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Autore: Sia_    27/02/2020    5 recensioni
"Fred e George ci hanno offerto di provare il loro nuovo prodotto una mezz’oretta fa e abbiamo accettato tutti, però ci sembrava brutto lasciarti fuori dai giochi." dice Harry, confondendo le sue parole in un rumoroso sbadiglio.
"E cosa farebbe esattamente questa caramella?"
"Non lo sappiamo." si affretta a dire Ginny, innocentemente.
"Mi state dicendo che voi tre, coscientemente, avete ingerito un loro prodotto senza controllare cosa fosse o cosa facesse?" chiede a questo, tremendamente preoccupata, "Voi siete pazzi."
"Hermione, siamo grati del fatto che ritieni le nostre invenzioni prive di pericolo." commenta ironicamente George, passandosi una mano tra i capelli.
"Ma per provare che è tutto completamente sicuro… " Fred apre la bocca, facendo cadere velocemente una caramella in bocca e, tanto velocemente, la manda giù verso lo stomaco, "Abbiamo deciso di prenderla anche noi."
La sicurezza dei movimenti di Fred la stupisce e una piccola vocina nella parte più recondita del suo cervello comincia a dirle che forse, ma solamente forse, non è una cosa così… pericolosa.
La vista di Fred viene oscurata dalla mano di George, che le offre la stessa caramella di prima con un sorriso a trentadue denti, "Cosa ne dici allora?"
Oh, al diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Angelina/George, Draco/Hermione, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fred/Hermione ❤'
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Oh, al diavolo - Capitolo nove


Nei corridoi di Hogwarts, da qualche giorno e a più riprese, si sente spesso intonare le canzone delle Sorelle Stravagarie. Più di metà degli studenti, già abituati, se ne vanno in giro canticchiando, facendo coro a Lee Jordan, solista e voce principale del gruppo “Canto solo se vedo Katie”. L’altra metà invece ne ha le tasche piene, è stanca fino alle punte dei capelli di assistere a quei poveri siparietti del Grifondoro, nel disperato  tentativo di conquistare… O più precisamente infastidire la Bell.

Katie, che sta evitando in tutti i modi possibili i luoghi comuni, non sa più che pesci prendere: all’inizio si è limitata a ridere alle stonature di Lee, poi a sorridere, poi ha cominciato a dileguarsi in silenzio, a girare l’angolo prima di incrociarlo nel corridoio e, alla fine, giusto per assicurarsi qualche ora di pace, l’ha rinchiuso in uno sgabuzzino al quinto piano. L’atmosfera, insomma, si può tagliare con un coltello: c’è chi si mette negli angoli ad aspettare l’ennesimo scontro dei due, altri che si fanno trovare il più lontano possibile. Solo che a volte è impossibile prevedere dove e quando si incontreranno di nuovo. 

Ad esempio, quando Lee entra di corsa in Sala Comune non pensa di vedere Katie scendere le scale del dormitorio con fretta, perché in ritardo per gli allenamenti di Quidditch. Si fermano l’uno davanti all’altro, mentre gli studenti presenti fanno silenzio e si girano a guardarli. Qualcuno, nell’angolo più lontano, comincia a scommettere su quale canzone Lee decida di intonare quella volta, altri su quale incantesimo userà Katie per zittirlo. 

"Ciao, Jordan." dice lei, lanciando lo sguardo sull’unica via di uscita, che si è appena chiusa del tutto, "Va tutto bene oggi?"

Lee lo sa che a lei da fastidio, che da fastidio a metà degli altri studenti, alla Umbridge e persino ai fantasmi di Serpeverde, ma non lo fa apposta. Non è che sia felice di intonare canzoni delle Sorelle Stravagarie ogni volta che incontra la ragazza che gli piace, ma non può tornare indietro nel tempo per evitare di mangiare quella stupida caramella. Sorride, alzando le spalle per scusarsi, sicuro da lì a qualche secondo avrebbe cominciato a cantare. Katie alza gli occhi al cielo, appoggiando sul tavolo le ginocchiere che ha tre le mani, prendendo Lee per il colletto: ha provato di tutto, ma l’unico modo per chiudergli la bocca, è tenergli occupate le labbra. 

L’aria in Sala Comune non si è mai fatta tanto tesa, anche chi è tornato ai suoi studi, rialza veloce la testa per osservare il bacio dei due. Un ragazzino del terzo anno si toglie velocemente gli occhiali, per pulirli con l’angolo del mantello, insicuro di star vedendo proprio quello che pensa di star vedendo. Uno strano sentimento attanaglia il cuore di Lee, che all’inizio non riesce a comprendere quello che sta succedendo: ha davvero fatto colpo cantando a Katie per giorni o l’ha solo portata allo sfinimento? Scaccia quel dubbio, portando le mani ai lati del viso della ragazza, che lascia andare il colletto del Grifondoro, per far scendere la mano sul petto di lui. Si staccano un attimo, poi si danno un veloce e ultimo bacio, ricordandosi di essere osservati almeno da una cinquantina di occhi.  

"Io… Ho gli allenamenti." sussurra lei, senza staccare il palmo dal maglione di lui. Angelina, ancora in infermeria fino a cena non può rimproverarla di essere arrivata tardi, ma deve comunque andare in campo. 

"Oh… " Lee abbassa velocemente le mani, portandole dietro la schiena, per poi avviarsi verso le scale: non le sale tutte, perché al secondo scalino si gira di nuovo verso Katie, "Ci vediamo, giusto?" Jordan deve ancora metabolizzare che non sta cantando, ha smesso di intonare canzoni delle Sorelle Stravagarie da quando le labbra della Bell hanno toccato le sue un paio di minuti prima: è finita per davvero? 

Katie, che ha appena ripreso le ginocchiere dal tavolo e si è portata la mano alle labbra, fa comparire un breve sorriso sulla bocca, "Certo che ci vediamo, Jordan." appena lei sparisce dal dipinto e gli studenti nella Sala Comune tornano a guardare solo Lee, lui comincia a salire gli scalini due alla volta con un sorriso da ebete sul volto. 

 

 

Finiti gli instancabili allenamenti di Quidditch, Katie è una delle prime che sparisce dal campo, mentre tocca ai gemelli rimanere a mettere a posto: stanchi e infreddoliti, quando arrivano negli spogliatoi si fanno una lunga doccia calda ed è sicuramente questo il motivo per cui a cena arrivano più tardi di molti altri. Quando entrando in Sala Grande nessuno si preoccupa di loro, qualcuno parla ancora delle lezioni del pomeriggio, Hermione, Ron ed Harry sono intenti in una fitta conversazione sull’Esercito di Silente e, qualche posto più in là, Katie se ne sta seduta proprio a fianco di...

"Lee non canta." è il primo commento che esce dalla bocca di Fred, staccando gli occhi dalla Granger, la quale non si è minimamente accorta del suo sguardo.

George e il fratello osservano confusi l’amico, che sfoggia un sorriso a trentadue denti e no, non sta intonando nessun nuovo motivetto, "L’ho notato."

"Perché Lee non canta?" il tono di Fred è sempre più sorpreso, quasi preoccupato. 

"Perché non canti?" chiede infine George all’interessato, sedendosi al tavolo per la cena. 

"O i miei due gemelli preferiti!" esclama Jordan, appoggiando il braccio sulle spalle di Katie, che alza gli occhi al cielo. 

"Sono gli unici gemelli che conosci." commenta appunto, scuotendo il capo.

"Apprezziamo l’affetto, ma perché non canti?" Fred unisce le mani, appoggiandoci poi il capo, interessato. 

"Ha smesso di cantare dopo che l’ho baciato in Sala Comune." Katie sorride, togliendo il braccio del ragazzo dalle sue spalle, per girarsi a parlare con Angelina, appena dimessa dall’infermeria. 

"Quindi niente più istinto di storpiare la memoria delle Sorelle Stravagarie?" si informa George, facendo cadere un occhio sul cibo servito davanti a lui, indeciso su che cosa mangiare. 

Prima di poter rispondere, la loro attenzione viene catturata dalla tavolata dei Serpeverde. Ovviamente non solo la loro attenzione, ma anche quella del resto degli studenti presenti alla cena. Tiger è salito sulla tavola, cominciando a ballare senza sosta. Draco, disgustato, prova a farlo scendere, tirandolo per la divisa, ma finisce solo per fargli perdere l’equilibrio, per poi cadere rovinosamente a terra. 

Fred alza un sopracciglio, puntando gli occhi su George, che ha tutta l’aria di essere poco innocente e per niente estraneo ai fatti, "Cosa hai fatto?"

"Potrebbero essermi scappati un paio di Tiri Vispi." scrolla le spalle il gemello, mentre Draco Malfoy si alza infuriato e Tiger lo segue ancora ballando. Prima di uscire dalla Sala Grande, accompagnato da un brusio di risate, il primo dei due la cerca tra la folla e, quando vede che non sta ridendo, il suo cuore ha un ennesimo balzo. 

"Ti avevo detto di non fare niente." Angelina rimprovera il suo fidanzato, incrociando le braccia al petto. 

"Nessuno può stregare la scopa della mia ragazza, farla cadere a terra e pensare di scamparla." George taglia corto, sorridendole dolcemente, prima di lanciarle un veloce bacio con il palmo della mano. Lei alza gli occhi al cielo, ma alla fine si lascia scappare un sorriso. 

"Cosa gli hai dato?" gli chiede sottovoce Fred. 

George non risponde subito, alzando lo sguardo su Lee, suo complice e mandante, "Lee, cosa hai messo in quelle due tortine che ti ho chiesto di preparare?"

Jordan porta lo sguardo da uno all’altro, sicuro che da lì a poco lo avrebbero fulminato in due, "Quelle caramelle, non va bene?"

 

 

Dopo cena, George si siede sul letto, prendendosi la testa tra le mani: è esaurito. Eppure, nonostante gli allenamenti di Quidditch, l’Esercito di Silente, il negozio e gli esami, qualcosa sempre essersi mosso:  Lee, fulcro di innumerevoli movimenti, è riuscito in una sola giornata a risolvere un dilemma e a crearne uno ancora più grande. Il gemello imprime alla sua testa di non pensare a Draco Malfoy e a Tiger in mezzo ai corridoi di Hogwarts a fare baldorie, a ballare, a non vedere, non parlare, confusi, ma cerca di focalizzarsi sui due casi umani che ha davanti. 

"Devi baciare Ginny." dice calmo, osservando il colore della faccia di Harry tramutarsi in un profondo rosso, "Avanti Harry, è per la scienza."

"Non le vedo la faccia." conclude il Prescelto, appena riesce a tornare in sé, "Come diavolo la bacio se non so dove sto andando?"

"È un’ottima motivazione." Lee si mette a ridere: da quando ha smesso di cantare in ogni angolo del castello, è stato costretto ad entrare nel piccolo club segreto che George ha messo in piedi alle spalle di Fred. 

"Allora devi baciare Lavanda." George questa volta fissa lo sguardo su Ron, che si blocca.

"Non posso andare in giro a baciare tutti gli esseri viventi di questa scuola, sono tutti Lavanda." sbotta, arrossendo sul volto. 

"Anche questa è un’ottima motivazione." Lee si siede tra Ron e Harry, posando le mani sulle loro spalle con fare paterno. Poi osserva il gemello, che lo fulmina con lo sguardo. Sa, dentro si sé, davvero in fondo, che è anche colpa sua, che avrebbe perlomeno dovuto specificare che quelle caramelle non dovevano essere più toccate da nessuno. 

"Jordan." sibila, mentre l’altro ghigna colpevole e toglie le mani dalle spalle dei due malcapitati, che sono sempre più depressi. La verità è che George sta già pensando ad altro: parlare con Harry, immagina, è come parlare con Ginny. Ron è quello che lo preoccupa, perché cercare di districare il suo problema è più complicato. Si gratta la testa, mentre Neville entra nella stanza e osserva con una certa preoccupazione le figure del gemello e di Lee. 

"Una parola sul fatto che loro sono qui e… " Il più piccolo dei Weasley si affretta a specificare, ma Paciock alza le mani al cielo, ancora prima di ascoltare la fine della frase. Immischiarsi negli affari di Harry Potter, lo ha capito dopo il primo anno, non è mai una cosa intelligente da fare. Con una serie di movimenti veloci, si mette prima una mano sugli occhi, poi fa finta di chiudersi la bocca e si tappa per ultimo le orecchie, procedendo verso il bagno. 

"Harry, devi baciare Ginny." George riporta l’attenzione al loro problema, costringendo il Prescelto a ripetere di nuovo che non vede, che la vuole baciare, ma che non sa dove diavolo sta andando con quelle sue stupide labbra, "Harry." lo blocca il gemello alzandosi in piedi, appoggiandogli le mani sulle spalle, "Vai a cercare mia sorella e baciala, non voglio sentire lamentele. Mi hai capito? Baciare. Ginny. Weasley." glielo dice ancora e ancora, ad alta voce, nella santa speranza che lui cominci a pensarlo e che lei cominci a sentirlo. 


 



Aggiorno prima del previsto, solo perché non ho nulla da fare in questa settimana di allarmismi e quarantene. Ho notato che molta gente ha aggiunto la storia tra le preferite e le seguite, questa cosa mi ha riempito il cuore di una gioia eterna, lo giuro. Spero di non deludere le vostre aspettative! Grazie ancora a tutti quanti, 
Sia ❤

 
   
 
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