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Autore: 404    11/03/2020    2 recensioni
Commedia spensierata e (spero) divertente, in 3 atti...ehm capitoli, più uno extra!
Tom, come si dice, conosce i suoi polli. Ma si dice anche che le donne ne sanno sempre una più del diavolo.
ATTENZIONE: Il ratings Arancione è riferito solo al capitolo extra. Gli altri tre sono Verdi.
Genere: Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luis Napoleon, Pierre Le Blanc, Taro Misaki/Tom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. Figli di buona donna
 
“Tom, te la sei presa comoda?”
“Ciao Napoleon! Abbiamo tutto il tempo”
“Tutto il tempo per cosa?
“Per vedere che farti indossare stasera”
“Ma per cosa?”
“Ma come per cosa?!”
“Io non ci ho capito un cazzo!”
“A me non sembra così complicato. Ti vesti bene, lei passa a prenderti. Semplice e lineare”
“Ma ci sarà anche Pierre?”
“Non mi risulta!”
“Ma quello che gli ha detto?”
“Cioè?”
“Di uscire loro due! Cazzo Becker e sì che eri lì!”
“Io ero lì, ma forse tu no!”
“Ma che stai dicendo?”
“Tu e Talisa stasera uscirete insieme”
“E con Pierre quando ci esce?”
“Diamo un’occhiata al tuo armadio?”
Tom si diresse verso la sua camera da letto con Luis dietro che brontolava.
“Ma dove andiamo?” guardava Tom trafficare nel suo armadio
“Questa giacca o questa?” gliele mise una alla volta davanti “Questa”
“Ma andiamo in qualche locale in centro?”
“Questa camicia...no ti manca un bottone, allora questa!”
“Ma andiamo in quel posto nuovo vicino al fiume?”
“Pantaloni questi e scarpe queste. Calzini direi questi”
“Cazzo Becker mi vuoi dire dove andremo?”
“No, non voglio!”
“Sei un stronzo!”
“Passo troppo tempo con te ultimamente!”
“Tom Becker tu sei proprio...”
“Ora ti lascio così fai la doccia con calma”
“Perché?!” Napoleon sorrise come ringalluzzito “Dici che stasera lei...”
“Luis Napoleon, non è che ci si deve lavare solo quando si prospetta qualcosa”
“Senti ma...”
“Ciao! Me ne vado prima che mi cadano le braccia”
“No, no, aspetta devi dirmi qualcosa!”
“Ok: qualcosa!”
“Ma pensi di essere spiritoso? Tom no, ascolta mi devi dire...”
Erano arrivati alla porta d’ingresso “Ciao Napoleon”
“No, no dai. Almeno dimmi se uscirà con Pierre o no!”
“Certo che ci uscirà: la prossima settimana...per il compleanno di Louane”
“Ma no, io intendevo...”
“Ciao e vatti a lavare...” era appena uscito, ma prima che chiudesse la porta, rinfilò la testa dentro “...e buona fortuna!”
 
Si ficcò in doccia alquanto perplesso. Era sovrappensiero. Così aprì l’acqua con noncuranza. Dovette fare quasi un salto indietro per il getto ghiacciato che gli era arrivato addosso “Cazzo Becker tutta colpa tua! Merda!”
Si fece una doccia veloce, senza lavarsi i capelli, erano puliti.
Aveva appena finito di asciugarsi quando “Cazzo ho usato il docciaschiuma che mi ha regalato Karin, no Katrin, no...vabbè...non posso uscire con Talisa col profumo del docciaschiuma che mi ha regalato un’altra!”
Si rificcò in doccia.
“Ma sono idiota!” aveva usato nuovamente quello.
Mentre si asciugava, certo che fosse tutto a posto stavolta, ripensò alle parole di Tom “Ma mi sono lavato bene dietro al collo?” Iniziò a sfegatarselo usando l’acqua del lavandino. Si guardò “No, sono puliti!” fece per vestirsi “Cazzo!”  e si infilò ancora in doccia per lavarsi i capelli.
Stava per uscire ma poi iniziò a lavarsi bene il sedere per poi spostarsi davanti “Niente scherzi tu! Ti sto solo lavando!”
 
Finalmente iniziò a vestirsi.
“No, Tom non mi ha detto che boxer dovrei...” fece per prendere il telefono ma si fermò in tempo “...sono un imbecille! Ma non posso essere così agitato per...no, è colpa di Becker che mi ha agitato!” Si buttò un istante sul letto e chiuse gli occhi per calmarsi, poi li spalancò di colpo “Cazzo! I capelli! Li avevo appena fatti perfetti!”
 
Talisa era arrivata sotto casa sua in auto. Napoleon rimase quasi incantato nel guardarla attraverso il finestrino. Capelli sciolti, tirati, con la riga laterale. Trucco impeccabile, lucidalabbra, matita bianca sopra gli occhi.
Tirò giù il finestrino “Allora non ti aspetterai che ti apra la portiera?! Dai sali”
Mentre stava mettendo la mano sulla maniglia notò qualcosa. Fu solo un attimo, uno sguardo veloce. Come quando guardi/non guardi ma il cervello registra e te ne rendi conto dopo. Infatti, proprio quando aveva fatto scattare la maniglia, si rese conto che aveva visto qualcosa di strano. Voltò la testa in quella direzione ed eccoli lì, seduti su due sedie pieghevoli, con quei cestelli per i popcorn che ti danno al cinema: Tom e Pierre!
Luis alzò il braccio piegando simultaneamente quattro dita, lasciano ben dritto e verso l’alto quello più lungo, in un gesto, inequivocabile, da vero Lord!
 
Salì quindi in auto.
“Che c’è adesso? Hai cambiato umore in due secondi, mi devo preoccupare? Non avrò fatto salire in auto uno psicopatico?”
“Guarda!”
Talisa, che indossava un vestito rosso sfiancato, che le arrivava sopra al ginocchio, ruotò il busto verso di lui, così rimase incantato dalla sua scollatura, non esagerata, ma da quell’angolazione l’occhio non poteva non cadergli lì.
“Tira su la testa Mandrillo! E ora dimmi cosa dovrei...come non detto! Figli di buona donna! Ecco a cosa gli servivano le sedie che mi hanno chiesto in prestito!”
 
Appena li videro partire, Tom e Pierre chiusero le sedie, buttarono i secchielli, in realtà vuoti, nel cestino e corsero dietro l’angolo, dove li attendeva un’auto col motore acceso.
Ficcarono le sedie nel bagagliaio. Si cambiarono le giacche e via.
“Arriveremo prima di loro? Non vorrei che ci vedessero entrare” Pierre era abbastanza incerto.
“Loro devono cercare parcheggio, noi no!”
“Comunque...” Pierre guardò l’uomo al volante “...il mio procuratore mi avrebbe mandato sai dove, se gli avessi chiesto una cosa del genere”
L’uomo rise “E avrebbe fatto bene! Questo non lo faccio da procuratore ma da uomo in debito. A proposito Tom, domani rivedo quella ragazza!”
“Ehi Tom, hai aperto un’agenzia di cuori solitari?”
“No, ma dovrei farci un pensierino Pierre!”
Una volta arrivati, salutarono il procuratore ed entrarono il più velocemente possibile, guardandosi attorno guardinghi.
 
Napoleon non aveva la benché minima idea di dove sarebbero andati. Che lo avesse fatto vestire in maniera elegante, ma non troppo formale, non era propriamente un indizio particolarmente rivelatore 
Si guardò attorno. L’auto non rasentava l’ordine che si sarebbe aspettato. Qualche bottiglia qua e là, scontrini, un paio di ombrelli, una borsa della spesa piegata, scarpe col tacco buttate sul sedile posteriore.
“Ti facevo più...”
“Perfettina, da rasentare l’ossessivo compulsivo?”
“Be’ ecco...sì”
“Lo sono! Non in auto. E’ la mia valvola di sfogo. Non lo faccio nemmeno apposta.”
“Non è eccessivo”
“Perché non hai visto il bagagliaio”
Una volta parcheggiato, la vide chinarsi. Un istante dopo aveva delle scarpe da ginnastica in mano, che finirono sul sedile posteriore.
“Ma...”
“Con queste preferisco non guidare” Talisa afferrò le scarpe col tacco e se le mise “Ok andiamo!”
 
Dopo poco si trovarono davanti a un alto e grande edificio.
“Ma dove stiamo andando?”
“Oh non mi dire, vivi a Parigi e non sai cos’è quello!”
“Ecco...no. Un museo?”
Lo guardò storto “Teatro dell...”
Napoleon deglutì
“Ma su andiamo! Il più famoso teatro di Parigi è quello...”
“Dell’opera?”
“Oh che bravo! Luis Napoleon non è proprio un disastro”
“Be’ io...”
“Ah non lo dicevo a te, ma a me stessa” rise e lo prese per il suo braccio “Dai scherzavo...forse!”
“Che ci siamo venuti a fare?”
“Ho i biglietti per il balletto”
Lei continuò ad avanzare, mentre lui si arrestava, ma tenendogli ancora il braccio ebbe quasi l’impressione di essere tirata indietro.
“Ehi!”
“Balletto? Come balletto!”
“Sì, balletto. Hai presente?! Calzamaglia, tutù?!”
“Ma mi prendi in giro?”
“No”
“No ti prego! Il balletto no! Abbi pietà: è noioso!”
“Quando sei stato a vedere il balletto?”
“Mai! Ma non mi serve vederne uno intero per sapere che è noioso!”
Lei lo guardò come un ragazzino che faceva i capricci “Perché sarà il massimo del divertimento guardare dei ragazzi che corrono dietro a un pallone!”
“Ehi?!...no aspetta, mi risulta che tu allo stadio ci vai!”
“Certo, perché allo stadio ci si diverte senza necessariamente guardare la partita...se giocano i ragazzi!” Talisa sorrise pregustando quanto la frase successiva non gli sarebbe piaciuta “Il calcio femminile sì che è divertente!”
“Ma come puoi dirlo?”
“Ah lo dico eccome, e io le ho viste delle partite. Comunque è irrilevante!” assunse un’espressione quasi malefica “Hai detto tu che non ti importava dove, pur di passare del tempo con me! E a me il balletto piace!”
“E quando lo avrei detto?”
“Poco prima di ficcare la lingua nella bocca della ragazza con cui ti ho fatto uscire! E sì è vero: le ragazze parlano fra loro...e levati quel muso lungo dalla faccia!”
“Che palle però!”
“Be’ se proprio non ti va...rivendo il tuo biglietto e ciao!”
“No, no, non intendevo che...uffa mi farò una bella dormita!”
“Non ci provare nemmeno! Guai a te!”
Si avviarono dentro, lei allegra e lui a testa bassa.
“Ok! Però dopo il balletto...” provò a dire Napoleon.
“Niente condizioni!” gli sorrise spavalda, stroncando quel suo tentativo.
 
Presero posto in platea. Luis si sorprese di quante persone giovani fossero presenti.
“Perché quella faccia?” gli chiese
“Non immaginavo che tanta gente usasse il balletto per scop...” la guardò negli occhi “...prire nuovi interessi!”
“Scop-prire! Nuovo verbo! Certo!”
Napoleon si voltò di scatto.
“Che succede adesso?”
“Non lo so...ho avvertito come...mi sono sentito osservato. Una sensazione strana”
“Forse qualcuno di quelli che sono qui solo per scop-prire, ti hanno riconosciuto”
“Sarà! Boh!”
 
“Sembra nervoso!” Pierre era seduto alla destra di Tom in balconata  
“Già!”
“Volete il binocolo?” La ragazza alla sinistra di Tom aveva usato un tono ironico, ma visto che lo aveva davvero, lui accettò.
“Grazie Kara!”
Lei sospirò “Quando mi hai invitata qui stasera non immaginavo una missione di spionaggio. Poi proprio tu che hai avuto problemi con una che si era fissata con te”
“È diverso! Completamente diverso!” 
 
Appena le luci si abbassarono, Luis Napoleon sperò che il tempo scorresse in fretta. Come la musica inondò la sala, buttò l’occhio a Talisa accanto a lui. Aveva uno sguardo trasognato, almeno questa la sua impressione.
“(Mah! Valla a capire!)” si mise a guardare i ballerini “(Ok atletici, che sarà mai?!)” a poco a poco la sua attenzione divenne meno superficiale. Ogni nota era accompagna da un movimento, un’espressione, un’emozione. 
Talisa girò appena il volto verso di lui, poi si avvicinò leggermente “E da quando ti mangi le unghie?”
Levò il dito dalla bocca “Non mi mangiavo le unghie! Mi stavo mordendo...non importa! Ma hai visto?! Come cazzo fanno, ci deve essere il trucco!”
“Per cosa?”
“Le gambe? Sono, sembrano, staccate dal resto del corpo!”
“Sono coordinatissimi!”
“Non intendevo...pare abbiamo una vita loro! Ma come fanno a fare quei movimenti, quei salti, quei movimenti mentre saltano? Quelli sfidano le leggi della natura...della fisica...quello che è!”
Lei sorrise e si rimise composta. Poi però notò che Napoleon aveva afferrato il poggiolo abbassando la testa
“Che hai ora?”
“Ma hai visto?! Quello sì sarà fatto...una frittata!”
“Che?”
“Quando è andato giù?”
“Ma parli della spaccata?”
“Sì! Comunque qualcosa non va? Non possono essere così dotati!”
“Hanno la conchiglia!”
Dopo un po’ fu lui ad avvicinare la testa “Ehi ma devono avere dei supporti!”
“Per cosa?”
“Non possono riuscire ad alzare le ragazze a quel modo senza aiuto!”
“Si chiama allenamento, tecnica, dedizione e arte!”
“Sarà!”
 
Uscirono dal teatro.
“Allora, avevo o non aveva ragione?”
“Ecco...ca-rino!”
“L’hai trovato carino?! Ma a chi la racconti!”
“Io...ok cazzo mi è piaciuto! Non avrei mai creduto che...ma come diavolo riescono senza parlare a trasmettere...che c’è? Perché mi guardi così? E quel sorriso? Levati quel sorriso compiaciuto dalla faccia!”
“Questo non lo dici spesso alle ragazze vero?!”
“Ti prego, non puoi evitare stasera di prendermi in giro?”
“Potrei ma non voglio. O forse voglio ma non posso...” la guardò malamente “...d’accordo tregua! Ma solo perché sono contenta! Ma la storia anche ti è piaciuta?”
“Quale storia? No, aspetta! C’era anche una storia?”
Talisa scoppiò a ridere.
 
“Sono appena usciti!” Kara guardava Tom e Pierre in cima alle scale, cercare la coppia che avevano spiato per tutto lo spettacolo.
“Sicura?” Pierre aveva un minimo di speranza 
“Sì!”
“E adesso?” Tom era deluso
“Allunghiamo il passo così li becchiamo” la risposta di Pierre trasudava ovvietà
“Non ci pensate neanche!” ma Kara non era dello stesso avviso
“Ma dai noi...” il timido tentativo di Pierre venne subito stroncato
“Mi avete promesso una cena!”
“Kara ha ragione! Andiamo a cena!” la voce di Tom era decisa
Mentre scendevano Pierre sussurrò a Tom “Allora Louane aveva ragione! Sei cotto!”
 
Napoleon guardò alle sue spalle, verso il teatro “Forse mi ero solo fissato! Adesso non mi sento più osservato, e sì che qui c’è pure più gente!...Talisa senti...non lo raccontare a quegli altri due!”
“Cosa?”
“Di come ho reagito al balletto”
“Solo se ci ritorneremo”
Lui si bloccò “Vuoi uscire nuovamente con me?”
“Da amici ovviamente”
L’espressione triste di Napoleon la colpì facendola sorridere. Così Talisa lo baciò, lì davanti al teatro dell’opera illuminato.
“Tu: questo non raccontarlo!”
“Ah ci puoi giurare che lo racconto!”
Lei alzò gli occhi “Eh già! Lo farai. Ma io negherò e a chi pensi crederanno?!” Lui mise il muso facendola ridere “Ti sembro il tipo di ragazza che nega ciò che ha fatto?!”
Fece per baciarla ma quando la distanza fu minima lei indietreggiò per poi dargli le spalle “Eh no caro mio! Non penserai di poterti prendere certe confidenze”
“In effetti”
Lui non poteva vederla sorridere mentre si allontanava
“Talisa, tu lo sai che mi stai mandando segnali contrastanti?!” le andò dietro
Lei stava ripensando a ciò che aveva detto a Pierre e Tom, o come forse doveva iniziare a chiamarli Cip e Ciop, “Sì, no, no, un po’, sì” come risposta alla domanda “Ti piace vero?”
Sì: le piaceva prima di conoscerlo
No: non le piaceva appena conosciuto
No: continuava a non piacerle conosciuto un po’ meglio 
Un po’: le piaceva un pochino quando ha iniziato a mostrare altro oltre la strafottenza
Sì: le piaceva quando ha visto tutto l’insieme, la strafottenza, la sicurezza, le sue insicurezze, il ragazzo semplice, il fessacchiotto, la sincerità, l’orgoglio.
Sì, no, no, un po’, sì!
“Talisa, ma mi ascolti?”
“Pensavo!”
“A cosa?”
“Che abbiamo parcheggiato in un punto tranquillo!”
“Adesso che c’entra questo?”
“È un posto confidenziale
“Eh? Non capisco!”
“Tanto per cambiare! Non pensavi di poterti prendere qualche confidenza?!”
Napoleon allungò il passo, le prese la mano facendola a sua volta camminare più velocemente.
“Tu lo sai che non potrai usare le mani?”
“Ah benissimo!”
“Ma cosa...ehi sottospecie di mandrillo impenitente, ma che hai capito?!”
“Che posso usare la boc...”
“No! Cioè sì! Ma tutto ciò che è sotto il mento te lo scordi!”
“Ah ma io questo lo avevo capito! Sei tu che hai pensato male!”
“Bugiardo!”
“No! Sì ok forse un po’...però sono bravo!”
“Presuntuoso! Guarda che ho avuto varie recensioni, da varie ragazze!”
“Ah quindi ti sei interessata a me?”
“Lavoro dietro un bancone te lo ricordi?! Le persone si lamentano con me!”
“Non è vero, nessuna ha motivo per lamentarsi di me!” arrivarono all’auto e lo guardò seria, alzando le sopracciglia “Sì ok ho detto una stronzata, lo so, molti hanno motivo di lamentarsi di me, ma non per quello!”
“Sto pensando di lasciarti a piedi!” sospirò in maniera vistosa “Vabbè mi sento generosa...levati quel sorrisetto, non fino a quel punto! Sali!”
Lui fece il giro dell’auto e come mise la mano sulla maniglia “Tu lo sai che dirò a tutti che continuo a venire a vedere il balletto solo per farmi te?!”
“E tu lo sai che dovrai sudartela?!”
“Più di così?”
 
Mentre saliva in auto, Talisa venne attraversata da una sensazione, una consapevolezza.
Certo oltre che era stata una cavolata mettere le scarpe nuove dopo una giornata in piedi. E che il giorno dopo avrebbe usato la piscina sul tetto del condominio di Tom.
Forse fra loro stava nascendo qualcosa di vero. Forse sarebbe durata per qualche tempo, forse meno, forse più. Di certo se lo sarebbe fatto, perché diciamolo, con quel corpo, sarebbe stato uno spreco. A meno che lui non avesse combinato una delle sue...cosa ancora più probabile, forse era meglio velocizzare un po’ i tempi, ma non troppo.
Ma, indipendentemente da cosa sarebbe accaduto fra loro, Luis Napoleon si sarebbe fatto l’abbonamento a teatro. Quasi quasi la prossima volta lo avrebbe portato a un musical!
  
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