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Autore: Iron_Captain    07/03/2020    0 recensioni
Nel fermare un furfante che aveva rubato una polvere magica particolare, Tigre si ritrova catapultata in un mondo totalmente diverso...dove arti marziali, magia e tecnologia sono mischiati tra loro, e dove la violenza è ovunque.
[Eventi antecedenti al terzo film, e posto durante gli eventi di Kung Fu Panda Mitiche Avventure]
Genere: Azione, Dark, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tigre
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Verso un altro mondo

Grazie alla mappa che Fung aveva dato loro, dove era contrassegnato il punto preciso in cui si sarebbero dovuti incontrare, Tigre e Po avevano capito che ci sarebbero voluti almeno tre giorni di cammino per raggiungere quel luogo. Dopo aver preso le provviste necessarie, i due guerrieri avevano iniziato l'inseguimento; secondo i loro calcoli il ladro era in vantaggio di qualche ora, e se non avessero avuto imprevisti di alcun genere, avrebbero potuto anche raggiungerlo. Poiché erano intenzionati ad acciuffarlo in fretta, i due mammiferi camminarono svelti per un giorno e mezzo senza fare soste. Purtroppo non videro neanche l'ombra di quel criminale, che probabilmente aveva tenuto in considerazione il fatto che sarebbe stato inseguito, e che perciò anche lui stava cercando di fare meno soste possibili. Non appena cominciarono ad avvertire i primi sintomi della stanchezza, i due maestri di kung fu decisero di riosarsi e di accamparsi per la notte. Dopo aver acceso il falò e preparati i sacchi a pelo, Po cominciò a preparare la cena, mentre Tigre osservò la mappa e continuò a riflettere sul perché quel furfante avesse deciso come luogo della consegna proprio le paludi; avrebbero potuto vedersi in un posto abitato, o in un altro posto, lontano dalle città e dai villaggi. Perché nelle paludi? Che ci fosse qualcosa di particolare in quel luogo? Stava anche pensando a ciò che il Conestabile Hu aveva detto loro: ossia che il ladro usava un qualche tipo di acido per sciogliere le pareti. Chi poteva essere così bravo da crearlo? Di sicuro non era stata Scorpion, lo scorpione femmina esperto di veleni, in quanto era una criminale che sarebbe stata riconosciuta da tutti nel villaggio della Valle della Pace. Nel caso fosse stato qualcun altro, doveva essere un criminale poco conosciuto e che non avevano mai incontrato prima.
Mentre Po continuava a cuocere la cena sul falò, osservò la propria amica che era impegnata a fissare la mappa.
“Tigre?” la chiamò il panda. Quando non ottenne risposta da parte sua, la chiamò di nuovo. Dopo averglie rivolto per un istante lo sguardo, tornò ad osservare la mappa. Quando gli spiedini di carne furono cotti al punto giusto, Po li tolse dal fuoco e andò a portarne qualcuno a Maestra Tigre.
“C'è qualcosa che non va?” le chiese Po dopo essersi seduto vicino a leiper osservare insieme a lei quel rotolo di pergamena.
“Non riesco a capire perché abbiano scelto un luogo simile per effettuare la consegna.” fu la risposta di Tigre.
La cosa positiva di Po era che alle volte era serio, soprattutto quando si trattava di dare la caccia ai criminali o di affrontarli...anche se non sempre. Tuttavia riusciva a fatica a capire i suoi comportamenti e a ritenerli stupidi, soprattutto quando li dimostrava; eppure, spesso, sembrava sapesse cosa stava facendo...e in quelle occasioni i risultati si vedevano chiaramente.
“Forse è per dare meno nell'occhi.” replicò il panda.
“Avrebbero potuto scegliere un altro luogo più isolato per la consegna.” insistette Tigre, che trovava disgustoso addentrarsi in una palude.
“Magari a quel furfante piace quel luogo.” azzardò Po con un pizzico di sarcasmo.
“Ma per favore!” esclamò Tigre, che trovava davvero assurdo che a un animale potesse piacere vivere o trovarsi a proprio agio in una palude. Dopo aver messo a posto la mappa, i due guerrieri iniziarono a cenare. Quando finirono di mangiare, Po andò a dormire, mentre Tigre fece il primo turno di guardia; si mise seduta vicno al falò e iniziò a meditare, stando attenta all'ambiente circostante e tendendo l'udito per evitare che qualcuno potesse tendere un agguato.

Quando arrivarono nei pressi della palude, i due maestri di kung fu osservarono gli acquitrini e i pochi alberi presenti.
“Wow...sono pronto a rimangiarmi tutto quello che avevo detto ieri notte, riguardo...il luogo dell'incontro e...tutto il resto.” disse Po.
Maestra Tigre si limitò a lanciargli una rapida occhiata, poi scosse leggermente la testa.
Poiché non esisteva un sentiero era difficile riuscire a camminare, finendo spesso per mettere i loro piedi dentro quelle pozzanghere “verdi”; e mentre il panda si lamentava spesso, la felina non fiatava in alcun modo e sopportava pazientemente i capricci dell'amico, anche se avrebbe desiderato zittirlo in qualche modo. Essendo anche maldestro, il Guerriero Dragone finiva anche per cadere spesso dentro gli acquitrini; e quando andava ad aiutarlo a rimettersi in piedi, non poteva fare a meno di sentire la nauseante puzza di palude. Nonostante ciò, riuscirono a raggiungere il punto esatto contrassegnato sulla mappa in cui sarebbe dovuto avvenire lo scambio, raggiungendo l'ingresso ad una caverna scavata sulla collina.
“Maledizione...”
Oltre ad aver sbuffato, maestra Tigre vide il panda che stava cercando di togliersi di dosso le foglie che si erano appiccicate sul corpo. Dopo aver sbuffato e scosso leggermete la testa, zittì Po. Nascosti dietro a dei cespugli, i due guerrieri osservarono l'ingresso davanti a loro.
“Credi che ci siano delle trappole?” le sussurrò Po.
“Se qui doveva avvenire la consegna, allora non ci sono trappole.” fu la risposta della felina, che dopo aver osservato i dintorni uscì dai cespugli e andò diretta verso l'entrata della caverna. Dopo aver abbandonato con qualche difficoltà il nascondiglio, il panda raggiunse l'amica. Il corridoio era buio, ma non fu un problema per loro, poiché vedevano comunque bene, anche se ognuno possedeva un proprio tipo di vista. Dopo qualche minuto i due animali arrivarono in una specie di camera enorme, e davanti a loro c'era una specie di arco circolare enorme, e a fianco di esso una specie di piedistallo con...dei bottoni. I due maestri di kung fu avanzarono lentamente per la stanza e, guardandosi attorno, notarono dei disegni scolpiti sulle pareti rocciose.
“Woooaaaa!” esclamò il panda mentre andò ad osservare più da vicino i disegni.
Rappresentavano scene di combattimenti di arti marziali, ma non riuscì a riconoscere gli animali rappresentati, che comunque si reggevano su due gambe, mentre alcune rappresentazioni sembravano essere quelli di demoni volanti.
Maestra Tigre, invece, andò a vedere l'enorme cerchio metallico e il piedistallo, che non riuscì a capire a cosa servisse.
“Andate via!”
Quando i due animali sentirono quella voce si voltarono nella direzione da cui era provenuta. Il ladro era davanti a loro, vestito con una tunica nera da “ninja” e aveva il volto coperto; ed i suoi occhi erano di un verde vivo, con le pupille nere dalla forma strana.
“Consegnaci ciò che hai rubato!” esclamò Po mettendosi in posizione da combattimento, insieme a maestra Tigre.
“Ho bisogno della polvere blu, e non me la porterete via!” fu la risposta del rettile, che a sua volta si preparò a combattere.
Come era suo solito fare, Po andò ad attaccarlo. Invece di rispondere ai suoi attacchi, il criminale diventò invisibile e si spostò, evitando il pugno del suo avversario.
“Ehi, ma dove...” prima che potesse finire la frase, il Guerriero Dragone subì una serie di pugni e calci da parte di quella creatura divenuta invisibile da più parti.
Maestra Tigre osservò il combattimento tra i due, desiderosa di attaccare; ma grazie alla pazienza che aveva avuto fino a quel momento, capì dove attaccare l'avversario. Con un balzo in avanti colpì il rettile con un calcio, scaraventandolo lontano dal proprio amico. Quando il furfante cadde a terra ritornò ad essere visibile.
“Ah ah, adesso non fai più il gradasso, eh!”
“Po!” lo rimproverò Tigre, che voleva che dimostrasse di essere umile.
“Grrr... Voi non mi impedirete di ritornare a casa!” disse il rettile irritato alzandosi in piedi e scoprendo il suo volto.
Quando i due guerrieri videro il volto di quel furfante assunsero un'espressione di disgusto e sorpresa. Il tizio sembrava essere simile a una lucertola, ma più deformata, e oltre ad essere bipede aveva le stesse dimensioni di un leopardo o di un qualsiasi altro animale di altezza media, e per di più non aveva neanche una coda.
“Che cosa sei?” gli chiese maestra Tigre.
Per tutta risposta, il rettile cacciò fuori la sua lingua e la avvolse intorno al collo di Po, dopodiché lo tirò a sé.
La felina vide il proprio amico venire sollevato da terra e scaraventato lontano, contro la parete della caverna; ciò le permise di prevenire quello stesso attacco diretto a lei. Dopo aver afferrato la sua lunga lingua appiccicosa, tirò a sé con gran forza il proprio avversario, dopodiché lo colpì con un calcio. A quel punto il sauriano alzò la testa e sputò dalla bocca l'acido, che andò a posarsi sul vestito di Tigre, che iniziò a sciogliersi e a provocarle un bruciore fastidioso. Dopo essersi lamentata un po’, la felina divenne furiosa e si accanì sull’avversario riempendolo di pugni sul viso, dopodiché lo scaraventò lontano. Il sauriano andò a sbattere contro la console, che grazie all’impatto si attivò.
A quel punto, intorno al cerchio, si aprì un portale di pura energia.
“Siiiii!!!!!! Finalmente vado via!”
Quando sentì quelle parole, maestra Tigre andò a fermarlo.
Non appena Po si rimise in piedi e si riprese, vide la propria amica che andò a fermare il criminale, e alle loro spalle quella specie di cerchio magico azzurro che si era appena formato.
“Tigre, fermati!” urlò inutilmente il panda.
Nel momento in cui il furfante tentò di raggiungere il portale, fu trattenuto per il braccio da maestra Tigre, che con tutta la forza che aveva lo tirò a sé. Il sauriano perse l’equilibrio, ma volse lo sguardo verso l’avversaria, che tentò di colpirla con l’acido.
Senza riflettere, ma intuendo cosa stava per fare il rettile, la guerriera di kung fu evitò l’attacco buttandosi alla propria sinistra, verso il portale.
Il panda vide la propria amica sparire davanti ai propri occhi, mentre il criminale cadde a terra, lontano dal cerchio mistico azzurro, che svanì immediatamente.
“Nooooo!!!!” urlò il criminale, che non era riuscito a tornare a casa.
A quel punto il panda andò ad aggredire il sauriano, urlando come un pazzo.
“Maledetto assassino!”
Mentre lo disse, lo strattonò e lo riempì di pugni.
Per difendersi, la lucertola sputò acido sul volto del panda, che urlò dolorosamente.
“Mi avete impedito di tornare nel mio mondo!...Ora dovrò cercare un altro modo per tornare a casa!” urlò il criminale dirigendosi verso l’uscita della caverna, lasciando il Guerriero Dragone ad agitarsi e a urlare minacce.

Quando maestra Tigre toccò di nuovo terra, il portale che aveva appena attraversato si chiuse alle sue spalle. Quando si rimise in piedi e si riaggiustò il vestito, strappato a metà, in stile giacca, iniziò a guardarsi intorno.
“Po?” lo chiamò l’amica.
Oltre a non ricevere nessuna risposta, la felina iniziò a guardarsi intorno: si trovava in una specie di sala rotonda molto grande, con delle statue di serpenti disposte in cerchio. Capì subito di non trovarsi più in quella grotta, ma prima che potesse domandarsi dove si trovasse, si mise in posizione da combattimento: aveva la sensazione di essere osservata da qualcuno…o qualcosa.

   
 
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