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Autore: rose07    06/08/2009    3 recensioni
10 Agosto. La magica notte in cui cadono le stelle. Una notte incentrata sull'amore che lega Sora e Matt, Mimi e Tai. Alcuni accenni a Takari, Keniyako e Izzy/Nuovo Personaggio, Joe/Nuovo Personaggio.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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Due ragazze, una castana e una ramata,  erano intente a provarsi vari occhiali da sole davanti lo specchio, che per quanto non ne poteva più, si era appannato.

Erano due belle ragazze, ma troppo fissate con la moda. Specialmente una.
«Questi mi piacciono un casino, ma starebbero meglio a te!» esclamò proprio lei, Mimi, passando dei bei occhialoni all’ amica «Io opto per quegli altri, sono glamour e vanno di moda tantissimo questa stagione»
Sora arricciò il naso, ma non appena la castana li inforcò alle orecchie, rimase meravigliata.
«Ti stanno benissimo»
«Grazie, era palese»
La ramata scosse la testa sorridendo e si provò i suoi.
«Anche a te stanno divinamente»
Sora, un po’ incerta, si guardò ancora un secondo allo specchio, dopodiché li tolse, proferendo:
«Posiamo queste lenti e  incominciamo a sistemare le borse»
«E’ vero, me l’ero quasi dimenticato»
Andarono a sistemare le loro sacche, mettendo dentro il più ed il meno.
Quella serata doveva essere fantastica, si dissero.
«Tai e Matt non sono ancora arrivati» osservò Sora, poco dopo.
«Nemmeno l’ ombra» Rispose Mimi, posando la tovaglia «Saranno in giro a raccogliere legna a quest’ora»
«Sono fuori dalle 14.00. Matt aveva detto che passava» Sora alzò le spalle e si sedette sul letto.
Mimi la raggiunse, facendo un sorrisino malizioso.
«Cosa avrai intenzione di fare questa sera?» domandò.
«Non so, ma spero non ci saranno imprevisti» Sbuffò l’altra «Voglio Matt tutto per me»
Mimi ghignò divertita, facendo insospettire la ragazza seduta accanto.
«Cos’è quel ghigno sulla faccia, Mims? Non starai tramando qualcosa di losco, spero!»
«No, affatto» Rispose l’altra «Pensavo ad un’ altra cosa»
«Ovvero?»
Mimi non rispose e si alzò dal letto, raggiungendo il balcone.
Era da un po’ di giorni che ci rifletteva, anche se non lo aveva confidato ancora a nessuno, nemmeno alla sua migliore amica.
Era difficile dirlo così su due piedi, ma adesso ne sentiva veramente il bisogno.
Voleva fare l’amore con Tai. Voleva sentirlo dentro di sé, voleva gemere e voleva unirsi a lui come una cosa sola.
Non ne aveva ancora parlato con lui, anche se spesso il castano aveva ribadito il discorso, come se fosse una cosa di vitale importanza.
Molte volte erano lì per lì, pronti, ma qualcosa la faceva sempre tirare indietro.
Non lo aveva mai fatto con nessuno, nemmeno con il suo ex ragazzo, Michael. Era per questo che era un po’ titubante, aveva paura, e poi erano passati solo due mesi da quando lei e Tai si erano messi insieme.
Adesso però si sentiva pronta, voleva farlo insieme a lui con una certa urgenza.
Decise di parlargliene proprio quella sera, quando Sora la distolse dai suoi pensieri.
«Allora?»
Lei sì che aveva già fatto un paio di volte l’amore con Matt.
«Nulla, ho dimenticato ciò che dovevo dirti» Mimi sorrise, mostrando la lingua.
«Sei sempre la solita sfaticata!»
Le risate delle due ragazze furono sommesse dal suono del campanello.
Contente, corsero fino in salotto per aprire la porta a chi aveva suonato.
I soliti Taichi e Yamato comparvero sulla soglia ridendo e spingendosi.
«Castano di merda, cos’ hai contro i miei capelli?» diceva il biondo, guardandolo male.
«Te li sei tinti, dì la verità. Joe ha ragione!» ghignava Tai, mentre Matt lo spingeva, entrando in casa.
Pochi secondi dopo una furia castana lanciò le braccia al collo del Digiprescelto del Coraggio, che rimase spiazzato da quel bacio mozzafiato che arrivò subito dopo.
«Oh, cazzo» biascicò confuso «Ho fatto qualcosa che non va?»
Tai era stralunato, almeno quanto Sora e Matt che si scambiavano occhiatine perplesse.
Come mai Mimi Tachikawa si era precipitata a baciare con così tanto trasporto il suo ragazzo?
Di solito era sempre lui a doverle spuntare dietro le spalle e stamparle un casto bacino.
Purezza, ricordate?
Mimi sorrise, birichina. «Mi mancavi, tutto qua»
Taichi era ancora incredulo, quando la ragazza gli passò una mano nella vita e lo trascinò fino alla cucina.
Sora, nel frattempo, chiuse la porta e si parò davanti a Yamato.
«L’ hai visto anche tu, o stavo solo sognando?» mormorò per non farsi sentire.
«Cavolo, se non era una visione che cos’era?» chiese il biondo, grattandosi la testa.
«Mimi che bacia e abbraccia Tai in quel modo… Non ci credo!»
Matt scosse la testa non sapendo cos’ altro aggiungere.
Era sorpreso; finalmente Mimi si stava svegliando da quel torpore. D’accordo purezza e tutto il resto, ma doveva pur sempre lasciarsi andare. Il suo migliore amico ne aveva bisogno.
Alzò ancora le spalle, dopodiché, con un sorrisino ammiccante, accusò:
«Tu non me lo dai un bacio?»
Sora ridacchiò e, scompigliandogli come al solito i capelli dorati, poggiò le labbra sopra quelle sue che accolsero con benvenuto la sua lingua.
 
 
Mimi, intanto, aveva spinto Tai sopra il tavolo della cucina e. chiudendo come un razzo la porta, si accinse a saltargli addosso, mettendosi a cavalcioni.
Il ragazzo era completamente spiazzato. La guardava con occhi sbarrati e cercava di capire, cosa, di grazia, voleva ottenere.
Lei, facendo un sorrisino, incominciò ad accarezzargli il petto muscoloso.
Contenta della sua forma fisica, con una mano sfiorò lentamente la sua guancia, abbastanza da far deglutire Tai che stava sentendo più caldo del solito.
«Mimi» provò a dire.
Ma lei lo stava già baciando e, non potendo parlare, tentò di spostarla da sopra di lui.
«Mims... Scendi»
«No, ti voglio, Tai» Fece in un sussurro la ragazza, risalendo sul suo collo.
Per un attimo, il bruno pensò di restare sotto di lei senza opporre resistenza.
Cavolo, lo stava facendo eccitare!
Non capiva cosa le era preso, ma era talmente bello.
Le accarezzò la schiena, mentre lei gli alzava la maglietta; ma un rumore proveniente poco vicino a loro lo fece fermare di colpo.
Cavolo, non si poteva fare!
Non in casa di Sora con quest’ultima e Matt a due passi da loro.
Raccogliendo tutta la sua forza di volontà, si mise a sedere sul tavolo, mentre Mimi pigolava.
«No, ti prego, continuiamo!»
«Mimi» disse lui, aggiustandosi la maglia «Ci sono Sora e Matt di là, non è il caso»
«Ma sono per i fatti loro!» si lamentò come una bimba.
Tai, però, era già in piedi e le porgeva una mano, che lei afferrò svogliatamente.
Perché adesso non ci sta?, si domandò con un bel broncio.
«Cosa ti è preso?» chiese il ragazzo, mentre lei lisciava delle pieghe immaginarie sopra la sua gonna.
Nonostante questo, non rispose.
«Ehi, non so cosa ti abbia preso» continuò Tai, mettendole una mano sulle spalle e abbassandosi un po’ per poterle parlare all’orecchio «Ma ti prego, fallo più spesso»
Sembrava quasi una supplica, mentre Mimi lo guardava.
Diamine, allora era vero. Non tutto era perso; sarebbe successo ancora.
Di certo non in casa della loro migliore amica. Si guardò intorno, mettendo a fuoco dove si trovava. Cavolo, era stata troppo impulsiva!
 
 
 
Tornarono in salotto e videro Sora e Matt strusciarsi, come due anguille.
Lei era seduta sopra le sue gambe e lui aveva una mano sotto la sua canottiera.
Mimi gettò uno sguardo compiaciuto verso Tai, mentre quest’ ultimo disse indiscretamente:
«Non slinguazzatevi più, per favore! Ho il voltastomaco!»
Presa dalla più assoluta delle sprovviste, Sora fece un capitombolo all’indietro, trascinando con sé pure il biondo.
Tai e Mimi scoppiarono a ridere, tenendosi la pancia, mentre gli altri due erano distesi per terra,dopo aver mancato per un pelo il tavolino di vetro.
«Stupidi rompipalle, non avevate nient’altro di meglio da fare di là?!» sbottò Sora alzandosi e dando una mano a Matt per ridestarsi.
«Siete cascati come due salami!» rideva Mimi, asciugando le lacrime che uscivano per le tante risate.
Dio, che scena divertente!
«Simpatico, amico! La prossima volta ricordami di castrarti!» esclamò Matt, acido.
Evidentemente, avevano interrotto qualcosa di piacevole.
«No, non lo castrare!»
Alla frase riecheggiante di Mimi, i tre ragazzi si voltarono verso di lei, increduli.
La Tachikawa che non voleva tagliare quello al suo ragazzo?
Tai era anch’egli perplesso, ma dopo l’avventura in cucina pensò positivo.
Sicuramente a Mimi passava qualcosa per la testa.
«Come faccio io se lo castri?» cinguettò allegramente la ragazza.
Matt scosse la testa. «Capirai, per quel che possiede»
Taichi cacciò la mano dalle spalle della fidanzata e si gettò sopra Matt, che non fece in tempo a rialzarsi del tutto.
«Biondo stronzo che non sei altro! Ti piace prendere per il culo?!»
«Moro rompicoglioni, che vuoi da me se non possiedi le misure giuste!» ribatté quello, tentando di levarlo.
«Scenditi i pantaloni e fai vedere le tue, di misure! Scommetto che ci illuminerai!»
«Oh, no, no!»  Sora si affrettò a cacciare la mano del suo ragazzo dalla cerniera dei pantaloni.
 «Non fate cose sconce! Non nel mio salotto, almeno»
«Eddai Sora, stavamo per constatare il suo sesso!» si lamentò Taichi, imbronciato.
«Te lo dico io quanto è lungo» Ma subito dopo si morse la lingua imbarazzata, mentre Tai la indicava sogghignando.
«Scommetto che era ubriaca quando l’avete fatto»
«No, era perfettamente sobria, stronzo!» Matt si avvicinò all’amico, minaccioso e poi si rivolse alla ragazza «Dai amore, diglielo anche tu»
Sora dapprima negò con la testa, ma poi disse: «Voto a favore di Matt, e zitto gelosone!» si rivolse all’altro.
«Visto, Tai? E tu che mi dici?»
«Beh, anche Mimi, allora-» ma si fermò.
Lui e la ragazza non avevano ancora sperimentato insieme il piacere di fare l’amore.
Stette in silenzio qualche secondo, interrotto, poi, dalla voce derisoria del biondo.
«Allora?»
«Sì, voto anch’io a suo favore!» gli fece la linguaccia Mimi, intervenendo.
Matt e Sora si lanciarono uno sguardo eloquente. Sembrava una cosa strana.
Tai, invece, gettò uno sguardo di gratitudine alla sua ragazza.
«Visto, Yamato? Hai ben poco da fare il gradasso!»








   
 
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