Buongiorno a
tutti! Eccomi qui a pubblicare una nuova storia, la prima che scrivo di questa
categoria… Ha partecipato al concorso ‘La Primavera e il Morto’ indetto da
Eylis sul forum di Efp, arrivando nona.
Per quanto
riguarda i credits, citazioni pari pari non ce ne sono, e i personaggi sono
tutti di mia invenzione. Ho preso però l’ispirazione dal telefilm ‘Ghost
Whisperer’, soltanto per il fatto che il protagonista vede i morti e
interagisce con essi per aiutarli a passare oltre. Tutto qui.
Che altro dire?
Non è il massimo come storia, me ne rendo conto, eppure ci tengo e mi è
piaciuto scriverla. Claudio, con tutti i suoi pregi, i suoi difetti, ma
soprattutto con la sua capacità, è un personaggio che avevo inventato
precedentemente all’emissione del bando di questo concorso, così come sua
sorella Rebecca. Peccato che poi avessi dovuto lasciare da parte la loro
storia, in cui era Rebecca la protagonista principale. Il motivo? Mancanza
d’ispirazione, come sempre.
Non mi è andato
molto giù, soprattutto perché mi ero affezionata molto a questi due personaggi,
a Claudio in particolar modo. Così, quando mi sono iscritta al concorso, ecco
l’illuminazione: perché non utilizzare Claudio, come protagonista?
Spero di aver
fatto la scelta giusta e di far piacere ai lettori questo personaggio, almeno
in minima
parte di come
questi piace a me.
Ah, infine… La
storia è suddivisa in tre capitoli, più prologo ed epilogo. Dato che parto
sabato, entro venerdì pubblicherò tutto, così che la storia sarà completa.
Buona lettura!^^
Pikky91
Prologo
Claudio non era
un ragazzo come tutti gli altri.
Era strano, per quanto cercasse di non darlo
a vedere e di integrarsi con gli altri, anche se comunque gli riusciva
difficile. Non tutti erano come lui, dopotutto, ma cercava di non pensarci.
Ormai per lui era diventato tutto normale, con la forza dell’abitudine aveva
finito per non farci neanche più caso.
Tutto era
iniziato quando aveva compiuto sedici anni, e da allora erano passati tre anni;
un bell’arco di tempo per abituarsi a quel dono, dopotutto.
Claudio, però,
non lo definiva con quel termine; preferiva piuttosto utilizzare la parola
‘maledizione’. Tale considerava infatti la sua capacità di poter vedere i
morti. Nemmeno lui sapeva perché ciò accadesse, ma non si era posto inutili
domande a cui non avrebbe trovato risposta.
Li vedeva e
basta, dovunque si trovasse, e non era una bella sensazione, soprattutto quando
essi si accorgevano di essere visti e quindi gli si rivolgevano in cerca di
aiuto. Aveva avuto paura, i primi tempi, aveva creduto addirittura di essere
diventato pazzo.
Aveva sempre
creduto che capacità del genere esistessero solo nei libri o nei film, quindi
le aveva catalogate nella categoria delle assurdità. Pian piano però si era
dovuto ricredere, specie dopo aver parlato con lo spirito di sua nonna, che gli
aveva rivelato di possedere anche lei quella capacità, quando era ancora viva.
A quella
rivelazione, Claudio era rimasto decisamente sorpreso: non l’avrebbe mai
immaginato, poiché la nonna non ne aveva
mai fatto parola con nessuno. Egli, a quel punto, aveva deciso di fare
altrettanto e di tenersi per sé quel pesante fardello, dato che non voleva
essere preso per pazzo.
Si era
ripromesso di custodire quel segreto e di non rivelarlo mai a nessuno.