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Autore: AmyJane    06/03/2020    1 recensioni
Questa storia parla del bianco, del nero e di tutto quello che sta al centro. Conviviamo con mille sfumature e oramai sappiamo che non esiste la purezza. Sappiamo che il buio non è eterno e che tutto incontra i cambiamenti. Nero e bianco coesistono. Si contrastano ma senza mai negarsi, accettando la consapevolezza di non poter esistere senza il proprio opposto. Si completano e quasi finiscono con l'essere solo una delle tante sfaccettature dell'altro. Un po' come i diamanti che, nella loro infrangibile purezza, si rivelano essere solo una versione del carbone. Il nero è l'assenza di colore, il bianco l'unione di ognuno. Eppure niente e tutto alla fine sono molto simili, quasi la medesima cosa. Lo Yin contiene in sé lo Yang e lo Yang fa altrettanto.Sherlock è nero quanto una minacciata ombra ma ha un cuore puro quanto il diamante. Ha scelto di mostrarlo piano piano e di lasciarlo luccicare per contrastare la propria oscurità. Gwendolyn, al contrario, ha scelto la luce per accecare gli altri e mascherare un cuore color carbone. Gli opposti si attraggono per poi lottare senza mai né morire né trionfare. Si cede solo a un fragile compromesso.
Genere: Malinconico, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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South Yorkshire. Niente tiepidi raggi di sole quel giorno, solo una coltre di nubi compatte che oscuravano una vasta area di campagna posta nei dintorni di High Bradfield. Una densa foschia attorniava gli alberi spogli e lesi dal rigido clima invernale. Non c'era nulla nei dintorni se non foglie secche, rocce e tanto legno rivestito da una corteccia fredda, umida e dal colore grigiastro. Il cielo e tutto l'ambiente, posto al di sotto di esso, sembravano pervasi da sfumature cineree.

Al di sotto dei rami spogli, una giovane donna camminava lentamente, calpestando con i piedi nudi il terreno bruno, madido, e il fogliame secco. Aveva addosso dei pantaloni lunghi e larghi, di un candido bianco; di uguale colore era anche il pesante cappotto di lana premuto intorno al corpo, con il fine di nascondere un'ampia macchia vermiglia che aveva tinto la stoffa chiara della blusa. Il sangue, ancora fresco, aveva inoltre macchiato la pallida pelle delle mani e del collo.

Quieta, la figura si mosse nella nebbia e, rivolgendo gli occhi scuri e vacui dinnanzi a sé, avanzò con movimenti passivi verso un'elegante struttura circondata dalla sola natura. Varcò il cancello aperto e incustodito, per poi giungere presso una Bentley Continental ben parcheggiata all'interno di un piccolo cortile d'ingresso. Mise mano nella borsa che le ciondolava dalla spalla, prese le chiavi e infine entrò nell'auto. Un giro nella fessura e subito dopo sopraggiunse il rombo del motore. La radio s'accese automaticamente, facendo squillare le news giornaliere.

«La tempesta Nate uccide 22 persone in Costa Rica, Nicaragua, Honduras...»

Il veicolo abbandonò il cortile e prese sempre più velocità.

«Incidente automobilistico presso il Natural History Museum, uomo detenuto dalla polizia...»

Con impeto imboccò una Kirk Edge Road del tutto desolata.

«Dove gli americani si sentono cittadini di seconda classe?»

Solo pochi chilometri da percorrere per raggiungere Sheffield.

«Culverton Smith, condannato all'ergastolo dalla Central Criminal Court di Londra. A un anno e sedici giorni dall'arresto, l'imprenditore confessa i suoi crimini e accetta la sentenza. Trova conclusione l'ennesimo caso risolto attraverso la collaborazione del celebre detective del 221 B di Baker Street. È Sherlock Holmes a porre fine a un altro complicatissimo caso.»

La donna continuò la sua corsa con lo sguardo sempre assente e fisso verso l'orizzonte. Il suo volto mantenne un'espressione apatica, quasi distaccata dalla realtà circostante.

Le dita eseguirono una maggiore pressione sul volante e sostennero una guida articolata da movimenti automatici e lenti. La Bentley acquisì ancora più velocità e proseguì oltrepassando la Moor Road per Sheffield e imboccando la Burnt Hill Line. Si susseguirono la Wheel Line, la Town End Road ed infine la M1, composta dalle centosettantatré miglia che separano il nord dell'Inghilterra dalla sua capitale, Londra.

  
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