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Autore: diaspro_LMX987    29/01/2020    3 recensioni
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Verrà un tempo in cui il Male prenderà il sopravvento, nel quale sembrerà non esserci più speranza, durerà secoli, millenni, molti soffriranno, molti moriranno, molti pregheranno la fine di questa maledizione, pochi sopravviveranno. In quel tempo nascerà la Prescelta: ella si troverà in un mondo non suo, dove non esiste la magia e non sarà possibile stabilire in che luogo e tempo sarà capitata...
Solo dopo anni dal momento in cui scomparirà riuscirà a tornare nel suo paese natale, dove assieme a coloro che dovranno aiutarla nella sua impresa si ritroverà a fare scoperte interessanti sulle sue origini...
Qui inizia la storia di Ellise.
Questa è la sua storia.
Benvenuti nel suo mondo.
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
Number Two
- Cosa vuoi, numero due? -
Le tremarono le gambe a sentire quella voce cupa e tenebrosa, e un brivido le percorse la schiena.
- Mio signore, credevo che... -
- Cosa credevi, scialbo servo? Che ti avrei raccolto a braccia aperte? -
- Mio signore - ricominciò numero due, - credevo che non sarebbe sopravvissuto a quell'importante incarico - terminò con voce più sicura.
- Cosa intendi? -
- Intendo che non ha la forza fisica né le doti psicologiche giuste per comandare il nostro popolo -
- Numero due, lei è proprio la persona che non può lamentarsi di questo -
I grossi omoni vestiti di nero che facevano parte della folla scoppiarono in una fragorosa risata
- Non ho detto che io sarei migliore - ribatté Numero Due calmo.
- Allora le tue parole non hanno uno scopo -
- Oh, sì, quello ce l'hanno -
Cadde il lampadario di vetro, poi sentì un rumore stridulo, uno scoppio, e dovette iniziare a correre, perché i demoni lo stavano facendo e altrimenti l'avrebbero fatta cadere e calpestata. I vetri le si infilavano nei piedi nudi, mentre il suo cuore iniziava ad accelerare.
- Dite addio al vostro vecchio signore! Questo è l'inizio di una nuova era! -
*
- Sorridi! - gli ordinò un giornalista accanto a lui. Lo stavano accerchiando con le loro macchine fotografiche, pronte a scattare. Poi distolsero l'attenzione; Nyck si voltò per vedere cosa fosse stato a distrarli. Mulan Silentread, principessa del Rubelit. Non l'aveva mai vista, non era una di quelle che si faceva fotografare; nessuno conosceva nulla del suo passato. I suoi genitori, discreti quanto lei, presiedevano una monarchia parlamentare alquanto avanzata.
- Ciao - salutò.
La ragazza arrossì e non rispose. Dopo di lei entrò un'allegra ragazzina dai capelli lunghi e ondulati color indaco.
- Ciao - ripeté.
Anche la seconda diventò paonazza e fece lo stesso.
Dovevano provenire entrambe dal Rubelit.
- Si sieda lì, così le faccio la foto con quell'uomo - disse uno dei fotografi a Mulan.
La ragazza si sedette accanto al povero uomo malato di Monoaranciosi Spruzzolotica.
Nyck si era alzato per andarsene in un'altra stanza quando uno di quegli uomini aveva proposto agli altri di fare una foto di gruppo: lui, Mulan, la ragazzina plebea e l'uomo della Monoaranciosi.
Si sedette sul letto del povero uomo implorando perdono in silenzio.
- Signorina! - esclamò uno degli uomini rivolto alla ragazzina, - vuole fare un'intervista? Perché viene qui? -
- Io voglio solo essere gentile - tagliò corto lei, mentre la sprona amo a dire di più. - Eh... E io credo che abbiamo tutti bisogno di gentilezza. Mai come in questo momento abbiamo bisogno tutti, ma proprio tutti, di riscoprire e coltivare quella che Marco Aurelio, filosofo e imperatore terrestre, definiva “la gioia dell’umanità”: la gentilezza - dopo che si fu accorta di ciò che aveva detto diventò rossa come un pomodoro e iniziò a dire cose senza senso: - Ciao, arrivederci, addio, ad maiora, auguri a te e alla tua famiglia... -
Così dicendo sparì dietro la porta.
***
Era un giorno come un altro per un ragazzo non proprio come altri.
La brezza notturna si innalzava nelle strade che circondavano Taic Road.
In una una casa come le altre dotata di quell'aspetto ridente del quale ogni angolo, quel giorno, sembrava risplendere che celava al suo interno una gelida atmosfera, tutto era in silenzio, un silenzio innaturale che non aveva niente a che fare con la sonnacchiosa quiete della notte.
In una stanza mal arredata e incredibilmente disordinata dormiva un ragazzo. Dimostrava una ventina d'anni e si dimenava nel suo letto per nulla confortevole.
Si svegliò di soprassalto. Aveva fatto uno dei soliti sogni che lo tormentavano, in cui gli emissari catturavano i suoi migliori amici e li torturavano. Oramai questi incubi erano molto frequenti per lui da quando avevano attaccato Ryan, ma Nhoa sapeva che non si sarebbe mai abituato.
Si mise a sedere sul letto e guardò l’orologio, erano le 2:00 del mattino. Aveva 23 anni da due ore oramai.

Writer's Corner
E rieccomi qua, in colossale ritardo. Prima di tutto vi ringrazio per la pazienza di aver aspettato e poi per la forza divina che vi ha portati fino a fine capitolo. A
mmetto che non dovrei proprio essere qui, dovrei studiare, ma dovevo perforza pubblicare questo capitolo pronto da tre giorni (e a dir la verità, anche piuttosto corto). Spero di non essere stata deludente,
Diaspro
   
 
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