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Autore: Sia_    25/01/2020    4 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo sei
 


Ginny si è alzata con il cuore leggero. Hermione è riuscita a trovarle - certo, temporaneamente - una soluzione al suo insostenibile problema. Sorride, sedendosi al tavolo della colazione: mentre lo fa, ad accompagnarla, c’è solamente il suono del suo pensiero. Alza gli occhi sul Prescelto, forse perché si accorge che iniziare la giornata senza una seconda voce, non è la stessa cosa, non è come cercare di non ridere per i commenti velati al ciuffo spettinato di Ron o al poco tatto di Hermione di prima mattina.

Si rende conto che più di tutto a mancarle è proprio Harry, Harry di cui ha cominciato a conoscere tutto: i suoi luoghi preferiti, le materie che studia più facilmente, gli orari delle sue lezioni, il suo passato, il suo presente. Sa tutto, eppure vorrebbe sapere sempre di più. A volte pensa che non basta più, che la voce del Prescelto nella sua mente è diventata troppo poco: ha bisogno del pacchetto intero, lei non vuole solo sentire Harry, vuole toccarlo, tenergli la mano, sapere che lui la sta cercando. Sapere che, magari, anche lei ha un minuscolo posto nella sua mente. 

Nonostante tutto, la prima tranquillità dopo molto tempo non lo scambierebbe con nulla al mondo: sentire solo il suo pensiero, solo la sua voce che rimbomba nella testa, è una cosa che ha sempre dato per scontata. Mentre finisce di servirsi le uova nel piatto, Hermione si siede davanti a lei, lanciando un veloce sorriso a Ron ed ad Harry, aprendo poi la nuova copia della Gazzetta del Profeta, cercando con un occhio il succo di zucca. 

"Sei un angelo." le dice Ginny, che per sdebitarsi le versa un bicchiere di bevanda, "Potrei baciarti."

Il fratello e il Prescelto alzano lo sguardo, palesemente interessati e confusi. Loro? Baciarsi loro? La mente di Harry comincia a precipitare: lui è innamorato di Ginny, Hermione non ha mai espresso interesse. Al contrario, sembra sempre essere la prima a parteggiare per loro. La prima a dire che insieme sarebbero formidabili, belli, divertenti, giusti. Sulla sua fronte compaiono delle rughe, mentre porta lo sguardo da una - che chiaramente vede benissimo - all'altra - nascosta da un alone di nebbia -. Chiude gli occhi, amareggiato. Avrebbe voluto vedere l’espressione sul volto di Ginny, per sapere se il suo fosse stato o meno uno scherzo, almeno il cuore di Harry non si sarebbe preoccupato. 

"Figurati." si sbriga ad aggiungere Hermione, ringraziandola con un veloce movimento di capo, "Non ho fatto nulla di eccezionale." Credendo di aver chiuso il discorso, appoggia le labbra al suo bicchiere di succo di zucca, concentrandosi sul primo articolo del giornale che ha tra le mani, mordicchiando poi una fetta di pane tostata. 

"Sciocchezze, sei stata la mia salvatrice." Ginny si impunta, dopo aver ingoiato velocemente le sue uova, richiamando l’attenzione anche dei gemelli e di Lee Jordan, seduti a qualche posto di distanza. 

"Si può sapere che state blaterando?" Non appena è riuscito a mandare giù il boccone che ha in bocca, Ron si intromette nella conversazione. 

Le due si guardano di colpo, rendendosi conto per la prima volta di essere esposte, palesemente nel mirino di interesse di tutti gli amici. Il loro sguardo è d’intesa: si sono promesse di non spifferare nulla, un piccolo segreto per evitare di far impazzire tutti gli altri. È stato già incredibile che Hermione non abbia dato di matto, ma è meglio non rischiare, soprattutto con Harry, "Sono cose… " si affretta a spiegare Ginny, facendo comparire un piccolo sorriso sulle labbra, mentre nella mente riesce solo a sentire il suono della sua risata. 

"Decisamente private." conclude Hermione, finendo d’un fiato il contenuto del bicchiere e alzandosi dal tavolo: ha avuto una breve colazione, ma fin troppo intensa. Lo sguardo di Fred, pressante su di lei, la sta facendo impazzire. Ginny la segue, sorridendo ai fratelli e ad Harry, preoccupandosi prima di prendere tra le mani una fetta di pane e marmellata: l’avrebbe mangiata in piedi, lontano da occhi e domande scomode. 

"Stanno diventando peggio di voi." commenta Lee, lasciandosi scappare una risata. George si passa una mano tra i capelli: da quando Ginny ed Hermione si finiscono le frasi a vicenda? Nessuno può togliere il primato a lui e a Fred, non così facilmente, ma prima di poterle fermare, le due sono già sparite dalla porta della Sala Grande, lasciandosi scappare una sonora risata. 

"Hai visto la faccia di Harry e Ron, quando ho detto che ti avrei baciata?" 

Hermione normalmente a quella domanda non saprebbe rispondere, ma uno strano fuoco nello stomaco glielo impone, "Per tua informazione Ginny, sono un’ottima baciatrice. "

Scoppiano di nuovo a ridere, genuinamente. Il loro legame è diventato più semplice, meno forzato rispetto agli anni precedenti: si apprezzano, si aiutano a vicenda. Per questo la giovane Weasley ha chiesto a lei, perché sapeva che non l’avrebbe lasciata ad annaspare nei motivetti di Harry Potter, "Sicura di volerlo dire a me, comunque?" le chiede, alzando maliziosamente le labbra, mentre raggiungono le scale. Il volto di Hermione si colora di una strana sfumatura, mentre si ferma nel mezzo degli scalini. 

"Ginevra Weasley, ma cosa stai… "

Non riesce a finire la frase, perché l’amica scoppia nuovamente a ridere, "Rilassati, Hermione: ti stavo solo prendendo in giro."

Facili parole da dire certo, ma sono entrate nella mente della più grande con una forza dirompente: l’avrebbe voluto dire a qualcuno? Certamente. Sbatte le palpebre, osservando Ginny avanzare verso il corridoio, "Non vieni?" Hermione silenza quella nuova voce, cominciando a considerare pure lei di zittire i suoi pensieri con qualche incantesimo, per avere qualche ora di calma, seguendo poi l’amica con un finto sorriso sulle labbra. 

 

 

Ron sbatte la testa contro il libro, stravolto: Lavanda lo sta facendo diventare matto. Non tanto Lavanda, quanto più quella infernale macchina escogitata dai gemelli Weasley. Ne ha abbasta, l’unica Lavanda che vorrebbe vedere è quella vera. Non solo vedere, ovviamente: vorrebbe accarezzarle il volto, passare un braccio intorno al suo ventre, specchiarsi negli occhi di lei, baciarla piano. Scuote il capo, sicuro che oramai il suo viso sia diventato dello stesso colore di un pomodoro. Miseriaccia. Sposta lo sguardo verso Harry e Hermione, che sono a qualche passo di distanza da lui. Si chiede come sia possibile che a loro non sia ancora successo nulla, perché anche loro non sono confusi? 

Le rotelle nella sua mente cominciano a muoversi freneticamente, mentre gira l’angolo: è innamorato di Lavanda, è ovvio. Lo sa da mesi oramai, da quando i due si sono incontrati durante il Ballo del Ceppo dell’anno prima e si sono messi a ballare. Magari è questo, il semplice fatto che lui sia innamorato di qualcuno e i suoi amici invece non lo siano ancora. Acceso da questa sua nuova ipotesi, affretta il passo, infilandosi tra i due, che lo fulminano con lo sguardo. 

"Ronald, stavo cercando di spiegare ad Harry perché avrebbe dovuto dare sei giri alla pozione e non otto." lo riprende Hermione, incrociando le braccia al petto. 

"Non c’è nulla da spiegare, se ho ragione io." si affretta a commentare l’altro, testardamente. 

"Avresti ragione, se la tua pozione fosse riuscita."

"Ragazzi." cerca di calmare le acque Ron, passando le mani sulle spalle dei suoi due amici, "Ho una domanda per voi." Alla fine, Harry ed Hermione incrociano gli sguardi, scusandosi velocemente: litigare per una pozione è stupido. Pongono tutta la loro attenzione sul rosso, alzando un sopracciglio a testa, per invitarlo ad iniziare. 

"Mi stavo chiedendo, ma a voi piace qualcuno?"

Si bloccano improvvisamente nel corridoio, costringendo Ron ad una brusca frenata. Li supera di qualche metro e, quando si gira, nota chiaramente come la situazione sia cambiata di colpo: è sicuro di poter tagliare l’aria con un coltello. Il Prescelto ha spostato lo sguardo di lato, colpevole: non avrebbe mai potuto dirlo, non in una simile situazione. “Guarda, sono francamente innamorato di Ginny, tipo Ginny tua sorella, quella che incontro in casa tua ogni volta che mi ospiti d’estate, hai presente che Ginny?”. 

Hermione, dall’altra estremità, non ha distolto gli occhi dal volto di Ron. È semplicemente immobile, l’unica cosa che nuovamente si muove senza sosta sono i suoi maledetti pensieri. A lei piace un sacco di gente, ad essere precisi, un’infinità di gente. Si affretta a chiudere delle labbra che è certa di non aver voluto aprire. Avrebbe detto quel nome, senza un motivo particolare, ma l’avrebbe esclamato a pieni polmoni. 

"Cosa diavolo stai blaterando?" chiede infine, alzando un sopracciglio.

"Era solo un’innocente domanda." si scusa Ron, mentre gli altri riprendono il passo e lo raggiungono. Harry lo aiuta a rimettersi a posto la tracolla che gli è caduta appena sulla spalla. 

"Sai chi altro farà domande innocenti? La McGranitt, quando arriveremo in ritardo a Trasfigurazione." commenta tragica Hermione, superando gli amici, aumentando la velocità dei suoi passi per arrivare prima in aula. 

"A lei dovrete rispondere per forza, almeno." Hermione alza gli occhi al cielo, girandosi verso Ron, proprio mentre sta svoltando l’angolo: per questo motivo non si accorge che dall’altra parte arriva Draco, con cui si scontra. 

"Granger, dovresti cercare di guardare dove vai." dice il Serpeverde, rimettendosi a posto la divisa scomposta, "Camminare non dovrebbe essere una attività così difficile per te."

Hermione lo guarda intensamente, indecisa se ignorare la sua frecciatina o seguire quell’istinto all’oh diavolo che ultimamente le sta infiammando il corpo. Rispondere a tono a Draco Malfoy è un sogno che ha da sempre nel cassetto, nonostante sia già riuscita a farlo stare zitto con un pugno dritto sulla faccia. Harry a fianco si irrigidisce, prendendola per la manica, per evitare di litigare in mezzo al corridoio, "Dobbiamo andare a lezione, Hermione." le ricorda, facendola tornare nel mondo reale. Ron si limita a guardare male Draco e i suoi amici, seguendo il Prescelto e la ragazza verso l’aula di Trasfigurazione

"Dovremmo andare a lezione anche noi." si intromette la Parkinson, cercando di attirare l’attenzione del Serpeverde, ma Draco sta pensando ad altro, con lo sguardo ancora puntato su Hermione e i pugni serrati. Sta pensando allo sguardo della Granger di prima, così intenso e combattivo, così pungente. Guardare i suoi occhi, specchiarsi in quegli occhi, lo ha riempito di una rabbia accecante. Perché quegli occhi sono belli ed è un peccato poterli osservare da vicino per così poco, ogni volta.


 



Sono riuscita ad aggiornare, nemmeno io ci credo. Mi spiace sempre per il forte ritardo che ho tra un capitolo e l'altro, ma ho un mucchio di impegni e sto cercando di seguire tutto, al meglio delle mie forze. Lascio qui un capitolo un po' spieziato, che in sé non ha nulla di particolare, ma il finale accende una nuova fiamma. 
Ringrazio tutti di cuore, sopratutto Rosmary - appena riesco, giuro, passo a leggere la tua storia -, che non mi ha mai abbandonato dall'inizio del progetto. Spero che la storia continui a piacervi, 
Sia ❤

   
 
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