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Autore: Khailea    14/03/2020    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Ombre su Almia, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: N, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Aveva completato tutte le missioni, svolti tutti gli incarichi, e battuto l’Arena Ranger.
Era passata almeno una settimana da allora, durante la quale la ragazza e Pachirisu si erano presi una breve pausa per stare in famiglia, ma ora aveva inizio l’ultima grande sfida per lei.
Completare il Navigatore.
Aveva studiato i Pokémon che le mancavano, ed analizzato nel giro di un mese le loro posizioni.
Ora doveva solo vedere di trovarli.
Il primo Pokémon che cercò fu Sudowoodo, e lo trovò vicino al porto di Wailord per l’arena, sotto forma di ostacolo rimuovibile con una Mossa Spruzzo 2, e per fortuna lì vicino c’era un Pelipper.
La cattura del Sudowoodo fu semplice e senza danni, e subito le informazioni vennero aggiornate con “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Distruzione 2”, “Attacca provocando frane.”.

Il Pokémon successivo era il numero 118, e stando alle informazioni l’avrebbe trovato alla Strada Federale.
Visto era stata molte volte lì e non l’aveva mai trovato suppose fosse annidato tra gli alberi, e lo trovò proprio su quello sopra la prima scalinata per la Federazione.
Era simile ad una libellula arancione dalla testa verde, e bastarono due linee per catturarlo.
Il suo nome era Yanma, “Gruppo: Volante- Poké Tattica: Volante- Mossa: Taglio 2”, “Attacca emettendo onde d’urto e ultrasuoni mentre vola.”.

Venne poi il turno del 132, che si diceva essere nella grotta vulcanica di Caldonia.
Volando fino al vulcano la ragazza lo trovò nei pressi del passaggio per la vecchia nave cargo del Team Pesto Buio, usando un Drifloon per raggiungerlo.
Nemmeno la sua cattura però fu difficile; il suo nome era Lairon, “Gruppo: Acciaio- Poké Tattica: Acciaio- Mossa: Azione 2”, “Attacca con la sua testa di ferro.”.

Era ora del numero 175, che a quanto pare si trovava nei resti della nave cargo, all’Accademia dei Ranger.
Nonostante la zona non fosse propriamente sicura, dopo averla raggiunta in volo su uno Staraptor, la ragazza vi si addentrò all’interno, trovandolo nella vecchia stanza di vanesio.
Il Pokémon era grande e rotondo, dalla pelle rosa e con una lingua lunga; immediatamente lo raggiunse dando il via alla cattura, nella quale bastò una sola linea continua.
Il suo nome era Lickilicky, “Gruppo: Normale- Poké Tattica: Normale- Mossa: Distruzione 3”, “Attacca usando la lingua.”.

Dopo di lui c’era il 209, che si sarebbe dovuto trovare alla Valle di Crio, e lo trovò sul primo albero a nord dall’entrata del Campo Sottozzero.
Sembrava un uccellino bianco e rosso, la cui coda le ricordava un sacco. In ogni caso, quando la cattura ebbe inizio, bastò poco anche per lui, ultimandola.
Il suo nome era Delibird, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 1”, “Attacca lanciando pezzi di ghiaccio.”.

Stando al Navigatore rimaneva solo un ultimo Pokémon, il 262, che sarebbe dovuto essere alla Piattaforma Segreta.
Lo trovò dopo aver sceso il primo ascensore della piattaforma, percorrendo tutto il corridoio ed arrivando al quadro di comando.
La sua forma era molto strana, di colore rosa quasi simile ad un papero, e fluttuava guardando i vari schermi spenti.
Vincendo il senso d’inquietudine la ragazza si avvicinò iniziando la cattura, concludendola in tempi relativamente brevi.
Il suo nome era Porygon-Z, “Gruppo: Normale- Poké Tattica: Normale- Mossa: Distruzione 3”, “Atacca emettendo scariche elettriche. Si protegge con una barriera misteriosa.”.

Quello era l’ultimo Pokémon segnato, ma non era ancora la fine di quell’avventura.
La ragazza infatti sapeva bene che era rimasto un altro mistero da risolvere ad Almia…
 
 
 


Prima di partire per il suo viaggio, la ragazza si premurò d’avere tutti i Pokémon adatti, catturando Gallade, Magmotar e Garchomp.
Come prima cosa, la ragazza si diresse verso le Rovine Cromane, percorrendole fino al termine, dove trovò la strana statua contro la quale era possibile usare una Mossa Taglio 5, ed appunto per questo servì Gallade.
Non appena il Pokémon la colpì la punta della statua venne tranciata, ma si formò al posto suo uno strano essere simile ad un grande robot d’acciaio dalla testa rotonda.
Immediatamente la ragazza si avvicinò al Pokémon sconosciuto, iniziando una cattura.
Inizialmente l’altro non fece altro che muoversi per il perimetro di cattura, ma sollevando le lunghe braccia creò nel terreno delle sfere elettriche che fungevano da ostacolo.
Queste non furono molto fastidiose, almeno non quanto le seguenti sfere elettriche che iniziarono a fluttuargli attorno.
Solo dopo qualche minuto la ragazza tentò di disegnare una linea di cattura attorno a loro, riuscendoci fortunatamente ma non osando oltre. Visto però lui continuò per molto a crearne di nuove usò il potere di Pachirisu per bloccarlo, venendo comunque ferita varie volta dalle sfere elettriche.
L’unica soluzione possibile si rivelò quella della pazienza, e dello sfruttamento della Poké Tattica quante più volte possibile.
Alla fine però la vittoria fu della ragazza.
Il nome del Pokémon era Registeel, “Gruppo: Acciaio- Poké Tattica: Acciaio- Mossa: /-”, “Si protegge con una barriera elettrica ed emette sfere magnetiche ed elettrificate.”.

-E’ questo quindi il segreto delle statue? Ma perché saranno lì…-
Per trovare le risposte doveva catturare anche gli altri due Pokémon, e per secondo scelse quello che si trovava al Castello di Almia, nella stessa stanza dove si trovava Mismagius.
Dopo aver catturato questo Pokémon, con l’aiuto di Magmortar la ragazza sciolse la statua, che divenne un Pokémon simile al precedente, solo che il suo corpo sembrava esser fatto di ghiaccio tanto era lucido.
In ogni caso la cattura ebbe presto inizio.
Sorprendentemente il Pokémon scivolava sul terreno molto velocemente, ed ogni volta si fermava saltava provocando delle onde d’urto nel terreno.
Quando ormai però l’energia necessaria alla cattura arrivò a metà, quando saltava si formavano dei grossi blocchi di ghiaccio, sui quali la ragazza scivolò ferendosi al braccio e perdendo tre punti d’energia.
Mentre lottava stava usando anche il potere di Garchomp, che faceva cadere dei massi dall’alto rendendo l’avversario stanco.
Grazie al cielo durava più di un minuto, aiutandola a non perdere energia.
Alla fine grazie a tale potere la ragazza riuscì a catturare il Pokémon.
Il suo nome era Regice, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: /-”, “Emette onde d’urto e lancia pezzi di ghiaccio.”.

Grazie a tale cattura il suo Styler raggiunse il livello quarantasei, con cinque punti in più di potenza e due d’energia, arrivando a 101/101
-Bene, ne rimane solo uno.-
Questo si trovava nella zona nascosta della Foresta di Vien, ed arrivandoci tramite un Floatzel, dopo aver ricatturato il Garchomp, la ragazza trovò ben presto la grotta dove l’ultima statua era nascosta.
Non appena Garchomp la colpì questa andò in frantumi, e comparve il terzo Pokémon che sembrava fatto di roccia.
Rispetto ai primi due si muoveva con incredibile lentezza, e gli unici attacchi che fece furono il saltare creando delle onde d’urto, per questo motivo Sara riuscì a catturarlo rapidamente senza venir ferita.
Il suo nome era Regirock, “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: /-”, “Attacca provocando frane. Può anche squarciare il terreno.”.

Terminata la cattura, tuttavia, non accadde nulla, il  che rese ancor di più confusa la ragazza, visto anche i tre si limitavano a guardarla.
-Cosa significa tutto questo…-
 
 
 
Dopo le tre catture dei Pokémon misteriosi, Sara continuò nella sua ricerca, cercando qualsiasi informazione perfino nei libri di storia su di loro, ma le notizie erano minime.
Gli stessi anziani di Almia non avevano mai sentito i loro nomi.
Solo una leggenda sembrava corrispondere al loro aspetto, e ritraeva questi tre Pokémon giganteschi che, se riuniti all’interno di una stanza nascosta in un tempio antico, avrebbero rivelato un’incredibile potenza a colui che fosse riuscito a trovarli.
Ad Almia l’unico tempio abbastanza antico sembrava solo quello nel Deserto Haruba, ed il prima possibile la giovane Top Ranger, vi si recò speranzosa.
-Ehi, Pachirisu, avresti mai creduto un giorno avremmo fatto tutto questo? Girare per Almia, catturare Pokémon sconosciuti e cercare di svelare i misteri di un tempio?-
-Pachi pachi pachi.-
-Già. Grazie che mi accompagni in ogni mia avventura.-
Con lui aveva sicuramente una spinta in più a continuare tutto ciò.
Ormai erano arrivati all’entrata del tempio Hippowdon, e prima di procedere la ragazza ispezionò ogni stanza del primo piano, senza tuttavia trovare nulla.
Nemmeno al secondo piano notò nulla di strano, ma quando arrivò alla stanza in cui erano presenti le frecce nel terreno al centro di essa notò uno strano vortice viola.
-Ci siamo!-
Nonostante non sapesse dove portasse la ragazza lo raggiunse, lasciandosi trascinare al suo interno.
Arrivò così ad una stanza nascosta, completamente vuota se non fosse per tre piattaforme nel suolo.
Una poderosa voce risuonò nella sua mente.
-“Tre Pokémon io cerco. Portali da me…e il cammino ti sarà svelato.”
Non molto distante da lei era presente anche un’incisione, su cui era scritto:
“L’ultimo Pokémon rimarrà impresso nella memoria del prescelto…l’ultimo grande Pokémon giace dormiente all’interno.”
Senza far rumore la ragazza si avvicinò alle piattaforme nel terreno, sfiorando quella a destra.
-C’è una scritta che dice: Un corpo completamente di metallo. Il corpo di questo Pokémon è più resistente di qualsiasi lega metallica.-
Dallo Styler sentì poi una voce in risposta alla scritta.
-Vuoi posizionare Registeel sul piedistallo?-
Non appena spinse il pulsante sì il Pokémon subito vi salì sopra.
Fu poi il turno della piattaforma a sinistra.
-Un corpo formato da roccia e pietre. Questo Pokémon è capace di rigenerare il proprio corpo con la roccia.-
-Vuoi posizionare Regirock sul piedistallo?-
Anche questo Pokémon fece lo stesso non appena lei spinse il pulsante.
Rimaneva solo l’ultimo.
-Un corpo fatto tutto di ghiaccio. Cioconostante, questo Pokémon resiste anche al potere del fuoco.-
-Vuoi posizionare Regice sul piedistallo?-
Non appena anche l’ultimo Pokémon si posizionò sul piedistallo la porta dall’altra parte della stanza si aprì, e nuovamente lei udì quella misteriosa voce.
-“Il sigillo è rotto. L’attesa è finita. Entra.”-
Superando la porta, senza rendersene conto quasi tremando dall’emozione, la ragazza si ritrovò sopra ad un ponte collegato ad una piattaforma, sul quale v’era un gigantesco Pokémon, forse il più grande avesse mai visto, simile ad un robot grigio dalle spalle gialle e con delle piante sui queste ultime e sui piedi.
Dopo essersi esibito in una serie di colpi per aria per provare la sua tenacia, il Pokémon diede il via alla cattura.
Inizialmente il Pokémon non sembrò attaccarla, ma preso la ragazza si rese conto che gli bastava anche solamente fare un passo per provocare una potentissima onda d’urto, che le toglieva ben diciotto punti d’energia.
In un primo momento la reazione naturale fu la paura più totale. Era difficilissimo riuscire a trovare il momento in cui poteva generare almeno una linea, e ci voleva un po’ di tempo per ricaricare il potere di Pachirisu.
Fu la cattura più estenuante di tutta la sua vita. Doveva preoccuparsi di non esser colpita dalle sue onde d’urto e dai suoi attacchi normali, tra cui anche dei massi che cadevano dal tetto.
Alla fine però, soprattutto con l’aiuto di Pachirisu, riuscì a catturarlo, rimanendo con 38/101.
Il suo nome era Regigigas, “Gruppo: Normale- Poké Tattica: Normale- Mossa: /-”, “Attacca sferrando pugni. Emette onde d’urto ad ogni passo.”.

Con il fiato corto la ragazza non poté non sorridere trionfante.
Aveva completato il navigatore.
Nuovamente la voce le arrivò alla mente.
“Onore a te, umano. Attenderò la tua prossima sfida.”-
Il Pokémon non l’avrebbe seguita, ma non era un problema.
Non appena la ragazza uscì dalla stanza però lo Styler ricevette un messaggio dal professore Frenesio.
-Finalmente ce l’hai fatta, Sara! Nessuno prima d’ora aveva raggiunto un tale risultato! Hai catturato ogni Pokémon che vive nella regione di Almia! Ora il tuo Navigatore dev’essere colmo di dati preziosissimi. Per le nostre ricerche, desidererei senz’altro poterlo aver…co-cosa stai facendo, Gloria?! Non vedi che sto ancora parlan…-
-Sara! Sono Glenda, non Gloria! Congratulazioni per aver completato il tuo Navigatore! Torna subito alla Federazione! Ti stiamo tutti aspettando!-
-Arrivo subito!-
Nonostante le ferite e la stanchezza la ragazza andò subito alla Federazione, dove tutti quanti la stavano aspettando sotto l’albero sul tetto.
Dopo una breve cerimonia di ringraziamenti, la presidentessa Edvige ultimò il suo discorso.
-…e ora dobbiamo farti le congratulazioni per aver completato il tuo Navigatore. Uno speciale contrassegno sarà inciso sul tuo Stylr per rimarcare questo risultato. Per il momento, tesoro, sei l’unico Ranger che potrà fregiarsene.-
Cominciò lei con un sorriso.
-Il tuo Styler, prego.-
Mostrandole il polso, visto non riusciva a toglierlo, la ragazza lasciò che la presidentessa vi mettesse un contrassegno di certifica inciso sul metallo.
-Congratulazioni! Scriverò un articolo per il Corriere di Vien.-
Disse Ilario correndo ad abbracciarla, seguito da Luana.
-E’ davvero meraviglioso! Io ho catturato solo…no, non te lo dico neanche.-
-Sapevo che ce l’avresti fatta un giorno!...in realtà, non proprio. Quindi, sì, sicuro che sono sorpreso! Complimenti!-
Disse Brando senza riuscire a trattenere le lacrime.
-Sono felice come se fosse capitato a me!...posso dire in giro che è capitato a me?-
Chiese Willy scherzando.
-Congratulazioni! Questa notizia dev’essere senza dubbio diffusa in tutto il mondo.-
Sorrise orgoglioso il professor Frenesio.
-Complimenti, tesoro. Questo risultato è la prova della tua capacità di stabilire empatia con innumerevoli Pokémon. E’ qualcosa di cui essere orgogliosi.-
Disse a sua volta Edvige guardandola.
-Sei davvero una persona speciale! Congratulazioni!-
Esclamò intanto Settimo, seguito da Viola.
-Sara! Ti prego, insegnami! Mostrami la via!...dai che sto scherzando! Comunque, complimenti di cuore!-
-Mi sono precipitato qui dalla Altru! Che notizia fantastica! Complimenti!-
Disse poi Leo stringendole le mani.
-Sara, ho informato la tua famiglia. Sono rimasti entusiasti della notizia. Ti fanno tutti le loro più grandi congratulazioni! E anch’io, ovviamente!-
Disse Glenda con un sorriso, mentre Alex le si avvicinò.
-Ad essere sincero mi secca un po’ che tu abbia completato il Navigatore prima di me…ma è bello sapere che la competizione con te è così serrata. Ti raggiungerò e ti batterò! Sara! Congratulazioni!-
Perfino Pachirisu saltava dalla gioia per la notizia, e per una volta anche la ragazza lasciò andare le lacrime.
C’era riuscito, aveva completato ogni suo obbiettivo.
Era diventata proprio  ciò a cui aspirava ad essere fin da bambina…
 
 
 
Qualche ora dopo le celebrazioni con i suoi amici, Sara aveva preso da casa il libricino sul quale aveva continuato a disegnare quando era stata in rianimazione.
Non l’aveva detto a nessuno, ma era riuscita a scoprire per intero la storia che rappresentava le tre Gemme.
In un regno lontano, vivevano tre principi ed il loro padre, un re buono e generoso il cui regno era florido.
Il re però era ormai vecchio, ed era necessario un successore.
I tre principi, il Blu, il Giallo ed il Rosso, iniziarono un furioso litigio per il possesso del trono, ed il re, esasperato e sconfortato dal loro comportamento, fu costretto a mandarli via.
Il Rosso venne mandato in un vulcano, ed il Giallo nel Deserto; solo al blu fu concesso di rimanere.
Il re però, addolorato per esser stato costretto a mandar via i propri figli, fu consumato dal rimorso, e tale sentimento contaminò addirittura il regno.
La situazione divenne così grave da spingere il principe Blu a riportare a casa i fratelli, in modo da salvare il re dal suo stesso dolore.
Era una storia molto bella, e finalmente poteva condividerla con il mondo.
Prima di farlo però, c’era qualcun altro a cui voleva farla sentire.
Senza dir niente ai suoi amici, era andata fino alla Torre Altru, raggiungendone la cima.
Lì, le nuvole tornarono ad ingrigirsi, mentre dal suolo comparve la sinistra figura di Darkrai, immerso nell’oscurità del suo mondo.
La ragazza però non ne aveva più timore, e con un sorriso gli mostrò il libro, raggiungendolo tra le tenebre.
-Ciao Maximilian…-
   
 
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