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Autore: lmpaoli94    01/02/2020    1 recensioni
Peter Parker si appresta ad andare all’inaugurazione di uno dei grattacieli di New York più alti, belli e all’avanguardia della città.
Ma il giovane ragazzo che continua a nascondere i suoi poteri di ragno agli occhi di tutti, ha un grande dilemma da risolvere. Chi inviterà alla festa? La fortunata sarà l’amica dell’infanzia Mary Jane Watson oppure la bellissima e solare Gwen Stacy?
Un problema non indifferente che scatenerà collera e rifiuta da parte dell’altra, senza dimenticare che la vita di Peter sarà in pericolo ancora una volta.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gwen Stacy, Harry Osborn, Mary Jane Watson, Norman Osborn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Peter attendeva con impazienza l’arrivo della limousine che sarebbe venuto a prenderlo.
Erano le sette e un quarto di sera e il tempo non accennava a passare.
“Dove diavolo è finito il mio autista? Rischio seriamente di fare tardi.”
Peter non si era mai sentito così nervoso prima d’ora, nemmeno quando doveva dire a Mary Jane di uscire con lui.
“Spero che stasera andrà tutto bene anche se c’è una buona possibilità che non sia così…”
Infatti il giovane Spider – man aveva il timore d’incorrere in Harry e di conseguenza in Mary Jane.
Egli si immaginava lo sguardo rabbioso e fugace del suo giovane amore proibito.
“Come potrò affrontarla se questa sera me la ritrovo davanti? Non posso scappare come un codardo. Non fa parte di me.”
Problemi che Peter avrebbe voluto dimenticare, ma che in un piccolo spazio nel suo cervello trovavano posto.
< Peter? > fece sua Zia riscuotendolo dai suoi pensieri. < E’ arrivata la limousine. >
< Davvero? >
< Sì. Ti sta aspettando davanti casa. Non farlo aspettare. >
Con il cuore colmo di gioia, Peter prese il suo soprabito che aveva lo sgradevole odore di vecchio e s’incamminò giù di sotto.
< Peter! Aspetta! >
< Che cosa succede, Zia May? >
< Non mi aiuti nemmeno? Non credevo che fossi diventata invisibile. >
< Oh, zia. Scusami tanto > rispose Peter ubbidendo alla sua richiesta < Ci vediamo stasera sul tardi, ok? Non aspettarmi alzato. >
< Quindi ti devo lasciare la porta aperta? Credevo che tu andassi nel tuo appartamento. >
< Hai ragione, non ci ho pensato… Allora farò così. A questo punto ci vediamo domani. >
< A domani > disse infine la donna prima di vedere suo nipote montare in auto.
“Peter ha completamente la testa fra le nuvole? Che sia davvero innamorato?”
 
 
Subito dopo essere salito in macchina, l’autista di Harry Osborne si recò dritto la casa di Gwen Stacy sotto l’ordine di Peter Parker.
< Siamo quasi arrivati > fece il ragazzo < Non manca molto. >
< E’ la casa qui dinanzi? >
< Esatto. >
Appena la macchina si fermò dinanzi la villa della giovane bionda, Peter scese dall’auto per suonare il campanello.
Il suo nervosismo era talmente elevate che gli tremava qualsiasi cosa.
“Perché Gwen non mi risponde? Che non sia ancora pronta?”
Attendendo che qualcuno gli potesse aprire, alla fine Peter dovette imbattersi con i genitori della ragazza.
< Buonasera, Signora Stacy > si presentò il ragazzo < Sono Peter Parker. Sto aspettando sua figlia. >
< Buonasera. So chi è lei > replicò la donna con tono compiaciuto ma non freddo < Stacy mi ha parlato molto sul suo conto. >
< Davvero? Spero che non l’abbia annoiata. >
< No, al contrario. Mi ha detto che è un ottimo studente e che tra poco conseguirà una laurea molto prestigiosa. >
< Sì, esatto. Mi mancano pochi esami e… >
< Tesoro, perché non fai accomodare il ragazzo in salotto nel mentre Gwen si sta preparando? >
< Oh, certo. Mi scusi la maleducazione, Signor Parker. >
< Sì figuri. Nessun problema > rispose il ragazzo prima che i genitori della ragazza facessero gli onori di casa.
< Le possiamo offrire qualcosa? > domandò l’uomo.
< No, grazie. Sono apposto così. >
< Vado a vedere se Gwen ha bisogno di aiuto > replicò la Signora Stacy < Ci sta mettendo un po’ troppo per i miei gusti. >
< Sicuramente non vuole fare brutta figura con il suo fidanzato > replicò il Signor Stacy mettendo in imbarazzo il povero Peter Parker.
< Ma noi non siamo ancora fidanzati > fece il ragazzo < Non ancora ufficialmente. >
< Quindi cosa siete? Amanti, forse? >
< Ci stiamo conoscendo un po’. E questa sera è un ottimo momento per riuscire a farlo. >
< Capisco… Ci saranno le più grandi cariche della città, vero? Io avevo un invito come il suo, ma poi ho rifiutato di andarci. Troppa confusione. Preferisco rimanere in poltrona dopo l’ennesima giornata stressante che ho avuto. >
< Di cosa si occupa se posso chiedere, Signor Stacy? >
Ma prima che l’uomo potesse rispondere, una graziosa Gwen Stacy fu accompagnata dalla madre al piano di sotto mentre Peter rimase estasiato da tale bellezza.
Il suo vestito rosa chiaro abbinato alle scarpe di Chanel la rendevano una ragazza bellissima e senza eguali.
< Gwen… sono senza parole… > fece Peter con tono flebile.
< Mi dispiace averti fatto aspettare, ma non riuscivo a sistemarmi il trucco. Meno male che mia madre ha deciso di venire in mio soccorso. >
< Potevo aiutarti prima se ne avevi bisogno > replicò la donna.
< Lo so. Ma credevo di riuscirci da sola, invece… >
< Comunque sei la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto > mormorò Peter evitando di farsi sentire dai suoi genitori.
< Grazie mille. Davvero… Adesso andiamo? >
< Sì. L’autista ci sta aspettando. >
< Molto bene… Ci vediamo più tardi > disse infine Gwen prima di salutare i suoi genitori.
< Grazie per la bella chiacchierata e per l’accoglienza, Signori Stacy. Spero che avremo altre possibilità in futuro. >
< Dipende come si comporterà con mia figlia > rispose l’uomo con tono tagliente.
< Papà! >
< Stavo scherzando, tesoro. Divertiti. >
< Certo, come no > mormorò la ragazza prima di richiudere la porta dietro di sé.
< Mi dispiace, Peter. Non volevo che mio padre fosse così maleducato. >
< Ma quale maleducato… In fondo l’ho trovato divertente. Sei molto fortunata ad avere dei genitori come loro che si preoccupano per te. >
< Forse anche troppo… Ma adesso non ci voglio pensare. Voglio che questa serata diventi indimenticabile. >
< E lo sarà, Gwen. >
 
 
Durante tutto il tragitto che li avrebbe portati dinanzi al nuovo palazzo di New York, Peter non aveva mai smesso di toglierle gli occhi di dosso e di farle un sacco di complimenti.
“Cerca di calmarti Peter Parker, altrimenti i tuoi ormoni rischieranno di scoppiare.”
< Credo che siamo quasi arrivati > fece la ragazza interrompendo i pensieri sconci di Peter.
I due giovani ragazzi non avevano mai visto tale architettura così avanzata in quella città.
Anche se erano abituati a grattacieli altissimi, quest’ultimo costruito superava di gran lunga tutti gli altri.
< E’ davvero stupendo! > esclamò euforica la ragazza < E cosa ancora più importante noi saremo là dentro! >
< Eh, sì. Anch’io non sto più nella pelle. >
Mentre la sua euforia faceva spazio ai suoi occhi penetranti, Gwen non poté far altro che ringraziare Peter Baciandolo sulla guancia.
< Oh, scusami. Ti ho lasciato un po’ di rossetto sulla guancia. >
< Non ti preoccupare > rispose Peter diventando rosso come un peperone.
< Non sei eccitato quanto me? >
< Oh, certo! >
“Sono molto più eccitato di quello che puoi credere, Gwen. Appena noi due torneremo a casa, non so se potrò fermarmi ad un semplice bacio sulla guancia…”
Facendosi largo con i suoi pensieri erotici, alla fine Peter dovette concentrarsi sulla serata.
Nel mentre fu aiutato a scendere di macchina dall’autista di Harry, Gwen e il giovane Spider – Man furono subito immortalati da una decina di paparazzi che si stavano facendo largo per scattare la foto perfetta che l’indomani sarebbe stata in copertina.
< Non mi sono mai sentita così famosa prima d’ora, sai Peter? >
< Nemmeno io. >
Una volta giunti all’entrata del palazzo, furono subito accompagnati dai membri della festa all’ultimo piano del palazzo.
< Peter! Hai visto che panorama?! >
< Sì, Gwen… Anche se per me l’unico panorama sei tu. >
< Sei davvero carino a dirmi questo > disse infine Gwen stringendo la mano di Peter prima di entrare definitivamente nell’alta società.
   
 
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