Capitolo 81.
Il pavimento e il soffitto
della stanza giravano e si ribaltavano senza posa creando una mescolanza di ombre e colori impossibile da sostenere, Remus gemette mentre Ted portava
una mano al viso. Non riuscivano a capire che cosa era successo, erano vivi
eppure stavano patendo i postumi di un violento avvelenamento d’argento, si
lanciarono un’occhiata attraverso su cui, nonostante i lodo
sforzi erano ancora seduti, non è che quegli idioti avevano fatto qualche cazzata per riportarli indietro? Si fissarono per un
momento e la medesima espressione terrificata calò sui loro visi –Papà… Stai
pensando a quello che sto pensando io?- chiese Teddy
attraverso la dita , Remus
annuì e il mago più giovane spostò la mano dalla bocca alla fronte.
– QUEGLI IDIOTI!- scattò Remus scivolando
piedi a terra e girandosi per appoggiare le mani sul bordo del materasso. Facendo
forza lì si mise in piedi, ok, stava per svenire, Ted lo imitò e stringendo i denti s’impedì di vomitare.
-Papà…-
-Ted non provare a vomitare!-
-E al contrario , sto provando a non farlo.-
Sapevano che ci sarebbe voluto
la mano del cielo per smaltire le particelle d’argento che avevano in corpo, Ted trattenne il conato premendosi un’altra volta una mano
in bocca e Remus, puntando un dito gli fece segno di
camminare –Avanti, il cuore oltre l’ostacolo!- gli disse .
-Sì, mi piace la tua
filosofia, facciamoci coraggio e vai tu da solo.-
-Io sono vecchio e sto male!-
-Io infatti
sono un fiore, no?
Prese coraggio e si staccò dal
suo appoggio, a differenza di suo padre aveva una tempra più che forte, a
braccia tese arrivò alla porta dove si appoggiò ansimando –Vieni!-
disse al padre con un cenno della testa. Remus lo
seguì a passettini, inciampò e gli mollò una testata
in mezzo alle scapole –Grazie papà, ti voglio bene anch’io...-
-Scusa tesoro.-
-Raccoglimi il cuore dal
pavimento per cortesia che non posso abbassarmi.- fece
scattare la serratura e uscì nella luce del corridoio, scrollando il capo si
diresse verso il vociare che sentiva in biblioteca. A zig zag arrivarono alla meta, Ted si
aggrappò alla maniglia e fece forza, entrò e quasi fini di pancia sul
pavimento, Remus si aggrappò al battente della porta
e guardò dentro – Ciao.-
-OH.GRANDE.MERLINO.-
Regulus e James
lasciarono cadere il sacchetto di pozioni che tenevano fra le mani, Sirius mancò la sedia e finì per terra con un tonfo –
Salve.- disse Ted sollevando una mano a modo di
saluto –Qualcuno ci può dire che è successo?- rise agli sguardi scioccati dei
due maghi rimasti in piedi –Oddio, neanche voi sapete che diavolo è successo…-
-No…-
-Non lo sappiamo Teddy.-
Ted li vide cercare una sedia e
sedersi con la medesima faccia trasecolata, no, loro non c’entravano, guardò il
piede che spuntava da sotto il tavolo e si morse il labbro inferiore, stavolta
anche Sirius Black era innocente – Che diavolo è
successo allora?-
-.-.-.-.-.-.-.-.
-Sono tornati in vita.-
Harry annuì sulla polla che si era
aperta sul pavimento e che gli aveva mostrato la resurrezione di Teddy e di Remus, spostò lo
sguardo verso la porta alla sua sinistra e accennò ad essa
con un movimento della testa- Hannah e Silente.-
disse . Sembrava avere la situazione in punto, Voldemort
sorrise dell’innocenza che stava dimostrando e lui gonfiò il torace , imbarazzato -LIBERA
SILENTE E HANNAH O L’ACCORDO SALTA!-
Voldemort strinse i denti indispettito da quel tono poco rispettoso, ma ancora
una volta accettò la richiesta del bambino sopravvissuto, mosse il braccio e l’aria
da lui indicata con quel movimento parve tremare e scurirsi. Hannah e Silente comparve una accanto all’altro, il mago
cercò immediatamente il braccio della strega che lo resse sobbarcandosi buona
parte del suo peso –Harry!-
-Hannah va a Grimmauld.-
-D’accordo…- serrò la presa su
Silente, ma parve ripensarci e puntò lo sguardo azzurro sull’amico e sul suo
pugno sanguinante –Che stai combinando ?- gli chiese, non attese risposta e
avanzò di un passo verso l’amico che le sorrise e le fece segno di andare con
un cenno del capo –NO! Che stai facendo!?-
-Metto la parola fine a questa
storia!-
-.-.-.-.-.-.-.-.
-COCCOLO!-
Ted non ebbe il tempo materiale
di dire, fare o pensare qualcosa che si
ritrovò per terra, schiacciato dal peso di James Remus che sembrava a un passo
dallo scodinzolare come l’animale in cui si trasformava. Cercò di alzarsi, di
toglierselo di dosso, ma più cercava di sfilarsi da quell’abbraccio
più James lo stringeva.
-Che diavolo
ti prende?-
-Non lasciarmi più! Non
lasciarmi più! Non lasciarmi più! -
Ted spalancò gli occhi, sorpreso
cercò lo sguardo di Jolie che annuì più a sé stessa
che a lui, doveva farci il callo, nel
cuore di James non era l’unica ad avere un posto
importante –EHI CAGNACCIO VUOI DIRMI CHE DIAVOLO TI PRENDE?- urlò allora, dato che
nessuno si decideva a dargli una risposta.
-Niente sono
solo contento.-
Spostò la testa solo per
poggiare una sonora leccata all’amico che emise un urlo schifato, lo afferrò
per la camicia e lo ribaltò lontano da sé –Cazzo James!!!!- urlò paonazzo di
vergogna – Cos’è promiscuità sessuale?????-
-Promiscuità sessuale, che
parolone…-
-Ti sembra normale correre
dietro alla gonna di Jolie, poi slinguazzare
il sottoscritto? Questa è promiscuità sessuale bello
mio…- si pulì la guancia col dorso della mano, i capelli di un improbabile
rosso imbarazzo. Poco lontano da lui Remus sentì un
brivido corrergli lungo la schiena, si staccò da Dora e si girò verso di tre
malandrini che lo guardavano famelici.
-Oh andiamo…
Abbiamo un’età.-
Sirius, James,
e Frank avanzarono di un passo, lui arretrò di due.
- Roba che se cadiamo male ci fratturiamo
un femore.-
-…-
-Porca vacca!-
-ORSETTO MOOOH!-
Hannah e Silente apparvero assieme nel salone di Grimmauld nello stesso momento in cui i Malandrini si
gettavano sull’amico ritrovato, Hannah seguì la loro
caduta sul divano con un ampio movimento della testa poi fissò lo sguardo verso
Neville.
-Hannah!- esclamò questo.
-Anch’io sono contenta di vederti,
ma non abbiamo tempo.-
-.-.-.-.-.-.-.-.
-Che non si dica che non sono
un uomo di parola.-
Harry sorrise e Voldemort
scese i tre gradini che lo superavano da lui. Stava fissando il punto dove Hannah e Silente erano spariti, gli afferrò il pugno
insanguinato e lo pilotò sopra il catino che teneva nella mano sinistra –Completa
l’incanto.-
Terra di cimitero, peperoncino , capelli … Harry enumerò gli ingredienti della
pozione e strinse le dita sulla ferita che sentiva bruciare. Un violentò schizzo di sangue colpì la pozione e Voldemort si lasciò andare a una risata selvaggia.
-SEI MIO!-
“E per prima cosa
ucciderà tutti gli occupanti di Grimmauld Place.”
-Sei sicuro?-
I suoi occhi non avevano cambiato colore, la sua espressione non
aveva perso lucidità, l’incantesimo era fallito? No, i suoi incantesimi non
fallivano mai, guardò il catino, la mistura stava sfrigolando come olio su una padella…
-Non manca qualcosa?-
-Che cosa?-
-Polvere d’osso.-
Harry lasciò cadere il catino
mentre Voldemort realizzava di essere stato ingannato
sfilò la bacchetta dalla tasca interna
dalla giacca –MALEDETTO!- urlò il mago più anziano ,
assunsero la stessa posa difensiva ed evocarono lo stesso incanto per uccidere…
Un grazie enorme ai:
133 lettori che hanno messo questa mia storia fra i preferiti.
37 che l’hanno messa fra le seguite.
E soprattutto a.
lyrapotter
Brando.
Per le loro recensioni.