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Autore: Mercurionos    27/01/2020    2 recensioni
ULTIMO CAPITOLO: Alba e Cenere:
E lì, nell’ombra silenziosa e fredda,
sotto lo scampanellio della pioggia,
Vegeta volse lo sguardo alle proprie spalle,
e la vide.
L'Impero Galattico di Freezer, tirannico dittatore di tutto ciò che esiste: un periodo oscuro e inenarrato. Il rinnovato nucleo dell'impero attende tre guerrieri saiyan, gli ultimi della propria specie, predestinati a mostrare il proprio valore all'Universo. A partire dagli ultimi giorni del Pianeta Vegeta, fino a quel fatidico 3 Novembre, e oltre, nel massimo rispetto del magnifico Manga di Akira Toriyama.
Parte di "Dragon Ball: Sottozero", la vita dell'eroe che non abbiamo visto crescere.
Genere: Avventura, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freezer, Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball - Sottozero'
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Capitolo 10 – Il Torneo di Neo Freezer, Parte 1 – Anno 1, 13/18 Termidoro
 
“Benissimo! Vedo che ci siete tutti, sezione A… Possiamo cominciare allora! Aaa-ttenti!” La piccola legione di più di duecento studenti si acquietò all’istante. Gipeto si schiarì la gola e continuò il suo discorso: “Vi do il benvenuto alla prima edizione del TOR.N.I.S.B.A., cadetti! Vi siete presentati in ben 243 per partecipare, quindi è presente circa la metà dei membri dei club di combattimento. Come però potete ben immaginare, sarà necessario effettuere delle eliminatorie preliminari, in modo da restare con i 128 partecipanti programmati. Quindi ora vi…Ah! Scusate un attimo!”
 
Gipeto si voltò di scatto guardando verso il cielo, poi si abbassò in un elegante inchino. La folla di perplessi studenti venne rapidamente sferzata da taglienti raffiche di vento, poi tutti riuscirono a capire il gesto apparentemente insensato del professore.
 
La polvere si quietò nel silenzio più totale, e Freezer fece un passo in avanti sul palco eretto in mezzo alla pianura a ovest della capitale. La leggera brezza che solo un attimo prima accarezzava la verde piana venne soppressa da un’immensa pesantezza, proveniente dall’apparentemente esile figura. Il vento si placò silenzioso, ma l’erba non smise di piegarsi sotto la pressione sprigionata dal minuto imperatore, che osservava tiranno i suoi sudditi dall’alto. Questi stette qualche attimo ad ammirare compiaciuto i suoi giovani soldati, prima di prendere finalmente parola: “Benvenuti, studenti!”
 
Velocissimi, quasi spaventati, tutti i presenti si riassettarono sull’attenti: schiena e braccia dritte, testa all’insù. Compiaciuto, l’imperatore continuò a parlare: “Questa settimana ho proprio voglia di divertirmi… E visto che questa sarà la prima edizione del torneo, ho pensato di vedere di cosa sono capaci i migliori giovani combattenti del mio esercito! Oggi ci occuperemo dei preliminari, che si svolgeranno… Proprio qui.”
 
Freezer alzò di scatto un braccio verso l’alto. Il terreno tremò brevemente, distraendo per un attimo i presenti. Con un sonoro rumore meccanico quattro botole si aprirono attorno al gruppo, e quattro altissime colonne di acciaio spuntarono dal terreno, slittando silenziosamente verso il cielo. Quando ebbero finito di crescere in altezza, le sommità delle gigantesche sbarre si piegarono e si agganciarono l’una all’altra, componendo un enorme telaio di metallo, alto almeno un centinaio di metri.
 
“È qui che vi affronterete! – Freezer continuò il suo discorso – In questo cubo possono combattere tranquillamente tremila persone: gli ultimi rimasti potranno accedere alle eliminatorie e combattere fino alla finale di sabato. Allora… Che vinca il più forte!” Freezer salutò il suo pubblico, poi si ritirò sul retro del palco, nella sua usuale navetta.
 
Placatisi gli applausi, Gipeto cominciò a descrivere la modalità di eliminazione: “Vi prego di allontanarvi dai bordi della gabbia.” “Come “della gabbia”?” Pump si rivolse confusa ai suoi compagni saiyan. Radish non sapeva come replicare, ma come al solito Vegeta aveva la risposta pronta: “Zitta e stai a guardare, Pump.” In quel momento Gipeto premette un paio di tasti sul suo scouter: le cinque facce del cubo vennero rapidamente attraversate da numerosi raggi laser rossastri, andando a rinchiudere il gruppo di studenti all’interno della struttura.
 
Gipeto continuò il suo discorso: “Oggi avete tutta la giornata a disposizione per partecipare a questo scontro tutti-contro-tutti. Potete spingere fuori dal cubo i vostri avversari attraverso questi scudi a senso unico: una volta che sarete usciti, non potrete più rientrare. Quando saranno rimasti solo 128 partecipanti, comunicheremo la fine della battaglia, e chi sarà rimasto nel ring potrà accedere alla fase successiva.
 
Siete ovviamente tenuti a combattere nel modo più leale e pulito possibile. Provate ad esagerare ed entreremo noi a fermarvi – Gipeto indicò gli altri nove responsabili dei club di combattimento, che si erano lentamente accostati a lui – e vi assicuro che non saremo gentili. Ricordate che non tutto è concesso, qui. Ci sono domande? No? Benissimo! Cominciamo fra cinque minuti, ora sparpagliatevi!”
 
“Ehi Radish, è comparso anche a te?” Pump aveva notato un conto alla rovescia sul proprio scouter. “Si, c’è anche da me. Quando sarà sceso a zero… Ci sarà da divertirsi.” “Allora, la smettete di dire cazzate?” Vegeta era particolarmente nervoso quel mattino. “Ohi, Vegeta! Vedi di non farti sbattere fuori! Voglio farti a pezzi io in finale, capito?” Mirk sembrava a dir poco estatica di dispensare cazzotti a nasi sconosciuti, ma a quanto pare rispettava il tacito accordo di non eliminare i propri compagni di classe. Questo ovviamente avrebbe potuto rendere gli scontri individuali molto più interessanti. O pericolosi, nel caso si parlasse di Vegeta.
 
Radish si stava ancora guardando in giro: “Della nostra classe partecipano tutti? Quelli del club, intendo…” “Mancano le altre due ragazze, credo… Non le ho viste oggi, ma Gipeto ha detto che c’eravamo tutti…” Pump non era molto dispiaciuta di non dover affrontare le altre ragazze della 1.A.0. “Volete stare zitti? Sta per scadere il tempo. E se vi fate eliminare, vi faccio fuori più tardi, capito?” Vegeta sembrava parecchio serio, ma i suoi compagni non ebbero il tempo di replicare. Gipeto si era alzato in aria, al centro della faccia frontale del cubo, ora completamente chiuso dagli scudi di energia rossi. Il professore fece un gesto elegante con il braccio e comunicò severo l’inizio dello scontro: “INIZIATE!”
 
Dire che i primi istanti del combattimento fossero stati un vero inferno… Beh, sarebbe davvero un eufemismo. Centinaia di colpi di energia rimbalzarono da tutte le parti: esplosioni, polvere e studenti si sparsero disordinati per l’arena. Un particolare rumore attraversò brutalmente le tempie di Radish, distraendolo da tutto ciò che stava avvenendo intorno a lui. Invito dunque il lettore terrestre a leggere le successive linee di testo pensando all’incrocio tra un pavone gigante e un gatto obeso, terrificato in punto di morte per l’avvicinarsi inesorabile di un tir carico di palle da bowling. Ahem.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA “Pump ti prego smett-” AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA “Dai è ridic-” AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA “Pump per l’am-” AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA “Basta Pump ci stanno sparan-” AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA “ADESSO BASTA! Andate tutti al Diavolo!” La messa è finita, leggete in pace.
 
Radish puntò due dita verso il basso, poi le sollevò rapidamente piegando il polso. Dal nulla, una piccola ma intensa esplosione si scatenò poco lontano dal saiyan, sbalzando i ragazzi più vicini alla deflagrazione. L’attacco ebbe un esito molto positivo, visto che ben tre concorrenti vennero eliminati all’istante, e Pump smise finalmente di urlare: “Cosa hai fatto? Da quando sai questi attacchi… E non me li insegni?” Radish ridacchiò lusingato: “Ma lo sono fatto insegnare dal signor Nappa. Figo, vero?”
 
Non molto lontano degli altri due saiyan, Vegeta stava donando in beneficienza pugni e calci rapidi e ben assestati. A quanto pare, nessuno aveva intenzione di ingaggiare un vero combattimento con il ragazzo, probabilmente perché era difficile ignorare un numero a quattro cifre sullo scouter. Rapido, Vegeta si voltò per schivare un pugno e contrattaccare, ma venne fermato da un’inaspettata forza fisica.
 
Mirk sorrise malignamente vedendo la faccia sorpresa del saiyan: “Attento Veggy! Non vorrai mica rovinare il mio bel visino!” Vegeta si dileguò rapidamente dalla mano della ragazza: “Cosa vuoi adesso? Vedi di non metterti in mezzo, o ti inserisco nella lista dei bersagli.”
“Oh wow, Vegeta. Pure una lista? E io che pensavo menassi a caso quelli che ti passavano vicino.”
“Mmmmh…”
“Cosa c’è caro? La mia bellezza ti ha stordito?”
“Shine…”
“Che? Che stai a dire, Vegeta?”
“Shot!”
“Oh cazzo!”
 
Mirk fece appena in tempo di abbassare la testa per schivare il fiammeggiante attacco di Vegeta, che andò ad impattare su uno studente della sezione E. Quando si fu accorta di quello che era successo, Mirk si accostò alla schiena di Vegeta: “Ma grazie, Vegeta. Che ne dici se ti ripago ammazzando tutti quelli che ti vogliono prendere di spalle?”
“Datti da fare, allora. Il numero di idioti che pensano di potermi battere è fin troppo alto, non ti pare?”
“Oh, touché.”
 
Una stonata sirena segnò l’ultima eliminazione del giorno. Poco meno di un’ora di combattimento era bastata per eliminare più di un centinaio di partecipanti dal torneo. Le pareti del ring si disattivarono, e le sbarre che componevano il telaio si ritirarono silenziosamente nel terreno. I professori si riunirono per parlare con Freezer, e gli studenti cominciarono lentamente a dirigersi di nuovo in città. Vegeta si mise a cercare i suoi compagni di squadra, ma quando vide Radish non fu molto felice: “Perché stai sanguinando? Come hanno fatto a ferirti?”
 
Radish continuava a massaggiarsi il polso macchiato di sangue: “Non è niente, non mi sono concentrato abbastanza quando ho deflesso un colpo.” Vegeta scrutò un attimo il viso di Pump, fortemente arrossato e apparentemente concentrato a studiare i suoi stessi piedi: “Sarà… Andiamo, dobbiamo farti guarire la mano.” “Ma che… Vegeta, stai male?” Radish era confuso dalle preoccupazioni dell’amico: “Mi aspettavo qualcosa di più… usuale, da parte tua. Credo, non so, sono abbastanza confuso.” Lo sguardo di Vegeta si arrestò all’istante. Rigido come un pezzo di legno, urlò in faccia all’altro ragazzo: “Mi preoccupo solo che tu sia in forma per vincere tutti i prossimi incontri, razza di… filibustiere!” Vegeta poi fece il suo solito, si circondò di aura e fuggì in direzione della capitale. Con una rapida occhiata d’intesa, Pump e Radish decisero di seguirlo, e così fecero.
 


Non perdetevi assolutamente il seguito! Finalmente inizia il grande torneo!

 
   
 
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