrò divertito il pacchetto mezzo vuoto, osservandolo con attenzione.
“I fazzoletti servono sempre quando meno te lo aspetti… e se non li hai...” Fu un errore sollevare gli occhi in quelli di lui, perché Lucy si morse la lingua e si zittì di colpo sotto l’occhiata canzonatoria di Natsu. -
La verità è che non gli piaci abbastanza, o forse si? I protagonisti di Fairy Tail nelle relazioni fra uomini e donne di tutti i giorni. Esattamente come nel film. Un'idea diversa, ma non troppo. Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray/Juvia, Natsu/Lucy
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DUE

L’eccezione e la regola

 

 

Quando Lucy appoggiò il sedere sullo sgabello di legno del bancone del Fairy Tail ringraziò mentalmente di aver indossato un vestito leggero, perché lì dentro si moriva di caldo.

Appoggiò i gomiti e si sbilanciò quanto bastava per accavallare le gambe. Scorse fra i tavoli la stessa cameriera che le aveva servito Martini una settimana prima e poi concentrò lo sguardo sul ragazzo di fronte a lei che andava su e giù servendo la gente.

Non aveva la divisa come gli altri, ma un camicia bianca con le maniche girate fino ai gomiti, un tatuaggio in evidenza e il colletto slacciato. Gli occhi verdi si muovevano veloci fra la gente, e i capelli rosa risaltavano in contrasto con il bianco del suo sorriso. Rimase a fissarlo per qualche minuto, le labbra schiuse e la testa appoggiata al palmo della mano, finché lui non puntò il suo sguardo su di lei, regalandole un sorriso.

“Ciao, predi qualcosa?” le chiese.

“Ah no no “ Lucy si riscosse “Aspetto una persona” borbottò guardandosi attorno.

“Ah si?” lui si allontanò appena afferrando dei bicchieri da sotto “Appuntamento romantico?” il tono gli uscì malizioso.

Lei esplose in una risatina isterica.

“Non so se posso considerarlo tale” alzò gli occhi al soffitto, dondolandosi appena sullo sgabello.

Lui si bloccò un attimo a guardarla incuriosito.

“Sting e io siamo usciti solo una volta, quindi...” stava iniziando a parlare a vanvera.

“Sting?” Natsu parve sorpreso “Sting Eucliffe?” chiese, avvicinandosi a dove era seduta lei.

Lucy si immobilizzò sul posto emettendo un “Sì” incerto.

“Sting non passa stasera” Il rosato continuò a guardarla serio “Si è dimenticato del vostro appuntamento?” le chiese, dispiaciuto.

Lei boccheggiò un attimo, agitandosi.

“Oddio, no… quando ho detto che avevo un appuntamento non era proprio così...” cercò di dire, osservandolo dirigersi verso un cassetto. Ne estrasse un cellulare.

“Te lo chiamo!” Natsu le dedicò un sorriso gentile e lei quasi cadde per terra. Si sporse in avanti sollevandosi d’impeto, e urlò una serie di no, allungando le braccia quasi come se potesse afferrare lui e il cellulare insieme.

Il ragazzo si immobilizzò aprendo gli occhi più del dovuto, senza capire, ma ripose il telefono richiudendo il cassetto.

“La verità è che passavo di qui, così per caso… e mi sono chiesta se magari avrei potuto incontrarlo” mentre lo diceva ad alta voce si rese conto ti quando assurda potesse sembrare la questione. E soprattutto di quanto patetica potesse uscirne lei.

Lui si era avvicinato appoggiando le mani sui fianchi, dedicandole tutta la sua attenzione.

“Perché sai, l’altra sera lui ha dimenticato da me...” cominciò a frugare nella borsa disperatamente alla ricerca di qualcosa “Questo pacchetto di fazzoletti, ecco” sollevò il pacchetto davanti alla faccia, cercando di evitare lo sguardo diretto del ragazzo di fronte a lei che ora sembrava mezzo divertito.

“Un pacchetto di fazzoletti?” lo sentì chiedere, la voce ironica e uno schiocco di lingua.

“Sì beh, magari ne ha assolutamente bisogno...” continuò lei farfugliando.

“Fazzoletti di carta...” Natsu afferrò divertito il pacchetto mezzo vuoto, osservandolo con attenzione.

“I fazzoletti servono sempre quando meno te lo aspetti… e se non li hai...” Fu un errore sollevare gli occhi in quelli di lui, perché Lucy si morse la lingua e si zittì di colpo sotto l’occhiata canzonatoria di Natsu.

“Okey, glielo ridarò io...” lui trattenne a stento una risata, mentre lei lo osservava seria.

La vide guardarsi le mani, con le unghie rosse e un anello semplice sul dito, e poi sollevare di nuovo gli occhi cioccolato nei suoi. Nel mentre Natsu era tornato serio. Un po' gli faceva pena.

“Piacere, mi chiamo Lucy” iniziò lei, cambiando nettamente tono di voce “Ho visto Sting settimana scorsa, e sai...” Natsu si era sporto verso di lei, appoggiando i gomiti sul bancone e piegandosi in avanti.

“Beh sai… Lui non mi ha mai richiamata e così ho pensato che se magari l’avessi incontrato per caso...” la bionda abbassò la voce a un sussurro. Vide le labbra di lui schiudersi come per dire qualcosa, ma non uscì nulla.

“Scusami!” disse infine, alzandosi “Sono un’idiota, me ne vado!” afferrò la borsa, con lo sguardo basso.

“No aspetta… aspetta” lui la bloccò cercando di toccarle il braccio “Ti offro da bere ok? Resta almeno per un drink...” si aprì in un sorriso gentile, mentre lei ancora lo guardava incerta.

“Solo due minuti, ok?” ritentò. La vide annuire piano, e lanciare ancora un’occhiata intorno. Poi si risedette, lentamente.

Natsu non si seppe spiegare perché ma avrebbe voluto strapparle un altro sorriso, come quelli che le aveva visto fare fino ad ora. Che fosse un sorriso insicuro, divertito o freddo non gli interessava. Voleva solo vederla sorridere di nuovo.

Si allontanò per prendere un bicchiere al volo, mentre continuava a guardarla.

“Due minuti” le ripeté di nuovo, sicuro.

 

“Mi sembri una ragazza apposto”

Natsu Dragneel da dietro il bancone osservava Lucy un’espressione dispiaciuta, mentre lei manteneva lo sguardo basso sul bicchiere di analcolico fra le mani. Il bar completamente voto e l’insegna “chiuso” illuminata sulla porta. I ragazzi attorno a loro intenti a sistemare e pulire tutto.

“Quindi voglio essere onesto con te...” continuò imperterrito il ragazzo, gonfiando il petto e dandosi il tono da uomo esperto.

“Sting non ti chiamerà mai!” concluse perentorio, drizzando bene la schiena pronto ad affrontare lo sguardo glaciale della bionda.

“Ah davvero?” quella mollò il bicchiere e incrociò le braccia sotto il seno, sollevando il mento per guardare meglio il ragazzo che aveva di fronte. Sulle sue labbra un sorriso sinceramente divertito.

“E come lo sai?” chiese, piegando appena il capo di lato.

Natsu colse la sfida, e ricambiò il sorriso ironico prima di allargarsi nella sua spiegazione della vita:

“Perché sono un uomo, bambolina. E facciamo tutti così...”

Distolse appena lo sguardo per guardare Mira sistemare l’ultimo tavolino pulito e poi tornò a dedicare tutta la sua attenzione alla prorompente ragazza davanti a lui.

“Mi ha detto che è stato bello conoscermi” aggiunse lei a mo’ di spiegazione come se la cosa bastasse a giustificare ogni sua azione.

Il rosato emise uno buffo socchiudendo gli occhi e scuotendo il capo, sporgendosi pericolosamente verso di lei e sogghignando come se la cosa lo divertisse più di tutto.

“Non importa se ti ha detto che sei una persona fantastica, che sei bellissima e che con te è stato meglio che con sua nonna domenica a pranzo...” si appoggiò al bancone coi gomiti, così vicino al suo viso da arrivare a smuoverle i capelli col suo fiato “E’ passata più di una settimana e non ti ha mai richiamata, no Lucy?”

Per nulla intimorita lei diminuì ancora di più lo spazio fra di loro, concentrata sul discorso e fissando le labbra di lui come se stessero dicendo una qualche verità superiore.

“O forse mi ha chiamata, ma io non ho ricevuto la telefonata. O il messaggio. O ha perso il mio numero. O è scoppiata una bomba in ufficio e...” elencò contando con le dita.

Lui esplose in una risata e si rialzò di colpo, allontanandosi da lei e dal suo alito caldo. Alzò gli occhi al cielo esasperato, portandosi le mani sui fianchi.

“O forse semplicemente è sparito perché non gli interessa rivederti” si decise a guardarla dritto negli occhi, vedendola prendere fiato senza però dire nulla. Arricciò le labbra in un broncio delizioso, chiudendo le palpebre più volte. Sembrava proprio non voler accettare quella come risposta definitiva.

“Sì” e sembrò costarle davvero molto quella parola. Poi si illuminò, puntando di nuovo gli occhi su di lui “Ma la mia amica Erza non ha sentito uno per un mese intero dopo il loro primo appuntamento. Poi si sono rivisti per caso in biblioteca ed ora sono felicemente sposati” soddisfatta alzò il mento come se fosse la vincitrice di un qualche duello.

“Certo...” Natsu pareva quasi rassegnato. Ma poi si riscosse subito con un semplice “La tua amica Erza è un’idiota! O se meglio vuoi vederla è solo un’eccezione, un’eccezione rara” sottolineò con la voce l’ultima parola.

“Un’eccezione?” Lucy era perplessa “Beh e se fossi anche io un’eccezione?!”

Lui sogghignò “No tesoro, tu non sei un’eccezione. Tu sei la regola”

“Ma che diavolo...” lei fece per afferrare le sue cose ed alzarsi, ma una mano le bloccò il braccio sul legno freddo e umido del piano bar.

“La regola è questa: se un uomo non ti chiama, non vuole chiamarti!” la mano calda di lui strinse appena la presa.

Lei guardò prima il suo braccio imprigionato poi lui, seria e infastidita.

“Davvero?!” buttò lì ironica.

“Esattamente” la presa si indebolì, e la mano di lui si ritrarre lentamente.

“Senti, credimi… io scarico donne spesso e volentieri “ ignorò l’espressione ironica di lei “E so per certo che se un uomo si comporta come se non gliene fregasse un accedenti di te è perché davvero non gliene frega un accidenti di te!” soddisfatto restò immobile in attesa.

Lucy Heartfilia era bella, viziata ed abituata ad avere qualsiasi cosa. Ma in quel momento, improvvisamente, si rese conto che era stata rifiutata, e non poteva farci proprio nulla. Si sentì una completa idiota ad non essersene resa conto da sola. Le era servito un ragazzo in un bar, di cui ancora non conosceva il nome, che le aveva offerto analcolici per tutta la sera e le aveva fatto una lezione sui sessi come se fosse un insegnante e lei una ragazzina alle prime armi.

Tutte quelle uscite e quelle relazioni basate sull’apparenza e sulla prima impressione, quando la verità era lì davanti a lei da sempre.

“Grazie” riuscì solo a dire, lasciandolo spiazzato “Mi sei stato molto utile ed ho molto su cui riflettere!” concluse sinceramente soddisfatta.

Gli sorrise, riconoscente, allungando la mano verso di lui.

“Sono Lucy, come già sai, Lucy Heartfilia!” attese con il braccio teso a mezz’aria.

Lui scoppiò a ridere prima di afferrare la sua mano piccola e fredda.

“Natsu, Natsu Dragneel” disse solo. E lei percepì un’improvvisa ondata di calore non appena le loro pelli si toccarono.

 

 

Il sole si infrangeva sulle vetrate della redazione obbligandola a chiudere gli occhi per la troppa luce. Il riscaldamento era troppo alto e per un attimo si chiese come fosse possibile doversi mettere una vestito leggero in pieno inverno solo perché in quell’ufficio il termostato era impostato sui trenta gradi.

Erza scosse il capo scostando i lunghi capelli sulla schiena, mentre Lluvia di fronte a lei le mostrava distratta un articolo incompiuto che tentava di scrivere da settimane.

Quando Lucy entrò trafelata, correndo e con ancora il residuo di trucco della sera prima, entrambe si girarono a guardarla sorprese.

“Tutto bene?” tentò la rossa incerta, mentre Lluvia allungava la mano per pulirle una riga nera sotto l’occhio.

“Sì… cioè non ho dormito, ma sì” La bionda strinse al petto un plico di fogli scritti a mano, scarabocchiati a penna e leggermente stropicciati.

“Dimmi che hai finalmente finito quell’articolo sui massaggi Thai in città...” Erza l’osservò dall’alto dei sui dieci centimetri in più con aria minacciosa, addolcendosi poco dopo nell’osservare la macchia di caffè sul suo vestito.

“Ma che ti è successo?” le chiese infine, indicandole la chiazza.

Lluvia la stava osservando come si osserva un cucciolo di cane abbandonato al parco.

“Vi devo dire una cosa importante...” cominciò ignorando bellamente le loro espressioni preoccupate “Ieri sera ho finalmente capito tutto!” si avvicinò alla sua scrivania trascinandosi dietro le altre due.

“Vi ricordate quando uscivo con quel tipo, il belloccio con gli occhiali da sole anche con la pioggia, che mi tradiva e non faceva nulla per nasconderlo”

Lluvia si illuminò “Loki!”

“Esatto lui! Beh e che la mia amica Cana mi aveva detto che anche il suo ragazzo l’aveva tradita più volte senza problemi, ma all’improvviso si erano chiariti ed ora vivevano insieme felici e contenti da anni… vi ricordate?” incitò non trattenendo l’euforia.

“Lluvia ricorda” ammise l’amica, mentre l’altra era ancora troppo perplessa per rispondere.

“Bene. Il punto è che Cana era l’eccezione!” strinse convulsamente i fogli al petto tremando per l’emozione.

“La verità è che se un uomo ti tradisce all’inizio lo fa semplicemente perché non gli piaci abbastanza!” sganciò la massima con il sorriso in volto, restante a guardare le due amiche davanti a lei.

Non vedendo un riscontro continuò:
“Partiamo dall’inizio: Hibiki, il biondo affascinante che ogni volta vedeva un bel culo e delle belle tette mi lasciava per qualche giorno. Ecco io mi ero così illusa che credevo che tornasse da me perché dopotutto erano le mie tette e il mio culo i più belli. Invece lo faceva solo per scroccare un letto gratis e cibo dal mio frigo. O ancora Mest, il ragazzino che mi lasciava ripetutamente per tornare dalla sua ex morosa! E ogni volta io aveva un’amica che aveva un’amica che conosceva una o aveva una vicina che aveva avuto ragazzi uguali identici ai miei, ma che alla fine erano tornati da loro e le avevano sposate e vivevano felici e contenti” prese fiato “Ma quelle sono solo delle dannate eccezioni! Mentre noi non siamo eccezioni, noi siamo le RE-GO-LE!” Scandì la parola alzando il tono di voce, fissando le altre due e annuendo con la testa.

Passarono alcuni secondi in cui nessuna di loro si mosse. Restarono tutte a fissarsi sconvolte. Poi lentamente Lluvia cominciò a parlare a bassa voce.

“Lluvia non è sicura di aver capito bene...” si grattò una guancia cercando di concentrarsi “Lucy sta dicendo che se Lluvia sente una donna parlare di come sia stata per dieci anni con un uomo e di come questo l’abbia poi alla fine sposata… questa è un’eccezione”

Lucy annuì convinta.

“Mentre la regola è che uomini come Grey che stanno con donne come Lluvia per cinque anni senza sposarle… non le sposeranno mai!”

“No!” all’unisono sia Erza che Lucy si fecero serie, scuotendo il capo convinte.

“Okay è quello che ha detto...” iniziò la rossa.

“… Ma tu non centri assolutamente nulla” la bionda scuoteva il capo energicamente.

“Non parlavo di te… io parlavo di me… dei miei rapporti...” farfugliò.

“Sì, lei parlava di rapporti...” Erza non sapeva più come continuare.

Lluvia annuì appena, spostando lo sguardo da una all’altra.

Forse aveva bisogno di richiamare Natsu e chiedergli qualche dettaglio in più, pensò Lucy mentre continuava a blaterare frasi sconnesse.

 

 

 

Angolo dell’Autrice:

Buona sera, eccomi qui dopo una settimana. Mi stupisco anche io della precisione haha

ad ogni modo ci tenevo a questo capitolo perché è anche l’incontro/scontro con il vero tema della storia. E soprattutto Natsu inizia ad interagire con Lucy.

Non mi sono dimenticata di Gerard, Erza, Yukino ecc infatti il prossimo capitolo si incentrerà più su di loro. Come sempre sono contenta che la mia idea piaccia, ma a prescindere non esitate a farmi sapere cosa ne pensate.

Grazie a Cri cri: Esattamente come detto tutto da te hahaha, Natsu e Lucy sono un po' la mia fissa, soprattutto ultimamente, quindi non potevano essere altri che loro due i pilastri centrali. Sting e Yukino sono una coppia che fino a poco fa ho considerato di rado, ma lui continua ad affascinarmi molto come personaggio. Anche se, per qualche arcano motivo, la mia mente si allarga e lo vede bene con Brandish, che considero mega gnocca. Ma questa è un’altra storia… hahah grazie ancora per i commenti. Spero continui a piacerti.

DULI96: Sono contenta ti piaccia l’idea e la storia e che tu la segue. Spero che continuerai a farlo, e ti ringrazio soprattutto per il commento. A presto.

Sissi1978: Oddio che dire, prima di tutto sono contenta ti piaccia la storia ovvio. Secondo mi sembra giusto dire che sì, l’idea era di partire già con coppia che “mi piacciono” e cercar di dar loro un finale diverso, distaccandosi per forza di cose da quello che è stato il film. Motivo per cui sono già partita con coppia come Erza e Gerard, piuttosto che Sting e Yukino. Poi chi vivrà vedrà, non ho ancora scritto il finale. E sì, mia cara, mi hai dato un dispiacere HAHA, io Lisanna non posso odiarla, ma non ne capisco il senso come personaggio. Nel manga è abbastanza snobbata, anche il suo ritorno, non ha dato un risvolto significativo al gruppo. Soprattutto parlo di Natsu. Non si è aggiunta a loro, e non la si vede interagire particolarmente con i protagonisti. Per assurdo non è servita nemmeno a far ingelosire Lucy. Detto questo, l’averla inserita nella storia come conquista occasionale del rosato non è stato un dispetto, quanto più un riconoscere fra di loro un legame. Purtroppo l’aver scelto Natsu per quel ruolo ne ha influenzato anche l’atteggiamento per le donne. Ma nonostante tutto ciò spero tu possa trovare piacevole la storia comunque e spero di non deluderti.

A presto.

Meli_mao

   
 
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