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Autore: rose07    04/08/2009    4 recensioni
10 Agosto. La magica notte in cui cadono le stelle. Una notte incentrata sull'amore che lega Sora e Matt, Mimi e Tai. Alcuni accenni a Takari, Keniyako e Izzy/Nuovo Personaggio, Joe/Nuovo Personaggio.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mimi Tachikawa, Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Stay together in the end ( ? )'
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«Potresti smetterla di camminare davanti al carretto dei legni, Joe?!» sbottò per l’ennesima volta Taichi, mentre il nominato in questione voltava la testa indignato.
«Senti, non dare sempre ordini! Io cammino dove voglio!» rispose sgarbatamente, come al solito.
Izzy scosse la testa, mentre dava una mano al castano a trascinare la legna per il falò. Tra qualche ora si sarebbero riuniti tutti in spiaggia per assistere al fenomeno delle stelle cadenti.
«Intralci la strada, burino del cavolo!» venne in aiuto a Tai un altro ragazzo.
«Yamato, non ci rompere le scatole!» continuò Joe, ignorandolo.
«Non chiamarmi in quel modo!» esclamò l’altro.
«Boh, anche io mi chiamo Jyou, ma non muoio mica!»
Matt sbuffò e decise di non rispondere. In quei giorni aveva imparato a controllarsi sotto lezioni di Sora.
«Intanto levati davanti, o ti salgo di sopra con il carretto!» alle parole di Tai, Joe si scansò rapidamente e si sistemò vicino ad Izzy.
«Koushiro, mi daresti qualche dritta con Paint? E’ molto difficile da usare» Disse, cambiando discorso.
Izzy alzò gli occhi incredulo. «Paint? Stai scherzando?»
«Sì, che c’è di male?»
«Lascia perdere, Joe. Non sei portato per il computer»
Il ragazzo coi capelli blu fece una smorfia, alzando la testa in alto a mò di superiorità.
 
Poco dopo, il carretto della legna era abbastanza pieno.
«Direi che così può bastare» Disse Tai, esaminando la legna.
«Sì, ne abbiamo raccolta abbastanza» Lo appoggiò Matt, accostandosi sopra i manici della carretta.
«Secondo me-»
«Che ore sono?» interruppe Joe, Izzy, che sentiva un caldo bestiale. E non solo lui.
«Le 17.00» rispose il castano «Sistemiamo la legna in spiaggia e poi andiamo a farci una bella doccia fredda»
«Secondo me-»
«Io prima devo passare a casa di Sora» si ricordò improvvisamente Matt.
«Se vuoi ti accompagno io, amico. Ho il motorino» gli propose Tai.
«Ma va’? Come mai hai fatto vedere la luce del sole a quel povero rottame?»
«Volevo provare la sensazione dell’aria che ti scompiglia i capelli» Tai e Matt si diedero un cinque, mentre Izzy ridacchiava.
«Secondo me-»
«Io vedo Frankie e poi arrivo» Aggiunse il rosso «E’ diventata parecchio suscettibile in questi giorni»
«Beh, allora so cos’ ha!» esclamò, Tai, battendo le mani.
«Cosa?»
Il ragazzo si avvicinò all’amico e bisbigliò ad un orecchio «Ha solamente le sue cose»
Izzy si spiaccicò una mano sulla fronte e Matt sogghignò.
«Sora è un fascio di nervi quando le vengono. Ne so qualcosa»  raccontò il biondo.
«E Mimi è anche peggio. La conoscete, ha sempre diverse crisi isteriche. Immagina quando ha il ciclo cosa devo sopportare!» Matt mise la mano sulla spalla dell’amico per infondergli coraggio.
«Secondo me-»
«A questo punto  è meglio se ci sbrighiamo, o le nostre donne frignano» Batté le mani Tai, spingendo il carretto.
«Ma secondo me-»
«Giusto, ci vediamo più tardi. Joe, porti tu la legna in spiaggia?» chiese Izzy al blu, che incrociò le braccia.
«Andate tutti a spararvi con la merda! Non faccio niente, anzi, vado dalla Luchia mia carissima! Lei sì, che mi ascolta!» Girò i tacchi e se ne andò indignato e sculettante.
I tre ragazzi lo seguirono con gli occhi, mentre si allontanava.
«Se pensa che con Luchia avrà chance, può anche mollare sul colpo. Si risparmierebbe l’ennesimo no» Commentò Matt, aiutando il castano a spingere il carretto.
«Lasciatelo stare, ragazzi. Com’ è che dite sempre voi? E’ solo un burino» Scosse la testa Izzy.
«E bravo, Kou, ogni tanto apprendi qualcosa da questi due fighi» Tai e Matt si scambiarono un altro cinque, facendo moine e pavoneggiandosi.
 «Certo, certo» Izzy sorrise scettico «E adesso chi porta i legni in spiaggia?»
Tai si bloccò. «Merda, come facciamo? Quelle ci linciano!»
«Ehi, ragazzi!» Un biondino poco più basso di loro si fece avanti salutando.
«TK!»
«Fratellone, scusa il ritardo» Si giustificò.
«Se, se!» Matt era scettico «Mi hai fatto aspettare mezz’ora sotto casa di mamma. Possibile che le ragazze ci mettano meno tempo a prepararsi?»
Tai ridacchiò. «Kari ha una cattiva influenza su di lui»
«Ma no, figurati» TK era un po’ imbarazzato e suo fratello se ne accorse. Infatti con un sorrisino malizioso, chiese:
«Per quale motivo mi hai fatto aspettare così tanto, allora? Illuminami»
«Ecco… Io... Mi ha chiamato Kari e...»
«E?» lo incitò il biondo più grande, mentre Tai tossicchiava.
«Niente, abbiamo parlato un po’… al telefono, naturalmente»
Matt lo squadrò ancora un attimo scettico, dopodiché decise di darci un taglio.
«Okay, quindi sei disponibile per portare questi» Mollò la presa del carretto e lo spinse verso il fratello che guardava interrogativo la scena.
«Che dovrei fare?»
«Come, che dovresti fare? Devi portarli in spiaggia» Spiegò Tai.
«Ma io-»
«Un momento, quello non è Joe?»
 I ragazzi voltarono tutti la testa verso il punto che indicava Izzy. Joe camminava a gran passi e si dirigeva verso di loro.
«Sì, è proprio lui. Che c’è, buri? Cambio rotta?» lo prese in giro il castano, mentre quello aveva una faccia indignata.
«Non sono fatti tuoi. Sono tornato solo perché TK mi ha costretto!»
«Veramente io ti ho solo salutato. Eri nascosto dietro una macchina» disse la verità quello con un ghigno.
Matt e Tai sbatterono la testa con un sorrisino sarcastico.
«Beh, che c’è di male ?» Il maggiore si scansò da TK e raggiunse il carretto «Io sono un vero amico e ho coraggio da vendere. Non come voi due velini!»
«Hai sottolineato ciò che li caratterizza, Joe. Come fai a dire che tu lo sei più di loro?» domandò Izzy, mentre gli altri due incrociavano le braccia, compiaciuti.
«Ecco…» Il ragazzo con un sacco di meches blu non sapeva cosa rispondere.
«Dai, è solo un burino, non prendetevela» ridacchiò TK, afferrando da un lato il carretto con la legna.
«Senti TK, è già tanto che ti do una mano! Se ti metti a prendere per il culo pure, porta ‘ste dannate legna da solo, fanatico antipatico!»
«Dovrete portarle insieme» Disse Tai prima che il biondino potesse rispondere  «Noi dobbiamo andarcene»
«E certo, voi due frocetti andatevene pure per i fatti vostri, mentre il povero signorino Joe Kido fa tutto il lavoro pesante!» Joe afferrò il carretto, spingendo TK che esclamò un “oh!”, e fece per incamminarsi.
Ma qualcosa lo trattenne dalla canottiera bianca con le strisce blu.
«Senti un po’, signorino Joe Kido» Matt lo aveva afferrato da dietro «A chi hai detto frocetti
«Insomma, prima o poi bisogna ammetterlo... OH!» Un’ altra mano lo afferrò dalla maglia.
«Ancora con questa storia, idiota?» domandò Tai, minaccioso.
«Ma ragazzi, se un po’ vi piacete, è giusto dirlo... AHIA!» I colpi che arrivarono alla schiena furono quasi letali per il Kido.
«PORCA DI QUELLA MISERIA!»
Tai e Matt si scambiarono un altro cinque, mentre TK e Izzy sogghignavano alla vista di Joe che si massaggiava dolorante la schiena.








   
 
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