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Autore: la_pazza_di_fantasy    15/01/2020    1 recensioni
Camille, terzogenita della famiglia Taiwell, è costretta a sposare il principe dei vampiri per sterminare l'intera famiglia di lui.
Caleb non vuole sposarsi, sopratutto non con una bionda.
Cecil sta per perdere la sua famiglia, la sua vita e anche il suo titolo di nobile per colpa di una malattia ritenuta incurabile.
Jerome vive nel ricordo di un amore che non tornerà più.
Alexander deve mantenere la sua promessa.
Margaret vorrebbe poter rimediare ai suoi errori.
Nikolas vorrebbe tutto tranne la guerra.
Nel mentre i vampiri sono impegnati a respingere i Ghoul e impedirgli di distruggere il loro regno.
Ci riusciranno? E soprattutto riusciranno ad evitare l'attacco da parte degli umani?
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camille seguiva il principe in completo silenzio. Non voleva fare niente che potesse infastidirlo. Anche il fatto che aveva deciso di parlare era abbastanza strano. Sophi e Laila aveva ribadito più e più volte quanto il ragazzo fosse introverso e poco propenso a parlare, sopratutto con gli estranei.

E Camille aveva veramente paura di quello che il ragazzo poteva voler fare. Sapeva che non poteva torcerle un capello, ma era comunque un vampiro e sapeva di certo come intimorire la gente.

Caleb si fermò di colpo per poi girarsi a guardare Camille con i suoi occhi verdi penetranti. Dopo poco fece cenno alla ragazza di aspettare e sparì nel corridoi alla sua destra per ricomparire poco dopo con un mantello che porse alla ragazza. Camille prese il pezzo di stoffa blu che il ragazzo le stava porgendo e se lo mise sulle spalle.

Il principe riprese a camminare e Camille lo seguì, poco dopo si trovarono entrambi all’esterno in un giardino immenso che Camille guardò con stupore. Il giardino era pieno di piante di qualunque specie cosa che fece sorprendere ancora di più la ragazza, da lei a Sunly le poche piante che riuscivano a crescere morivano non appena arrivava la stagione più calda non riuscendo a reggere alle temperature troppo alte. Li invece sembrava che le piante fossero completamente indifferenti al clima.

- sembra che tu non abbia mai visto delle stupide piante in vita tua- disse Caleb interrompendo il silenzio che si era creato tra i due.

- a Sunly le piante non resistono molto per il caldo- disse Camille trovando un po’ di coraggio. Infondo dovevano parlare no? Prima si toglieva l’imbarazzo e prima finiva la tortura.

- queste sono piante stregate, riescono a resistere a qualunque temperatura, devono essere nutrite una volta al giorno con sangue di vampiro altrimenti muoiono- disse Caleb guardando la faccia della mora farsi sempre più sorpresa e spaventata. In realtà si era spaventata alla parola sangue, ma si era quasi subito tranquillizzata quando Caleb aveva aggiunto il seguito della frase.

“pensava al sangue umano” si disse Caleb dopo un po’.

- il sangue umano non è un buon concime per le piante. Solo noi vampiri ci rafforziamo grazie ad esso- disse il ragazzo cercando di tranquillizzarla, ma Camille non diede segno di nessuna reazione, era rimasta immobile.

- non berrò il tuo sangue, almeno non adesso. Dopo il matrimonio si- disse Caleb facendo finalmente girare la ragazza verso di se. I suoi occhi di ossidiana era sgranati.

- berrete dal collo?- chiese tremante la mora portandosi una mano al collo in una reazione istintiva.

- si, è più comodo anche se è una delle parti dove fa più male-

- perché me lo state dicendo?- chiese Camille che aveva iniziato a tremare e non per il freddo.

- perché hai consegnato l’acqua santa?- disse invece Caleb, ignorando completamente la domanda della ragazza.

- è ingiusto uccidere qualcuno in un modo così meschino mettendo in mezzo persone che non c’entrano niente. Il re non aveva nessuna intenzione di fare un accordo di pace, io ero solo la sua vittima sacrificale. Ho deciso di consegnare la boccetta di mia spontanea volontà perché nel peggiore dei casi sarei morta, ma almeno non avrei ucciso un’intera famiglia. Alla fine credo che se anche vi avessi avvelenati tutti il re degli umani mi avrebbe uccisa comunque. Sapevo troppo- disse Camille. Aveva tenuto per tutto il tempo gli occhi puntati in quelli di Caleb, aveva distolto lo sguardo solo a discorso concluso per non far vedere le lacrime che volevano scendere prepotentemente.

Caleb aveva fissato la ragazza tutto il tempo cercando qualche traccia di menzogna, ma non c’era. Era sincera.

- devi essere davvero disperata per affidarti a noi vampiri. Si vede lontano un miglio che hai paura di noi- Camille alzò lo sguardo pieno di lacrime spaventata. Cosa che fece preoccupare Caleb.

“maledizione perché adesso mi preoccupo per lei” si disse il ragazzo, ma aveva appena scoperto che la fiducia dei suoi famigliari era ben riposta in Camille.

- non voglio spaventarti, non più almeno- disse alla fine il ragazzo porgendo una mano a Camille. La ragazza lo guardò leggermente dubbiosa, ma poi prese la mano del principe e in pochi secondi si trovò a braccetto con il principe mentre camminavano per il giardino.

- le persone all’interno del palazzo possono anche averti accettata, ma non tutti i vampiri nobili lo hanno fatto, o lo faranno dopo il matrimonio. Devi assolutamente toglierti quell’aria spaventata- Camille guardò di sottecchi il principe curiosa. Come mai tutto a un tratto era diventato così strano?

- più ti mostri intimorita più si prendono gioco di te e cercano di spaventarti- continuò il ragazzo, voleva metterla in guardia visto che il primo grande evento al quale avrebbe partecipato non era il matrimonio, ma il suo compleanno.

- non credo di poter cambiare in poco tempo- disse a tono abbastanza basso la ragazza facendosi finire i lunghi capelli davanti agli occhi.

- con Sophi ti sei abituata abbastanza bene- disse Caleb che in un attino di pura follia aveva preso la ciocca dei capelli che era finita davanti agli occhi della ragazza e l’aveva spostata dietro l’orecchio rivelando la piccola cicatrice che Camille aveva. Camille si immobilizzò sul posto e guardò con occhi sgranati Caleb per poi rimettere i capelli dove si trovavano in precedenza.

Stettero per qualche altro minuto in silenzio, poi Caleb non resistette più

- come ti sei procurata quella cicatrice?- Camille non rispose subito, ma strinse involontariamente il braccio del ragazzo.

- quando ero piccola mia sorella ha cercato di uccidermi facendomi sbattere la testa vicino al tavolo di cristallo- disse con tono ancora più basso di prima.

- è questo il motivo per il quale tieni sempre qui dannati capelli davanti agi occhi o c’è altro?- chiese in uno sbuffo Caleb. Quella ragazza aveva un viso davvero molto bello, perché si nascondeva.

- no, o almeno non solo. Non mi piaccio- disse la ragazza trovando un po’ di coraggio e iniziando ad alzare la voce.

“quindi quando si parla di qualcosa di abbastanza brutto e che non vuole ricordare abbassa la voce” pensò Caleb.

- non dovresti farlo- disse Caleb, ma ottenne solo un no con la testa da parte di Camille. Il principe si innervosì leggermente per poi lasciare la presa dal braccio della ragazza e si posizionò davanti a lei.

Successe tutto così in fretta che Camille non ebbe nemmeno il tempo di reagire. In meno di un secondo Caleb con il pugnale che aveva in vita le aveva tagliato il ciuffo di capelli che le cadeva danti agli occhi rendendolo più corto degli altri e impedendogli di coprire il volto della ragazza che, essendosene appena accorta, fissò Caleb con occhi sgranati non riuscendo a dire nemmeno una parola.





Angolo autrice
Salve, non li scirvo spesso però oggi vorrei chiedervi un piccolo favore:
se la storia vi sta piacendo, o no, per favore potreste scrivermi una recensione? Anche negativa, accetto tutto, ma vorrei veramente sapere cosa pensate delle mia storia.
la_pazza_di_fantasy

 
   
 
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