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Autore: ornellagiau    21/01/2020    1 recensioni
Raccolta di One-Shots principalmente Snape-centric e in Canon.
Esplora diversi momenti non raccontati della vita del professore di pozioni, partendo dai primi anni di insegnamento ad Hogwarts fino alla seconda guerra magica, seguendo a grandi linee la trama originale.
Personaggi principali sono per ora Severus, Lily, Dumbledore, i Malfoy e la mia OC Arline Donovan.
*** ATTENZIONE: i primi 4 capitoli erano stati pubblicati come storie a se stanti, li ho riuniti in una storia a capitoli per renderla più semplice da trovare***
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Lily Evans, Narcissa Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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Tanto tempo fa, in una Hogwarts lontana lontana... :) 

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NEVE

Quell'inverno non sembrava proprio voler nevicare. Novembre era passato sotto una nuvola grigia, dicembre non aveva fiatato, e gennaio continuava a tirare su nebbia dal lago nero. 

Severus si svegliò la mattina nel letto del suo dormitorio e già capì dall'odore del aria che anche quella notte non aveva nevicato. Si alzò tirandosi addosso il maglione vecchio di suo padre ed entrò senza far rumore nella sala comune. La luce cupa delle vetrate confermava un lago ancora infestato di alghe verdi, niente ghiaccio e niente neve. Non poteva andare la fuori a quell'ora della mattina, lo avrebbero preso per stupido e avrebbero fatto domande, che ci sei andato a fare, avrebbero detto, sei andato a vedere se la puzza di umido di la fuori è la stessa di quella di qua dentro? Avrebbero avuto ragione. Non c'era niente da fare oltre che insozzarsi di fango e inzupparsi i capelli di nebbia. E di questo proprio non aveva bisogno. Stava cercando il tema di divinazione della sera precedente, quando sentì una campanella attraversare il corridoio d'ingresso. 

Anche oggi niente neve, parliamo dopo ad Erbologia

"Grazie Watz..." affondandò le dita nel pelo folto di Watzmann e gli avvicinò una coda di lucertola. "Di alla tua padrona di non prendersela così a cuore ok?" gli occhi verdi del gatto lo guardarono socchiusi, tra una fusa e l'altra, e Severus gli annodò un biglietto di risposta al collare. "Vai, su...prima che si sveglino..." 

"Snape! Non ti avevo detto che ti avrei sfasciato il naso se ti avessi beccato di nuovo a ciondolare in sala comune a quest'ora?" 

La porta segreta del sotterraneo si era aperta e, mentre il gatto Watzmann sgattaiolava fuori inosservato, erano entrate a passi lunghi i due caposcuola di Slytherin, Bones e Black, tornavano da un qualche incontro segreto fuori da Hogwarts. 

Succedeva sempre più spesso da quando erano rientrati dalle vacanze, uscivano in gran segreto la notte tardi e tornavano eccitati la mattina dopo, senza mai raccontare a nessuno chi incontrassero o cosa facessero. Essendo Caposcuola potevano ignorare il coprifuoco, e non temevano di essere sorpresi ne da Flitch ne da qualche altro insegnante.

"Lascialo in pace Gregor, non ci creerà problemi fidati" Narcissa Black si levò gli stivali impiastricciati di terra e si sedette nella poltrona di fianco alla sua, le gambe accavallate su di un bracciolo "Dovresti venire con noi una volta o l'altra sai" disse con quella voce densa che non si lasciava ignorare "Lucius sarebbe contento di parlarti un poco con calma..."

"Narcissa!"

"Andiamo Gregor! Severus sa di cosa parlo, non c'è bisogno di segreti con lui..."

"Non mi interessa Black, ho altre cose a cui pensare..."

Si sentiva i suoi occhi ubriachi addosso, gli prudevano le orecchie da quanto la sentiva fissarlo, ma non si sarebbe voltato a guardarla.

"Mmmm, e queste cose... includono fare i compiti delle vacanze assieme alla piccola Gryffindor dagli occhi verdi?" non rispose, Narcissa aspettò.

Narcissa a Severus stava simpatica. O meglio, diciamo che non gli era completamente indifferente com il 99% delle altre facce da schiaffi che giravano per quella scuola. Era intelligente e si portava dietro un sarcasmo appuntito che spiazzava gli sprovveduti. Forse era perché si era trovata a crescere con due sorelle maggiori sempre il lotta, o forse la vicinanza di Lucius Malfoy le aveva affilato il carattere, fatto sta che a volte, quando Severus le si ritrovava affianco e ne ascoltava il chiacchiericcio, non era impensabile che si unisse a lei in una risata. Quest'unghia di confidenza che Severus non si rendeva neanche conto di concederle, portava però anche degli svantaggi, gli sembrava: in qualche modo lei riusciva ad impicciarsi sempre degli affari suoi. Lei sapeva. Lo tormentava. Non lo lasciava in pace sopratutto quando capiva di aver toccato un nervo bollente.
 
"Ascolta carino, lo sa tutta la scuola che state aspettando la prima neve per raccogliere l'Aconito invernale, ma a che vi serve poi?... Ad ogni modo, dovresti lasciare che una Mezzosangue come lei si facesse da sola i progetti di Erbologia... si Mezzosangue, non guardarmi così, è quello che è e non ti servirà tenertela amica quando i tempi saranno cambiati..."

"E tu invece? Con i tuoi amici del cuore fuori dalla scuola? Sarai ben preparata si?" frustò spazientito "E' per questo che metti già le mani avanti con Lucius?"

"..."

A 15 anni Severus Snape era talmente bravo nel far scattare il suo sarcasmo che era diventata la sua tecnica numero uno quando voleva essere lasciato in pace. Chiunque altro si sarebbe alzato e se ne sarebbe andato. Narcissa rimase. 

"...eheh che tipo sei... è per questo che mi piaci, non ti lasci spaventare neanche dai caposcuola... Si io metto le mani avanti Severus, perchè sono previdente e voglio il meglio per me stessa, non c'è nulla si rimproveratile in questo. Anche tu dovresti fare lo stesso, o forse già lo fai, solo, non troppo intelligentemente per ora. La neve, per il tuo piccolo progetto, vedrai che arriverà, ma stai attento a non farti scappare le occasioni davvero importanti per il futuro mentre aspetti... e ora me ne vado a letto! Tante care cose ok?"

Ma che fretta avevano tutti quanti? Che fretta avevano di lasciare Hogwarts, di andare a vivere nel mondo la fuori, di combattere? Non lo sapevano che il mondo reale è grigio e noioso? No forse non lo sapevano, doveva invitarli tutti a fare un tour a Spinner's End per vedere, per vedere davvero quanto noiosa e squallida potesse essere la vita degli adulti. Severus aveva fretta si, fretta di studiare, di conoscere tutto, ma non certo di andarsene dal castello, non certo di mettersi a vivere tra i babbani come aveva fatto sua madre, vendendo pozioni per posta a maghi e streghe più disperati di lei. 

A queste cose Severus ci pensava spesso, a cosa avrebbe fatto dopo, e gente come Narcissa lo lasciavano dubbioso: come mai loro non avevano la sua stessa visione desolata del mondo? Ci stava pensando anche giù nelle serre, mentre trapiantava degli asfodeli nani seguendo la procedura del libro. 

"Hey"

Non l'aveva sentita arrivare. Accidenti.

"Hey" non smise di fare ciò che stava facendo. Continuò lento, preciso. "Hai letto la mia risposta?"

"Si ma non m'importa."

"Non t'importa se si scopre che stiamo lavorando ad un progetto proibito?"

Lily Evans piantò il rastrello nella terra bagnata e si levò gli occhiali da giardiniere. Aveva gli occhi verdi, ma non un verde tipo erba, era un verde tipo...tipo assenzio, tipo acqua...tipo Slytherin. Doveva guardarci dentro, mantenere un espressione neutrale, doveva... 

"Ahahahahahahaha haha" scoppiarono a ridere tutti e due. "Eddai Sev, più lo dici più la gente ci crede che è un progetto proibito! Slughorn ha detto che possiamo lavorarci e quindi basta, non c'è bisogno di raccontarlo ai 4 venti" era carina quando parlava, si lisciava i capelli, e caricava gli accenti sulle parole.

"Io dico solo che se fosse proibito saremo giusto un pò più fighi non ti pare?" con nessuno si permetteva di parlare così. Nessuno, ne Narcissa, ne Rabastan, ne nessuno. "Ad ogni modo, vedrai che la neve arriverà, non c'è motivo di mettersi fretta."

"Secondo me c'è motivo invece!" 

Le si avvicinò ancora, facendo finta di correggere il modo in cui tracciava i solchi per gli asfodeli, e le parlò all'orecchio.

"Lily, devi smetterla di preoccuparti così... se è per mia madre, lei sta bene, non ne ha bisogno così urgentemente..."

"..." da così vicino poteva sentire l'aria entrare e uscire dai suoi polmoni "tu non capisci proprio niente Severus! Ne ha bisogno, ne aveva bisogno già ieri e la settimana prima...Possibile che non te ne renda conto?"

"Mah.."

"Noi siamo la sua unica speranza, glielo abbiamo promesso...E se neanche tu che sei il figlio ti preoccupi per lei allora almeno lascia che lo faccia io povera donna!"

Ma che? 
Lily prese le sue cose, improvvisamente arrabbiata fino alle punte dei capelli, e se ne andò nell'altra serra. 

Niente male per un giovedì mattina, quattro ore e due ragazze che lo piantavano in asso come un mammolotto.


SS


Quell'inverno non sembrava proprio voler nevicare.
Albus Dumbledore aveva passato tanti inverni miti tra le mura di Hogwarts, tanti natali scaldati dal sole ma come quell'anno, come quei giorni di gennaio caldi e umidi di nebbia, non ne aveva mai visto. 

Gli studenti erano rientrati al castello da poche settimane, le lezioni erano ricominciate, e le squadre di Quiddich si allenavano già a tempo pieno per la partita di fine febbraio. Tutto era normale. Ma niente neve. 

Ma che importava dopo tutto? Nevicasse o no la scuola avrebbe continuato a funzionare e anzi sarebbe stato anche meglio un inverno senza neve, meno lavoro per Hagrid, meno scivolate sulle pietre... Però senza neve... sarebbe finito mai l'inverno? Sarebbe andato avanti il tempo? Ma che sciocchezze, un uomo della sua intelligenza che si perdeva in congetture new age del genere, per Morgana! C'erano cose più importanti a cui pensare... gli incontri illegali di studenti alla Testa di Porco ad esempio, quello si che era un problema. Aberforth si ostinava a non parlargli direttamente, ma i messaggi mandati tramite i personaggi dei ritratti erano sempre più specifici e preoccupanti. Ragazzini, alcuni ancora studenti, si incontravano la notte alla Testa di Porco e discutevano di magia oscura, di privilegi dei purosangue, e di un idealista senza nome, che avrebbe risolto i problemi dei maghi in tutta l'Inghilterra. 

Albus lo sapeva che era Tom Riddle. 

Ma che ci si vuole fare, quando si gestisce una scuola si è sommersi da problemi così dettagliati e così pressanti che è facile ignorare qualunque cosa riguardante il mondo esterno... Ora però Riddle stava piano piano tirando a se pezzetti, persone, ancora appartenenti alla scuola. Era come un gioco di pesca, delle lenze sottili e sinuose si addentravano nella scuola, tirando fuori studenti abboccati, Black, Goyle, Macnair... come poteva proteggerli se erano già sotto l'influenza di Tom Riddle? Doveva pensarci, doveva trovare una soluzione e poi...

...

Dalla cattedra della sala grande il preside guardò i suoi studenti. I Gryffindor schiamazzavano contro gli Hufflepuff che li avevano battuti alla scorsa partita; i Ravenclaw si mischiavano agli Slytherin con cui condividevano la maggior parte delle lezioni. In fondo al tavolo di Hufflepuff uno Slytherin e una Gryffindor parlavano a teste vicine ignorando il resto. Erano il giovane Snape e la Evans, la sorella di quella ragazzina babbana che gli aveva indirizzato una lettera qualche anno prima. Stavano lavorando ad un progetto di pozioni applicate, il professor Slughorn glielo aveva accennato: volevano distillare una qualche preparato neuromodulante e cicatrizzante, chissà perchè poi... La cosa certa era che anche per loro era fondamentale che finalmente cadesse la prima neve.


SS


"Se non riusciamo a raccogliere l'Aconito prima della fine del mese tutto il resto della pozione andrà a farsi friggere."

"Possibile che non esista un ingrediente alternativo che ne so..."

"Il tuo libro miracoloso non dice niente?"

Scosse la testa.

"Mmmm, potremo provare con altre piante simili, altre che germogliano a basse temperature..."

"Finiremo solo con un pasticcio inutilizzabile, l'Aconito è l'unica erba con le capacità rigenerative che ci servono... Io dico di lasciar perdere, e provare un'altra miscela proprio"

Lily si morse i lati delle labbra e fissò il libro. 

"Dopo tutto volevamo provare a distillare una pozione medica-neurologica, ci sono tanti altri preparati che potremmo provare..." 

Lily sbuffò forte. L'arrabbiatura di prima non era ancora finita evidentemente.

"Che c'è?" Severus si preparò mentalmente ad un altra ondata di insulti.

"Non me ne posso fare una ragione Sev..." con le mani si appiattiva la frangetta sugli occhi "Io... non ci posso pensare... la signora Prince, li senza bacchetta..."

"Eddai Lily..."

"No davvero, non ce l'ho con te, è che proprio mi dispiace per lei... se lui la picchia di nuovo non potrà neanche..."

"Ascolta" allungò una mano a toccarle le dita, poi ci ripensò e le sfiorò la manica della divisa "Ascolta è mia madre, se ti dico che sa cavarsela devi fidarti Lily, sa gestire mio padre, e poi quando io non sono in casa ci sono molte meno ragioni per litigare tra di loro... davvero non ridere... eheheh..."

Lily era sempre stata molto scossa dai racconti che lui le faceva di come passassero il tempo i suoi genitori. Per Severus erano cose normali, insomma non cose che raccontava al primo che passava, ma dopo anni che conosceva Lily Evans e aveva ascoltato in lungo e in largo i racconti della sua famiglia, ad un certo punto si era sentito in dovere di ricambiare, di mettere un pò di se stesso dentro la loro amicizia. L'estate prima era successa una cosa davvero non bella, tra sua madre e suo padre, e Lily lo aveva aiutato a rimettere a posto i pezzi, figurativamente e concretamente. Probabilmente perchè era rimasta così scioccata dalla condizione impotente di sua madre, Lily aveva cominciato a fare ricerca su pozioni mediche per aiutarla, per guarirla quando stava male, e così tra una cosa e l'altra erano arrivati all'inverno con l'idea di distillare assieme una pozione che la rendesse immune al dolore delle percosse, che non le facesse venire lividi o ferite. Per questa pozione gli serviva l'Aconito, che germogliava sotto la prima neve dell'inverno. 

No neve, no Aconito. No Aconito, no pozione, no mamma salva.

"Senti se non nevica entro tre giorni io vado da Slughorn e gli racconto tutto" 

"Mm no Lily ma perchè ti incaponisci così"

"Non è questione di incaponirsi, è questione di sicurezza ok? Tua madre ha bisogno di aiuto e forse gli sforzi di due studenti del quinto anno non bastano capito?"

Severus si passo una mano sugli occhi stanco di litigare.

"Ok, tre giorni allora"


SS


Venerdì niente neve. 

Sabato niente neve.

Domenica niente neve.

Severus si avviò verso la sala comune dopo cena con gli occhi secchi e lo stomaco infiammato. Lily non gli aveva parlato per tutto il weekend, era stata sempre circondata da Gryffindor urlanti e Severus con quei dementi non si poteva proprio trattare, sopratutto l'altro Black, il cugino di Narcissa, mamma mia quanto gli stava antipatico quello li, non si poteva descrivere! Ad ogni modo, anche se non si erano parlati Severus sapeva che lei era in nervosa. Stranamente era come se riuscisse a sentire i suoi pensieri attraverso la sala grande quando incrociava il suo sguardo, era una cosa strana e non riusciva a controllarla completamente, ma gli bastava per capire che anche lei pensava alla neve come lui.

Forse aveva ragione lei, forse dovevano andare a parlare con qualche adulto, chiedere aiuto per sua madre a Cokeworth... era una cosa saggia da fare.

"Snape, hey hey che fai calma!" Gregor Bones gli si era accostato senza che se ne accorgesse e preso alla sprovvista da quella voce gracchiante Severus aveva tirato fuori la bacchetta "Ho un messaggio, da Narcissa, dice di venire con noi stasera, ad Hogsmeade, dice che c'è qualcuno che aspetta di conoscerti."

"Chi?"

"Dicono che sei intelligente Snape, pensaci e lo capirai" stavano fermi in mezzo alle scale "Io non sono affatto d'accordo, secondo me sei solo un ragazzino secchione con un pò di fortuna in Pozioni, figuriamoci se potresti essere all'altezza di... ma Narcissa non mi lasciava stare e ha promesso... be insomma io te l'ho detto, se vuoi venire bene altrimenti arrangiati" 

Bones lo spinse di lato e sparì nei sotterranei.

All'altezza di... poteva essere? Lui in persona ad Hogsmeade? A Severus non importava del potere o della razza pura però... ora che aveva la possibilità... se la sarebbe lasciata scappare?

"Perso qualcosa?" questa era una voce molto più rotonda di quella di Bones.

Dal fondo del sotterraneo saliva un mago anziano, alto, lento, vestito di turchese e di blu notte. Severus scosse la testa e guardò per terra.

"Torno giusto ora dall'ufficio del professor Slughorn, mi raccontava che state avendo qualche problema con gli ingredienti invernali non è così?"

Lo studente alzò gli occhi per un attimo, incontrò le lenti trasparenti sotto la fronte aggrottata. 

"Ehm..." 

"Be ad ogni modo, può essere che la neve arrivi proprio stanotte chi lo sà...Meglio stare in attesa alla finestra eh?"

Di nuovo Severus tirò sù gli occhi e guardò il preside confuso. Cosa sapeva quel mago vecchio e arrugginito? Che gli aveva raccontato Slughorn? E che intendeva dicendogli di stare alla finestra? Sapeva di Hogsmeade e di Narcissa? Poteva essere? 
Gli occhi grigi del preside fremettero un attimo soltanto, come se avessero visto qualcosa di inaspettato. Severus se ne accorse, aprì la bocca per dire qualcosa, ma il mago anziano distolse lo sguardo.

"Su, in dormitorio ora, vite-vite"


SS


Venti minuti più tardi Severus aveva deciso. Sarebbe andato a Hogsmeade con Narcissa e gli altri Slytherin del settimo anno. Avrebbe incontrato Lucius, i Lestrange, e anche Lui, il mago che nessuno nominava ma che tutti fremevano di incontrare. Era curioso, semplicemente curioso di vedere chi fosse, che faccia avesse, e come parlasse di queste idee rivoluzionarie che tutti ammiravano. 

"Sono contenta che tu abbia cambiato idea" gli aveva sussurrato Narcissa mentre attraversavano al buio il parco verso i cancelli. 

"Non ho cambiato idea" aveva risposto più a se stesso che a lei "Ma devo pur riempire il tempo dopo tutto"

Camminavano in fila, cinque passi di distanza l'uno dell'altro, e i loro stivali facevano scricchiolare l'erba secca sotto i piedi. Ancora dieci passi e sarebbero stati fuori dai cancelli. Ancora sette, sei, tre...

"Toh..." mormorò Bones con il naso all'insù, "Ha iniziato"

Fiocchi bianchi, sottilissimi, lenti. Severus tirò fuori la mano dal mantello per vedere la neve che gli si scioglieva sul palmo. Aveva smesso di camminare.

"Beh? Ti sei impietrito Snape?"

Stava nevicando. Il profilo lontano del castello veniva pian piano affettato dalle scie di neve bianca che cadevano regolari, le luci delle finestre tremolavano, da qualche parte c'era di sicuro la luce della torre di Gryffindor.

"Ti muovi?"

"No no, non vengo..."

"Eh?"

"Scusa Narcissa, non posso proprio questa volta" guardò solo lei, l'unica di cui gli importasse qualcosa, poi si girò verso il parco e ripercorse al contrario la strada verso Hogwarts. 

Venti passi alle porte d'ingresso, dieci, sette, due...

"Ahahah, eccoti!"

L'aveva afferrata prima che cadesse. Non l'aveva vista e le era andato addosso. Era uscita in pigiama, con le scarpe da giardinaggio e il mantello da lavoro male abbottonato sulle spalle. I capelli stavano nascosti sotto la sciarpa e gli occhi erano allegri come quando aveva otto anni.

"Hey, tutto apposto?" gli venne da dire, chissà come mai, certo che era tutto apposto che domanda... "Hai visto che nevica?" cercò di recuperarsi in corner.

"Si... si! Hai visto?" sorrideva, sorrideva come a Natale "Ti stavo venendo a cercare! Nik quasi-senza-testa mi ha detto che eri appena uscito... Anche tu eri andato a vedere la neve?"

"Si esatto" rispose abbassando lo sguardo, senza guardarla negli occhi.

"Andiamo a cercare l'Aconito, andiamo a vedere se ha già germogliato!"

"Ahah, ma se nevica da dieci minuti! Non avrà ancora avuto il tempo!"

Mentre parlavano salivano e scendevano gli scalini più volte, come in una strana danza verticale. Lei gli teneva stretto il polso e lui il mantello senza smettere di ridere l'uno assieme all'altro.

"Mmmm" sospirò Lily alla fine "Ok allora che facciamo? Aspettiamo?" Severus leggeva nervosismo allegro nei suoi occhi, e anche lui si sentiva più o meno così.

"Si...aspettiamo... può darsi che aumenti la nevicata... Vieni" prendendola per la mano la tirò verso un angolo della scalinata riparato da un gargoyle particolarmente ampio, sotto il quale la neve non arrivava a cadere. Si sedettero li, mezzo tremanti e mezzo accaldati, i pensieri in sincrono. Nevicava.

"Domani voglio chiedere alla McGonagoll se posso prendere la sua ora libera così possiamo lavorare alla pozione" ogni tanto lei parlava di cose del genere, poco importanti "Se riusciamo a fare una prova entro questa settimana si potrebbe provarla su delle cavie da laboratorio" aveva la voce di una rondine giovane "Slughorn ci aiuterà di sicuro e poi... e ma perchè mi guardi così? Sembra che non mi vedi da anni ahaha..."

Nevicava, era buio, erano soli. Severus la guardava mentre parlava e gli sembrava di stare dentro un mondo diverso. Forse non erano ad Hogwarts, forse erano in un posto che non esisteva, dove non avrebbe mai smesso di nevicare e Lily non avrebbe mai smesso di parlargli con quella voce da fringuello primaverile...

Che c'è, disse lei, ma non lo disse ad alta voce, lo disse solo muovendo le labbra viola per il freddo. Lui attorcigliò le sue in un mezzo sorriso come per dire, niente, non lo so, e non gli stacco gli occhi dagli occhi. 

Nevicava, più forte, i rumori erano ovattati. Lily capì prima di lui cosa stava per succedere e decise che si, voleva che accadesse, in quel momento e proprio li, anche se Severus era suo amico e se non era sicura di ciò che avrebbe significato, voleva sentire il suo respiro più vicino e il caldo della sua pelle e...

Severus la guardò fino all'ultimo, mentre chiudeva la distanza fra i loro visi e le loro labbra di ragazzini, e quando chiuse gli occhi e sentì che lei lo baciava con le mani intrecciate alle sue, allora gli successe una cosa strana: vide tutto, vide dove si trovavano, dove erano stati, le cose che si erano detti li e in altri posti prima di quel momento, e vide anche il dopo, cose che sarebbero successe, il viso di Lily quando sarebbe state più grande, innamorata, contenta e determinata, bella, giovane, incantesimi, corse nel buio, altri inverni, altre nevicate, altri baci... Era il futuro, ne era sicuro, e lui ne avrebbe fatto parte da ora in avanti, te lo prometto Lily, giuro.


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Buon anno, grazie di aver letto, e scrivetemi se vi viene in mente qualche commento :) ciao ciao
   
 
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