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Autore: Seira Katsuto    28/01/2020    0 recensioni
Blocco di storie mai realizzate, racconti di vecchie avventure o pensieri mai espressi.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Questa volta parlerò in prima persona perché mi va così.
Vorrei raccontare un aneddoto accaduto circa un annetto fa con un mio amico. 
Eravamo a Milano con alcuni miei amici, non ricordo se per un compleanno o se ci fossimo visti anche per altro (la vecchiaia). 
Ricordo che girando per negozi ci fermammo in uno in particolare perché volevo comprare un pupazzo a mia sorella, se non sbaglio era un cane chiaro, Boba, che ormai è di famiglia (non vorrei dire ma avevo già preso nello stesso negozio la sua versione nera, Bobo, il 5 gennaio 2019 e poco tempo dopo ne presi una versione bianca piccola, Bobi [compleanno di mia sorella] I love my sister).
Era un giorno parecchio nuvoloso, per fortuna eravamo riusciti a uscire in tempo e entrare in stazione proprio poco prima che iniziasse a piovere.
Ahimè, io non ho fortuna, per cui proprio in quel momento mi sono accorta che nel pupazzo ci fosse ancora il cosetto anti taccheggio, quindi dovevo andare indietro a farmelo togliere.
Un mio amico decide di accompagnarmi in questa battaglia e, con uno misero ombrello alla mano di fronte al diluvio universale, scendiamo in guerra.
Non credo di averci pensato in quel momento dato che l'unico obbiettivo era uscire non fradici da lì e tornare in fretta per il treno.
Insomma, io non odio il contatto fisico, ma mi mette abbastanza a disagio.
In quella situazione, mi spiace per lui, ma dovevamo resistere sotto un solo ombrello così eravamo un po' appiccicati, tutto stava diventando abbastanza tragicomico e quel ricordo fu più divertente che altro.
Il punto, di cui mi sono accorta da poco, è che lui ha molte caratteristiche che dovrebbero piacermi. 
Indossa divise, vorrebbe fare il militare, è più alto di me, guida, cucina, portava pizze, ecc.
Eppure pur essendo vicini non c'è mai stato nessun "tum tum, oddio un uomo troppo vicino" o stronzate simili (sì ci penso veramente a cose così). 
Ma non l'ho mai visto in quel modo. Mai. Cioè solitamente con molti miei amici ho avuto momenti disagiati e imbarazzanti in cui non sei mai certo che l'altro in realtà non pensi chissà cosa. 
Non so, quando hai un amico con cui parli molto e a cui vuoi bene mi capita di chiedermi se mi piace o meno o inventare storielle su come sarebbe stare con quella persona, anche solo per sfizio. 
Invece quando penso a me e lui non ho mai immaginato niente in quel senso, piuttosto penso a due soldati in battaglia o cagate così.
È stato forse l'unico amico con cui mi sono sentita di parlare di tutto, senza paura di un rifiuto. 
È l'esempio perfetto dello stereotipo di amico gay, solo che è fidanzato con Mi love.
Non so, mi sembrava una cosa affascinante, forse è perché ho sempre avuto la certezza che amasse Mi love.
Mh, certezza con lui penso sia la parola giusta da usare. 
Credo che ora non sia più come in quel periodo, ma parlare con lui mi ha sempre fatto sentire tranquilla, come se non mi dovessi preoccupare troppo di quel che dico (forse anche per questo la mia dose di stronzate aumenta del 200%), immagino sia una cosa positiva.
Probabilmente un giorno glielo dirò oppure leggerà qui, nel dubbio non è una di quelle cose di cui preferirei non parlare.

Ma parlando di cose inutili, non riesco a ricordare se questa volta fosse allora o proprio quel 5 gennaio (che ricordo perché fu una coincidenza importante uscire proprio quel giorno per me) e questa cosa mi urta particolarmente.
Inoltre scrivendo mi sono accorta che da un po' non mi chiedo più niente e non invento storielle su nessun amico o persona che conosca, credo di star diventando più fredda.
Non so che tipo di freddezza sia, ma temo di aver perso interesse nel vivere la mia vita, non nel senso di voler morire, ma non calcolo la mia come tale.
Io osservo e per questo voglio vivere, apprezzo ma non voglio rendere nulla personale, mi piace contemplare ciò che mi è intorno perché da esso posso sognare un'altra vita, in cui io non esisto o sono qualcosa di diverso che non è realmente me. 
Credo sia come un sistema di autodifesa, se non mi do valore allora non devo aspettare che gli altri me lo diano, se invece lo faranno sarà una bella cosa, anche se non credo di meritarlo a questo punto. 
Non è una cosa positiva e lo so, finché posso continuare a trattare bene il prossimo posso farcela lo stesso, ma cercherò di trovare presto una motivazione valida per essere me tutti i giorni.

   
 
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