Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: evil 65    28/01/2020    34 recensioni
È passato un anno da quando i Guardiani hanno sconfitto Pitch Black.
Jack Frost è ormai una Leggenda a tutti gli effetti, e cerca di bilanciare la sua nuova posizione di Guardiano del Divertimento con la vita di tutti i giorni.
Tuttavia, l’improvvisa apparizione di un vecchio che afferma di essere Padre Tempo segnerà una brusca e inattesa interruzione dal periodo di tranquillità: secondo l'uomo, Pitch Black sta costruendo un’arma abbastanza potente da far sprofondare l’intero universo in una nuova Dark Age.
C’è solo un piccolo dettaglio: Pitch Black è ancora intrappolato nel suo regno…
(Crossover tra Le 5 Leggende, Frozen, Dragon Trainer, Ribelle - The Brave e altre opere)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The War of Ice and Nightmares'
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Ecco un nuovissimo capitolo! Vi auguriamo una buona lettura.
p.s abbiamo notato che la pagina de Le 5 Leggende è poco frequentata, quindi è probabile che dal prossimo capitolo sposteremo questa storia nella sezione Frozen di efp, dove le fic Jelsa sono molto più seguite.



Capitolo 2 - A storm is coming

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"Darkness falls across the land
The midnight hour is close at hand
Creatures crawl in search of blood
To terrorize y'all's neighborhood.
And whomsoever shall be found
Without the soul for getting down
Must stand and face the hounds of hell
And rot inside a corpse's shell"

Vincent Price - Thriller

Ombric spalancò lentamente le palpebre, rendendosi presto conto di non essere più su un campo di battaglia. Il puzzo della cenere mischiato a sangue essiccato era stato sostituito da un odore acre, quasi dolce, come di zucchero appena lavorato.
La sua visione era ancora parzialmente oscurata a causa del teletrasporto improvviso, ma il resto dei suoi sensi erano ancora perfettamente funzionante… specialmente l'udito.
Sentì alcune voci ben distinte attorno a lui, o vatt ate da un fischio acuto e ritmato che gli martellava costantemente nelle orecchie.
<< Dove… dove mi trovo? >> borbottò a bassa voce, per poi tossire un paio di volte. << Chi… chi siete? >>
I Guardiani dell'Infanzia si erano radunati intorno al misterioso individuo. Non tenevano le armi puntate ma erano perfettamente vigili, cauti e attenti.
Si guardarono l'un l'altro, incerti, quando ad un tratto si udì la voce di Nord sbottare: << Chi siamo noi? Chi siamo noi?! Chi sei tu! Ti sembra questo modo di imbucarsi a festa senza invito e distruggere capolavoro gastronomico!? >>
Sandy si schiaffeggiò la fronte in risposta alla reazione di Babbo Natale.
Improvvisamente, le sopracciglia cespugliose del vecchio vestito di grigio spararono verso l'alto, quasi come se avesse riconosciuto una cadenza familiare.
<< Nord… sei tu? >> chiese con un sottofondo di speranza in quella voce stanca e gracchiante.
A quel punto, il russo allargò le braccia e allontanò con decisione gli altri Guardiani per porsi di fronte al vecchio e scrutarlo, assottigliando profondamente lo sguardo.
<< Mio nome è Nicholas Nord quanto è vero che cielo è blu. Ma io non conosco chi conosce mio nome. Chi sei tu, uomo, e come hai fatto ad arrivare qui? >> domandò pericolosamente.
Ombric inarcò un sopracciglio e strinse ambe le palpebre degli occhi, cercando di mettere a fuoco.
Dopo alcuni secondi, la massiccia figura di Babbo Natale si materializzò di fronte a lui, seguita rapidamente dal resto dei Guardiani.
<< Nord… >> ripeté il mago, con un piccolo sorriso. << Calmoniglio… Dentolina… Sandman...>> continuò, dopo aver posato gli occhi su ciascuno di loro.
Poi, il suo sguardo si posò sulla figura di un certo spirito invernale.
<< Jack! >> esclamò con gioia a malapena contenuta. << Sia ringraziato Manny, non avete idea di quanto sia felice di vedervi! >>
Un ennesimo sguardo di assoluta confusione e perplessità serpeggiò tra il gruppo delle Cinque Leggende. Nessuno nella stanza aveva la minima idea di chi fosse quell'individuo che sembrava invece conoscere loro ad un livello piuttosto informale, ed erano talmente sconcertati e imbarazzati da non sapere bene come farglielo capire.
Sandman intervenne agitando le braccia, e sulla propria testa iniziarono a delinearsi una serie di immagini seguite da punti interrogativi. Tuttavia, prima che potesse continuare, Calmoniglio compì un passo minaccioso in direzione dello sconosciuto.
<< Okay, amico, time out >> esordì con freddezza. << Siamo, ehm… molto felici di vederti anche noi… più che altro di capire che non sei una minaccia, ma qui ti sfugge il punto fondamentale: non hai risposto alla domanda di Nord. Chi sei tu? Inoltre, da dove accidenti vieni…e come diavolo fai a conoscerci? >>
Il tempo parve fermarsi.
Ombric spalancò appena la bocca e passò freneticamente la testa da una parte all'altra della stanza, sembrando sinceramente scioccato.
<< Voi... non sapete chi io sia? Sul serio? >> domandò con una punta di sconforto.
Di nuovo i Guardiani si scambiarono uno sguardo. Sandy fu il primo a scuotere la testa, non senza manifestare una profonda espressione sconsolata.
<< Temo proprio di no >> rispose Dentolina, a nome di tutti. << Prima d’ora nessuno di noi ti aveva mai visto. >>
<< Be', io sì >> fece Jack, con ironica noncuranza. << Nei libri fantasy di Jamie, dove sei uno stregone piuttosto burbero ma dal cuore d'oro di nome Gandalf... >>
<< Oh, santa Pasqua, non ci avevo pensato, ma sei davvero un genio, è certamente lui >> sbottò Calmoniglio, con un roteare degli occhi.
<< Oh, quindi può tranquillamente esistere uno spirito dalla forma di canguro gigante che lancia boomerang e porta uova di cioccolato colorate, ma un potentissimo mago portatore di saggi consigli è praticamente impossibile... >>
<< Mi hai dato del canguro!? Di nuovo!? Tu, piccolo...! >>
<< Ragazzi! Non è il momento! >> li riprese la Fata del Dentino , poggiando i gomiti sui fianchi, zittendoli imperiosa. Entrambi gli spiriti abbassarono lo sguardo, apparentemente castigati.
Di fronte ad una simile scena, normalmente Ombric sarebbe scoppiato a ridere… ma, a causa delle parole della Regina delle Fate , si ritrovò completamente incapace anche solo di esternare un piccolo sorriso.
<< Questa non ci voleva >> borbottò più a se stesso che agli altri << Compio un viaggio interdimensionale di emergenza e finisco proprio in uno degli universi in cui non sono mai esistito. A volte penso che Manny si diverta a vedermi soffrire... >>
<< Dunque tu conosci anche Uomo nella Luna? >> intervenne allora Nord, riprendendo a fissarlo profondamente << Hmm... non puoi essere scelta di nuovo Guardiano, altrimenti Manny avrebbe precedentemente avvisato noi di tua nomina... >>
<< In modo che Nord potesse poi localizzarti e rapirti tramite sacco e portale magico, per condurti qui e costringerti a giurare... >> borbottò Jack fra i denti, rimembrando il trattamento riservatogli un anno prima.
<< Esatto! >> esclamò Claus, senza scomporsi minimamente a quell’insinuazione << Ma nulla di tutto questo è successo! Eppure tu conosci Manny e certo tua visita qui non è frutto di caso. Anzi, è evidente che tu è molto sconcertato, e sono anche sicuro che ha subìto brutta avventura, a giudicare da come tu ridotto. Daremo noi te modo di rifocillare te per poi rispondere a tutte nostre domande. Questa è mia casa, e ora tu sei ospite. E in mia casa ospiti sono sacri. Portate latte e biscotti! >>
Senza attendere nemmeno una risposta, Nord posizionò una sedia sotto le natiche del vecchio mago e gli poggiò in grembo un piatto di biscotti consegnatogli rapidamente da degli elfi e un bicchiere di latte tiepido nella mano.
<< Fatto! Ora molto meglio! >> esclamò il Primo Guardiano, soddisfatto.
Inizialmente scioccato da quell'improvvisa svolta degli eventi, Ombric riguadagnò rapidamente la propria compostezza e accettò le vivande con un cenno di gratitudine.
Immerse un biscotto nel latte e lo addentò con gusto, lasciando che il dolce sapore delle nocciole gli regalasse un piacevole sollievo dalle ferite che si stavano ancora rigenerando sotto la veste.
<< Sì, non importa in quale universo mi trovi...tu non cambi davvero mai, Nicholas Nord >> disse con un sorriso affettuoso, gli occhi rivolti in direzione del suddetto guardiano.
Pur non conoscendo personalmente quell'uomo, Babbo Natale ricambiò il sorriso raggiante e con un cenno di ringraziamento.
<< Noi siamo ciò che scegliamo di essere, mio gentile signore, anche se nostro essere dice noi che dovremo essere altro. >>
<< Sì, tutto molto sdolcinato e commovente >> intervenne il Coniglietto di Pasqua, incrociando le braccia << Ora possiamo andare al punto? >>
<< Ah, giusto, perdonatemi >> rispose il vecchio, accarezzandosi la testa con aria imbarazzata. << Per prima cosa, no, non sono un personaggio letterario creato dalla penna di Tolkien. Il mio nome è Ombric Shalazar… ma sono conosciuto dalla maggior parte dei mortali come Padre Tempo. >>
All'udire quel titolo, le facce confuse dei Guardiani acquisirono finalmente un po' di comprensione. Dopotutto, quasi tutti gli spiriti fra di loro avevano modo di conoscersi se non personalmente, almeno di fama.
<< Be', direi che sei parecchio fedele a come ti dipingono >> commentò Jack, con un sorrisetto << Ti manca solo... una falce poco raccomandabile in una mano e un neonato vestito di fiori nell'altra... >>
<< Non so come sia il Padre Tempo del vostro mondo, ma ti assicuro che non ho mai usato una falce in vita mia >> lo interruppe Ombric, leggermente stizzito dal fatto che qualcuno lo stesse associando all'arma preferita del Re degli Incubi.
Quella reazione non passò di certo inosservato. Dopo un altro scambio di sguardi, fu Nicholas Nord, dichiarato leader dei cinque, a intervenire.
<< Signor Shalazar >> disse, solenne << per quale motivo è giunto fino a noi, qui? E per quale motivo continua a blaterare di universi e viaggi interdimensionali? >>
Il vecchio mago rilasciò un sonoro sospiro.
<< E qui arriva la parte difficile >> disse con tono di fatto, prima di lanciare al gruppo di guardiani un'espressione solenne. << Io… non sono di questo mondo. Vengo da un’altra dimensione >>
Sandy, Dentolina, Calmoniglio e Nord sgranarono gli occhi e lo fissarono a bocca aperta, increduli e, in un certo senso, del tutto spiazzati.
L'unico a non fare una piega troppo evidente fu Jack: studiò il vecchio, pizzicandosi il mento con un dito, quindi annuì e disse: << Ha senso. >>
Calmoniglio lo guardò incredulo. << Ha... senso? Frost, ma che diavolo hai nel cervello, la brina? >>
<< Ah-ah-ah, molto spiritoso >> ribatté lo spirito, scrollando le spalle con fare disinvolto. << Prima di tutto vi faccio notare, ragazzi, che noi siamo degli spiriti. Quindi siamo di per sé un qualcosa di profondamente sovrannaturale e, secondo parametri umani, "insensato" >>
Drizzò la schiena e si portò una mano al petto, simulando un’espressione da intellettuale e adattando una voce solenne di conseguenza.
<< E dunque sorge spontanea la domanda: per quale ragione, se esiste il Coniglietto di Pasqua, mistica creatura, non dovrebbe esistere anche il multi-verso, teoria largamente diffusa nella comunità scientifica moderna? In secondo luogo, noi siamo strettamente collegati ad immaginazione e fede che, com'è naturale, è qualcosa che si sviluppa diversamente per ogni individuo compreso nella piccola parte di una collettività. Come sappiamo, la nostra esistenza dipende dal credo degli umani. Perché non potrebbe essere lo stesso per l'esistenza del multi-verso? >>
Dentolina sospirò, passandosi una mano tra le piume del capo. << Ammettilo, questa l’hai presa da uno di quei film fantascientifici che tu e Jamie guardate ogni sabato sera >>
<< E anche se fosse!? >> esclamò lo Spirito dell'Inverno, colto in fallo. << Tu quale teoria proporresti, sentiamo! >>
<< Posso assicurarvi che le parole di Jack, per quanto fuorviate dalla cultura di massa mortale, sono vere al 100% >> si intromise Ombric, con tono impassibile. << Io vengo da un altro universo, e come voi sono stato scelto personalmente dall'Uomo della Luna per diventare un guardiano. È anche la ragione per cui vi conosco tutti, sebbene voi non mi abbiate mai incontrato prima di oggi. >>
<< In sostanza, ci stai dicendo che esistono delle nostre copie… in una copia del nostro mondo… nella quale tu vivi… e che tu conosci queste copie ad un livello piuttosto familiare. Ho capito bene? >>
Calmoniglio lanciò un'occhiata a Sandy, come a chiedere conferma, ricevendo in risposta un punto interrogativo e un gesto delle mani che equivaleva a dire "vai più lento, amico".
<< Bene, e con questo sorge spontanea un’altra domanda >> continuò Dentolina << Come sei riuscito a viaggiare dal tuo mondo al nostro? >>
<< Grazie ad una di queste! >> esclamò il mago con orgoglio, estraendo da sotto il mantello un globo di vetro il cui aspetto familiare non passò certo inosservato ai guardiani.
<< Quella è una di mie sfere magiche! >> esclamò Nicholas Nord, con un luccichio degli occhi.
Ombric annuì in assenso.
<< Modificata per poter aprire portali attraverso il tessuto della realtà, permettendo a chiunque la usi di saltare da un universo all’altro senza problemi >> spiegò pazientemente.
Nord annuì comprensivo. << Sì, spiega come hai potuto apparire dal nulla e piombare dritto su mia torta… su cui ho versato lacrime, sudore e sangue... >>
<< Quello che non capiamo è... perché? >> intervenne Jack, interrompendo il divagare del compagno << Perché sei venuto proprio qui, da noi? Che cosa ti è successo? >>
A quella domanda, lo sguardo sul volto di Ombric si fece improvvisamente cupo.
<< Vi prego… ditemi che in questo mondo conoscete un individuo di nome… Pitch Black. >>
La sola pronuncia di quel nome bastò a far calare sul volto dei Guardiani dell'Infanzia un'ombra assolutamente identica a quella di Padre Tempo.
Ancora una volta fu Nord a prendere parola a nome di tutti.
<< Noi conosciamo lui molto bene, signor Shalazar >> mormorò. << È nostro nemico da Secoli Bui. Abbiamo affrontato nuovamente lui in durissima battaglia un anno fa, quando Jack si è unito noi. Siamo riusciti a sconfiggere lui grazie a fede di bambini, e alla fine suo potere si è rivoltato contro lui stesso, intrappolandolo in suo regno. >>
Ombric arricciò ambe le labbra in sorriso amaro, mentre i suoi occhi si fecero improvvisamente stanchi.
<< Una magra consolazione rispetto a ciò che sto per dirvi >> sussurrò a bassa voce, quasi come se fosse sul punto di enunciare qualcosa che avrebbe cambiato le loro vite per sempre…e non in meglio. << Vengo da un mondo… che molti anni fa venne attaccato da un Pitch Black diverso da qualunque cosa avessi mai visto. Un Pitch Black che era riuscito a sconfiggere i guardiani del suo universo… e a tramutare ogni povera anima di quella realtà in Fearlings. >>
Quella semplice parola, "Fearlings", bastò a sconvolgere del tutto l'espressione di tutti i Guardiani, tranne lo Spirito dell'Inverno.
Jack fissò perplesso i propri amici e poi Padre Tempo.
<< Cosa sono i Fearlings? >> domandò, sentendo un disgustoso nodo avvolgergli lo stomaco: a giudicare dall'espressione degli spiriti, si sarebbe certo presto pentito di quella domanda.
Ombric gli lanciò un'occhiata incredula, prima di volgere la propria attenzione nei confronti degli altri Guardiani.
<< Non glielo avete ancora detto? >> domandò stupito.
<< Detto che cosa? >> replicò Frost, assottigliando lo sguardo << Ragazzi? >>
Il gruppo di spiriti cominciò a guardarsi l'un l'altro a disagio, come se non sapessero bene come rispondere.
<< Noi... >> esordì Nord con tono incerto << non abbiamo mai trovato momento giusto per parlartene. >>
Sandy sospirò, incrociando le braccia e assumendo una vivida espressione triste.
<< Non è una bella storia, Jack >> proseguì Dentolina << e con il fatto che, beh, sei uno parecchio sfuggevole ... >>
<< Al diavolo >> sbottò Calmoniglio << tanto vale sputare il rospo, ora come ora. Tanto ormai è chiaro che ci stiamo infilando tutti nei guai fino al collo. >>
Nord annuì risolutamente e fece cenno a Jack di sedersi.
<< Prendi posto, Jack. Questa storia non è per animi gentili >> disse con tono serio.
Pochi secondi dopo avevano tutti una sedia ed erano riuniti di fronte al camino acceso.
Jack si appoggiò con entrambe le mani al bastone, facendo correre lo sguardo dai compagni a Shalazar, in attesa.
<< Jack... >> cominciò Nord. << Ti sei mai chiesto come Pitch è diventato… Uomo Nero? >>
L'albino rimase inizialmente in silenzio di fronte a quella domanda. Il suo sguardo si perse nel vuoto, mentre ricordi familiari cominciarono ad attraversargli la mente.
Non aveva mai confessato agli altri Guardiani ciò che era successo in Antartide, un anno fa, quando la loro fiducia in lui si era persa perché, incurante, aveva seguito la voce dei propri ricordi nella speranza di ritrovarli, mettendo così in pericolo il resto delle Leggende.
Era stata la terza volta in cui aveva fronteggiato Pitch. Ma era stato un confronto diverso rispetto ai precedenti, qualcosa di più personale. L'Uomo Nero era venuto a cercarlo perché lo avrebbe voluto come suo alleato. Perché, tra i Guardiani, Jack Frost era il più vicino alla sua situazione, il più simile.
Per molto tempo l'Uomo Nero aveva vissuto nella dimenticanza da parte della gente, nel rammarico per non essere visto né considerato, esattamente come lo Spirito dell'Inverno. Ed esattamente come quest'ultimo, tutto ciò che aveva sempre e solo desiderato era… che qualcuno credesse in lui.
Almeno, questo era ciò che Jack aveva compreso parlando con l'Uomo Nero, quando gli aveva fatto la sua proposta di rendere il mondo... nero come Pitch e freddo come Frost.
Non poteva negarlo. Era stato profondamente tentato di accettare. Era stato solo per tre secoli, e aver trovato un'anima affine, che lo capisse, che potesse volergli bene come l'amico che non aveva mai avuto – no, come la famiglia che non aveva mai avuto, così lo stesso Uomo Nero aveva detto… era stato un richiamo fortissimo.
Ma aveva rifiutato, perché aveva avuto modo di vedere Black per quello che era: lui avrebbe spinto i bambini a credere in lui tramite la paura. Li avrebbe costretti, certamente anche con la forza. Jack non avrebbe mai potuto accettare una cosa simile.
Prima di allora, tuttavia, non aveva mai riflettuto sul fatto che, in effetti, anche Pitch doveva avere la propria storia, una ragione dietro alla sua trasformazione di spirito, esattamente come Jack e gli altri Guardiani.
L’eterno adolescente alzò gli occhi verso Babbo Natale.
<< Sì >> confermò, cercando di mantenere il tono più neutro che potesse << Sì, me lo sono chiesto. >>
<< Bene >> sospirò Nord << Penso che tu sia maturato abbastanza da conoscere triste verità. Tutto cominciò molto tempo fa, quando umanità era ancora giovane e sognatrice, appena uscita da uovo. Era epoca di grande esplorazione spaziale, dove navi fatte di stelle e comete volavano da un mondo all’altro per portare luce dentro oscurità! Questo periodo era chiamato Golden Age. >>
<< Ed era un’epoca bellissima >> proseguì Dentolina, con un sorriso quasi nostalgico. << Avresti dovuto vederla, Jack. Prima ancora che l’umanità scoprisse il fuoco, nella Galassia c’erano già civiltà capace di camminare sulle stelle. >>
<< E più importante di queste civiltà era governata da potente e saggia famiglia reale dei Lunar… famiglia di Uomo della Luna >> rivelò Nord, sorprendendo Jack.
“L’Uomo nella Luna… è un alieno?” pensò incredulo lo Spirito dell’Inverno. Tuttavia, decise di non esternare quella considerazione, poiché troppo coinvolto nel racconto del Primo Guardiano.
<< Suo vero nome era Tsar Lunar, e all’epoca di questi terribili eventi era solo bambino >> riprese questi, con tono solenne << Pitch, invece, era uno di più potenti generali della casata Lunar, cui compito era quello di cacciare flagello di Golden Age: i Fearlings, esseri demoniaci, ombre nate da incubi e paure di persone, ladri di sogni il cui solo scopo era portare caos, morte e distruzione ovunque loro malefici occhi si posassero. >>
Dopo aver pronunciato tali parole, rilasciò un altro sospiro.
<< Nome di Pitch era altro, molto tempo fa. Si chiamava Kozmotis Pitchiner, ed era marito devoto e padre di bellissima figlia, Emily Jane. >>
Questa volta, Jack non poté fare a meno di trattenere la propria sorpresa. Pitch era… un padre? Un marito? Okay , era consapevole del fatto che non fosse sempre stato l’Uomo Nero, ma immaginarlo in una veste così familiare… beh, gli sembrava a dir poco impossibile. E secondo le parole di Nord era stato perfino un generale al servizio di Manny.
Cosa diavolo era successo per ridurlo all’entità maligna che conosceva?
<< Kozmotis era generale molto potente e di buon cuore, e per questo fece sua missione catturare e imprigionare ogni Fearling che minacciava Golden Age >> riprese Babbo Natale. << E per poco lui non riuscì! Ma Fearlings erano furbi e crudeli, così decisero di distruggere animo di Kozmotis. Attaccarono sua famiglia mentre era in viaggio. Quando povero generale tornò… sua casa e mondo erano stati spazzati via. >>
“Oh, cielo” pensò Jack, mentre un brivido d’anticipazione gli attraversò la schiena, quasi come se si aspettasse le parole successive di Nord.
<< Kozmotis impazzì di dolore, e cadde in disgrazia. Decise di passare resto di suoi giorni a guardia di grande prigione Fearling, dove erano rinchiusi tutte le ombre da lui catturate. Ma questo era piano di Fearlings fin dall’inizio >> disse tristemente il Primo Guardiano. << Fearlings usarono rimpianto di Pitch come trappola! Imitarono voce di sua figlia perduta, Emily Jane, e lo spinsero ad aprire porta di loro gabbia. Liberi ma ancora deboli a causa di prigionia durata molti anni, Fearlings tentarono di possedere Kozmotis… >>
<< E questa decisione segnò per sempre la fine della Golden Age >> terminò Calmoniglio, attirando l’attenzione di di Jack.
Confuso dalle parole del collega guardiano, l’albino volse a Nord un’occhiata perplessa. Questi annuì cupamente.
<< Volontà di Kozmotis si rivelò più forte di previsto, ma non abbastanza. Fearlings non riuscirono a possederlo, ma loro potere ed essenza malvagia si fuse con lui… creando qualcosa di nuovo. Creando essere di gran lunga peggiore, contorto e malvagio, cui unico scopo era conquistare mente e anima di ogni abitante di cosmo. Nacque così … Pitch Black, l’ Uomo Nero >> disse Nord, mettendo particolare enfasi sul nome del loro eterno avversario. << Con suoi nuovi poteri e mente resa folle da influenza maligna di Fearlings, Pitch cominciò a distruggere mondi e civiltà, rapire bambini e trasformarli in schiavi, tutto per soddisfare sua brama di conquista. Ma voleva di più. Suo vero obbiettivo era famiglia Lunar… più precisamente piccolo Tsar, che Pitch voleva trasformare in suo erede, un principe delle tenebre. E fu così che, in un terribile giorno, Pitch attaccò famiglia Lunar e uccise genitori di giovane Manny. >>
Dopo aver pronunciato tali parole, tuttavia, il Guardiano arricciò ambe le labbra in un piccolo sorriso.
<< Ma Manny non era solo. Aveva dalla sua parte Nightlight! >> esclamò, suscitando un’altra espressione confusa da parte di Jack.
<< Nightlight? >>
<< Era la guarda del corpo di Manny >> spiegò Dentolina, attirando l’attenzione del giovane spirito << L’amico più fidato della famiglia Lunar da molte generazioni. Una stella vivente che aveva giurato fedeltà alla loro casata molti anni prima e padrino dell’Uomo della Luna in persona. >>
<< Proprio così >> confermò Nord, con la sua voce possente. << E battaglia tra lui e Pitch fu enorme, così grande da scuotere intera galassia! Giovane Tsar riuscì a fuggire usando capsula di salvataggio, ma a causa di malfunzionamento finì su Luna che orbitava attorno a terra. Oh, non era certo solo, aveva ancora sua mente geniale e fedeli Lunar-bot costruiti da suoi genitori per insegnargli magia, e così crebbe istruito, saggio e gentile. >>
“Come Superman” pensò Jack, stupidamente, ricordando per qualche istante la rossa S stampata sui colorati fumetti della stanza di Jamie.
Quando tornò a concentrarsi, l’espressione sul volto di Nord tornò a farsi cupa.
<< Nel mentre, battaglia tra Pitch e Nighlight continuò per diversi secoli. E quando Pitch provò a raggiungere luna, Nightlight decise di usare tutta sua energia per sconfiggerlo. L’attacco fu come mille soli che bruciano assieme e gli costò vita >> continuò sconsolato. << Ma suoi sforzi non furono vani! Pitch venne ridotto a semplice ombra di ciò che era una volta e precipitò su terra durante medioevo. >>
<< L’unico problema? Anche con il 90% del suo potere ormai andato in fumo… be’, era pur sempre Pitch >> commentò ironicamente il Coniglietto di Pasqua . << E così, quando scoprì di poter manipolare le paure degli abitanti di questo pianeta… >>
<< Diede il via ai Secoli Bui >> indovinò lo Spirito dell’Inverno .
Le altre quattro leggende annuirono all’unisono.
<< Ma umanità non avrebbe combattuto questa battaglia da sola! Con Pitch che ormai spargeva paura ovunque mettesse piede, Uomo nella Luna scelse me e resto di Guardiani per combatterlo e proteggere speranza, sogni, ricordi e meraviglie di bambini >> terminò Nord, con un sorriso nostalgico. << E in seguito… anche loro divertimento. >>
Jack tacque a lungo sotto il peso dell'amarezza, della tristezza e del dolore che quella storia gli aveva provocato, ma alle ultime parole di Nord ricambiò il sorriso.
<< Già, e immagino che per il resto della storia non serva un ripasso >> replicò, divertito. << A meno che al nostro Padre Tempo qui non interessi... >>
<< Per quanto mi piacerebbe analizzare le differenze tra i nostri mondi, temo che il tempo a disposizione per tutti noi sia agli sgoccioli >> lo interruppe gravemente il viaggiatore dimensionale.
<< Hai ragione, signor Shalazar >> replicò Nicholas Nord, incrociando le braccia con un portamento serio. << Quel che hai noi raccontato è spaventoso, e ora è chiaro che tu sei qui per chiedere noi aiuto contro tuo Pitch Black. >>
<< Grandioso, sembrava troppo bello vivere sapendo che quel sacco di letame era a marcire in prigione, adesso ci tocca prenderne a calci una versione ancora più odiosa >> sbottò Calmoniglio, sbuffando.
<< Aspettate un momento >> intervenne Frost . << Com’è possibile che Black sia riuscito a fare tutto questo? Com’è riuscito a sconfiggere le nostre versioni alternative? >>
<< Di questo non ne sono sicuro >> sospirò tristemente il mago. << So solo che questo Pitch viene da un universo in cui i Guardiani perirono durante la loro prima battaglia contro di lui, durante i Secoli Bui. Senza più ostacoli, fece sprofondare la Terra in uno stato perenne di paura e oscurità. Il suo potere continuò a crescere, fino a quando non divenne così potente da poter eguagliare la sua forma originaria, la stessa che millenni prima aveva seminato morte e distruzione nella Golden Age. >>
A quelle parole, il volto di Ombric si fece man mano più cupo.
<< Dopo aver ottenuto la tecnologia necessaria per viaggiare tra i mondi, cominciò a consumare una dimensione dopo l'altra… compresa la mia. Ma non gli bastava, no. Lui… voleva di più. Voleva estendere la propria influenza ad ogni singolo universo del Creato. Ecco perché costruì… il Crogiolo >> terminò con un brivido.
I Cinque Guardiani fissarono Padre Tempo con espressioni confuse e il fiato sospeso. Un punto interrogativo saettò lungo la testa di Sandman.
<< Il Crogiolo? >> ripeté Dentolina, perplessa.
<< Proprio così >> annuì il mago. << Creato attraverso la più potente delle magie Fearlings, catalizzando la paura sottratta a miliardi di anime in tutto il multiverso. Con questa terribile arma, Pitch ha intenzione di diffondere la propria oscurità in tutti i mondi, dal primo all'ultimo… fino a quando non resterà altro che... >>
<< Paura e oscurità. E lui >> completò lo Spirito dell’Inverno, cupo in volto e con le dita strette con forza attorno al proprio bastone.
La sala venne avvolta per qualche istante nel silenzio, sotto il peso di quelle parole e il pensiero dell’orribile realtà che sarebbe nata se quel malvagio piano avesse avuto luogo.
<< Ma ci deve pur essere qualcosa che possiamo fare! >> esclamò Dentolina, rompendo quel silenzio opprimente. << Non possiamo lasciare che tutto torni a com’erano i Secoli Bui! >>
<< I Secoli Bui? >> ripeté Calmoniglio, come se non credesse alle proprie orecchie. << I Secoli Bui saranno una benedizione a confronto, Dentolina. Sarà una guerra vera e propria, l’inferno sceso in Terra… e nessuno di voi a sa davvero cosa vuole dire. Quando si spara il primo colpo, non ha importanza per quale motivo lo si faccia o per quale causa si combatte, non si ha la minima idea di chi morirà, di chi saranno i figli a urlare a bruciare, di quanti cuori saranno infranti… di quanta disperazione dilagherà. >>
Il Coniglio di Pasquale aveva stretto i pugni con forza e aveva abbassato il capo, le orecchie dilatate penzolanti lungo la nuca.
Jack non poté trattenere uno sguardo preoccupato. Non aveva mai visto Calmoniglio parlare con tanto dolore e orrore, se non quando – per colpa sua – la Pasqua era andata persa. Ma sotto a quelle parole c’era qualcosa di più, sembrava quasi che il Secondo Guardiano stesse parlando per esperienza personale.
Una DOLOROSA esperienza personale.
<< Non temete, miei cari Guardiani! >> esclamò all'improvviso Ombric, attirando l'attenzione del gruppo su di sé ancora una volta << Perché durante la mia ultima battaglia con Pitch, poco prima che riuscisse ad attivare l'arma, sono riuscito a sottrare alcune delle sue parti e a spedirle in altri universi. >>
Volse ai guardiani un sorriso pieno di malizia. << Pitch non può attivare il Crogiolo se non è completo. Ecco perché possiamo ancora ribaltare la situazione. >>
<< AH-AH! >> esclamò di colpo Babbo Natale, allargando le braccia come fosse in procinto di strizzare l’uomo in un vigoroso abbraccio. << Adesso ho capito perché mio alter ego è tuo amico, vecchio mio ! Questa sì che è stata idea geniale e ottima mossa! >>
<< Anche se alla lunga non funzionerà >> rivelò Ombric. << Ogni pezzo del Crogiolo è direttamente collegato alla magia di Pitch. Non gli sarà difficile risalire alla fonte di quel potere, trovare le parti mancanti e ricostruire la macchina. Ecco perché… ho bisogno del vostro aiuto >>
La silhouette di una lampadina che si accendeva di colpo avvolse la testa dell’Omino del Sonno, il quale simulò un’espressione di pura comprensione, seguito da tutti gli altri Guardiani.
<< Vuoi che ti aiutiamo a ritrovare i pezzi che hai disperso chissà dove nel multiverso, e, una volta ritrovati, distruggerli >> intuì Jack.
<< Precisamente >> confermò Shalazar, prima di estrarre qualcosa da sotto le vesti. Una piccola fiala contenente una sostanza scura, quasi completamente nera, simile a sabbia. << Questa è una parte dell'essenza di Pitch, che sono riuscito sintetizzare da uno dei suoi fearling. Se unita ai globi, ci permetterà di trovare i pezzi del Crogiolo…in qualunque dimensione essi siano finiti >>
Detto questo, rilasciò un sospiro stanco.
<< Lo avrei fatto di persona, ma come potete vedere lo scontro con quel pazzo non mi ha lasciato al massimo della forma. Ho usato un salto di emergenza per raggiungere una dimensione in cui potessi trovare le vostre controparti alternative, in cerca di aiuto. E così… beh, eccomi qui. La domanda che vi faccio ora è : mi aiuterete? >>
Inutile dire che i Guardiani non esitarono nemmeno un secondo.
<< Come ho già detto, caro Ombric, se tu sei amico di Uomo nella Luna e sei giunto fin qui, certo non è stato frutto di caso! >> replicò Nord. << E non è stato frutto di caso nemmeno che noi tutti qui fossimo radunati oggi, in tempo per riceverti! Ovviamente questo è volere di Manny, noi siamo Guardiani da lui scelti e nostra missione è proteggere bambini, anche di intero multiverso, se necessario! E lo faremo! >>
Il russo sguainò di scatto una delle proprie sciabole, alzandola verso il soffitto.
<< Allora, chi è con me!? >>
<< Oh, ma piantala con queste pose teatrali >> sbottò Calmoniglio. << È ovvio che siamo tutti in gioco, Nord. >>
Sandy sollevò i pollici in alto, in accordo con il Coniglietto di Pasqua.
<< Si tratta di più di un pezzo disperso, giusto? >> ricapitolò Dentolina, picchiettandosi il mento. << La cosa migliore da fare sarebbe dividersi, prendere una sfera ciascuno, recarci nel luogo designato e recuperare il pezzo. >>
<< Già… ma qualcosa mi dice che non sarà una passeggiata come la stai mettendo, Dente >> replicò Jack, infilandosi una mano in tasca e lanciando un’occhiata a Padre Tempo.
Ombric annuì risoluto.
<< Dici, il vero, ragazzo mio. Pitch invierà probabilmente alcuni dei suoi servi per dare la caccia alle parti del Crogiolo >> disse freddamente. << Vi sono in tutto sei pezzi sparsi per il multi-verso, ecco perché dobbiamo agire in fretta. Ogni secondo che passa, Pitch guadagna tempo prezioso su di noi! >>
Detto questo, estrasse da sotto il mantello altri tre globi di neve, unendoli a quello che aveva usato per viaggiare in quella dimensione.
<< Ogni globo può compiere un totale di quattro salti. Questi sono gli ultimi che mi sono rimasti >> spiegò cupamente. << Ecco perché due di voi dovranno andare insieme. >>
<< Ah, no problema! >> esclamò Nord, rifilando una sonora pacca sulle spalle del Coniglio Pasquale. << Tu vieni con me, Calmoniglio! Con slitta sarà tutto molto più facile… >>
<< Stai scherzando? Io su quell’arnese non ci salgo un’altra volta! >> protestò il Secondo Guardiano.
Babbo Natale si limitò a roteare gli occhi al cielo.
<< Andiamo, non fare lepre impaurita! Sai che è scelta migliore, io e te siamo ottima squadra. Abbiamo avuto tanto tempo per collaborare, mentre molto tempo ancora ci vorrà per infilare in tua zucca vuota l’importanza di Natale… >>
<< Oh, no, eccolo che ricomincia… >>
Sandy intervenne facendo loro il segno del time out, dopodiché li indicò col dito, come a dire “problema risolto, saranno loro due a viaggiare insieme”.
<< Eccellente! >> esclamò Ombric, battendo ambe le mani in un sonoro rintocco. Il gesto, tuttavia, non si rivelò la migliore delle idee, dato che lo sforzo adoperato per compierlo – per quanto piccolo – gli provocò un forte attacco di tosse.
L'uomo cadde in ginocchio, sputando un rivolo di sangue.
<< Ombric! >>
Dentolina, la più rapida dei cinque, scattò subito in avanti e afferrò il vecchio per le spalle, cercando di aiutarlo a sollevarsi.
<< Questo non va bene >> intervenne Nord, avvicinandosi ad esaminarlo << Tu ha assolutamente bisogno di cure immediate. Cos’è che dà te forza e vigore? >>
<< Il… il tempo >> raspò il vecchio guardiano << Il tempo è ciò che mi da forza. E da quando Pitch ha soggiogato la mia dimensione… io non riesco più ad attingervi. Dove passa l'oscurità… tutto diventa il nulla più assoluto, perfino il Tempo stesso! Non so per quanto tempo resisterò. Settimane, giorni… forse solo qualche ora >> borbottò amaramente.
Le Cinque Leggende si scambiarono uno sguardo teso e preoccupato. La situazione era davvero molto più critica di quanto avessero immaginato. Non c’era un minuto da perdere.
<< Yeti si occuperanno di te finché resterai qui >> stabilì Nord. << Tempo stringe davvero, e questa volta non è solo metafora. Guardiani... è ora di andare. >>
Gli altri Guardiani annuirono alle parole del loro leader, e presero in mano i vari globi dalle mani di Padre Tempo.
L'uomo li guard ò uno ad uno, vedendo il loro la determinazione necessaria per compiere una simile impresa. Si concesse un piccolo sorriso, una flebile speranza di fronte ad un orrore che sembrava inarrestabile.
Ad uno ad uno, le Cinque Leggende si sistemarono in fila, i globi stretti in pugno.
I primi ad avanzare furono Calmoniglio e Nord.
<< Non c’è più tempo per prendere slitta >> disse Claus, serio. << Dovremo essere veloci come coniglio. >>
Il Secondo Guardiano annuì in risposta al compagno. Tra sé e sé era sollevato dell’assenza del marchingegno di legno, ma non fino in fondo. Non se il motivo della sua rinuncia era l’inesorabile annientamento della realtà che conosceva.
Con un gesto, Nicholas Nord scagliò il globo in avanti, generando il magico portale di energia biancastra e attraversandolo assieme al Coniglietto di Pasqua, svanendo al suo interno.
Poi fu la volta di Dentolina, e poi di Sandman. Era rimasto solo Jack Frost.
Lo Spirito dell’Inverno rimase per qualche istante a fissare la sfera di vetro nel suo palmo. Per la prima volta nella sua vita sentiva poco entusiasmo e spensieratezza dentro di sé.
Vero, aveva già combattuto Pitch. Ma questa volta, se l’Uomo Nero sarebbe riuscito a trionfare… l’intero multi-verso sarebbe piombato nelle tenebre, non solo il suo mondo.
Non potevano fallire. Per nessuna ragione.
Con quella convinzione in corpo, il Quinto Guardiano lanciò il globo e attraversò in volo il magico portale.

                                                                                                                                                               * * * 

La Golden Army cadde meno di un’ora dopo la sparizione del suo comandante. Le ultime sacche di resistenza furono stroncate dall’orda di Fearlings con rapida e spietata efficienza e i soldati asserragliati ai piedi della Rift Valley vennero trucidati o catturati.
Mentre il vento della valle portava con sé il tanfo della carne carbonizzata, insieme al fumo denso, il Generale Fearling tornò verso il centro del campo di battaglia.
Alcuni Fearlings avevano radunato nello spiazzo i prigionieri, costringendoli in ginocchio a pochi passi dai corpi martoriati dei loro compagni. Dei duemila soldati scelti per quella battaglia… ne erano sopravvissuti solo quattro, senza contare quelli che combattevano ancora o tentavano la fuga, a giudicare almeno dagli sporadici tafferugli che i guerrieri sentivano alle loro spalle.
<< Situazione? >> domandò il Generale con una voce graffiante, non appena raggiunse la misteriosa figura dell’incappucciato.
Questi gli rivolse un’occhiata impassibile, senza preoccuparsi dei cadaveri che li circondavano. Nulla in una guerra lo emozionava più, da molto, molto tempo: da cento anni, ormai, il ricordo delle urla dei morenti aveva smesso di turbare le sue notti per lasciare spazio solo alla lucida analisi dei risultati.
<< Qualunque cosa abbia fatto il mago, Pitch non riesce a ricostruire l’arma >> rispose, suscitando un’occhiata stizzita da parte del Fearling, che non tollerava un uso così informale del nome del suo maestro. << Sembra parecchio arrabbiato. Questi dannati cavalieri ci hanno fatto sudare. >>
<< Uno sforzo futile di fronte all’inevitabile >> ringhiò il Generale, osservando quella piccola folla di uomini feriti o esausti, quasi tutti rivolti verso di lui con espressioni di odio, timore e disprezzo.
Spostò la propria attenzione sull’unico che non lo guardava: era uno dei pochi ufficiali rimasti in mezzo al mucchio e portava sulla spalla destra della cotta il fregio in oro del secondo in grado dopo Ombric in persona.
Quando gli si avvicinò, l’uomo non alzò la testa: rimase a mani giunte, sussurrando qualcosa in direzione dei cadaveri, forse un qualche tipo di preghiera; il Generale lo scrutò con disprezzo attraverso l’elmo della sua armatura.
( Ost 4 : https://www.youtube.com/watch?v=uGIu6-WtwEs )
Pochi secondi dopo, l’alta figura di Pitch Black si fece strada in mezzo all’esercito di ombre, e il Generale Fearling s’inchinò immediatamente.
<< Quali sono i tuoi ordini, mio Signore? >> domandò con voce fredda e carica di malizia.
<< Abbiamo bisogno di recuperare le parti del Crogiolo >> sibilò l’Uomo Nero, gli occhi gialli emananti lampi nella penombra della valle. << Senza di esse ci vorrebbero anni per ricostruire l’arma. E ho atteso questo giorno per troppo tempo, non ho alcuna intenzione di rimandare! >>
<< E i prigionieri? >> chiese il Generale, con il tono di chi deve fare quella domanda per semplice formalità.
Il Fearling maggiore avanzò ancora un passo, e questa volta la sua ombra costrinse il soldato in preghiera ad alzare gli occhi verso di lui. In essi, la creatura lesse un orgoglio a malapena in grado di tenere a bada la paura.
In quel momento, l’incappucciato si fece avanti.
<< Se posso permettermi >> iniziò con tono apparentemente disinteressato << abbiamo subìto molte perdite in questa battaglia. Ci farebbe comodo... reintegrare le nostre fila. >>
Il Generale si voltò di scatto, mentre il dispensatore di morte gli si affiancava per portarsi di fronte a Pitch Black.
<< Sono soldati della Golden Army, umani sani e robusti >> aggiunse con una scrollata di spalle. << Dovrebbero sopportare la trasformazione senza problemi. >>
Il Generale emise un brontolio sordo, ammonitore, ma l’incappucciato lo ignorò. Si piegò appena a scrutare in volto uno dei soldati e inspirò profondamente, come a fiutarne ed inalarne il terrore; di rimando, una piccola nube di gelida umidità soffiò dalle narici, investendo l’elmo del soldato che si ritrasse quasi di scatto, scosso da brividi di paura e gelo messi insieme.
<< Inoltre... penso che sarebbe molto divertente >> sogghignò, mostrando una chiostra di denti bianchi come lo zinco e un paio di occhi di un inquietante verde brillantidi riflessi luminosida sotto il cappuccio.
Alzò lo sguardo verso l’Uomo Nero, in attesa. Questi se ne stava fermo e immobile, come se stesse valutando attentamente le parole del sottoposto.Dopo quello che sembrò un tempo interminabile, annuì in maniera quasi impercettibile e fece segno di farsi da parte e lasciargli campo libero.
L’incappucciato fece subito come ordinato, compiendo un inchino beffardo che suscitò un altro ringhio ad opera del Generale Fearling.
Ignorando entrambi, Pitch si fermò di fronte ai quattro soldati inginocchiati e li sovrastò con la sua immensa figura.
<< Sapete come i Fearlings sono venuti al mondo? >> domandò all’improvviso, attirando l’attenzione dei prigionieri. << Erano umani, una volta, proprio come voi. Umani le cui anime vennero corrotte da incubi e paura. Torturate e mutilate dai loro stessi timori. Una forma di vita rovinata e terribile. >>
Mentre pronunciava tali parole, una strana nube nera cominciò a protrarsi dalle sue mani. Percependo il timore dei soldati, il Signore Oscuro annusò a fondo e si crogiolò in quella sensazione di terrore.
<< E ora… perfezionata >> sussurrò a bassa voce.
Subito dopo aver pronunciato quella semplice frase...la nube color pece affondò nel petto dei prigionieri.
Hundgain si era aspettato molte cose: dolore, paura, uno spruzzo di sangue. Eppure… non gli sembrò di sentire niente. Quando abbassò la testa allora sentì il fiato mozzarglisi in gola.
Dal punto esatto in cui la nube aveva scavato nelle profondità del suo addome, aveva cominciato a ramificarsi una sostanza nera e malleabile, protrattasi per tutto il corpo del soldati fino a giungere nei pressi del volto.
Il calore lo graffiò di colpo e l’oscurità calò sulla sua faccia. Immateriale, eppure bruciante come il fuoco dell’inferno, fu lo scontatissimo paragone che gli venne in mente, ma forse non era così scontato: non si sarebbe stupito di scoprire che l'inferno contemplasse qualcosa di molto simile a quello che lui stesse provando ora.
La sostanza nera gli copriva completamente gli occhi, eppure Hundgain era in grado di vedere: i corpi dei suoi compagni caduti, il Generale, l’Incappucciato, e lui, Pitch, intento ad abbaiare una risata bassa e cavernosa che gelava il sangue. Immagini distorte, quasi rigonfie, soffuse. Era come guardare attraverso un telo.
Ma il peggio era l’oscurità che gli copriva il naso e la bocca:gli impediva di respirare correttamente ed era rovente, come affacciarsi a sbirciare dentro una fornace, con il vapore che entrava nei polmoni e bruciava le vie respiratorie.
Lottò per tentare di togliersela di dosso, ma ogni sforzo fu vano. Si sentì inevitabilmente soffocare, mentre le immagini iniziavano a confondersi, sintomo della lucidità che lo stava abbandonando. Fu allora che la sostanza nera entrò sotto la sua pelle.
Hundgain si agitò per liberarsi, sbatté contro qualcosa – probabilmente uno dei suoi malcapitati compagni, che come lui si dimenavano come pesci in una rete da pesca – urtando dolorosamente la schiena e la testa, ma per quanto si sforzasse quel calore appiccicoso come pece bollente non se ne andava.
Poi, così com’era iniziato di colpo, tutto cessò. Ora, al posto del soldato, vi era una creatura che sembrava fuoriuscita dagli angoli più reconditi di una mente distorta.
Una bestia con il corpo di un grosso felino, dalla folta pelliccia nera come la stessa pece da cui era appena nata. Aveva due teste: una quella di un leone, l’altra di una capra dotata di lunghe zanne. Ali di pipistrello partivano dalla schiena muscolosa e un serpente velenoso fungeva da lunga coda sferzante l’aria di sibili e soffi.
Una chimera. Un’amalgama apparentemente impossibile di varie creature. Una bestia progettata con un unico e semplice scopo in mente: uccidere.
Affianco ad essa, ora spiccavano altre tre bestie dall’aspetto bizzarro.
Un drago dal manto color carbone, probabilmente lungo sei metri, i cui occhi gialli luccicavano come un paio di lanterne. Aveva il corpo ricoperto di spuntoni, quattro zampe artigliate e un paio di ali molto simili a quelli della chimera. Dal muso affilato, irto di denti seghettati, spuntava una lunga lingua biforcuta.
Più in là, si ergeva imponente la figura di un Fearling umanoide. Il corpo che poggiava su due gambe era l’unica reminiscenza che quella bestia fosse stata un tempo umana: ora la testa era quella di un grosso squalo dal naso aguzzo, la larga bocca piena di zanne pronte ad affondare nelle carni delle sue vittime. Dietro di lui spiccava una robusta coda a mezza luna, mentre una pinna triangolare partiva dalla schiena color pece.
Infine, a completare quella schiera di mostri, c’era un ragno grande quanto lo stesso drago, forse il Fearling con l’aspetto più naturale, ma non meno minaccioso. Otto occhi luminosi adornavano una testa tozza e dotata di un paio di voluminose forcipule, colanti una strana sostanza vischiosa. Le zampe artigliate e coperte di peli contribuivano ad accentuare l’orrore di quella bestia da incubo.
Pitch passò lo sguardo su ciascuna delle creature, prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso soddisfatto. << Miei Fearlings. Di chi siete i servi? >>
<< Di Pitch Black >> rispose prontamente il Generale, affiancandosi alle creature.
Queste, in risposta alla domanda del Signore Oscuro, ruggirono all’unisono in direzione delle volta celeste rosso sangue.
Pitch scoppiò in una risata crudele, questa volta dal timbro più acuto e graffiante rispetto alla precedente. Al contempo, estrasse da sotto la veste un totale di cinque globi di neve e li usò per aprire altrettanti portali.
<< Cercate i frammenti del Crogiolo! Non contattatemi finché non li trovate! >> ordinò freddamente. << Non conoscerete né dolore né paura. Non vi fermerete mai… e non riposerete mai! Uccidete chiunque si metta sulla vostra strada! >>
Le bestie ruggirono un seconda volta, rendendo nota la loro approvazione.
Poi l’Uomo Nero volse lo sguardo in direzione dell’Incappucciato.
<< Andrai con loro >> disse con tono di fatto, suscitando un sonoro gemito da parte del sottoposto.
<< Temevo che l’avresti detto >> borbottò questi, facendo roteare il bastone tra le mani ed estraendo un globo di neve da sotto il mantello.
Lo lanciò e l’oggetto reagì all’istante, aprendo un sesto portale affianco a quelli già creati.
<< Coraggio, ragazzi, è arrivato il momento di guadagnarci la busta paga >> disse l'Incappucciato con tetro senso dell’umorismo, per poi attraversare il vortice di luce, seguito a ruota dai cinque Fearlings.




Boom! Com'era? Spero bello!
Fatecelo sapere in una recensione ;)
Spero che ora vi sia più chiaro cosa sta realmente succedendo in questa storia e quale sarà il proposito che useremo per far incontrare i personaggi delle varie pellicole Disney e Dreamworks.
Nel caso ve lo stesse chiedendo, sì, le origini di Pitch sono tali quali a quelle del romanzo. Ombric, nel libri, era stato il primo guardiano, cosa che invece non è successa nell'universo dei film, le cui origini delle varie Leggende ( tipo Nord ) sono assai diverse rispetto a quelle delle loro controparti originali. E sì, Pitch ha citato Saruman.
E nel prossimo capitolo, dopo tanta attesa...comparirà finalmente Elsa!
  
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