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Autore: Feisty Pants    08/03/2020    1 recensioni
Elsa e Anna sono due sorelle di 27 e 24 anni alle prese con le proprie vite e i propri impegni. Elsa è sposata e vive la sua vita con le scatenate figlie gemelle di 7 anni. Anna, invece, è prossima alla laurea e a dire sì a un futuro roseo e carico di amore che ha sempre sognato fin da piccola.
La vita, però, non è una favola. Entrambe le sorelle vivranno dei momenti di crisi della quotidianità e, per colpa di incidenti e imprevisti, dovranno fare i conti con la cruda realtà.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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CAPITOLO 2
 
“Tenente Kristoff, vedo una nave proveniente dalle isole del Sud! Dobbiamo capire se sono alleati o nemici!” annuncia la voce di una bambina bionda di 10 anni, appollaiata sul ramo di una grande betulla, giocando con la propria fantasia in una giornata estiva.

“Grazie dell’informazione regina Elsa! Avverto immediatamente la principessa Anna, dobbiamo prepararci a difendere Arendelle dagli sconosciuti!” risponde un bambino dagli occhi marroni, gonfiando il petto e portandosi una mano alla fronte, pronto a ricevere gli ordini della sovrana.

“Tenente, davvero pensi che sia giusto mandare la principessa Anna in avanscoperta?!” chiede preoccupata la piccola dagli occhi azzurri avvertendo un brutto presentimento.

“Certo! È la più energica e la più veloce della squadra d’azione! Si arrampicherà su quell’albero e grazie al potere della sua super vista riuscirà ad identificare gli ignoti!” spiega il tenente facendo segno alla bambina di sette anni, seduta ai piedi della grande betulla, di prepararsi per la missione segreta.

Anna, intenta a disporre delle bacche rosse su delle grosse foglie di magnolia, balza in piedi e, ponendosi sull’attenti, si mostra pronta a ricevere l’ordine.

“Sono pronta a salire sull’albero e scoprire l’identità dei forestieri, intanto se volete, gustatevi il buonissimo pranzo che ho preparato per voi!” afferma la bambina dai codini rossi, indicando la sua succulenta creazione di foglie.

“No Anna, stop al gioco! Non voglio farti salire sull’albero, mamma ha detto che sei ancora troppo piccola!” dice seria la bambina di dieci anni, mostrandosi intimorita dalla situazione.

“Giusto, Anna era un gioco, meglio se non sali. Corriamo dietro a quel pino e cerchiamo di scovare gli estranei con i nostri cannocchiali!” si aggiunge Kristoff, il migliore amico di Elsa, dimostrando grande maturità e cercando di non deludere la piccola amica di sette anni.

“Io non sono piccola! Sono coraggiosa!” si lamenta Anna sbattendo il piede a terra con forza per poi, improvvisamente, correre verso l’albero vicino ed arrampicarsi su di esso senza ascoltare gli avvertimenti.

“No Anna, è pericoloso!” prova a fermarla Kristoff correndole incontro ma, in quell’esatto momento, Anna poggia il piede su un ramo debole e, in un microsecondo, cade giù e precipita nel vuoto accompagnata dalle urla strazianti di Elsa.

 
“Elsa? Svegliati Elsa!” afferma un uomo biondo in giacca e cravatta, mentre scuote il corpo della donna addormentata nel letto matrimoniale. Elsa spalanca gli occhi e, respirando affannosamente, si guarda attorno per riconoscere il luogo nel quale si trova.

“Jack! Ma, sono le 2.00, cosa ci fai in piedi?” domanda lei stranita osservando il marito intento a spogliarsi l’affascinante cravatta rossa.

“Sono tornato poco fa e ti ho svegliata perché stavi facendo un brutto sogno” risponde lui con tranquillità per poi indossare il pigiama e infilarsi sotto le coperte, non prima di aver acceso la lampada sul comodino.

“Alle 2.00?! Hai la promozione da una settimana e già ti chiedono di fare questi orari?!” esclama lei sconvolta e preoccupata per il marito che, a quei ritmi così stretti, rischiava di affaticarsi troppo nonostante la giovane età.

“Lo so, ma stasera c’è stato un consiglio di amministrazione urgente e mi hanno incaricato all’ultimo di controllare il lavoro in produzione per terminare gli arretrati. Tranquilla amore, sono carico! Vedrai che questa promozione ci migliorerà la vita!” le spiega lui accarezzandole il viso e guardandola negli occhi.

“Quanto sei bella!” sussurra lui innamorato, avvicinandosi al volto di lei e baciandola dolcemente sulle labbra. Elsa, sempre timida e composta, non disdegna il bacio ma, anzi, permette al marito di approfondire il contatto e avverte il proprio corpo fremere di desiderio.

“Ho voglia di sentirti sai?” sbotta lui improvvisamente staccandosi di scatto dalle sue labbra e specchiando gli azzurri in quelli dolci di lei.

“Non hai sonno? Sono le 2!” scherza la moglie felice di vedere il proprio marito ancora energico a quell’ora della notte.

“Almeno dopo dormiremo meglio non trovi?” afferma Jack languido, sistemandosi il ciuffo biondo e avvicinandosi di nuovo alla bocca della consorte, baciandola con passione. In pochi secondi entrambi rimangono senza indumenti, che finiscono accatastati disordinatamente sul letto o addirittura per terra, e consumano quell’amore che da 7 anni li univa e gli aveva regalato, seppur inaspettatamente, le piccole gemelle.

“Perché ti sei fermato?!” domanda Elsa dispiaciuta, vedendo il marito allontanarsi da lei ad un passo dal culmine del godimento.

“Non vorrai mica restare incinta!” ride lui accasciandosi di schiena sulla sua parte di letto e riprendendo fiato.

“Ah ok…” si limita a rispondere la donna, consapevole di aver sognato troppo e che, per colpa delle nuove circostanze, Jack aveva ragione nel non rischiare di avere un altro figlio.

“Le gemelle danno già un bel da fare non trovi? Se dovessimo averne altri due?” ipotizza lui sistemandosi di nuovo il ciuffo sudato.

“Jack! Le probabilità di avere di nuovo dei gemelli sono bassissime!” ironizza Elsa rivestendosi con calma.

“Chi te lo dice!” risponde Jack tirandola di nuovo a sé e invitandola a guardarlo negli occhi.

“Hai paura di svenire di nuovo se ti dicessi che sono due?” lo stuzzica la donna abbozzando un sorriso e ritornando con la mente al momento in cui, a soli vent’anni, scoprì di aspettare le gemelle.

“Qualsiasi uomo andrebbe in crisi di fronte all’ipotesi di una doppia gravidanza! Non puoi dire che sia stato semplice!” scherza lui sbiancando improvvisamente e rivivendo gli anni intensi della loro giovinezza.

“Ora dormiamo, alle 6.00 ho la sveglia” taglia corto lui sbadigliando dopo quel momento acceso e, dopo aver baciato sulle labbra la moglie, si addormenta insieme a lei.

All’ora di pranzo…

“Zia Anna! Sei venuta a prenderci tu oggi che bello!” esclama la piccola Sofia spalancando la bocca per la sorpresa, una volta uscite dalla scuola elementare.

“Certo! Vengo da voi a mangiare, contente?” domanda Anna sorridendo prendendo per mano le nipotine e accompagnandole alla macchina.

“Mmm…che strano, tu non ce la racconti giusta. Devi sempre studiare! Oggi doveva venirci a prendere la mamma, perché sei venuta tu?” chiede dubbiosa Lia assottigliando lo sguardo.

“Non esistono solo i turni, non posso venire da voi di mia volontà?” ringhia divertita Anna dando un leggero pizzicotto alla guancia della nipotina.

“Sì, ma…non è che vorrai passare tutto il pomeriggio a parlare da sola con mamma di cose strane vero?” continua la piccola detective rivolgendo lo sguardo alla parente e mettendosi la mano sulla fronte, in modo da ostacolare la luce del sole che infastidiva i suoi brillanti occhi celesti.

“Cose strane? Quali cose strane?” domanda divertita Anna con la coscienza pulita, consapevole di non aver mai trattato argomenti particolari in presenza delle vispe nipoti.

“Tipo i maschi, gli ingegneri, le fatture, le bollette…che poi cosa sono queste bollette? Il nome fa ridere, sembrano delle bolle piccole!” afferma la bambina logorroica accelerando la parlata.

“Oh Lia! Le bollette sono le spese da pagare per la casa, gli ingegneri sono quei tipi strani che costruiscono le cose con i disegni e i maschi, beh…anche noi ogni tanto parliamo dei ragazzi! A te mica piace Ryder di 2B?!” risponde seria e convinta Sofia, per poi tapparsi la bocca con le mani per colpa dell’ultima osservazione.

“Shhhh, Sofia! Ecco, così tutti ora lo sanno!” si arrabbia la gemella mettendosi a braccia conserte.

“Tutti chi? Ora hai paura anche di dire le cose a tua zia?” si intromette Anna non riuscendo a trattenere le risate di fronte alle comiche di quelle piccole pesti.

“Ok va bene, ma guai se lo dici alla mamma! Io mi sono innamorata di Ryder, lui ha risposto al mio biglietto e ha detto che gli piaccio, quindi siamo fidanzati, ci sposeremo e quando ci daremo il bacio del vero amore avremo tanti bambini!” spiega velocemente Lia mostrandosi sicura e decisa sul suo roseo futuro.

“Zia Anna, ma tu quando ti sposi con Kristoff?” interrompe Sofia una volta salita sulla vettura, desiderosa di porgere quella domanda da tanto tempo.

Anna focalizza lo sguardo sulla guida e avverte di nuovo una fitta al cuore, per colpa del dolore e della confusione che prova al momento a riguardo del rapporto con Kristoff.

“Non lo so…” si limita a rispondere Anna, alzando il volume della canzone per non affrontare il discorso.

“Alla tua età la mamma era già sposata e aveva noi! Va beh, secondo me ti sposerai presto e noi porteremo gli anelli, vero?” si impone Lia puntando il dito minacciosamente contro la zia.

“Ci penseremo…chissà quante me ne combinereste” conclude Anna ridendo di fronte alla leggerezza delle due nipotine. Anche lei avrebbe voluto tornare bambina e risolvere i problemi con la loro stessa spensieratezza, senza preoccuparsi troppo e ascoltando solo il cuore.
  
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